Parliamo di vivisezione
La ricerca scientifica e medica la chiama sperimentazione, e lo scopo sarebbe quello di tutelare l'uomo. Aziende private e università danno vita a un commercio impressionante di animali, catturati o allevati al fine di essere sottoposti a test di ogni genere. Il culmine di ciascuno di questi test è la morte dell'animale. Per questa ragione, a 'sperimentazione' preferiamo il più sincero 'vivisezione'.
Non si tratta di una realtà di frontiera, di poche creature sacrificate per il benessere e il progresso dell'uomo. Le creature si stima siano tre, quattrocento milioni ogni anno. Quattrocento milioni di animali impiegati in esperimenti di ogni genere, spesso superflui, spessissimo raccapriccianti, e sempre letali. Un mercato del genere muove cifre impressionanti, dell'ordine di miliardi di dollari. Si capisce perché smuovere un sistema così imponente sia faticoso e difficile. La LAER è impegnata in questo progetto, non solo dando accoglienza e protezione a migliaia di randagi, ma ancor più contribuendo a diffondere la cultura del rispetto e della tutela degli animali.
La vivisezione è un mostruoso cancro al valore del rispetto della vita. I suoi scopi non sono sufficienti a giustificare un tale olocausto di esseri viventi, intanto per i modi in cui viene praticata. Agli animali sono impartite crudeltà impressionanti, mutilazioni, scosse elettriche, decerebrazioni e altre simili pratiche chirurgiche. Non discutiamo qui la dubbia efficacia di tali esperimenti su specie tanto diverse da quella umana. Ci domandiamo invece per quale ragione nel settanta per cento degli esperimenti non venga usata alcuna anestesia. Anzi, agli animali possono addirittura venire tagliate le corde vocali, perché i loro lamenti non disturbino i vivisettori.
Abbiamo parlato di università, di medicina. In realtà il territorio della vivisezione è gigantesco, e coinvolge ogni settore i cui prodotti vengano a contatto con l'uomo. Detersivi, olio per motori e ogni genere di prodotto cosmetico passano per il sacrificio crudele e ingiustificato di milioni di animali, torturati a morte per racimolare qualche dato dallo scarso valore scientifico.
In questa pagina abbiamo preferito evitare di pubblicare le foto sconvolgenti rubate nei laboratori di vivisezione. Per chi si sentisse di sopportare tanto orrore, segnaliamo nella pagina dei link qualche sito che potrà mettere alla prova gli stomaci più corazzati. Infine, un piccolo contributo accessibile a tutti. L'invito che vi facciamo è di guardare bene ciò che acquistate. Sono sempre più numerosi i medicinali e i prodotti cosmetici realizzati senza sperimentazione animale. Se potete, preferiteli agli altri. Una piccola frase sulla confezione può garantirci che quel dentrificio non è costato la sofferenza e la morte di nessun animale.