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BETABLOCCANTI I beta-bloccanti venivano usati nel trattamento delle malattie cardiovascolari e,casualmente, si scoprì, negli anni 60, che servivano anche a ridurre gli attacchi di emicrania nei pazienti cefalalgici. Essi infatti aiutano a stabilizzare i vasi sanguigni prevenendone l'eccessiva dilatazione, che sappiamo essere la causa dell'emicrania :il loro nome è dovuto al fatto che inibiscono dei recettori, chiamati appunto beta situati nel muscolo cardiaco e nella muscolatura liscia, impedendo l'assorbimento di alcuni neurotrasmettitori (catecolamine) col risultato di indurre una diminuzione dei battiti cardiaci e della pressione massima e minima. La loro assunzione non deve mai essere bruscamente interrotta. Comunque anche dopo la graduale sospensione del trattamento il loro effetto preventivo sulla cefalea perdura a lungo nel tempo. E' vivamente consigliabile, all'inzio della cura, di monitorare attentamente i propri battiti cardiaci provvedendo prontamente a diminuire la dose del farmaco se questi scendono sotto i 50 al minuto. INDERAL (propranololo) e LOPRESOR (metaprololo), sono fra i più usati. Nel 60%-80 dei casi sono riusciti a ridurre più del 50% la frequenza degli attacchi emicranici sia con che senza aura. I più comuni effetti collaterali sono : sonnolenza, stanchezza,disturbi del sonno, depressione.
CALCIOANTAGONISTI Anche questo gruppo di farmaci, così come i beta-bloccanti- non è nato per prevenire l'emicrania, ma per curare una grande varietà di disordini cardiovascolari. La loro azione consiste, come si può desumere dal loro nome, nell'inibire l'afflusso degli ioni di calcio all'interno della muscolatura liscia del cuore e delle vene, col risultato finale di una diminuzione della capacità di contrazione del cuore e delle vene. Delle vene più stabili e meno "propense" alla costrizione e alla vasodilatazione, sappiamo già, essere delle vene incapaci di scatenare il violento attacco emicranico. Dei calcio-antagonisti il farmaco più usato è il verapamil (Isoptin)che sembra essere altrettanto efficace dei beta-bloccanti nella prevenzione dell'emicrania e altrettanto efficace dei sali di Litio nella prevenzione della cefalea a grappolo. Alcuni ricercatori ne sostengono una maggiore efficacia nella prevenzione della cefalea con aura, specie se prolungata. Come i beta-bloccanti sono controindicati nei pazienti asmatici o con malattie del respiro e nel diabete mellito. I miglioramenti di solito si avvertono anche dopo 8 settimane, ma col verapamil a volte sono sufficienti solo 2 settimane, per cui dovrebbe essere il farmaco di prima scelta. A volte però i pazienti riferiscono addirittura di un peggioramento all'inizio della terapia : in tal caso un miglioramento evidente spesso richiede settimane di trattamento. Il principale effetto collaterale è la stitichezza.
ANTIEPILETTICI Recenti studi , tuttavia mi sembra non pienamente confermati, hanno dimostrato
un certo tipo di relazione o di somiglianza nella genesi dell'attacco emicranico con l'epilessia. Ciò non
significa affatto che chi soffre di cefalea sia epilettico ne tantomeno predisposto per l'epilessia.
ANTIDEPRESSIVI Altra classe di farmaci , certamente non specicatamente nati come anticefalagici,
ma spesso usati per prevenire gli attacchi di cefalea, sia per le interconnesioni fra depressione e cefalea, dove
a volte l'una è la causa dell'altra e viceversa, sia per la loro azione nei confronti della serotonina ,
un neurotrasmettitore che ha un importantissimo ruolo anche nella genesi delle cefalee.
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