A cura di Filippo Lubrano
Tutti gli avvenimenti sportivi più importanti dal 92
Seconda Parte: dal 1996 al 1998
01/10/’96
05/10/’96
09/10/’96
03/01/’97
13/01/’97
07/02/’97
12/02/’97
13/02/’97
26/04/’97
28/05/’97
06/06/’97
22/06/’97
29/06/’97
11/08/’97
25/08/97
05/09/97
11/10/97
26/10/97
30/10/97
15/11/97
05/12/97
09/12/97
08/02/98
09/02/98
11/02/98
15/02/98
16/02/98
17/02/98
18/02/98
19/02/98
22/02/98
11/05/98
27/05/98
07/06/98
10/06/98
11/06/98
17/06/98
23/06/98
27/06/98
03/07/98
08/07/98
12/08/98
19/07/98
22/07/98
29/07/98
ABBIO Alessandro (27 anni, 1.95, guardia, Kinder Bologna)
29/07/98
30/07/98
31/07/98
02/08/98
02/08/98
03/08/98
04/08/98
07/08/98
08/08/98
22/08/98
17/08/98
05/09/98
27/09/98
11/10/98
01/11/98
29/11/98
07/12/98
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COPPA DAVIS: IL MIRACOLO NON SI AVVERA
Il sogno azzurro in Coppa Davis si infrange in semifinale a Nantes. In casa i francesi rimontano alla grande sui nostri tennisti, e arrivano in finale contro la Svezia. I primi due incontri vanno agli italiani, ma poi sono i francesi a dominare, e con un parziale di 3-0 beffano i nostri. Con un arbitraggio piuttosto parziale ( a favore dei padroni di casa, naturalmente…), ecco nel dettaglio tutti i risultati:
Pioline-Gaudenzi 2-3, Boetsch - Furlan 1-3, Raoux e Forget - Nargiso e Gaudenzi 3-0, Pioline - Furlan 1-3, Boetsch - Gaudenzi 3-0.
Si chiude qui la splendida avventura degli azzurri in Coppa Davis.
CALCIO: ITALIA – MOLDAVIA 3-1
A Kisinev, la nazionale di Sacchi ha battuto, senza esaltare, la modesta Moldovia per 3-1. Apre le marcature l’inglese (gioca nel Middlesbrough) Ravanelli, con una punizione all’8’. Poi pareggia i conti Curtu per la Moldavia su svarione della difesa. Segna poi Casiraghi, quando il 4-3-3 ritorna al classico 4-4-2 con l’uscita di Chiesa per Di Livio, chiude Ravanelli (doppietta personale: la 1° in azzurro) su rigore per atterramento in area di Casiraghi. Primo passo per la qualificazione ai mondiali di Francia ’98 (passa solo la 1° del girone e abbiamo con noi l’Inghilterra, la Polonia, la Georgia e, appunto, la Moldavia).
CALCIO: ITALIA – GEORGIA 1-0
Dopo le due partite più semplici del nostro girone l’Italia è a punteggio pieno come l’Inghilterra, e si giocherà la qualificazione nello scontro diretto contro i britannici. Al di là della classifica l'Italia continua a non meravigliare: batte di misura la Georgia con un gol di “Penna Bianca” o “Silver Fox” in Inghilterra (soprannome affibbiatogli per il particolare colore dei capelli che lo fa assomigliare più a un sessantenne che a un 27enne) Ravanelli. Il 12 marzo il match - clou a Wembley: Inghilterra - Italia.
MALDINI NUOVO ALLENATORE DELLA NAZIONALE
1:30 del mattino: Arrigo Sacchi firma per il Milan. Dopo le critiche per le ultime partite non esaltanti, l’ormai ex C.T. della nazionale ha dato le dimissioni dal suo incarico per ritornare alla sua ex squadra, il Milan, che ultimamente sta andando piuttosto male sotto la guida del tecnico Oscar Washington Tabarez, ora licenziato anche perché i rossoneri, oltre a deludere in campionato, sono stati eliminati dalla Champions League per mano del Rosenborg, modesta squadra norvegese, che li ha sconfitti a San Siro.
Al posto di Sacchi è stato chiamato Cesare Maldini, ex allenatore dell’Under 21, che avrà poco tempo (un mese) per preparare al meglio la sua nuova squadra per la partita importantissima di Wembley, valevole per le qualificazioni al mondiale del ’98. Al posto di Cesare Maldini è stato chiamato Rossano Giampaglia, per allenare i ragazzi dell’Under 21.
JUVENTUS CAMPIONE DEL MONDO
La Juventus vince la Coppa InterContinentale. L’ambitissimo trofeo si disputa tra la vincitrice della Coppa dei Campioni e quella che vince l’equivalente del trofeo europeo in Sudamerica. La Juventus si impone sul River Plate, squadra argentina di grandissimo livello, con una splendida rete di Del Piero al 15’ del primo tempo.
Per la Juventus è il secondo trofeo intercontinentale
COPPA DAVIS: ITALIA – MESSICO 4-1
In soli due giorni l’Italia di Adriano Panatta si sbarazza di un modesto Messico, con le vittorie facili di Camporese su Hernandez, di Furlan su Herrera e di Pescosolido – Nargiso su Hernandez – Herrera. A chiudere le facili vittorie di Furlan su Hernandez e l’inutile punto della bandiera conquistato da Herrera su Camporese. Gaudenzi non è stato convocato perché infortunato.
CALCIO: L’ITALIA VINCE A WEMBLEY
Cesare Maldini indovina subito la grande prestazione: l’Italia esce vincente da Wembley con una prova convincente. Vittoria di misura (1-0) con Zola che indovina un gran tiro da fuori area che coglie impreparato il portiere britannico Seaman. Ora l’Italia guida il girone di qualificazione ai mondiali con 3 punti di vantaggio sulla stessa Inghilterra, ma mancano ancora diverse partite.
SESTRIERE ’97: ANCORA GRANDE ITALIA
L’Italia si conferma tra le più grandi potenze al mondo di sci alpino: dopo i mondiali di Sierra Nevada, l’anno scorso, al Sestriere ’97 siamo nuovamente primi nel medagliere grazie soprattutto al grandissimo contributo femminile: da Deborah Compagnoni a Isolde Kostner passando per Lara Magoni. Questo il medagliere di Sestriere ’97:
CALCIO: ITALIA – POLONIA 3-0
Ancora una buona prestazione dell’Italia alla seconda presenza del nuovo C.T. Cesare Maldini, con l’Italia che porta a casa 3 punti importanti nella lotta per France ’98. Ritorno in azzurro di Roberto Baggio che, col passaggio al Milan, aveva perso la maglia della nazionale. Proprio Baggio, insieme a Di Matteo e Paolo Maldini, figlio dell’allenatore, è stato il mattatore della partita. Intanto gli azzurrini, dopo aver perso a Wembley con una paperissima di Gianluigi Buffon, 17enne portiere azzurro, deludono pareggiando contro la modesta Polonia, e rischia di compromettere seriamente il passaggio agli Europei, di cui deteniamo il titolo dal 1992.
BORUSSIA CAMPIONE D’EUROPA
La Juventus di Marcello Lippi perde l’occasione buona per portarsi a 3 titoli europei perdendo malamente (3-1) contro un fortunatissimo Borussia Dortmund. I tedeschi passano a condurre con Riedle al 22’, che trova anche il gol in chiusura di tempo, al 42’. Nel secondo tempo Juve più determinata, e Del Piero apre le marcature con uno splendido tacco al 67’, poi Ricken trova Peruzzi fuori dai pali e lo infila quasi da centrocampo. La Juventus non si rialza più dopo questo durissimo colpo. La Juve comunque sarà in Champions League l’anno prossimo in quanto ha vinto lo scudetto davanti al Parma (anch’egli qualificato perché la nuova regola dà il diritto alle 2 migliori squadre italiane di andare nella Coppa dei Campioni). Anche l’Inter perde la Coppa Uefa sempre per mano di una tedesca: lo Schalke 04.
