Le sentinelle della nostra salute spesso in bilico

DALLE OTTO DELLA SERA ALLE OTTO DEL MATTINO SUCCESSIVO C'E' SEMPRE QUALCUNO CHE SI PRENDE CURA DEI CITTADINI VITTIME DI IMPROVVISE DIFFICOLTÀ

Ricordo il mio primo incontro con la Guardia Medica. Era il mese di agosto di diversi anni fa; mi trovavo in vacanza in un piccolo Comune del Lazio, a circa cinquanta chilometri da Roma. Rammento quell'estate come un periodo trascorso tra l'aria buona della collina, l'alimentazione (finalmente) corretta, anche per l'olio di qualità di quelle zone, ed il riposo per il corpo e lo spirito. Tutto bene, quindi, tranne per il fatto che un giorno un insetto si posò su di una mia gamba procurandomi inizialmente solo un forte prurito. Poco dopo però, forse anche a causa della mia ipersensibilità ai veleni degli insetti il polpaccio si gonfiò in modo tale da spingermi a cercare un dottore. Non conoscevo nessun medico in quella zona e, così, non sapendo bene a chi rivolgermi mi fu consigliato di chiamare la Guardia Medica. Per non impegnare un medico su di un problema che non ritenevo di particolare gravità decisi di andare io alla Guardia medica e una volta trovato l'indirizzo, chiedendo qua e là per il paese, mi feci esaminare la gamba. Dopo la visita il medico mi consigliò di fare il siero antitetanico e mi consigliò di rivolgermi alla farmacia del paese per acquistarlo o di andare al più vicino ospedale per sottopormi all'iniezione che mi avrebbe messo al riparo da complicazioni. Ricordo quel medico: era un uomo di mezza età, professionale quanto basta, che dimostrò di comprendere la mia sorpresa di fronte al fatto che mi veniva consigliato per sicurezza di fare un siero (tra i più banali) che non era nella disponibilità della Guardia Medica. In seguito a questa mia esperienza passata, quando il direttore del nostro Giornale mi ha chiesto di scrivere un articolo che documentasse il difficile lavoro della Guardia medica, memore della mia esperienza ho preso al balzo l'occasione. Era il momento di approfondire un servizio che - come dice il dottor Fernando Moglioni, medico di base e titolare di Guardia medica - "si svolge tutti i giorni dalle otto di sera alle otto del mattino seguente. Attualmente, viene definito Continuità Assistenziale, in quanto svolge le funzioni del medico di base - oltre ad altre funzioni legate alle emergenze - che si verificano quando il medico di base non è in servizio. Il sabato e la domenica, poi, la Guardia Medica è impegnata dalle dieci di mattina del sabato sino alle otto del lunedì mattina. Questo lungo lasso di tempo viene coperto da più medici che si alternano grazie ad una turnazione". Per contribuire a dare uno sguardo di insieme in merito alla funzione della Guardia Medica va detto che è stata istituita nel 1979, per garantire alla cittadinanza l'assistenza notturna e nelle festività. Attualmente, come detto, viene definita Continuità Assistenziale per significare l'essenza di questo servizio, teso a garantire sempre l'assistenza sanitaria.

IL PRIMO PASSO

Dottor Moglioni, come si diventa Guardia Medica? Vorrei premettere che in passato la Guardia Medica rappresentava una fase di transito, nel senso che offriva al giovane medico la possibilità di acquisire del punteggio valido per essere inseriti nella medicina generale e, più in generale, per fare esperienza e guadagnare qualcosa in più. Attualmente, invece, la Guardia Medica è divenuta un punto di arrivo e questo è testimoniato dalle tante richieste che vengono avanzate per essere destinati a questa attività. Per venire alla sua domanda, le dirò che sono due le strade che consentono di divenire Guardia Medica: da un lato ci sono i "titolari", vale a dire coloro i quali hanno vinto un concorso a titoli per medici inseriti nella graduatoria della Medicina Generale superato il quale si ottiene un contratto a tempo indeterminato; dall'altro c'è la possibilità di ricoprire posti vacanti con incarichi trimestrali. I posti vacanti si verificano qualora gli organici rimangono scoperti come quando, ad esempio, un medico ha più di 600 mutuati, e per questò diviene incompatibile con il servizio cli Guardia Medica, e deve scegliere se impegnarsi nell'uno o nell'altro campo. In considerazione di quanto le ho descritto si può affermare che la Guardia Medica è composta da titolari e sostituti. E la Guardia Medica turistica? La Guardia Medica turistica nasce nei primi anni '90, ma per lo più mi risulta che sia stata soppressa. Praticamente, era un servizio organizzato in determinate stazioni turistiche particolarmente frequentate ed aveva le medesime competenze del medico di base. Era un servizio attivo nei mesi di luglio, agosto e settembre. Oggi, come le dicevo, è stata soppressa in intere regioni come è accaduto nel Lazio. Torniamo alla Guardia Medica non turistica: com'è organizzato questo servizio? A Roma, per fare un esempio, tutte le richieste della cittadinanza pervengono ad una centrale di ascolto che si trova all'ospedale San Camillo-Fonlanini. All'apparecchio risponde un medico il quale, dopo aver fatto telefonicamente l'anamnesi, decide o meno l'invio di un medico, vale a dire se il caso che viene prospettato è risolvibile per telefono o meno. Nel caso che si riscontri la necessità di una visita, il medico della centrale di ascolto contatterà la Guardia Medica della zona dove si trova il paziente. A quel punto il medico raggiunge il paziente per le opportune cure del caso. Credo che lo stesso meccanismo sia riscontrabile in tutta Italia. Va anche detto che se la chiamata del cittadino evidenzia una particolare gravità la centrale di ascolto può, ovviamente, di autorità chiamare l'ambulanza che interverrà di conseguenza.

