Pagina aggiornata il: 04/08/99
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CENTRO DI ACCOGLIENZA
PER
MADRI E BAMBINI ITALIANI E STRANIERI
Definizione dell'ambito Il costante aumento delle presenze di minori stranieri, oltre a rappresentare il segno evidente di una trasformazione dell'Italia in Paese d'immigrazione, ha obbligato i servizi sociali presenti sul territorio ad un ripensamento e una riorganizzazione complessiva. Tuttavia, spesso, essi si trovano a dover rispondere essenzialmente a situazioni d'emergenza continua più che a promuovere veri e propri interventi programmatici si continua a considerare il bambino straniero o come un soggetto di per sé portatore di un forte disagio, oppure come un soggetto che non ha bisogno di alcun intervento specifico. Grazie alle nuove norme in materia, al maggior numero di presenze corrisponderà sempre più anche una maggiore stabilizzione dei minori: ciò vuol dire che è fondamentale promuovere progetti che oltre ad offrire adeguate risposte alle situazioni d'emergenza, indichino i possibili percorsi di una reale integrazione. Partendo dal presupposto che comunque l'esperienza migratoria, sia se ha coinvolto il bambino direttamente o indirettamente, rappresenta un elemento di lacerazione identitaria, che spesso provoca un disagio "silenzioso" difficile da comprendere, è opportuno intraprendere nei confronti del minore straniero "azioni positive". Ciò vuoi dire che la prevenzione deve avvenire su due fronti: superamento delle tensioni familiari, risoluzione dei problemi socio-economici che rischiano di aggravare il disagio. Oltre ad adeguare i servizi già esistenti facilitandone l'accesso da parte dei minori stranieri e delle loro famiglie è necessario creare servizi-pilota che favoriscano un maggiore e migliore inserimento del minore straniero. In molti casi è essenziale il sostegno alla relazione genitore-figli in quanto se i genitori continuano a mantenere un legame affettivo e progettuale con il Paese d'origine, il minore esprime maggiore esigenza d'integrazione nel Paese d'arrivo. Spesso questo diverso progetto si trasforma in acceso scontro dove le possibilità di mediazione sono estremamente difficoltose, Attualmente l'inserimento dei minori stranieri in istituto avviene non tanto per l'esistenza di condizioni di particolare gravità, ma per problemi di tipo socio-economico o culturale della famiglia; è pertanto indispensabile rafforzare gli interventi alternativi all'istituzionalizzazione. |
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Premessa La città di Rho conta circa 52.000 abitanti, di cui 536 stranieri extracomunitari provenienti da Paesi in via di sviluppo. In virtù dell'attrazione esercitata dalle industrie locali e dei ricongiungimenti familiari, il numero degli stranieri residenti, più che raddoppiato negli ultimi anni, tenderà a crescere ulteriormente. L'unico servizio d'accoglienza esistente è una casa per uomini, gestita da una locale associazione di volontariato, che lavora in rete con i servizi d'accoglienza della Caritas Diocesana ed in particolare con i servizi gestiti dalla nostra Cooperativa. Sul fronte dell'accoglienza di donne e minori stranieri non esistono risorse, tanto che i casi che si presentano ai servizi comunali, trovano risposte parziali solo riferendosi alle poche offerte presenti nella città di Milano. Le situazioni di disagio sono legate a difficoltà alloggiative ed economiche, specie per i nuclei monoparentali, ove l'attività lavorativa diviene alternativa alla cura del minore o addirittura all'alloggio stesso per le lavoratrici domestiche che risiedono presso i datori di lavoro. Altri disagi derivano da situazioni familiari critiche, a volte di violenza vera e propria, che lo "stress a cui e sottoposta la famiglia in emigrazione tende ad acuire. Una categoria particolare è poi costituita dalle famiglie di rifugiati, dove ai traumi legati alle vicende che hanno portato alla fuga, si aggiungono quelli di una forzata separazione del nucleo a causa dell'assenza di strutture adeguate al bisogno di alloggio e sostegno dell'intera famiglia. In tutti questi casi la situazione di disagio viene attualmente spesso affrontata allontanando il minore dalla famiglia e collocandolo in istituto. Oltre a questi disagi più gravi ed evidenti, vi è tutta la difficoltà per le donne immigrate di trovare spazi di socializzazione che facilitino il proprio essere madri in un contesto diverso da quello di provenienza ed acquisire le competenze linguistico-culturali necessarie per l'integrazione. Per le donne italiane l'assenza di una rete familiare adeguata, in particolari momenti di difficoltà affettiva e organizzativa connessi alla maternità, rendono necessari luoghi d'accoglienza e di supporto sufficientemente flessibili per consentire percorsi di autonomia e di recupero della relazione madre-figlio. Inoltre si segnala la richiesta del territorio di servizi flessibili per l'infanzia di carattere educativo e ricreativo. Il progetto INSIEME intende collocarsi nell'ambito delle iniziative previste dalla legge 285/97 "Disposizioni per la promozione di diritti e opportunità per l'infanzia e l'adolescenza" regolata per la Regione Lombardia dal DGR 24/4/1998 n° 6 ( 35839 ) . In particolare il progetto prevede:
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1. OBIETTIVI E FINALITÀ' DEL PROGETTO In linea con le finalità indicate dalla legge 285/97 all'articolo 3, il progetto INSIEME si propone di:
