RaiSat2
MULTICLUB
Un programma di televisione
digitale per ragazzi
TRA
L’ONDA E LA RETE
Otto appunti sul programma di RaiSat2 "MULTICLUB"
e sul suo Sito web
di BRUNO TOGNOLINI
Bologna, 16 ottobre 1997
1 . UN DIGITALE DALLA (INTER)FACCIA UMANA
2 . UN VIAVAI TRA DUE MONDI
3 . QUATTRO CASI D’ESEMPIO
4 . FONDAZIONE DI UN CLUB IN DIRETTA
5 . FONDAZIONE DI UN SITO IN DIRETTA
6 . UNA POMPA DI COMUNICAZIONE
7 . UNA MANCIATA DI IDEE
8 . UN NUOVO LINGUAGGIO TELEVISIVO
Indice
delle Puntate
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"Secondo me c’è zero differenza tra una penna,
un martello e un mouse: son tutte cose fatte per la mano"
Cristiano, Multiclub, Puntata 20
1 . UN DIGITALE DALLA (INTER)FACCIA UMANA
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I momenti realizzati in studio per il programma "Multiclub" stanno tentando
una strada nuova: se non fosse uno dei brutti neologismi attuali, la potremmo
chiamare "info-sitcom". In questa strada si raccontano ai bambini
le forme e i contenuti di un "digitale dal volto umano".
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Forme e contenuti della "nuova" cultura digitale, infatti, ancora oggi
sono proposti al pubblico per lo più con accenti esaltati: profetici
(verbi sempre al futuro), esclamativi (milioni di colori, altissime performance),
intimidatori (chi non c’è non ci sarà). Li si presenta come
qualcosa di "diverso" da ciò che abbiamo conosciuto finora, "distante"
da noi: e con questi overdrive di comunicazione si cerca di indurre
il pubblico a saltare la distanza.
Se questa è una strategia sbagliata per gli adulti, è
più che altro inutile per i bambini. I quali hanno probabilmente
la stessa distanza da uno scanner e da un tagliaerba. Per loro tutto è
nuovo, tutto egualmente estraneo, e quindi non c’è bisogno di strillare:
molto meglio sedersi con loro, e convincerli coi racconti e con l’esempio
che tutto è egualmente amico.
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2 . UN VIAVAI TRA DUE MONDI
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Per i due conduttori di Multiclub, Cristiano e Gaia, stiamo intessendo
una situation comedy fatta di piccoli fatti quotidiani: idee, difficoltà,
piccoli scontri, scherzi, noia, merende, tempo umano.
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Apparecchiati su questa "tovaglia" comunicativa, i contenuti informativi
sul linguaggio digitale assumono già una connotazione sostenibile,
maneggiabile, quotidiana.
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Ma questo approccio di familiarizzazione è più forte ancora
in un altro tema, più propriamente "d’autore", che stiamo ricamando
nella sit-com: un vai e vieni continuo tra due mondi. Accanto alle
entità virtuali (strumenti e procedure) son presentati, appena si
può, i loro equivalenti o analoghi nel mondo tangibile.
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Questo corto circuito tra i due mondi è subito chiaro dalla prima
puntata, quando Cristiano e Gaia tentano invano di stampare una serie di
volantini su un rotolo di scottex. Da lì in avanti sarà tutta
un’altalena…
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3 . QUATTRO CASI D’ESEMPIO
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Nella puntata 6 Gaia presenta gli "smiley", la punteggiatura emotiva della
posta elettronica: e Cristiano, inquadrato a 90°, mostra con sorrisi
e smorfie accentuate la genesi astuta del segno.
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Nella puntata 10 Cristiano pianifica la fondazione del Club mostrando l’uso
di un editor di flowcharts, con cui compone e visualizza quattro
compiti; segue Gaia, che fa esattamente lo stesso con un gran foglio appeso
al muro e un lampostil; segue Cristiano, che riepiloga con quattro bei
nodi a quattro fazzolettoni di colori diversi; chiude Gaia, che spalma
e mangia quattro crackers con quattro differenti marmellate. Ora il planning
è chiaro.
