Oliver Sacks "EMICRANIA", Milano, Adelphi, 1992.

 
Recensione di Patrizia Belleri
 
  E' un esauriente trattato, scritto da un famoso neurologo, noto al pubblico per "Risvegli", storia vera da cui anni fa fu tratto un film di successo.
Dalla prima edizione del 1967, sono state fatte successive revisioni, fino all'ultima del 1992.


Il libro e' diviso in cinque parti.


Nella prima parte, L'ESPERIENZA DELL'EMICRANIA, l'Autore descrive in modo molto particolareggiato le svariate modalita' con cui questa sindrome si manifesta. Dai sintomi solo apparentemente piu' comuni, come i tanti differenti tipi di mal di testa, a tutti gli altri: nausea e vomito, disturbi oculari, nasali, aspetto del volto, sintomi addominali e attvita' intestinale anormale, letargia e sonnolenza, capogiri, vertigini, modificazioni dell'umore, alterazioni del bilancio idrico.
Con questa minuziosa descrizione si comprende come tante manifestazioni "strane", talora di difficile interpretazione, che spesso ci spaventano e ci scoraggiano, siano ascrivibili all'emicrania e come una diagnosi corretta ponga le basi per un altrettanto corretto progetto terapeutico.Quindi Sacks tratta di quelli che chiama "equivalenti emicranici", cioe' manifestazioni complesse di sintomi che hanno tutte le caratteristiche per poter porre la diagnosi di emicrania, sebbene manchi proprio la cefalalgia specifica. (In neurologia tale fenomeno viene paragonato all'"equivalente epilettico" dove si manifestano i sintomi caratteristici dell'epilessia, senza le convulsioni). Un capitolo a parte e' dedicato all'"aura emicranica", quel particolare complesso di fenomeni visivi tipici della cosiddetta emicrania classica. E' un capitolo lungo e affascinante, ricco di casi clinici e di suggestioni. Va senz'altro letto con attenzione, anche perche', stranamente, nei pur molti scritti sull'emicrania si parla poco o affatto dell'aura e della sua complessita'. Sacks colma questa lacuna in modo assai esauriente, gettando nuova luce sul fenomeno aura e proponendone diverse chiavi di lettura.


La seconda parte del libro L'INSORGENZA DELL'EMICRANIA, ci spiega quando e perche' insorgono le emicranie, delle predisposizioni ad esse, delle loro periodicita' e circostanzialita'. Anche qui la descrizione chiara e minuziosa di numerosi casi clinici rende l'esposizione assai interessante.


La terza parte del libro e' forse la piu' difficile per i non medici. Si intitola LE BASI DELL'EMICRANIA, e vengono descritti i meccanismi fisiologici con cui si manifesta e gli orientamenti biologici e psicologici della sua interpretazione.


La quarta parte riguarda i CRITERI TERAPEUTICI e esamina tutte le terapie, anche qui con ricchezza di esempi clinici, sia per la prevenzione che per la terapia dell'attacco acuto. Il limite di questi capitoli e' legato al fatto che, come ho detto sopra, l'ultima revisione del libro risale al 1992 e mancano quindi i progressi piu' recenti.


Nella quinta ed ultima parte, intitolata L'EMICRANIA COME UNIVERSALE, si torna ancora a parlare di aura e di allucinazioni legate al fenomeno emicrania. Il processo per certi versi misterioso dell'aura viene qui accostato a certe esperienze artistiche o addirittura mistiche. Tutta da leggere l'interessante appendice sulle visioni di Ildegarda, rilette dall'Autore come fenomeni emicranici.


E' un libro la cui lettura non lascia indifferenti. Se ne esce con l'impressione che l'emicrania sia qualcosa di assai piu' complesso di una semplice patologia. E' anche un modo di essere, e le implicazioni psicologiche, accuratamente descritte dall'Autore non sono meno importanti delle basi fisiologiche. Personalmente, ritengo che conoscere cosi' minuziosamente il male che ci affligge crei i presupposti per impostare una strategia terapeutica razionale. E' vero che sono i medici che devono curarci, ma presentarci a loro con un'accurata autoanalisi del fenomeno che viviamo sicuramente li aiuta a farlo meglio
Sembrera' strano ma dopo aver letto questo trattato - che pur non da' soluzioni miracolose- si finisce col pensare che la soluzione ci sia e non sia soltanto nelle medicine (tutti noi sappiamo bene che nessuna fino ad ora si e' dimostrata risolutiva per tutti e in tutte le occasioni), ma anche in un diverso nostro atteggiamento verso la malattia. E si esce da questa lettura con l'impressione che noi emicranici siamo persone sofferenti, si', ma senza dubbio un po' speciali e…affascinanti (forse anche perche' l'Autore stesso e' …dei nostri!)
 

 

 

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