GOTTI VINCE IL GIRO D’ITALIA
Finalmente un italiano ritorna a vincere il Giro (ultimo vittoria 7 anni fa: Chioccioli). Il 28enne bergamasco Ivan Gotti è arrivato in maglia rosa a Milano battendo il secondo in classifica Pavel Tonkov (vincitore l’anno scorso). Dopo domini di spagnoli (Miguel Indurain), svizzeri (Toni Romiger) e russi (Pavel Tonkov), l’asso della Polti ha comandato la classifica dalla 9° tappa.
GIOCHI DEL MEDITERRANEO: UN TRIONFO
L’Italia vola nel medagliere dei Giochi del Mediterraneo di Bari ’97, una specie di Olimpiade ma limitata solamente alle nazioni le cui coste sono bagnate dal cosiddetto, all’epoca latina, “Mare Nostrum”. In questa edizione abbiamo vinto qualcosa come 197 medaglie!!! Per la precisione 78 ori, 63 argenti e 56 bronzi, arrivando 1° nel medagliere davanti a Francia, Turchia e Spagna. Tra i titoli più prestigiosi quelli del nuoto, pallanuoto e calcio.
TOUR DE FRANCE A ULLRICH
E’ il tedesco Ullrich il dominatore incontrastato del Tour de France. Il dominio è ancora più netto quando si ritira il vincitore del Giro Ivan Gotti per guai fisici. Il tedesco vince meritatamente con ampio margine, grazie ad un meticoloso lavoro di squadra, che ha confortato e sostenuto il giovane campione in tutti i momenti di difficoltà da lui incontrati. Il francese Richard Virenque arriva secondo, galvanizzato dal tifo di casa mentre un ritrovato Marco Pantani, in costante rimonta, arrivo terzo con la maglia di leader della montagna; infatti l’azzurro si è aggiudicato ben 3 tappe durissime (1 sui Pirenei e 2 sulle Alpi).
MONDIALI DI ATLETICA ATENE ’97
Quest’Italia non è nemmeno parente di quella che a Goteborg, nel ’95 vinse esattamente il doppio di quest’anno: 2 ori, 2 argenti, 2 bronzi. Della numerosissima spedizione azzurra, che il Presidente della IAAF Primo Nebiolo definiva come “la più forte di tutti i tempi”, si salvano aolo la piccola Anna Rita Sidoti (oro nella marcia 10 km), Roberta Brunet (argento nei 5000 mt.) e, anche se delude un po’, Fiona May (bronzo nel salto in lungo). La 13° posizione nel medagliere parla da sé: un Mondiale così e così, anche vista il netto miglioramento delle altre nazioni (a Goteborg ’95 fummo 2° nel medagliere).
EUROPEI NUOTO SEVILLA ’97
L’Italia chiude al 3° posto finale nel medagliere degli Europei di nuoto di Sevilla, in Spagna, ’97, nettamente staccata da Russia e Germania, che stravincono dominando con 12 ori a testa. I titoli iridati azzurri sono invece 5, tra cui spicca la doppietta dorata di Emiliano Brembilla e la vittoria del setterosa, che fortunatamente non imita i fratelli del Settebello maschile, per la prima volta dal ’91 fuori dal podio in edizioni importanti. A completare il nostro medagliere 4 argenti e 5 bronzi.
OLIMPIADI 2004 AD ATENE
Molta amarezza per il Comitato Olimpico Italiano che ha fallito l’obiettivo di portare le Olimpiadi dopo 44 anni in Italia: Juan Antonio Samaranch e la sua giuria hanno infatti premiato Atene nella rincorsa all’organizzazione del grande evento. Il torto subito dalla capitale greca di non aver potuto ospitato le Olimpiadi del Centenario (svolte ad Atlanta, capitale della Coca Cola), al ballottaggio, ha avuto la meglio sulla ben preparata capitale italiana per 66 voti a 41. Le altre 3 finaliste erano Città del Capo, Stoccolma e Buenos Aires. La Grecia ospiterà per la 3° volta un Olimpiade (1896, 1908, 2004).
CALCIO: ITALIA – INGHILTERRA 0-0
L’Inghilterra accede ai Mondiali di Francia ’98 trovando un pareggio poco meritato a Roma contro gli azzurri di Cesare Maldini. L’Italia era costretta a vincere se voleva passare automaticamente ai Mondiali, quindi il tecnico ha schierato ben 3 punte: Vieri, Inzaghi e Zola. Purtroppo il tridente tanto temuto dagli inglesi non si è espresso al meglio e, nonostante gli azzurri siano stati più volte vicino al gol, la partita è finita a reti bianche. Ad attenderci nello spareggio per l’ultimo posto disponibile per i Mondiali, c’è l’ostica Russia (andata a Mosca, ritorno a Napoli).
VILLENEUVE CAMPIONE
Finisce male il Mondiale della Ferrari nell’ultima prova (G.P. d’Europa) a Jerez de la Frontera. Schumacher si presenta con un punto di vantaggio nei confronti del pilota della Williams Villeneuve, ma nelle prove accade una cosa incredibile quanto irripetibile: nell’ordine Villeneuve, Schumacher e Frentzen bloccano il cronometro sul tempo di 1.21.072, perciò Villeneuve va in pole (perché ha stabilito il tempo per primo), Schumi 2° e Frentzen 3°. In partenza scatto bruciante di Schumi che passa Villeneuve, a sua volta superato dal compagno di squadra H. H. Frentzen. Al 1° pit stop Schumi resiste ed aumenta il divario con il diretto avversario per il Mondiale: 6 secondi. Anche all’uscita del secondo cambio gomme il tedesco è saldamente in testa ma la Ferrari, forse per il nuovo treno di gomme, è nettamente più lenta. Villeneuve ne approfitta per rifarsi sotto, e al 48° giro, prima di una curva, infila il tedesco: Schumi non fa in tempo a chiudere il varco e lo urta cercando di mandarlo fuori pista (sarebbe stato mondiale per la Ferrari). Purtroppo per lui l’incidente non danneggia la Williams del canadese mentre mette KO la Ferrari n° 5. A questo punto Jacques ha 10 secondi sulle Mc Laren di Hakkinen e Coulthard, e a lui basta un punto per essere campione; così prima dell’arrivo li lascia passare, passando in 3° posizione e lasciando il primo Gran Premio della carriera a Hakkinen.
ITALIA – RUSSIA 1-1
Nello spareggio per i Mondiali, sotto una forte nevicata, si è giocata a Mosca Russia –Italia. Il pareggio premia l’Italia, che vede più vicino il tanto sospirato Mondiale grazie al gol di Vieri (9° s.t.), comunque pareggiato dall’autorete di Cannavaro su cross di Koftun 3 minuti dopo. Buona prestazione degli azzurri, schierati con un 5-3-2 con Pagliuca (infortunato e sostituito dall’esordiente Buffon), Cannavaro, Costacurta, Maldini, Pessotto, Nesta, D. Baggio, Albertini, Di Matteo, Vieri, Ravanelli (Del Piero dal 26° s.t.). Nella Russia militava anche Kanchelskis, calciatore della Fiorentina, che ha provocato con un bruttissimo intervento la rottura della rotula del portiere Gianluca Pagliuca. Il ritorno a Napoli tra 15 giorni.
ITALIA A FRANCIA ’98
L’Italia ha battuto nel match di ritorno l’avversaria Russia per 1-0, con gol di Casiraghi al 53’ , e ha strappato definitivamente il biglietto per Francia ’98. Dopo una partita senza grandi emozioni a passare è stata comunque la squadra migliore, che accederà al 1° mondiale formato da 32 nazioni, a cui prenderà parte perfino la Giamaica. Essenziale è stato anche il grandissimo tifo del calorosissimo pubblico napoletano. Si salva così la panchina di Cesare Maldini, che aveva seriamente rischiato di saltare dopo il rischio corso. Arrivederci a Francia ’98!