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Nella puntata 13 la lunga guerra-tormentone tra Cristiano e Billo Mauz,
un invisibile topo-hacker che abita la cantina, ha un passaggio cruciale:
Cristiano spazzando imbuca per dispetto la spazzatura nella tana. Poco
dopo arriva dal topo (Billo Mauz is online) una mail stracarica
di attachments: son centinaia di files TMP, da buttare - per favore - nel
cestino dei rifiuti del computer.
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Nella puntata 22 i ragazzini del cortile hanno chiesto a Cristiano di riparare
la loro rete da volley, che ha una falla. Su quella rete tesa nello studio,
appendendo ai nodi decine di pinzette colorate, Cristiano e Gaia spiegheranno
Internet, i nodi, i server, e mostreranno "visibilmente" l’aggiramento
della falla attraverso le "routes" alternative.
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4 . FONDAZIONE DI UN CLUB IN DIRETTA
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Questi piccoli accadimenti quotidiani, digitali e reali, sono però
orientati da uno scopo, da un’impresa: i due ragazzi stanno fondando
un club. Questo accade con la comoda lentezza concessa dalle 190 puntate,
e dai tempi lenti d’insediamento del club reale.
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Nelle prime cinque puntate passeranno in rassegna cinque forme di promozione:
volantini (di scottex), uomo sandwich, articolo, annuncio radio, spot
TV. Nelle successive cinque penseranno alle tessere: bande magnetiche,
codici a barre, collezioni di carte telefoniche. Nelle altre cinque cominceranno
a raccontare meglio cosa farà questo club. Dalla 15 progetteranno
il sito.
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E cosa farà questo club? "Macedonia Multimedia", come spiega
(e fa) Gaia, sbucciando e tagliando frutta sugose e diverse. I ragazzi
del club metteranno in comune materiali multimediali, loro e d’altri, montati
e "sfusi", intorno a temi proposti dai conduttori o liberi. Potranno inviarli
per e-mail, portarli a mano nei Multilab di prossima apertura, o
darli a Cristiano e Gaia negli incontri in giro per le città.
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E questi materiali verranno trattati dalla Redazione del Club o da altri
iscritti, ricombinati in formati multimediali, e rimessi in rete. Insomma,
come dice il progetto "MULTILAB Ragazzi" elaborato dal Comune di Bologna
e dal Teatro Testoni: "multimedialità uno strumento efficientissimo
per organizzare, ‘impaginare’, ‘ipertestualizzare’ gli altri media".
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5 . FONDAZIONE DI UN SITO IN DIRETTA
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Dalla Puntata 15 alla 25, dunque, Cristiano e Gaia progettano il sito del
club. Ed è qui che si stringe l’ingranaggio tra la sceneggiatura
e il sito: perché quel sito in realtà c’era già
- almeno la sua Home Page - e Cristiano e Gaia da principio, e noi con
loro, abbiamo progettato l’esistente.
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Con calma, per un paio di puntate, i due amici hanno disegnato la loro
cantina, ricalcando in realtà lo sfondo del sito ottenuto in file
grafico dalla Mozart, con cui intanto avevamo stretto buone intese. Nei
giorni successivi si è trattato (nella fiction) di ritagliare riviste
in cerca di due belle icone, anche quelle (nella realtà) già
presenti nell’impianto del sito, e inviate alla redazione per e-mail. Era
il momento di aggiungere i fumetti, con testi e foto, per le presentazioni
dei due conduttori.
