IL leggendario Re Artù, che guidò alla testa
dei cavalieri della
Tavola rotonda la resistenza dei britanni contro gli
invasori angli e
sassoni all'inizio del VI secolo, forse è esistito
davvero. Nei pressi
del castello di Tintagel, in Cornovaglia, dove secondo
la tradizione
Artù sarebbe nato, è stata infatti ritrovata
una lastra di ardesia
incisa in latino, che confermerebbe l’esistenza in quei
luoghi di un
uomo di nome Artù. «Artognou, padre di un
discendente di Coll, ebbe
questa eretta», recita l’iscrizione, leggibile
su un frammento della
lastra successivamente utilizzata per coprire un canale
di scarico. «È
una scoperta senza precedenti» ha commentato a
Londra l'archeologo
dell'Ente inglese per i Beni culturali Geoffrey Wainwright,
precisando
tuttavia che l'iscrizione non prova di per sé
l'esistenza di Artù, da
confermare con altre scoperte. Sorge comunque spontanea
«la
tentazione», ha riconosciuto Wainwright, di stabilire
un legame tra la
leggenda che parla del re guerriero Artù nato
a Tintagel e
l'iscrizione che nel luogo della leggenda prova l'esistenza
di una
figura dal nome simile. Per saperne di più bisognerà
continuare gli
scavi patrocinati dall'Ente inglese per i Beni culturali
ed eseguiti
da un'equipe di archeologi dell'Università di
Glasgow. Trovare le
parti rimanenti della lastra originale fornirebbe qualche
indicazione
in più sullo scopo per cui era stata realizzata
e sul contesto storico
del periodo.
L'iscrizione prova in ogni caso che il latino era rimasto
la lingua
scritta nella regione anche molto tempo dopo il ritiro
dei romani. E
suggerisce l’ipotesi di un possibile legame fra il nobile
Artognou e
il mondo cristiano. Legame tradotto nel mito di Artù
difensore della
regione e paladino della fede, di cui si trova già
cenno nei resoconti
dello storico Nennio del IX secolo.
(Ansa)