FRANCIA ’98: GIRONE FACILE PER GLI AZZURRI
L’Italia si può considerare sostanzialmente fortunata nel sorteggio per i gironi eliminatori di Francia ’98: Cile, Camerun ed Austria sono capitate infatti insieme a noi nel Girone B. Tra le squadre europee l’Austria è tra le più deboli, mentre il Cile si è qualificato con l’ultimo posto disponibile nella zona Concacaf, vale a dire l’America. Per quanto concerne il Camerun, è tra le più forti squadre africane, ma ciò non significa che sia degna di un palcoscenico prestigioso come il Mondiale. Probabile lo scontro Italia - Brasile già negli ottavi: per il Brasile nel girone Norvegia, Marocco e Scozia; se l’Italia arrivasse seconda e il Brasile primo o viceversa, lo scontro avverrebbe già negli ottavi, se l’Italia si piazzasse prima o seconda, e il Brasile ottenesse lo stesso risultato, il big-match si avrebbe solo in una virtuale finale.
JUVENTUS: RIMONTA INCREDIBILE
Miracolosa la rimonta dei bianconeri della Juventus in Champions League. Battendo il Manchester Utd., e in concomitanza con un risultato negativo del Rosenborg, i giocatori di Lippi si qualificano come migliore seconda per i quarti di finale. Eliminato invece il Parma, a cui non bastano i 6 gol di Chiesa. Per gli juventini ora il prossimo avversario sarà la Dinamo Kiev. Record: le 3 tedesche si qualificano tutte, quindi la Germania sarà presente nei quarti con Bayern Monaco, Bayer Leverkusen e Borussia Dortmund (quest’ultima fresca vincitrice della Coppa Intercontinentale).
NAGANO ’98: PRIMA MEDAGLIA AZZURRA DALLO SNOWBOARD
E’ la disciplina debuttante a portare la 1° medaglia all’Italia alle Olimpiadi di Nagano. Thomas Prugger infatti si aggiudica l’argento nel gigante staccate di soli 2/100 dal canadese Ross Rebagliati. Belmondo deludente invece nella 15 Km TC di fondo, arrivata soltanto ottava.
IL BOTTINO AZZURRO TRIPLICA
Ancora una giornata positiva per l’Italia che ha ottenuto un argento con Armin Zoeggeler nello slittino, battuto sul fil di lana dal tedesco Prockl (già campione ad Albertville e a Lillehammer) e un bronzo con Silvio Fauner nella 15 km di Fondo, aspettando per lo snowboard, combinata e gigante (tutto stanotte).
CARRARA SFIORA L’ORO
Finale palpitante nella 20 km di biathlon, con l’azzurro Carrara battuto sul fil di lana di soli 5 secondi dal norvegese Hansenberg che è stato il più veloce sugli sci nonostante abbia sbagliato un colpo. Intanto l’azzurro Thomas Prugger ha la possibilità di migliorare il suo argento vista la probabile squalifica di Ross Rebagliati, canadese vincitore dell’oro nel gigante dello snowboard, trovato positivo al test antidoping. Domani la versione ufficiale.
HUBER-TARTAGLIA: 1° ORO
Dopo un po’ di giorni di astinenza l’Italia ritrova una medaglia, ed è una medaglia importante: Huber e Tartaglia vincono infatti il 1° oro per l’Italia a Nagano. Eccitanti tutte e 4 le manche dello slittino a due, con gli azzurri sempre davanti che si presentano all’ultima manche con 3/1000 di vantaggio sui canadesi, ma li perdono e ottengono esattamente lo stesso tempo al millesimo. Doppio oro quindi e bronzo per i tedeschi. Intanto Ross Rebagliati è stato assolto e quindi mantiene l’oro davanti a Prugger.
4 per 5 km FONDO FEMMINILE: BRONZO
Si arricchisce ancora un po’ il medagliere azzurro grazie alle ragazze del fondo Paruzzi, Di Centa, Valbusa e Belmondo, che centrano una prova superlativa arrivando 3° dietro solo alle russe e alle norvegesi. Sfortunato ma bravo il giovanissimo Alessandro Fattori, 4° a soli 18/100 dal podio (2° posto parimerito per due atleti) nel Super G dominato dal campionissimo austriaco che stravince anche in Coppa del Mondo, Hermann Maier.
STAFFETTA FONDO MASCHILE: ARGENTO
Ha il sapore della beffa il 2° posto di Fauner, May, Albarello e Valbusa nella staffetta di fondo, allo sprint Silvio Fauner non ripete l’impresa di 4 anni fa e si fa battere nel rettilineo finale dal norvegese Aalsgard. Questa notte speriamo di rifarci alla grande con Deborah Compagnoni (slalom) e Alberto Tomba (gigante).
COMPAGNONI: LA MALEDIZIONE CONTINUA
Tomba cade in gigante dopo appena 17 secondi di gara, ma continua la serie di argenti sfortunati (Prugger 2/100, Carrara 5’’, Zoeggeler 18/1000, Staffetta fondo M. 80/100) con Debby che, dopo aver dominato nettamente la prima manche, arriva solamente 2° a soli 6/100 da Hilde Gerg. Intanto, medaglia vicina nello short-track con al staffetta in finale a 4. La Compagnoni avrà l’occasione per rifarsi nel gigante.
COMPAGNONI: E’ SUBITO RISCATTO
Deborah si rifà subito della sfortuna di ieri grazie alla sua classe innata che l’ha portata oggi al trionfo su A. Meissnitzer con 1’’80 nel gigante. Strepitosa 1° manche con cui Debby si porta già nettamente avanti a tutte, nella 2° potrebbe mantenere ma preferisce infierire per dilagare nel vantaggio. Ma è grande anche Stefania Belmondo, 2° a solo 10’’ da E. Vjalbe nella 30 km di fondo che a Lillehammer l’aveva vista trionfare. Grande rimonta (da 16° a 2°) negli ultimi 5 km, ma il tracciato è troppo corto (e lei è partita troppo tardi!!) per regalarle l’oro. Nel medagliere stiamo risalendo ma sono ancora lontani i tempi di Lillehammer, l’Olimpiade dei record azzurri.
ARRIVEDERCI A SALT LAKE CITY 2002
Si sono chiuse qui a Nagano le Olimpiadi che sono state le ultime invernali del XX secolo. Bottino non troppo esaltante non tanto per la quantità delle medaglie (10), quanto per la qualità (solo 2 ori). Nelle giornate conclusive sfortunatissimo lo short track, giunta 4°, la staffetta di Fabio Carta e soci, per una caduta dovuta ad una spinta di un coreano poi ingiustamente non squalificato. Male anche la 50 k m di fondo. Piller Cottrer parte bene (2° ai 16 km), ma alla fine il migliore italiano è Valbusa, che finisce soltanto 5°. L’appuntamento è ora per le Olimpiadi di Salt Lake City, la città degli Utah Jazz, nel 2002, passando per quelle di Sidney 2000.
LA JUVENTUS E’ CAMPIONE D’ITALIA
Un altro successo inanellato dalla Juventus di Marcello Lippi, con la conquista del titolo italiano 1997-98. Lo scudetto n° 25 dei bianconeri è avvelenato per le sviste arbitrali, ma alla fine la Juve merita ampiamente di aver vinto il titolo, visto che ha staccato nettamente l’Inter di Ronaldo e la sorpresa Udinese (allenata da Alberto Zaccheroni e con Bierhoff capocannoniere). Ancora una volta la Juventus si dimostra più forte dei veleni e delle avversarie, mentre ancora il Milan delude con una stagione rovinosa, in cui non riesce nemmeno a trovare un posto nell’Intertoto.
