Nel lontano 1800, quando nelle taverne veniva spillata la birra da enormi botti, immancabilmante la schiuma (di birra) in eccesso, tracimando dai boccali, si riversava sui tavoli.
Per ovviare a tutto questo, finalmente nel 1892, Robert Sputh, di Dresda, lanciò sul mercato, un suo brevetto: il sottobicchiere di cartone.
Era fatto da vari strati di carta compressa e porosa e quindi assorbente.
L'invenzione fu subito ben accetta anche grazie alla sua duplice funzionalità, il sottobicchiere ben si prestava anche come mezzo pubblicitario in quanto si poteva stampare.
Il cartone aveva uno spessore variabile da 2,5 mm a 4 mm, ed una stampa monocromatica costituita molto spesso dal solo logo della birreria.
Inutile dire che il sottobicchiere si diffuse molto rapidamente in tutta Europa e, agli inizi del nostro secolo raggiunse l'Inghilterra e l'America, dando involontariamente inizio anche al collezionismo.
Dai sottobicchieri monocromatici, si passa via via a stampe più elaborate, fino a giungere agli anni '60 con piccoli capolavori policromi.
Il cambiamento si completa successivamente con l'assottigliarsi dello spessore del cartone, fino a raggiungere gli attuali 1,5 mm.
Il cartone viene rivestito con fogli di cellulosa bianca e così può iniziare la stampa in quadricromia di motivi elaborati e addirittura la riproduzione di fotografie a colori.
Dopo questa breve premessa storica possiamo passare all'argomento che ci interessa: collezionare sottobicchieri.
Ad un primo approccio potrebbe sembrare la più facile delle collezioni birrarie, infatti il reperimento del materiale non è certamente difficile, in quanto anche al bar sottocasa, facilmente si recupera "qualcosa".
Prima di passare alla catalogazione dei sottobicchieri, vorrei precisare che secondo me, non è importante come vengono catalogati, ma deve essere fatto in modo che si possa risalire subito al pezzo che si cerca.
Ovviamente si possono catalogare i sottobicchieri in svariati modi:
sottobicchieri normali o di base: sono stampati su una o ambe le facciate con il solo logo della birreria o pubblicizzanti alcuni prodotti della stessa. Raramente si trovano date di riferimento e spesso vengono stampate più volte nel corso degli anni.
sottobicchieri commemorativi: stampati per specifiche occasioni. Ovviamente vengono emessi in numero limitato e di conseguenza sono i più ricercati.
serie di sottobicchieri: aventi una tematica specifica comune (sport, animali, castelli, ecc...).
forma o materiale speciale: sottobicchieri che sono realizzati in materiale diverso dal cartone oppure per forma:quadrati, rotondi, rettangolari...
Gli esperti tedeschi ci insegnano però che il metodo migliore di catalogare è quello di suddividere i sottobicchieri in base al paese dove viene prodotta la birra pubblicizzata sul sottobicchiere stesso.
Difficilmente però sul sottobicchiere è indicato il paese o addirittura lo stato di appartenenza.
Quindi elementi di valido aiuto sono la lingua e i termini che appaiono spesso sui sottobicchieri ma attenzione ai trabocchetti:
Lingua italiana BIRRA - BIRRERIA
Oltre ovviamente all'Italia, stampano in lingua italiana anche alcune birrerie della Svizzera italiana, Etiopia, Libia, Albania.
Lingua tedesca BIER - BRAUEREI
Germania, Austria e Svizzera Tedesca stampano in questa lingua ed è quindi molto difficile differenziarne la provenienza. Alcuni elementi aggiuntivi possono però facilitare il compito:
Lingua inglese BEER - BREWERY
Ale, Porter, Stout, Mild, Brown, Bitter e Lager sono termini classici che identificano i sottobicchieri inglesi. Inoltre sono più sottili ed hanno colori brillanti e vivaci.
I sottobicchieri americani sono caratterizzati da colori poco intensi, sono più piccoli e semplici.
Molte ex colonie britanniche stampano ancora oggi in inglese, tra queste:
Africa: Kenia, Nigeria, Sud Africa, ecc.
Asia: Honk Kong, Singapore, ecc.
Australia, Nuova Zelanda, Canada, Samoa e tutti i Caraibi.
Infine importanti fabbriche di birra, emettono sottobicchieri in lingua inglese per l'esportazione.
Lingua francese BIERE - BRASSERIE
In questa lingua sono stampati, oltre ai sottobicchieri francesi, anche alcuni pezzi prodotti in Belgio, nella Svizzera francese e in Lussemburgo.
Anche in questo caso le colonie e le ex colonie francesi adoperano la lingua francese.
Lingua spagnola CERVEZA - CERVECERIA, COMPAÑIA CERVECERA
Oltre alla Spagna, anche America Latina e America Centrale.
Lingua portoghese CERVEJA - CERVEJARIA
E' usata oltre che dal Portogallo anche dal Brasile.
Per concludere si può fare il seguente schema:
Paese | Birra | Birreria |
Europa | ||
Bulgaria | Pivo, | Pivovaren |
Ex Cecoslovacchia | Pivo | Pivovary |
Danimarca | Øl | Bryggeri |
Estonia | Õlu | Õlletehas |
Finlandia | Olut | Oy |
Grecia | ||
Islanda | Öl | Ölgerdin |
Ex Jugoslavia | Pivo | Pivara |
Lettonia | Alus | Daratava |
Lituania | Alus | Daratava |
Norvegia | Øl | AS Bryggeri |
Olanda | Bier | Brouwerij |
Polonia | Piwo | Piwowarskie |
Romania | Bere | Intreprinderea, Fabrica de bere |
Russia | Pivo, | Pivsavod |
Svezia | Öl | AB Briggeri, Briggerier AB |
Turchia | Bira | Sanali, Bira fabricasi |
Ungheria | Sör | Sörgyár |
Altre Nazioni | ||
Indonesia | Bir |
Per tutti i "fedeli" collezionisti, un aiuto veramente importante può venire dalla "Bibbia" BDM: il più grosso club di collezionisti tedesco.
Dopo la catalogazione arriva il problema di come sistemare i sottobicchieri: il metodo più economico è sicuramente quello di mettere i sottobicchieri in scatole lunghe e strette e suddividerli con dei cartoncini per indicato il nome del Paese oppure quello della birreria, come se fosse uno schedario.
Un metodo meno economico ma senz'altro più gratificante, consiste nell'utilizzare buste a perforazione universale 22x30 facilmente reperibili in qualsiasi cartoleria, nelle quali si possono sistemare 6 sottobicchieri quadrati, oppure 4 rotondi, fermando ogni sottobicchiere con dei punti metallici.
Questo sistema può risultare scomodo quando bisogna spostare un sottobicchiere.
Esistono in commercio buste predisposte con tasche già pronte, ma è ovvio che i costi salgono.
Personalmente ho trovato in commercio una saldatrice a caldo che mi permette di fare le tasche nelle buste universali.
Inutile dire che gli ultimi tre metodi descritti vengono poi riposti in classificatori ad anelli.
Ovviamente sembra una cosa complicata ma basta iniziare la collezione e il resto vien da sè.
Per chi può essere interessato Vincenzo Tucciarone pubblica nel suo sito l'elenco dei Club birrari nel mondo.
Fulvio Nessi
La serie di sottobicchieri emessa per i 15 anni del Club