Un software per entrare nei computer con
            Windows:  Sicurezza a rischio o scoperta dell'acqua
            calda?
 
                 Hacker, assalto
              alla Microsoft
 

              LAS VEGAS -
              Entrare nei
              computer degli
              utenti di Windows
              95 e 98. Accedere
              ai file e modificarli
              a piacimento. Impadronirsi cioè di tutte
              le macchine che utilizzano il sistema
              operativo della Microsoft. Queste ed
              altre terrificanti scorrerie minaccia un
              gruppo di hacker americani dal nome
              mistico: Cult of the Dead Cow (Culto
              della vacca morta). La setta di pirati ha
              partecipato ieri ad un convegno a Las
              Vegas sulla vulnerabilità delle
              infrastrutture elettroniche. E ha
              annunciato che è ormai pronto un
              software che consente di forzare il
              sistema operativo del colosso di Bill
              Gates. Microsoft per ora minimizza: quel
              sofware non è niente di nuovo, nessun
              danno per i nostri clienti.

              Il funzionamento del programma,
              chiamato "Back Orifice", una parodia del
              celebre "Office" della Microsoft, è
              semplice. Estende infatti a tutti i
              computer la logica delle reti telematiche.
              Ogni amministratore di sistema può
              infatti, in linea teorica, accedere alle
              singole macchine che compongono la
              rete. Con "Back Orifice" accade la stessa
              cosa. L'amministratore remoto, cioè il
              pirata, può dall'esterno entrare nel
              personal dell'utente di Windows 95 o 98
              e lavorarci come se stesse seduto davanti
              a quella scrivania.

              Sistema elementare e infallibile. Che
              però ha un limite. Per poter subire le
              razzie dei pirati, il computer deve avere il
              programma installato sul proprio disco
              fisso. E questo complica le cose perché è
              difficile immaginare che gli utenti dotino
              le loro macchine di software che
              consentono ad altri di accedervi. Gli
              hacker dovranno quindi usare l'inganno.
              Manderanno messaggi di posta
              elettronica con il "Back Office" in
              "attach", sperando che qualche ingenuo
              lo scarichi e vi dia esecuzione senza
              accorgersi di cosa si tratti. Oppure
              sfrutterano l'opzione condivisione di file
              che qualcuno tiene aperta anche ad
              Internet. Il programma di "file sharing"
              può consentire dall'esterno di mandare
              agli utenti file indesiderati. Per questo si
              consiglia di fare attenzione alla
              condivisione di file con la Rete.

              La Microsoft, per ora, non sembra
              eccessivamente preoccupata per gli
              sfracelli promessi dal Culto della vacca
              morta. "Questo non è un pericolo che
              noi, e con noi i nostri clienti, dobbiamo
              prendere troppo sul serio", ha detto
              Edmund Muth, responsabile per la
              sicurezza della società. Secondo lui il
              programma degli hacker non crea alcun
              nuovo buco nel sistema operativo di Bill
              Gates. sarebbe cioè una sorta di scoperta
              dell'acqua calda cha ha poche possibilità
              di scottare il gigante Microsoft e le sue
              centinaia di milioni di clienti.

              Non è comunque il caso di rischiare. E
              Muth ha annunciato che comunque il
              leader mondiale dell'informatica si
              muoverà per scongiurare che "Back
              Orifice" faccia danni. Non lo farà
              personalmente ma in collaborazione con
              una compagnia specializzata di Atlanta.
              La Internet Security Systems Inc., che ha
              già visto il programma, elaborerà un
              contro-software che ne impedisce
              l'installazione sui computer.

              E se così fosse l'obiettivo degli hacker,
              paradossalmente, sarebbe raggiunto. Gli
              adepti del Culto della vacca morta hanno
              infatti detto di agire a fin di bene.
              Secondo loro la Microsoft è troppo presa
              dalle sua mire egemoniche e dalla corsa
              tecnologica per dedicarsi con la dovuta
              attenzione ai problemi della vulnerabilità
              dei suoi sistemi. E questo andrebbe a
              scapito degli utenti. Il "Back Orifice"
              sarebbe un pungolo per spingere Bill
              Gates a migliorarsi. Perciò gli hacker
              hanno impiegato un anno per studiare e
              realizzare il software, il cui padre si
              chiama Josh Buchbinder, in arte "Sir
              Dystic".

              Così almeno dicono. Sono in molti
              infatti a non accettare quest'idea dei pirati
              come benefattori dell'umanità
              informatica. Tra essi Ira S. Winkler,
              presidente dell'Infomation Secutity
              Advisors Group. Che facilmente rigira la
              frittata: "Finiscono per esortare
              Microsoft a cambiare torturando vittime
              innocenti".

              (4 agosto 1998)
 
 
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