REAL MADRID CAMPIONE D’EUROPA
Il Real Madrid di Heynckes è campione d’Europa per la 7° volta, a spese della finalista Juventus, battuta grazie ad un fortuito gol di Pedrag Mijatovic. In una partita senza grandi emozioni la Juve costruisce di più ma non conclude efficacemente, mentre il Real punisce i bianconeri alla prima occasione. In Coppa Uefa Inter batte Lazio nella finalissima tutta italiana, mentre in Coppa Coppe il cammino del Vicenza si ferma in semifinale per mano dei campioni del Chelsea (Di Matteo, Vialli e Zola vincono la Coppa).
PANTANI VINCE L’81° GIRO D’ITALIA
E’ ancora azzurro il Giro d’Italia: Marco Pantani vince l’81° Giro d’Italia e succede a Ivan Gotti, vincitore dell’edizione 1997 e ritiratosi quest’anno. Pantani parte discretamente in un inizio all’insegna delle volate di Mario Cipollini e di un grande Michele Bartoli, che va anche in maglia rosa. Poi Alex Zuelle, favoritissimo alla vigilia, vola nelle cronometro e pare ipotecare il successo finale (4 minuti di vantaggio su Pantani), ma nella quartultima tappa l’elvetico cede e prende qualcosa come 32 minuti da Pantani, vincitore delle 2 tappe più dure del Giro, e da Tonkov. I due sono al comando della classifica finale, ma in vista della Cronometro della penultima tappa si pensa ancora se a Marco Pantani basterà il vantaggio attuale sul russo: 1 minuto e 38 secondi. Alla cronometro di Lugano quindi c’è una sorpresa: Pantani vola e arriva addirittura terzo davanti a Tonkov, specialista di queste tappe. E così nella passerella finale di Milano arriva in maglia rosa il “Pirata” della Mercatone Uno.
FRANCIA ’98: I MONDIALI DI CALCIO
ITALIA: E’ SUBITO FATICA
L’Italia di Cesare Maldini ricorda molto la prima partita di Usa ’94. Contro il modesto Cile (mediocre in difesa ma con una coppia d’attacco temibile come Zamorano e Salas) non andiamo oltre il pareggio. Italia subito in vantaggio nonostante l’assenza di Del Piero in attacco (titolari partono R. Baggio e Vieri) con uno splendido lancio dell’ex codino (ora rapato a zero) che manda in gol C. Vieri. Poi al 48’, in pieno recupero, Salas raggiunge il pareggio per i sudamericani su calcio d’angolo. Nella ripresa inizia male l’Italia e il Cile va in vantaggio ancora con Salas, il neo-acquisto della Lazio, sempre di testa nei primi minuti. Mancano ormai 5 minuti e R. Baggio parte sulla destra, dribbla due uomini, prova a dribblarne un altro ma quest’ultimo tocca il pallone con la mano in area di rigore: dal dischetto ancora R. Baggio (11 gol su 11 tentativi con il Bologna in campionato) non fallisce e riaggancia un pareggio ormai insperato. Ora ci rimane ancora da affrontare il Camerun e l’Austria, sicuramente entrambe più deboli rispetto a noi e anche al Cile. Intanto il Brasile ha vinto non senza faticare la partita d’esordio: Scozia 1 – Brasile 2, con gol di C. Sampaio per il Brasile, pareggio di Collins su rigore e autogol di Boyd. Marocco – Norvegia 2-2 (anch’esse nel girone A con Brasile e Scozia).
L’ITALIA DOMINA IL CAMERUN
Gli azzurri non confermano l’idea della prova opaca contro il Cile e stendono con 3 bei gol un inesperto Camerun. Al 7’ Di Biagio firma il suo primo gol personale in maglia azzurra e il 100° della nostra nazionale ai mondiali, poi succede come contro il Cile: l’Italia è timorosa e non riesce a spingere, subendo l’iniziativa dei “leoni indomabili”, e chiude il primo tempo in parità. Ma Kalla viene espulso subito per un bruttissimo intervento su Di Biagio, mentre R. Baggio rischia grosso su una durissima entrata da dietro di un camerunese, punita solo con il cartellino giallo. Nella ripresa gli africani sembrano più pimpanti nonostante l’inferiorità numerica e dominano per venti minuti, ma in un contropiede l’Italia spezza definitivamente ogni speranza degli avversari: Vieri va via e batte Songo’o. Dieci minuti più tardi ancora l’attaccante azzurro in forza all’Atletico Madrid è bravo a sfruttare una buona azione di Alessandro Del Piero, entrato solo nel 2° tempo nonostante fosse già in forma, perché il c.t. Cesare Maldini non se la sentiva di far giocare R. Baggio in coppia con Del Piero, perché non voleva togliere elementi dal centrocampo. Ora la qualificazione è praticamente già centrata, dopo il pareggio ancora all’ultimo minuto dell’Austria sul Cile: Italia 4, Cile ed Austria 2, Camerun 1. Prossimo turno: Italia – Austria e Cile – Camerun.
ITALIA – AUSTRIA 2-1
L’obiettivo è centrato: l’Italia è negli ottavi di finale e riesce ad evitare la mina vagante Brasile, e trova una comunque agguerrita Norvegia, che è riuscita a battere anche la Seleçao brasiliana per 2-1. L’Italia domina l’Austria, ma perde una pedina importantissima della difesa: Alessandro Nesta, colpito duro da Schottel dopo solo due minuti di gioco, torna a casa: dovrà stare fermo per 6 mesi. Al suo posto rientra il campione del mondo 1982 Giuseppe Bergomi. Lo “Zio” si comporta bene e dirige con autorità la difesa. Comunque gli azzurri faticano a costruire azioni pericolose anche perché gli austriaci, prese le misure dell’arbitro inglese Durkin, che non estrae cartellini nemmeno quando vede gli italiani cadere uno dopo l’altro a terra, continuano a falciare senza alcuna pietà. Del Piero è l’obiettivo preferito dai “macellai” austriaci, che lo colpiscono appena tocca la palla. E proprio da una punizione nasce il primo gol azzurro: calcia “Pinturicchio”, vanno a vuoto Bergomi e Paolo Maldini, ma Christian Vieri (al 4° gol in 3 partite: capocannoniere insieme a Batistuta) anticipa l’esperto portiere della Roma Michael Konsel e sigla il meritato vantaggio degli azzurri. Poi esce Del Piero per R. Baggio e Vieri per Inzaghi, e subito la vivacità di quest’ultimo si fa sentire in attacco, proprio da un suo spunto nasce il raddoppio: Moriero passa a SuperPippo, che regala un assist splendido per l’ex Codino, che da due passi infila per la 2° volta la porta austriaca. Al 47’ rigore inesistente fischiato agli austriaci: Herzog infila Pagliuca, ma è tutto inutile: Italia 1° con 7 punti, Cile 3 punti, Austria e Camerun 2. Negli ottavi Brasile – Cile e, dalla parte opposta del tabellone, Italia – Norvegia il 27 Giugno a Marsiglia (h. 16.30). In bocca al lupo, azzurri!
L’ITALIA VOLA NEI QUARTI
La Norvegia non riesce a diventare la sorpresa del campionato mondiale, perché si trova di fronte una solida e robusta squadra che riesce a gestire bene il risultato. I norvegesi venivano da una serie di 17 partite senza sconfitte, e avevano inflitto due pesanti sconfitte alla Seleçao brasiliana nel ’97 e prima di questa partita. Parte bene l’Italia che sfrutta alla grande un contropiede di Gigi Di Biagio che lancia Christian Vieri, il quale infila Grodas dopo una corsa di 50 metri. 17 partite senza sconfitte, 17 minuti per subire la prima. Vieri vola così in testa alla classifica cannonieri con 5 realizzazioni (e nemmeno un rigore a sua disposizione). Il resto della partita è monotona, con i norvegesi che non pressano e gli azzurri che non faticano a tener palla. Gli scandinavi si fanno pericolosi solo con un colpo di testa dello spauracchio Tore Andre Flo su calcio d’angolo, per il resto Pagliuca ha vita facile. Nei quarti adesso per l’Italia ci sono i padroni di casa francesi, che hanno battuto il Paraguay del portiere goleador Chilavert con il primo golden gol della storia dei mondiali, di Blanc al 113’. La Francia potrà contare non solo sul pubblico favorevole ma anche su Zidane, Deschamps, Thuram e molti altri “italiani”.
