Il Messaggero
Venerdì 7 Agosto 1998
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Re Artù è esistito davvero
Una prova in Cornovaglia

IL leggendario Re Artù, che guidò alla testa dei cavalieri della
Tavola rotonda la resistenza dei britanni contro gli invasori angli e
sassoni all'inizio del VI secolo, forse è esistito davvero. Nei pressi
del castello di Tintagel, in Cornovaglia, dove secondo la tradizione
Artù sarebbe nato, è stata infatti ritrovata una lastra di ardesia
incisa in latino, che confermerebbe l’esistenza in quei luoghi di un
uomo di nome Artù. «Artognou, padre di un discendente di Coll, ebbe
questa eretta», recita l’iscrizione, leggibile su un frammento della
lastra successivamente utilizzata per coprire un canale di scarico. «È
una scoperta senza precedenti» ha commentato a Londra l'archeologo
dell'Ente inglese per i Beni culturali Geoffrey Wainwright, precisando
tuttavia che l'iscrizione non prova di per sé l'esistenza di Artù, da
confermare con altre scoperte. Sorge comunque spontanea «la
tentazione», ha riconosciuto Wainwright, di stabilire un legame tra la
leggenda che parla del re guerriero Artù nato a Tintagel e
l'iscrizione che nel luogo della leggenda prova l'esistenza di una
figura dal nome simile. Per saperne di più bisognerà continuare gli
scavi patrocinati dall'Ente inglese per i Beni culturali ed eseguiti
da un'equipe di archeologi dell'Università di Glasgow. Trovare le
parti rimanenti della lastra originale fornirebbe qualche indicazione
in più sullo scopo per cui era stata realizzata e sul contesto storico
del periodo.
L'iscrizione prova in ogni caso che il latino era rimasto la lingua
scritta nella regione anche molto tempo dopo il ritiro dei romani. E
suggerisce l’ipotesi di un possibile legame fra il nobile Artognou e
il mondo cristiano. Legame tradotto nel mito di Artù difensore della
regione e paladino della fede, di cui si trova già cenno nei resoconti
dello storico Nennio del IX secolo.
(Ansa)
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