La Magica Pozione

 

Raramente Fabrizio aveva assistito al sorgere del sole , impegnato com’era la mattina a smaltire col sonno pesante gli ovattati ed assordanti silenzi delle sue notti deliranti. Ma quel giorno non era un giorno come tanti , era il dì della vittoria e quindi aveva deciso di gustarselo fino in fondo a cominciare dalle prime luci dell’alba, facendo colazione con croissant , focaccia e cappuccino , nel tavolo dell’ampio giardino della sua nuova casa. Tra un cornetto e l’altro il nostro si era messo addirittura in testa di dedicare alcune ore al giardinaggio , rispolverando le sue vecchie cognizioni scolastiche. L’ erba era da tagliare , la siepe da spuntare e c’erano nuovi fiori da piantare per abbellire il cortile della villetta comunitaria. Finalmente lo Stato gli aveva dato in un botto tutto ciò che aveva sempre chiesto e cioè la tranquillità in cambio dell’emarginazione sociale. Fabrizio e quelli come lui avevano ora una terra tutta per loro chiamata “Epidermia”, lontana dalla città, un’isola immersa nel verde intenso della campagna, amministrata coi soldi dei contribuenti , disposti a questo sacrificio pur di togliersi queste zavorre noiose dai piedi. Una terra abitata dai finti poeti , dai falsi cantanti , dai calciatori mancati , dai timidi romanzieri, dai deboli non conformati , dai divi minori , insomma in una parola dai poveri emarginati di questo mondo! E Fabrizio era proprio uno di questi , uno a cui faceva schifo accendere il televisore o sentire la radio commerciale, uno che ne aveva le palle piene , uno che scriveva poesie ,che avrebbe voluto suonare , che forse sapeva cantare e che avrebbe sognato di fare il calciatore. Forse avrebbe voluto anche lavorare Fabrizio , ma il sistema di gestione delle risorse umane gli metteva il vomito: non faceva sorrisi di convenienza , ma semmai digrignava i denti ed aggrottava la fronte perché non c’era niente da ridere! Una Donna? Bè sarebbe stato bello! Ma quale donna? E per farci che? Lui voleva la favola , ma quella non gliela aveva mai data nessuna e non c’era motivo per pensare che prima o poi qualcuna gliela desse. Già, il giardino, era proprio da rimettere a posto , che bello sarebbe stato il prato fiorito incendiato dalla luce del sole mattutino.

 

 

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