IL SOGNO S’INFRANGE AI RIGORI
E’ La Francia di Aime’ Jacquet a vincere la lotteria dei rigori: primo premio l’accesso alle semifinali. Non bastano 120 minuti di gioco per violare una delle due reti, così si va ai rigori dove la Francia si impone e trova la qualificazione. E così l’Italia, in un quarto che ha il sapore della finale, perde e torna a casa. Nel primo tempo i transalpini dominano ma non riescono a concretizzare, anche per le vistose pecche nel reparto offensivo dove Guivarc’h non trova spazi. Nel secondo tempo termina l’assedio dei galletti, e l’Italia ritrova coraggio: Del Piero, inesistente per tutta la partita (e per tutto il Mondiale) esce per dar spazio a Roberto Baggio, molto più vivace, che semina il panico nella difesa avversaria. Ma i 90 minuti regolamentari finiscono ancora in parità, senza peraltro grandi occasioni né da una parte né dall’altra. Si va ai tempi supplementari con il Golden Goal, che già i francesi avevano sfruttato negli ottavi contro il Paraguay. Solo nel 2° tempo però si va vicini al gol: Di Biagio lancia perfettamente R. Baggio che al volo da solo davanti a Barthez sbaglia di un soffio. Si va ai rigori, per noi già maledetti nel 1990 (Argentina in semifinale) e nel 1994 (Brasile in Finale): iniziano i francesi. Il bianconero Zinedine Zidane prende una lunga rincorsa e trafigge Pagliuca. Maldini sceglie di mandare subito a tirare R. Baggio, in campionato 11/11 dal dischetto. La sua rincorsa ed il gol. 1-1. Lizarazu è pronto per la Francia. Il suo tiro viene parato dal portierone azzurro. Sembra fatta, ma Albertini, uno dei peggiori in campo si fa parare anche lui un tiro senza pretese. E’ il turno di Djorkaeff, che non delude le aspettative: 2-1 per i francesi. Costacurta però centra l’obiettivo e rimette tutto in gioco: 2-2. Trezeguet firma il nuovo vantaggio dei padroni di casa, ma Christian Vieri mette un rigore nel sette imparabile per il numero 16 Barthez. E’ l’ultimo tiro dei francesi: Blanc infila Pagliuca: 4-3. Dal dischetto Di Biagio per sperare ancora: il suo tiro s’infrange sulla traversa. La festa francese si contrappone alla disperazione azzurra. Ancora una volta (la terza consecutiva) il nostro mondiale finisce ai calci di rigore. La traversa traballa a lungo, la panchina di Cesare Maldini fa altrettanto. Ora si pensa agli Europei del 2000 in Olanda e Belgio, poi al mondiale del 2002 in Corea e Giappone. Ma sulla panchina azzurra probabilmente Maldini siederà ancora per poco, visto che Marcello Lippi e Giovanni Trapattoni già dal prossimo anno saranno liberi da vincoli di squadre e pronti a sostituirlo.
Questa la rosa dei Mondiali azzurri del 1998:
Portieri:
Gianluca Pagliuca – Gianluigi Buffon – Francesco Toldo
Difensori:
Alessandro Costacurta – Alessandro Nesta (infortunatosi in Italia – Austria) – Paolo Maldini – Fabio Cannavaro – Giuseppe Bergomi – Moreno Torricelli – Gianluca Pessotto
Centrocampisti:
Luigi Di Biagio – Demetrio Albertini – Francesco Moriero - Angelo Di Livio – Dino Baggio – Sandro Cois – Roberto Di Matteo
Attaccanti:
Christian Vieri – Alessandro Del Piero – Roberto Baggio – Filippo Inzaghi – Enrico Chiesa
CAMPIONI IN CARICA CONTRO PADRONI DI CASA
Brasiliani e francesi non deludono le aspettative e vincono, non senza difficoltà le rispettive semifinali e si troveranno di fronte a Parigi il 12 luglio per contendersi il titolo mondiale. Il pronostico è tutto a favore della Seleçao, anche perché i verdeoro sono alla loro 6° finale (4/5 vinte fino ad ora), mentre i francesi non erano mai arrivati alla finalissima. In semifinale i brasiliani avevano sconfitto gli olandesi, che si sono mostrati più organizzati ma meno fortunati, ai calci di rigore, grazie ad un grandioso Taffarel che neutralizzava 2 tiri dal dischetto. Ronaldo aveva segnato la rete del momentaneo vantaggio sudamericano (suo 4° centro mondiale) pareggiato poi da Patrick Kluivert. La Francia ha invece affrontato un avversario sulla carta più semplice, ma che si è poi dimostrato più duro del previsto. La Croazia era alla sua prima apparizione in un mondiale dopo la guerra in Jugoslavia che ha portato alla divisione del territorio in diversi stati, ma è riuscita subito ad arrivare sino alle semifinali e si giocherà contro gli “orange” di Gus Hiddink un posto sul podio. I croati partono forte e creano subito diverse occasioni da rete, nonostante la squadra di Aimè Jacquet fosse chiusa in un 4-5-1 con Guivarc’h unica punta. Nel secondo tempo arriva dopo appena 20 secondi la rete biancorossa: Suker, lanciato da Vlaovic, trafigge il portiere francese Barthez. Nemmeno il tempo di esultare e Thuram, difensore del Parma, trova un pareggio che demoralizza gli ex slavi. I francesi non concretizzano le azioni che creano soprattutto a causa della sterilità dell’attacco che presenta ora Henry e Trezeguet, gioiellini del Monaco. Al 20’ ancora Thuram, nuovamente in proiezione offensiva, ruba palla in attacco a Simic e trafigge con un gol fotocopia di quello precedente, l’inerme portiere croato Ladic. I croati spingono e sfiorano il gol in varie occasioni, ma alla fine sono i transalpini che esultano e volano in finale.
LA FRANCIA E’ CAMPIONE DEL MONDO
Sono i francesi di Aimè Jacquet a conquistare la Coppa del Mondo nel torneo da loro organizzato. In finale il Brasile di Zagallo viene schiacciato a centrocampo e non riesce a ragionare. Finisce 3-0: la prima vittoria francese in un campionato del Mondo (i transalpini non erano mai arrivati neanche in finale). Roberto Carlos regala il corner al 22’ ai francesi. Dalla bandierina Djorkaeff e Zidane infila di testa l’incolpevole Taffarel. Poi il Brasile prova a spingere, ma è carente di fantasia e di incisività. Al 46’ del primo tempo il gol del K.O.: ancora un calcio d’angolo, questa volta di Petit, e ancora la testa vincente di Zizzou Zidane. Inizia il secondo tempo e Zagallo tenta di dare maggiore incisività alla manovra togliendo Bebeto e inserendo Denilson. I brasiliani spingono di più, ma lo stesso Denilson prova troppo spesso a dribblare come solo lui sa fare (e alcune volte neanche lui sa fare). Ronaldo non è al 100%, infatti non tocca un pallone ma Zagallo non lo fa uscire, anzi toglie una pedina importantissima del centrocampo verdeoro (e rossonero) come Leonardo per dar spazio al viola Edmundo, anch’egli pressoché assente. I sudamericani tentano il tutto per tutto e al 92’, scopertissimi in difesa subiscono la rete del definitivo 3-0 dopo una manovra di contropiede dei francesi: dopo l’assist di Djorkaeff la rete è di Petit. Sale ancora di più il rammarico per gli azzurri, fuori ai rigori dai nuovi campioni del mondo, soprattutto per colpa del troppo difensivista e timoroso Cesare Maldini, che ha costruito la partita contro i francesi per non perdere e non, com’è giusto che avvenga, per tentare di vincere. Il nostro attacco era il migliore al mondo, con un Del Piero fuori forma era giusto inserire l’attivissimo Roberto Baggio, ma il c.t. si è ostinato a far giocare l’attaccante bianconero.