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Qui però per la prima volta il gioco si rovescia. D’accordo per
il sito, sfondi e icone: ma Cristiano e Gaia sono i "nostri" personaggi,
li presentiamo noi! Eccoli infatti, nella Puntata 20, che si arrabattano
a comporre i testi di presentazione personale. Dopo vari tentativi falliti,
trovano infine la chiave: se è difficile scrivere di sé,
ognuno allora scriverà dell’altro. I due testi di presentazione,
scritti in sceneggiatura, vengono subito inviati alla Mozart perché
aggiorni sul sito quelli attuali.
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6 . UNA POMPA DI COMUNICAZIONE
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È partito un flusso tra sceneggiatura e sito, o tra onda
e rete, per stare nel mare che tutto comprende. È un flusso
che si preannunzia promettente: circolo venoso di un sistema di comunicazione
che, quando avrà attivi anche i suoi punti sul territorio (i "Multilab"),
potrebbe rivelarsi un organismo assai ben piantato.
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Le scene in studio del programma Multiclub saranno la parte sceneggiata,
la comedy del sistema: il suo exemplum narrativo inaccessibile,
cioè non interattivo (è importantissimo lasciare al
pubblico qualcosa da vedere e sentire passivamente, senza alcuna richiesta
di intervento). I due conduttori saranno i personaggi (né di più,
gli eroi, né di meno, i testimonial) di questa narrazione.
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Il sito sarà, invece, il luogo dell’accesso virtuale, strutturato
per accogliere le risposte dei soci del club alle proposte lanciate dai
due conduttori nell’onda. E questi contributi, a loro volta, selezionati
e "trattati" da una redazione, saranno reimmessi in circolo: torneranno
sul tavolo dello sceneggiatore, che in qualche forma li farà riapparire
in onda.
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E a questa "pompa" di comunicazione manca ancora una fase importantissima:
il territorio, il Multilab, il luogo dell’incontro fisico dei bambini con
gli operatori, le macchine, la rete, e fra loro.
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7 . UNA MANCIATA DI IDEE
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Ma per quanto riguarda la fase onda-rete, che qui ci sta a cuore: quali
forme, quali oggetti passeranno per la pompa, dal sito alla sceneggiatura
e viceversa? Al di là delle necessarie procedure per le iscrizioni
al club (forms, pagine personali, etc.), abbiamo al momento solo
una manciata di idee, da sviluppare e approfondire con la Mozart.
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RIMA INFINITA. Una rima infinita collettiva, come altre si son già
viste on line (ma non in Italia: http://www.primenet.com/~hodges/kids_crambo.html),
orientata da un sua regola. Per esempio: due versi, uno rimante con l'ultimo
trovato, e il successivo libero. E se arrivano due o più distici
da accodare alla stessa rima? Si staccano due rami, che possono crescere
a loro volta, o languire.
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STORIA INFINITA. Analoghe affascinanti architetture possono sorreggere
una invenzione narrativa collettiva. Che a sua volta potrà essere
lineare o arborescente, e libera o "moderata" da uno Story Master, che
prescriverà virate narrative ("Ora questo tuo personaggio morirà"),
o slittamenti di generi ("Ora continuerai la stessa storia, ma come
fosse una fiaba dei Grimm").
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VOCABOLARI RARI. L’infinito patrimonio linguistico dei lessici famigliari
(veri o inventati), può trovare uno scrigno dove essere custodito,
e addirittura redistribuito. Tutti i modi di dire tra amici, fratelli,
figli e genitori, gli insulti e le moine, i gerghi e le locuzioni strampalate
possono essere accodate in ordine alfabetico negli appositi rigorosi dizionari.
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CARTOGRAFI DEI PICCOLI REGNI. Nessuno meglio di un bambino di undici anni
conosce il suo territorio, sia esso piazza e quartiere, o prato e fiume.
Si farà un bando per reclutare Cartografi, si chiederà loro
di descrivere i loro posti, e insieme i trucchi per attraversarli indenni,
i nomi dei nemici e degli amici, gli angoli sicuri, i passaggi rischiosi,
i punti bellissimi, con testi, foto, suoni, disegni. Tra pochi anni potremmo
avere una mappa dell’Italia dei Bambini, che i bambini potranno consultare,
prima di mettersi in viaggio per una data città.
