1a salita: Giorgio Graffer e Antonio Miotto, agosto 1934; 2a salita: C. Stauner e B. Zwuckstatter, 30 luglio 1938; 3a salita: G. Pisoni e M. Stenico, V. Corradini e M. Franceschini, 29 giugno 1946; 1a solitaria: A. Aste, 28 agosto 1953; 1a femminile: Luciana Rossi con G. Rossi, 31 agosto 1958; 1a invernale: T. Mastellaro, G. Mazzenga e G. Ribaldone, 5-6 febbraio. 1964.
Arrampicata prevalentemente libera molto ardita, bella e interessante, che supera lo spigolo SO dell'enorme spallone occidentale del Campanile Basso, strapiombante sui ghiaioni della V. Brenta alta. Salita classica e frequentemente ripetuta, su roccia ottima. I primi salitori usarono solo 12 chiodi e giustamente valutarono la via di VI; attualmente ce ne sono circa 50, oltre a quelli di sosta, ma lo stato della chiodatura è variabile. Dislivello fino alla sommità dello Spallone: 380 m. Difficoltà: V, V +.
Si attacca 30 m più in basso della Via Fehrmann e si sale ad una terrazza detritica (30 m, III; qui si può anche giungere dall'attacco della Fehrmann traversando a sinistra su cengia).Si sale prima leggermente a sin., poi si prende, a d., una fessura che passa fra due nicchie (35 m, IV; da qui sale diritto una variante molto difficile). Con 8 m d'esposta traversata a destra (V -) ci si porta sullo spigolo, dove si supera un tratto verticale (IV, V -). Si sale verso sinistra su solida roccia grigia, poi si piega a sinistra, quindi si prosegue diritto (numerosi chiodi, IV + e V +). Superato un saltino strapiombante, obliquare leggermente a sinistra sulla parete grigia fino ad una prima cengia (40 m, chiodi, IV + e V). Piegando a destra si raggiunge un terrazzo sotto un'evidente fessura gialla, formata all'inizio da una lama staccata, ben visibile già dal basso (IV +). Dall'estremità destra del terrazzo si sale la fessura-diedro obliqua verso destra (50 m, IV+, V) fino ad uscire a destra su un comodo terrazzino. Ci si sposta a destra, si sale diritto fin sotto un tetto giallo che si evita a sinistra, poi si prosegue con bella arrampicata in una lunga fessura-diedro grigia (60 m, V- e V, numerosi chiodi) fino ad una cengia (con meno chiodi, era il tratto più difficile della via). Si segue un diedro giallo, da dove si esce verso sin. (35 m, IV+, 2 ch.). Si prosegue in un (diedro-camino grigio di 30 m su roccia ormai inclinata, ad un buon terrazzo (IV). Continuare diritto aggirando un tetto sulla destra, per arrivare dopo 50 in (IV-, III) ad un terrazzo sotto gli strapiombi terminali (una variante li supera direttamente con notevoli difficoltà). Innalzarsi di pochi metri, poi traversare orizzontalmente 15 m a sin. (III, IV -) fino alla base di un camino, quasi sullo spigolo NO dello Spallone. Si sale tutto il camino, poi si prosegue a sin. (N) su ripide placche e rocce gradinate per le quali si raggiunge (50 in, IV, 2 ch.) la sommità dello Spallone. |
(Relazione tratta dalla Guida TCI del Gruppo del Brenta di G. Buscaini.)
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