Tappi...

Il tappo a corona nasce nel febbraio 1892, quando l'americano William Painter ne deposita il brevetto che viene utilizzato fino al 1911 esclusivamente dalla Crown Cork and Seal Inc.
tappi Il nuovo sistema di chiusura delle bottiglie si espande ben presto in tutto il mondo, ed ha anche l'onore di essere usato sulle lattine, risalenti agli anni '30 (notizia vera, nonché pessimo tentativo di interessare a queste righe anche i lattinari).
Nella seconda metà degli anni '60, sempre negli Stati Uniti, vengono creati i "tappi corona a vite" che permettono di evitare l'uso degli apribottiglie e di poter richiudere e preservare la bevanda avanzata, grazie all'apposita filettatura sul collo della bottiglia.
L'evoluzione dei disegni e delle scritte è di aiuto per "datare" il singolo pezzo, come anche l'uso dei colori ora molto più freddi e meno ricercati; per quanto riguarda altri elementi di contorno, verso la fine degli anni '60 il sughero posto all'interno del tappo viene sostituito dalla plastica.
I consigli per incrementare la propria collezione sono quelli comuni ad altri tipi di raccolta: produttori di tappi, imbotigliatori, supermercati, pubblicità presso gli amici eccetera. Inoltre, negli ultimi anni e comunque all'estero, sono nati dei club esclusivamente per tappisti il che significa ottime occasioni per conoscere altri collezionisti.
Considerando tuttavia l'esiguo numero di "colleghi" e la mancanza di cataloghi ufficiali, guai ad impigrirsi (io per primo!) perchè vale il detto "chi non risica non rosica" se si vuole avere una discreta collezione.
I pezzi migliori possono essere conservati nei raccoglitori di monete, con una busta di plastica trasparente per ricoprirli, costosi ma di effetto ottico notevole; altrimenti si possono sitemare in cassettini, piuttosto che su "ripiani" di cartone inseriti, ad esempio, nelle scatole di scarpe.

Pietro Clerici


... e cavatappi

cavatappi o, a vostro piacimento, apribottiglie o levacapsule.
Questo strumento indispensabile per entrare in possesso dei tappi è prodotto, soprattutto all'estero, in una grande varietà di modelli mentre in Italia la scelta è assai più limitata.
Per questa ragione i collezionisti nostrani si orientano per lo più sui pezzi più vecchi o di birrerie che hanno cessato la produzione.
All'estero è invece un tipo di collezionismo molto diffuso.





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