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2. CRITERI E PUNTI FORTI I criteri ai quali si ispira il progetto INSIEME e le parole/chiave che definiscono le diverse azioni previste possono essere così sintetizzate:
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3. AZIONI DIVERSE lì progetto INSIEME si articola in 3 diverse azioni integrate tra loro: A. il Centro di Accoglienza Si prevede di ospitare presso il Centro di Accoglienza un numero di 7 donne con uno o più figli, per un massimo di 15 posti. Le 8 camere da letto forniscono alla madre la possibilità di avere nella stessa stanza fino a 2 posti letti per i figli ed un elevato grado di privacy. I destinatari privilegiati dell'azione di accoglienza saranno individuati presso i nuclei famigliari monoparentali immigrati ed italiani e presso le famiglie richiedenti asilo. La struttura sarà orientata ad accogliere utenti provenienti dalla zona Nord-Ovest della Provincia di Milano e dalla città di Milano. Si prevedono progetti individuali che comportano una permanenza al Centro variabile e comunque non superiore ai 18 mesi. B. il Centro di incontro per i bambini Si tratta di uno spazio aperto, che funzionerà come "centro-gioco" e luogo di incontro per madri e bambini italiani e stranieri Il servizio si pone come momento di integrazione dei servizi educativi per l'infanzia già presenti sul territorio, in quanto consentirà alle mamme italiane e straniere di lasciare i propri bambini, anche solo alcune ore, in un contesto ricreativo-educativo multietnico facilmente adattabile alle singole esigenze e senza necessità di iter burocratici d'ammissione oppure consentirà alle mamme di stare con i propri figli lontane dagli impegni che nella normale vita quotidiana frammentano e disturbano la relazione, in uno spazio ricco di interazioni sociali e di possibili condivisioni con altri adulti e bambini. Potrà ospitare fino a 15 bambini, si prevede la presenza costante di un'educatrice, giochi, attività ricreative esterne, video, libri e fiabe dei diversi Paesi di provenienza. Le madri potranno trovare in questi spazi la possibilità di giocare con i propri figli, incontrare altre madri della propria cultura d'appartenenza o di diversa cultura e richiedere consigli/aiuti alle educatrici per problematiche inerenti la crescita dei propri figli o il proprio ruolo di madre. Il Centro si caratterizzerà per il convolgimento attivo dei genitori, puntando ad un loro protagonismo diretto, facendo leva sulle loro competenze e sulla collaborazione con l'équipe degli operatori. Si tenterà di creare una percezione sociale di questo luogo come "luogo buono" per la crescita dei piccoli, spazio accogliente per la coppia genitore-bambino, sede che offre occasioni si sostegno reciproco tra adulti, in cui condividere l'esperienza della genitorialità. C. attività formative e informative per le madri immigrate Le attività rivolte alle madri mirano a fornire loro strumenti e informazioni per 'autonomia e l'inserimento positivo Si tratta di iniziative diverse:
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4. DESCRIZIONE DELLO SPAZIO La struttura è costituita da una palazzina su due piani dalla dimensione totale di circa 500 mq. inserita in un'area verde di circa 700 mq. |
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Al
piano terra sono presenti
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Al
primo piano sono presenti
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I due piani sono collegati da una scala interna dotata di servoscala. Tutti gli spazi sono organizzati in modo tale da consentirne la fruibilità anche da parte di portatori di handicap (bagni, rampe, porte ecc.). All'esterno della struttura, è previsto un ampio giardino, dotato di attrezzature ricreative per bambini ed uno spazio di socializzazione per le madri che potranno cosi dialogare tra loro (bevendo un tè o facendo merenda con i propri figli) e stare vicine ai propri figli. |
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5. PERSONALE
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6. COSTI La ristrutturazione dello stabile ha un costo complessivo di circa £. 750.000.000 IVA compresa. L'arredo della struttura ha un costo di £. 85.000.000 comprensivi di: attrezzatura informatica, mobilia, arredi per le camere, arredi per i bagni, attrezzature per la lavanderia, giochi da giardino. La gestione ordinaria della struttura ha un costo complessivo annuo di £. 291.000.000 così suddiviso: |
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Coordinatrice (38 h.) 42,7 milioni Educatrici (2 a 38 h.; 1 a 20 h.) 100 milioni Custode (38 h.) 33,3 milioni Mediatrici di diversa nazionalità (500 ore consulenza annue) 35 milioni Totale Costo del personale: 211 milioni |
Spese per il vitto 25 milioni Utenze(riscaldamento acqua, energia elettrica) 15 milioni Telefono 3 milioni Assicurazioni 3 milioni Materiale igienico-sanitario 8 milioni Attività ricreative-formative 10 milioni Supervisione 3 milioni Manutenzione ordinaria 5 milioni Spese generali 8 milioni Totale Altri Costi: 80 milioni |
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Totale Spese Gestione Annuale 291 milioni |
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7. TEMPI E FASI DEL PROGETTO Si prevede di completare i lavori di ristrutturazione entro l'Aprile 1999 e rendere pienamente operativa la struttura entro il mese di Giugno dello stesso anno. 8. NOTE
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