Nella finale per il 3° posto la Croazia, vera sorpresa di questo mondiale, alla prima apparizione nella Coppa del Mondo, si è imposta sulla rinunciataria Olanda di Edgar Davids, Dennis Bergkamp, i fratelli De Boer e Patrick Kluivert. Capocannoniere del torneo è stato il croato Davor Suker con 6 reti, seguito a ruota con 5 reti da Gabriel Omar Batistuta, l’asso fiorentino, e l’azzurro Christian Vieri, in forza all’Atletico Madrid. L’appuntamento è per il mondiale organizzato dalla Corea del Sud e dal Giappone nel 2002, con Francia, Corea del Sud e Giappone già qualificate. Gli europei, invece, saranno disputati nel 2000 in Olanda e Belgio.
COPPA DAVIS: L’ITALIA IN SEMIFINALE
L’Italia di Bertolucci centra la 3° semifinale in 3 anni: grandissimi i tennisti azzurri che si sbarazzano senza troppi problemi dello Zimbabwe dei fratelli Black. Gaudenzi batte in apertura il più giovane e debole dei fratelli, Wayne in 3 set. Sanguinetti liquida ancora più facilmente il più quotato Byron Black, anch’egli senza concedere un set (7-5, 6-3, 6-3). Arriva il momento del doppio Gaudenzi – Nargiso vs. W. Black – B. Black. I rappresentanti dell’ex Rhodesia sono 4° al mondo nelle classfiche di doppio, e gli azzurri si lasciano impressionare nel primo set vinto senza storia dai sudafricani 6-1. Ma nel secondo set Nargiso trova spunti vincenti a rete, mentre il faentino Gaudenzi martella da fondo campo: i Black si arrendono 7-5. Il 3° e 4° set sono una formalità: il tandem azzurro passegia 6-3, 6-1. Negli altri due incontri Sanguinetti batte W. Black e Gaudenzi sconfigge Byron Black. Un secco 5-0 ci porta dunque in semifinale contro l’avversario peggiore che si potesse incontrare: gli USA, vittoriosi sul Belgio per 4-1.
Buona fortuna agli azzurri in vista dell’impegno a San
Diego.
DINO ZOFF NUOVO C.T. AZZURRO
Era nell’aria, ma ora è ufficiale: Cesare Maldini non è più l’allenatore della nazionale di calcio. Al suo posto il portiere campione del mondo nell’82 Dino Zoff. Luciano Nizzola, presidente della FederCalcio, sembrava deciso a lasciare Cesarone sulla panchina azzurra, ma probabilmente le ondate di critiche dopo la prestazione deludente contro i francesi gli hanno fatto cambiare idea. Zoff ha un buon passato come tecnico laziale, ma non sembra il più adatto a cambiare sostanzialmente il gioco italiano: spostare il baricentro della squadra più coraggiosamente avanti, senza pensare sempre a “non perdere” forse sarebbe stato più facile con Marcello Lippi, miglior tecnico italiano ma legato ancora per un anno alla Juventus, oppure con Carlo Ancelotti, libero da vincoli di club. Il nuovo commissario tecnico ha comunque firmato un contratto per quattro anni con l’incarico di portare gli azzurri intanto agli Europei in Olanda e Belgio del 2000, e poi ai mondiali in Corea del Sud e Giappone nel 2002.
MONDIALI DI BASKET ATENE 98
Partono ad Atene i mondiali di basket 98, senza una vera favorita: gli USA, infatti, padroni del basket mondiale a livello di club, non presentano le stelle NBA (che boicottano la competizione per protesta per gli ingaggi troppo bassi!!), ma schierano un quintetto con le promesse universitarie e gli anziani anche se esperti “europei”, tra cui figurano anche due italiani; la Jugoslavia dimezzata dalle assenze di Danilovic, Divac e altri sicuri protagonisti; le sorprese a questo punto potrebbero essere Lituania, Australia e, ci auguriamo, Italia. Alle Olimpiadi di Sidney 2000 accederanno: Australia (paese ospitante) + le prime 6 classificate ai mondiali (7 se c’è l’Australia) + le prime classificate ai tornei continentali del 1999.
Ecco alcuni dati statistici:
I gironi:
GIRONE A: Canada, Grecia, Italia, Senegal
GIRONE B: Giappone, Jugoslavia, Portorico, Russia
GIRONE C: Brasile, Lituania, Sud Corea, USA
GIRONE D: Argentina, Australia, Nigeria, Spagna
Passano al girone degli ottavi le prime 3 classificate di ogni girone portando con sé i punti già conquistati.
GIRONE E:
1° giornata: 1A-3B 2A-2B 3A-1B
2° giornata: 1A-2B 2A-1B 3A-3B
3° giornata: 1A-1B 2A-3B 3A-2B
GIRONE F:
1° giornata: 1C-3D 2C-2D 3C-1D
2° giornata: 1C-2D 2C-1D 3C-3D
3° giornata: 1C-1D 2C-3D 3C-2D
La spedizione azzurra:
BONORA Davide (25, 1.86, playmaker, Benetton Treviso)
FROSINI Alessandro (25, 2.08, pivot, Kinder Bologna)
FUCKA Gregor (26, 2.15, ala, Teamsystem Bol.)
GALANDA Giacomo (23, 2.10, ala, Teamsystem Bologna)
MYERS Carlton (27, 1.92, guardia, Teamsystem Bologna)
DE POL Alessandro (26, 2.04, ala, Cagiva Varese)
BASILE Gianluca (23, 1.90, guardia, CFM Reggio Emilia)
CHIACIG Roberto (23, 2.08, pivot, Teamsystem Bologna)
DAMIAO Marcelo (23, 2.04, pivot, Teamsystem Bologna)
MENEGHIN Andrea (24, 2.00, guardia, Cagiva Varese)
POZZECCO Gianmarco (25, 1.83, playmaker, Cagiva Varese)
ITALIA – SENEGAL 76-66 (36-35)
L’Italia di Boscia Tanjevic fatica troppo per trovare il successo nella partita d’esordio del mondiale di Atene 98 contro un Senegal giovane ma inesperto. Parte ben l’Italia che pare non dover spingere troppo per mettere alle corde i senegalesi. Poi, proprio sul finale del 1° tempo, gli africani si rifanno sotto grazie a spettacolari schiacciate degne dell’NBA. Ma nel 2° tempo Andrea Meneghin trascina gli azzurri a +11 (Capitan Carlton Myers è a letto con la febbre) e , grazie ad un buon Pozzecco e un Abbio superlativo, manteniamo il vantaggio gestendo fino alla fine. Domani primo big-match per l’Italia: sfidiamo i favoriti padroni di casa greci.
ITALIA – GRECIA 56-64 (39-35)
Gli azzurri di Boscia Tanjevic non ce la fanno a superare l’ostacolo dei padroni di casa e vengono sconfitti con un punteggio che li penalizza troppo per la loro condotta di gioco. L’Italia trova subito in Meneghin (ancora capitano per l’assenza della stella Myers) l’uomo giusto per partire bene, e il 1° tempo si conclude con gli azzurri avanti di 4 (Alvertis trova una bomba da 3 punti proprio sulla sirena). Nella ripresa black-out azzurro: dopo aver segnato il 41° punto, stiamo 6 minuti senza realizzare. Qui arriva il break greco che fa volare gli ellenici fino al massimo vantaggio (+8). Poi un Fucka incontenibile realizza punti su punti e ci riporta in parità (56-56), ma Fassoulas, centro 35enne titolare greco, segna sgomitando un canestro decisivo a 48’’ dalla fine. Abbio mette una tripla nell’azione seguente da 7 metri, ma il canestro viene annullato per una svista arbitrale che assegnano il fallo in attacco a carico di Fucka. Quindi i greci prendono il largo e vincono tra le urla dei 15000 dello stadio ateniense. Da segnalare la sconfitta degli USA di misura (84-82) per mano della Lituania. La situazione del nostro girone A è la seguente:
Grecia 4 Italia e Canada 2 Senegal 0.
