Su di essa sedeva una ninfa sconvolgente dai medi capelli castani e dai grossi zaffiri incastonati nel volto , le gambe accavallate vestite da una lunga gonna a fiori , il busto gentile inguainato in una semplice maglietta candida accompagnata da un’abbondante maglione di lana a “V”. Fabrizio la vide , e subito la riconobbe , era Veronica , il sogno ricorrente , martellante, il desiderio inconfessato di decine di stelle cadenti, l’unica droga naturale assieme al peyote. Ma prima di lui la notò un suo comune , che aveva preso la pozione e stava per azionare il magico pungiglione. Fabrizio sentì il cuore e sottraette il divertimento all’amico di turno: afferrò Veronica, se la mise in spalla, e corse , correva  forte, fortissimo , tanto da tenersi ben dietro l’offeso. Giunse al tempio con sulle spalle ciò che credeva gli appartenesse , vi arrivò convinto di ottenere giustizia , con la certezza della ragione.

-         Che avete da ridire?

-         Oh signore ! mi apprestavo ad inoculare la pozione per conquistar qualche attimo d’amore , quando costui arrivò come un fulmine e senza ragione mi confiscò la cacciagione.

-         Ma MP , lui non l’ama!

-         Che ti dissi quando ti diedi la prima pozione? L’amor possiamo fare , ma amar non c’è concesso!

-         Ma io voglio amar lei!

-         Questo non è il luogo opportuno , eppure eri stato avvertito!

-         Per nulla al mondo rinuncerò al lei!

Fabrizio scappò , con sulle spalle Veronica , ma poco durò la sua fuga, gli uomini di MP , che erano poi i suoi stessi amici , lo raggiunsero , lo disarmarono dell’amor e lo espulsero da Epidermia, assieme a Veronica. Adesso Fabrizio e Veronica sono di nuovo nella società crudele , nella loro merdosa camera , alla fottuta ricerca di uno schifosissimo lavoro, ma soprattutto si evitano!      

 

 

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