GLI INTERVENTI

Una volta ricevuta la chiamata dalla centrale di ascolto a che cosa può andare incontro il medico? La tipologia degli interventi è molto vasta. In base alla mia esperienza posso dire che per circa il 60% dei casi si tratta di patologie non gravi. In questo caso, quando è sufficiente la visita, il medico farà la diagnosi e indicherà la conseguente terapia, rimandando per solito il paziente al medico di base per ulteriori controlli. Immagini, solo per fare un esempio, il paziente con una broncopolmonite: è chiaro che superata l'emergenza questi dovrà tornare dal medico curante per tenere sempre sotto controllo la sua patologia. Nel caso, invece, che la Guardia Medica riscontri patologie gravi che non erano emerse dal precedente contatto telefonico con la centrale di ascolto, allora si darà corso alle prime cure del caso, come ristabilire i parametri vitali, provvedere a chiamare il 118 e chiedere una rapida ospedalizzazione. Dott. Moglioni, sino ad ora abbiamo fatto un quadro del complesso lavoro che svolge la Guardia Medica. A questo punto voglio chiederle se, secondo lei, è questo un servizio che si può migliorare. Purtroppo devo dire che sino ad oggi la Guardia Medica è stata ignorata dalle autorità a diverso titolo competenti. Io ho svolto questo lavoro a Roma in diverse strutture e posso dirle - in base alla mia esperienza - che gli ambienti a disposizione dei medici sono spesso fatiscenti, strutture dove l'igiene è più di un optional, dove la Guardia Medica si porta le lenzuola da casa, si rifà il letto e vive in ambienti inidonei sotto il profilo igienico-sanitario. Ma le dico di più: può accadere che il medico debba acquistare in proprio i farmaci di cui necessita per il suo lavoro, perché se da un lato è prevista la richiesta dei farmaci, dall'altro è purtroppo vero che i tempi per ottenerli sono a volte lunghi. Ricordo, a tal proposito, quando intervenni con un paziente con crisi ipertensiva e dovetti acquistare in farmacia il prodotto di cui c'era bisogno. A parte questo, e non è poco, non abbiamo il misuratore della glicemia se non gli stick che lasciano il tempo che trovano. A volte non abbiamo le siringhe. C'è poi il capitolo "formazione" che non è mai stato portato avanti seriamente. Dunque possiamo definire la Guardia Medica un "medico fai da te"? In un certo senso sì, in quanto rappresentiamo cinque figure in una: il medico, il portantino, il meccanico (il medico di Guardia Medica usa il proprio mezzo di trasporto, ndr), l'infermiere e l'autista.

LE CONCLUSIONI

In conclusione, dottor Moglioni, quali sono gli interventi più urgenti di cui le autorità competenti devono farsi carico? In primo luogo - e mi creda sono problematiche queste la cui soluzione è assolutamente prioritaria - c'è bisogno di avere sempre la disponibilità di materiali e farmaci, sedi dignitose, la possibilità di sostenere corsi di aggiornamento, ricevere un adeguato trattamento economico, razionalizzare le indennità che oggi variano da regione a regione, una contribuzione pensionistica piena e non ridotta come oggi avviene. In altre parole non basta dire che esiste un servizio solo per stare a posto con la coscienza se, poi, quel servizio non funziona come dovrebbe.

Carlo Ciocci

(da Il Giornale della Previdenza dei Medici e degli Odontoiatri, 2003)

 


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