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Un programma di televisione digitale per ragazzi

RUBRICA INTERNET
di Bruno Tognolini
 

Puntata 42

"Man o Mouse"

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Al centro dello studio, per terra, troneggia una vera MONTAGNA DI ABITI E ACCESSORI (qualsiasi: saccheggiare i costumi di scena). Da un RADIOREGISTRATORE posato per terra (se non è possibile, dallo stereo), si diffonde una musica.

MUSICA DELLA RADIO La camera indaga la scena per qualche secondo.
Finché, dalla porta delle scale, entra Gaia con un giaccone (o altro indumento da "fuori") indosso. Veloce e determinata, scende le scale togliendosi il giaccone, e passando accanto al mucchio, senza dar segno di stupirsi, glielo lascia cadere sopra. Ma dopo due passi si blocca con gli occhi sbarrati, si volta lentamente: gag dell’accorgersi "a scoppio ritardato". Si avvicina al mucchio, lo esplora girandoci intorno. Quindi si avvicina alla radio (o allo stereo) e lo spegne. VIA MUSICA DELLA RADIO La musica, dopo un po’, viene rimpiazzata da un sordo rumore di qualcuno che russa. SUONO DEL RUSSARE Gaia guarda in macchina, mani sui fianchi ed espressione del tipo "Ah, ho capito!". Quindi mette mano a qualche grosso indumento del mucchio, e scopre Cristiano che dorme. GAIA
Ma guarda questo… Cristiano?… Cristiano!
Scosso dolcemente per la spalla, Cristiano si sveglia, si tira su. CRISTIANO
Eh?… Ah!… Sì!… Certo: buongiorno.

GAIA
Si può sapere che cosa stai combinando?

CRISTIANO
Eh?… Ah!… Sì!… Certo: sto… sto mettendo via la roba sporca.

GAIA
Alla faccia dell’igiene! Tutta questa roba qui?

CRISTIANO
Beh… sì. Perché?

GAIA
Niente, niente, per carità: ognuno ha le sue abitudini. Piuttosto, senti, bisogna dare una risposta a Bill.

CRISTIANO
O porco topo! Ancora lui! Una risposta a cosa?

GAIA
Ha scritto una mail, in cui dice che vuole partecipare anche lui al premio Andersen.

CRISTIANO
Nooooo…

Fingendo di svenire per il disappunto, Cristiano si caccia di nuovo giù tra gli abiti (dove si prepara alla performance da burattinaio). Gaia non fa una piega, tira fuori di tasca un foglio A4, lo dispiega, lo legge. Il foglio contiene il MESSAGGIO E-MAIL DI BILL, allegato in file attach a questa scena in formato TXT, da stampare così com’è. GAIA
Sta’ a sentire che tesoro...
Di seguito Gaia legge e racconta la piccola fiaba, mentre Cristiano, dal mucchio di vestiti, si improvvisa burattinaio. Con l’aiuto di scenografa e costumista, verranno individuati due personaggi. Il topo Ricipì potrà essere un burattino realizzato col solito guanto di pelliccia già utilizzato nelle puntate 11 e 36, magari con qualche intervento per dotarlo di orecchie, naso e spadino di stecchino. Il Gigante Feskiòn sarà ben rappresentato nelle proporzioni da Cristiano stesso, che si coprirà di pastrani, maglioni, cappelli, e insomma si concerà per la bisogna.
Gaia legge esplicitamente la fiaba dalla "mail" di Billo Mauz. L’intonazione sarà fiabesca e divertita. Gli stacchi su Cristiano daranno respiro alla lettura. Stacchi e microscenette dei "burattini" saranno a giudizio della regia e degli attori. … C’era una volta un gran topo forte e valoroso che si chiamava Ricipì, Cavaliere di Càspian, il Re Ragazzo del regno magico di Narnia.

Questo topo Ricipì non aveva paura di niente, e col suo spadino stecchino pungeva tutti i nemici, camminanti con due, tre e quattro zampe.

Ma una grande sciagura incombeva sul regno di Narnia: il Gigante Fesskiòn, orco zuccòn, che con passi di caterpillar si avvicinava al regno con un una grande scanner-scimitarra.

Il nobile Topo Ricipì non tremò, e si mise ad attenderlo sul sentiero con il suo spadino.

Quando il Gigante Fesskiòn orco zuccòn lo vide, fece due gridi, un starnuto, tre rutti, e si preparò a mangiarlo col suo scanner.

Ma il Cavaliere Ricipì aveva un’arma segreta: una formula magica del Vecchio Mago Gandalf! Col suo spadino toccò il gigante in un punto segreto del piede, e disse forte:
"Giga Fesskiòn, Giga Fesskiòn, riduci a icòn, riduci a icòn!".

E… magia! Il gigante svettante cimante… fiuuuuuuu… si ridusse fino a diventare piccolo come una zampa del topo.

Allora il Topo Ricipì lo prese, lo legò a un cordino, lo portò nella sua tana, legò il cordino al suo computer, mise il gigantino su un tappettino, e lo faceva correre di qua e di là per prendergli le cose che gli servivano nelle schermate.

Da quel giorno, se gli umani nei loro computer usano i Mouse, i Topi nei loro computer usano i Men, piccoli omìni legati coi cordini che corrono sui tappettini.

Ugh. Questa è faba di Mauz. Billo ha parlato.

La fiaba è finita. Entusiasta, Gaia ripone il foglio, e: … Ma è deliziosa! Cristiano, cosa dici!?! Per me vince lui! Se manda questa fiaba… ma… dove vai?… Per niente partecipe dell’entusiasmo dell’amica, infatti, Cristiano con aria torva – come punto da atroce sospetto – si alza ed esce di campo…
STACCO sulla postazione del computer. Entra in campo Cristiano, si china, guarda: dettaglio del TAPPETINO DEL MOUSE, su cui è posato un PUPAZZETTO IN FORMA UMANA, di stoffa o carta o plastilina, delle dimensioni di un mouse, con uno spago legato ai piedi che finisce nel computer come il cavo del mouse.
Ruggendo e ringhiando Cristiano lo prende in mano, lo osserva, prova addirittura a usarlo come mouse, e infine esplode, spiccando la corsa (e uscendo di campo), mentre grida: CRISTIANO
Biiiiiillll! Dove sei brutto bastardo! Vieni fuori se hai il coraggio!
STACCO.

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