PRESENTAZIONE

PRESENTAZIONE DEL CONVEGNO

Dalle considerazioni e conclusioni sorte dai tre Convegni tenuti a Varese dal settembre 1999 al gennaio 2001, é sorta la necessità di portare chiarimenti e acquisire nuove conoscenze sul problema dell'autismo.

Come ha dichiarato la Prof.ssa Adriana Guareschi, il tema dell'autismo non é fine a se stesso, non riguarda solo una malattia o un disturbo dell'evoluzione, ma ci pone di fronte a problematiche profonde che ci interrogano sull'emergere dello psichismo e sulla formazione primitiva dei processi psichici che influenzeranno l'intera vita di ogni individuo

Per altro lato, affrontare l'autismo riveste un valore etico poiché non é in gioco solo la possibilità di un miglioramento comportamentale, ma la capacità di generare "forze intime", sociali e relazionali che determineranno la qualità di vita dei piccoli pazienti e delle loro famiglie.

Naturalmente ci sono anche motivazioni scientifiche e culturali che hanno richiesto la strutturazione di un "Convegno-Questionario" che si é voluto ampliare al maggior numero possibile di "specialisti" sparsi in tutte le latitudini.

Riconosciuta l'importanza e la dimensione del problema, si é imposta la scelta di organizzare un "Convegno telematico" sulla "Psicoanalisi e Psicodinamica dell'Autismo".

Facendo tesoro dei consigli di molti specialisti si sono individuati items di studio che sono risultati ben 22, con la precisa intenzione, però, che questa suddivisione serva ad approfondire l'indagine e non a parcellizzarla.

Si cercherà di avere e di ottenere una visione unitaria del problema autismo che, quindi, sarà osservato da diverse angolature.

Questa unitarietà non vuole emarginare le questioni genetiche, cliniche, neurologiche, neuro-anatomiche, neurofisiologiche o neurofunzionali proprio perché pensiamo che la scelta illuminata di dare alle Neuroscienze un segno di globalità (come vuole Elba Tornese nella sua impostazione scientifico-culturale) ha dato nuova enfasi ad un possibile lavoro interdisciplinare, di rete e di collaborazione stretta tra specialisti delle aree della medicina, della psichiatria, della psicologia , della sociologia e dell'antorpologia.

CONSIDERAZIONI

L'intervento di metodologie psicoterapeutiche di tipo relazionale ha cambiato il rapporto emotivo tra terapeuta e famigliari. Il numero contenuto delle sedute (2 alla settimana), i miglioramenti osservabili, la apertura a tecniche di riabilitazione e ludico-occupazionali, portano all'accettazione di un intervento che allontana lo spettro del ricovero in Centri per disabili gravi.

La gravità e la complessità della sindrome autistica richiedono risposte qualificate e chiarificatrici sia per quanto riguarda il comportamento da tenere con questi soggetti, che per la possibilità di dare un vero sostegno non solo ai genitori, ma anche ai docenti, alle assistenti sociali e agli operatori.

La psicoterapia relazionale, basata sulla psicodinamica e sulla psicoanalisi, si é dimostrata l'unico mezzo per sviluppare una vera autonomia che include la socializzazione e l'utilizzo delle attrezzature tecnico-ludiche che sono gli elementi moltiplicatori per lo sviluppo psico-mentale.

I servizi di diagnosi terapia, riabilitazione e ricerca devono promuovere un ampio intervento di rete come mezzo per rispettare la globalità del soggetto, il suo diritto di ricevere un apporto-supporto interdisciplinare che é l'unica prospettiva per una speranza di miglioramento e di cura.

Quando non é possibile curare, bisogna individuare e sviluppare le risorse recuperabili, facilitare il ripristino di funzioni che portano all'adeguamento ai contesti di vita, sviluppare le capacità sociali e comunicative, facilitare l'apprendimento di modalità comportamentali, di lettura dei contenuti emotivo-affettivi della relazione, delle abitudini e delle regole familiari e sociali.

L'integrazione sociale non solo va intesa come importante obiettivo per l'adattamento, ma deve risultare punto di partenza per uno sviluppo psico-mentale che solamente attraverso la socializzazione e le relazioni interpersonali può strutturarsi nei termini di auto-alimentazione della crescita; senza questo, il disabile é destinato ad impoverirsi e a retrocedere in termini relativi ed assoluti.

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