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CACCE AL TESORO. Saranno basate, come le cartografie di cui sopra, sull’interazione
salutare fra territori virtuali e reali. Indizi e dati abbondano in entrambi:
un dettaglio di un quadro, chiave per il seguito del percorso, potrà
essere cercato in un sito d’arte sul web, o su un testo di storia
dell’arte in classe, o - per gli abitanti di una data città - "sul
posto". È subito evidente il corollario: il gioco consisterà
non solo nel risolvere il percorso, ma nel tracciarlo e inventarlo per
altri ragazzi di altre città.
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SCATOLONI STORY. Quattro grandi scatoloni di cartone esistono già
da un pezzo nel programma, marcati dalle etichette "EGITTO", "NEW YORK",
"AUSTRALIA", "MAYA". Contengono libri, ritagli di foto, oggetti, musiche,
carte geografiche, disegni a mano e quant’altro. Cristiano e Gaia hanno
già cominciato a costruire sul loro computer, "in locale", gli equivalenti
di questi scatoloni: cioè "cartelle", dove ogni tanto raccolgono
dal web qualcosa di interessante sull’Egitto. Si tratta di portare questi
Scatoloni nel sito, e aprire la ricerca ai soci. Scopo: accumulare i materiali
da cui, in seguito, saranno tratte le grandi narrazioni del programma.
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8 . UN NUOVO LINGUAGGIO TELEVISIVO
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Abbiamo lasciato per ultimo questo spunto, non meno importante degli altri,
ma che non trova ancora adeguati spazi di produzione. Non più "sitcom"
ma narrazioni estese, storie in cinque puntate, realizzate dai due conduttori
- alternativamente narratori e personaggi - col sussidio di contributi
video e scenografia "teatrale" da un lato, e ampio ricorso a risorse digitali
dall’altro.
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Sono le storie degli "Scatoloni Story", e due di esse sono già state
scalettate. In quella ambientata nell’Antico Egitto le risorse digitali
sono ricche e fortemente integrate alla narrazione: un filmato Quicktime
VR dalla cima della piramide di Cheope consente - grazie allo zoom - di
decifrare sulla pietra il nome graffito che i nostri eroi andavamo cercando,
e che sarà la chiave della storia.
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La necessità di tracciare un’iscrizione in geroglifici è
risolta grazie a un font True Type trovato in rete; un applicativo didattico
prodotto da un museo fa sentire il suono della tromba d’argento di Tutankhamun,
che ha suonato una sola volta nel 1936, e che nella nostra storia dischiude
uno scrigno; tre Object Movie di Quicktime VR ci consentono di rigirarci
tra le mani le ushabti, le statuette-servi funebri che nascondono
altri segreti della storia. E così via.
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Queste risorse sono inserite nel racconto con la sintassi classica dei
contributi all’interno di una scena televisiva: in realtà sono molto
di meno, perché un filmato digitale è ancora poco compatibile
con gli standard broadcast; ma anche molto di più, perché
mentre scorrono appare il loro indirizzo nel web, la loro URL. Lo spettatore
della storia può andare a recuperare dal web, esplorare ed usare
tutte le panoramiche Quicktime VR, i fonts di geroglifici True Type, il
suono della tromba d’argento di Tutankhamun, e tutto il resto.
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Dice il progetto "MULTILAB Ragazzi" di cui sopra: "I programmi di tale
telenet (la nuovissima "televisione reticolare", n.d.r.) appartengono
a un nuovo linguaggio televisivo fitto di contaminazioni dal linguaggio
multimediale e interattivo proveniente dai Cd-rom e dal World Wide Web".
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Forse qualcosa di tutto ciò sta già accadendo.
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