ITALIA – CANADA 79-69 (36-30)
E’ agevole il 2° successo azzurro ai mondiali di Atene 98. Contro il Canada, privo dei tanti talenti NBA in sciopero, bastano 10’ a buon livello per dare il break decisivo che spezza le gambe agli avversari. Determinante il recupero di capitan Myers, in forma strepitosa nonostante la febbre che lo aveva tenuto lontano dal campo per le prime due partite, autore di tiri straordinari nei momenti più importanti della partita. Meritano una nota anche il centro fortitudino Chiacig, Meneghin e ancora l’incontentabile “Gregorio” Fucka, insieme alla “mosca atomica” Pozzecco e al giovanissimo e freddissimo reggiano Basile.
Questa la classifica finale del girone A:
Grecia 6 Italia 4 Canada 2 Senegal 0.
L’Italia (come Grecia e Canada) farà ora parte del gruppo E, portando con sé i 4 punti finora conquistati e sfidando nell’ordine Russia, Jugoslavia e Portorico. Accedono ai quarti le prime 4 classificate. La situazione di partenza dei gironi:
Girone E:
Jugoslavia e Grecia 6 Russia e Italia 4 Portorico e Canada 2
Girone F:
Lituania e Spagna 6 Usa e Argentina 4 Brasile e Australia 2
PANTANI COME COPPI: ANCHE IL TOUR E’ SUO!
Storico, esemplare, fantastico, strepitoso: su di lui gli aggettivi si sprecano. Marco Pantani compie lo storico bis, dopo aver vinto il Giro, vince il Tour dei veleni. Infatti, questa edizione del Giro di Francia è stata caratterizzata, oltre che dalle storiche imprese del Pirata, anche dallo scandalo doping: subito squalificata la Festina, squadra di uno dei favoriti e beniamino del pubblico francese Virenque, 2° l’anno scorso, poi ancora controlli hanno portato al ritiro 6 squadre mentre Rodolfo Massi, italiano leader della classifica del Gran Premio della montagna (maglia a pois), è stato bloccato dagli agenti, e poi rilasciato, e non ha quindi potuto prendere il via alla terzultima tappa, per un sospetto uso di doping, e ha perso così l’occasione di finire ai Campi Elisi con la maglia a pois. La 17° tappa è stata percorsa dai ciclisti a passo d’uomo, in segno di protesta per i troppi controlli antidoping e per lo scarso rispetto nutrito verso i corridori. Lo stesso Pantani ha detto: “Ci trattano come bestie e noi ci comportiamo come bestie”. Ma ciò non toglie nulla all’immensa soddisfazione che proviamo a vedere di nuovo, a 35 anni dall’ultima volta (vittoria di Bartali), un italiano in maglia gialla a Parigi. Pantani aveva attaccato già sui Pirenei nel tentativo di rubare la maglia gialla al favoritissimo Jan Ullrich, vincitore già dell’ultima edizione, ma il suo scatto aveva fruttato solo 30’’ recuperati dei 5 che li dividevano dal campione tedesco, specialista delle cronometro, ma grandissimo anche in montagna. Poi sulle Alpi, sul col de Galibier, a 4 gradi centigradi con una pioggia insistente Marco Pantani attacca: nessuno riesce a stargli dietro, Ullrich incluso. Alla fine il suo diretto avversario arriva con 9’ di distacco, mentre l’americano Julich, vera rivelazione di questo Tour, è secondo in classifica comunque a quasi 4’.
Ma il tedesco non si dà per vinto e il giorno seguente prova a scattare sulla Madelaine, il colle più insidioso del Tour. Nessuno riesce a stargli a ruota se non il Pirata Pantani. I due arrivano in fondo alla tappa e guadagnano altri due minuti su Julich, mentre Pantani lascia al tedesco la soddisfazione di vincere la volata.
Si arriva alla cronometro: Pantani ha 5’42’’ su Julich e 5’56’’ su Ullrich, e i due hanno le possibilità anche di raggiungerlo. Ma SuperMarco non si preoccupa più di tanto e lascia solo 2’35’’ a Ullrich e 1’42’’ a Julich. E’ fatta, ma la sfortuna del campionissimo romagnolo non ha limiti: anche nell’ultima tappa, che dovrebbe essere il carosello finale, Pantani, vittima di due incidenti gravissimi nel 93 e nel 95, buca la ruota ed è costretto a stringere i denti per recuperare il gruppo, comunque il Tour è suo. Fino ad ora l’unico italiano capace di compiere la doppietta era stato il mitico Fausto Coppi, ora anche il cesenate compie la storica impresa, battendo sfortuna e avversari. Grazie Marco, il ciclismo ti è debitore.
ITALIA – RUSSIA 55-71 (30-30)
Ancora una prova al di sotto delle aspettative per gli azzurri di Boscia Tanjevic. Non che i russi (sempre sul podio dei mondiali dal 1963 ad oggi) siano avversari agevoli, ma gli italiani dimostrano ancora di non avere i nervi abbastanza saldi per reggere psicologicamente nel secondo tempo. Buon avvio azzurro con il primo tempo che si conclude in parità a testimonianza del fatto che la partita era molto equilibrata. Nel secondo tempo, dopo essere passati in vantaggio 34-30, perdiamo la testa e continuiamo a sbagliare. Solo Fucka e Pozzecco si fanno notare, ma l’assenza di Alessandro Abbio, infortunatosi contro il Canada (sarà un caso ma la partita in cui eravamo al completo, proprio quella col Canada, è stata anche la prova più convincente), si fa sentire non poco. Comunque il risultato ancora una volta non rispecchia l’andamento della gara, che solo nei 3’ conclusivi è stata veramente dominata dai russi. Adesso è difficile agganciare il 3° posto e dobbiamo battere assolutamente almeno il Portorico per qualificarci. La sorpresa della giornata è la sconfitta della Lituania, che aveva vinto le prime tre gare sconfiggendo tra l’altro anche gli Usa, per mano dell’Australia, che nella prima fase aveva battuto soltanto la Nigeria.
ITALIA – JUGOSLAVIA 61-60 (25-29)
L’Italia si vendica subito della brutta prestazione di ieri e batte la favorita al titolo campionessa europea in carica Jugoslavia. Gli azzurri, ancora senza Abbio, limitano i danni nel primo tempo, e aprono la ripresa con un parziale di 7-0. Fucka e Myers conducono poi i nostri fino al massimo vantaggio (+8 a 4’ dalla fine), ma gli slavi (Rebraca 5 stoppate!) recuperano bene e arrivano a –1 a 2’ dalla sirena. La rimonta continua e gli avversari vanno sul 60-59, ma lasciano ancora 20’’ da giocare. Dalla rimessa la palla a Myers, su cui gli jugoslavi non fanno fallo, visto le sue grandi peculiarità in fase di realizzazione dei tiri liberi, e Djordjevic spende il fallo su Fucka. Ma il mitico “Gregorio” stupisce tutti e infila il 2/2 del sorpasso azzurro. Rimangono 13’’. Gli azzurri decidono di non far fallo: a 3’’ Rebraca dà un pallone d’oro a Lukovski, che da 2 passi coglie il ferro. Il rimbalzo è di Bonora a cui però sfugge la palla: rimessa per gli slavi a 3 decimi dalla conclusione. Palla ad Obradovic, guardia della Pompea Roma che da 3 non arriva nemmeno alla retina. La vittoria azzurra non cambia molto ai fini della qualificazione: se battiamo il Portorico passiamo, altrimenti siamo fuori. Questa la situazione del Girone E:
Jugoslavia, Grecia e Russia 8 pt., Italia 6, Portorico 4, Canada 2.
ITALIA – PORTORICO 68-63 (34-29)
L’Italia approda ai quarti di finale. Al termine di due ore di lotta pura contro i portoricani, gli azzurri escono vincitori e sono tra le migliori 8 squadre del mondo. Partita sempre combattutissima, ma Basile e Fucka hanno fatto la differenza, anche se il top-scorer del match è Piculin Ortiz, portoricano scelto nei draft NBA. Sul 61 pari l’Italia va a +1, poi Portorico ancora davanti di 1, sul 62-63, ma Gregor Fucka segna i punti del 66-63. Mancano 20’’ e gli avversari provano a mettere la bomba del pareggio, ma ancora l’onnipresente Basile ruba palla e lancia il contropiede del +5 finale. Queste le classifiche finali:
Girone E: Jugoslavia e Russia 10 Grecia e Italia 8 Portorico 4 Canada 2.
Girone F: Usa e Spagna 10 Lituania 8 Argentina e Australia 6 Brasile 2.
Per lo scontro diretto l’Italia è quindi 4° e incontra i primi del Girone F, vale a dire gli USA.
Questi gli accoppiamenti dei quarti di finale:
Jugoslavia - Argentina
Spagna - Grecia
Usa - Italia
Russia - Lituania
ITALIA – USA 77-80 (41-38)
L’Italia non ce la fa: brucia molto la sconfitta subita contro gli USA che ci lascia fuori dal gioco delle medaglie. Gli azzurri partono male (-7 a 3 minuti dal fischio d’inizio), ma recuperano. La partita è altalenante: si susseguono parziali pesanti da una parte e dall’altra, ma riusciamo a chiudere in vantaggio di 3 il primo tempo. Nel secondo tempo Myers segna molto, ma alcuni suoi errori sono decisivi. Nonostante tutto a 3’ dalla sirena siamo in vantaggio di 6, grazie anche al 100% dai tiri liberi di capitan Carlton Myers (15/15 alla fine dalla lunetta). Poi Damiao, decisivo fino a quel momento, capitombola su Alexis e gli arbitri lo buttano fuori (5° fallo). Perdiamo così un uomo decisivo a rimbalzo e in difesa e gli americani tirano fuori 2 triple che li riportano in parità. A 1’ Myers spreca da sotto il pallone del probabile +2, e gli americani passano in vantaggio a 41’’ dalla fine. Abbio pareggia i conti, ma nell’azione successiva Garrett ci punisce e riporta i nostri avversari a +2 a 24’’ dal fischio finale. Basile (ancora una prova strepitosa per lui) porta palla e la dà al suo capitano, che la tiene fino a 6’’ dal termine, poi prova un bomba da 7 metri che colpisce il ferro. A 2 secondi Garrett ha 2 tiri liberi: ne realizza uno solo, ma Meneghin non riesce a segnare la bomba del pareggio da centrocampo. Ora dobbiamo vincere la prossima partita se non vogliamo essere estromessi dall’Olimpiade di Sidney 2000.
L’ITALIA CHIUDE SESTA
Non è dei migliori il piazzamento finale dell’Italia ai mondiali di basket di Atene, che probabilmente non saranno mai più così equilibrati (ricordiamo nuovamente che mancavano le stelle NBA). Dopo aver battuto la Lituania di 6, perdiamo la finale per il 5° posto contro i non irresistibili spagnoli. A vincere il titolo è stata la Jugoslavia, che noi tra l’altro abbiamo sconfitto, che l’ha spuntata in finale contro la Russia, sempre sul podio dal 1960 ad oggi, celata sotto i diversi nomi di URSS, CSI e ora, appunto, Russia. Gli slavi si laureano campioni del mondo non senza soffrire, dopo un match tiratissimo con i sovietici, che si decide con un canestro a 6’’ dallo scadere di Zelijko Rebraca, in forza alla Benetton Treviso. Il rammarico c’è, perché questa sarebbe realmente potuto essere il nostro campionato del mondo, mentre torniamo a casa senza nemmeno salire sul podio. Queste le prime 6 posizioni finali: 1. Jugoslavia 2. Russia 3. Usa 4. Grecia 5. Spagna 6. Italia.
Una consolazione consiste nel fatto che ora basterà un sesto posto ai prossimi europei del 1999 per accedere a Sidney 2000, visto che le squadre europee hanno conquistati 5 dei primi 6 posti. Arrivederci alla prossima edizione.
PER LA LUPERINI NON E’ POKER
Quanta amarezza per Fabiana Luperini. La campionessa toscana non riesce nell’impresa anche quest’anno dell’accoppiata Giro-Tour. La ciclista aveva vinto le ultime 3 edizioni della Grande Boucle e del Giro, mentre quest’anno le fatiche dell’edizione italiana si sono fatte sentire e Fabiana non è riuscita a vestire maglia rosa e maglia oro insieme. Anche a causa della grandissima rivale lituana Pucinskaite, che si è imposta leader della classifica generale dalla prima tappa sino all’ultima, nonostante l’azzurra era sempre lì, ma più lontana di 1’30’’ in classifica. Così ora il palmares dell’italiana è di 4 Giri d’Italia, 3 Tour de France e un secondo posto al Tour.
EUROPEI ATLETICA BUDAPEST 98
Non è da buttar via l’Europeo di Budapest per gli azzurri. Il primo giorno restiamo a secco, mentre già a partire dal secondo, la furia azzurra si scatena. Nella marcia 10 km femminile, è ancora un acuto della grandissima ma piccolissima siciliana Anna Rita Sidoti, non tra le favorite della vigilia, che ci regala il primo oro continentale. A completare il successo il secondo posto di Erika Alfridi. Nei 400 mt ostacoli Fabrizio Mori centra il bronzo dietro ai mostri sacri gallesi e tedeschi. Ma la cosa migliore di questi europei viene sicuramente dalla maratona 50 km, con gli azzurri Stefano Baldini, Danilo Goffi e Massimo Vincenzo Modica rispettivamente 1°, 2° e 3°, tutti e tre allenati da Stefano Da Milano. Fiona May vola con il nuovo record italiano nel lungo: 7 m e 11 cm, ma ciò non basta a conquistare l’oro, ancora appannaggio della tedesca Heike Drechsel, autrice di un 7,16 ventoso. Nell’ultimo giorno di questi europei Maura Viceconte conquista un bronzo ancora nella maratona, vera manna per gli azzurri, davanti ad un'altra italiana, Franca Fiacconi. Nei 3000 siepi Alessandro Lambruschini non riesce a bissare il trionfo di 4 anni fa: parte presto e si stacca subito il tedesco Kallabis, ma il gruppo lo lascia andare. Poi, a 500 mt dalla fine, l’attacco del fiorentino. Kallabis è ancora davanti, ma inciampa ed ora ha Alessandro in scia. Poi il testardo tedesco riscatta e il toscano non riesce a seguirlo e si accontenta del 2° posto. Tra le delusioni più scottanti il peso di Paolo Dal Soglio, terzo prima dell’ultima sessione di lanci, poi scivolato in 5° posizione e gli 800 con D’Urso subito fuori, mentre Andrea Longo in finale stava per piazzare lo scatto negli ultimi 100 m, ma il tedesco Schumann gli taglia la strada colpendolo irregolarmente. Andrea finisce penultimo mentre il tedesco trionfa a sorpresa anche su Kikpeter, partito troppo presto. Comunque positivo il 7° posto nel medagliere, con 9 medaglie in totale. Il medagliere vede infatti stravincere la Gran Bretagna con 9 ori, seguita da Germania e Russia rispettivamente con 8 e 6 titoli e Romania, Ucraina e Polonia con 3.
ZOFF ESORDISCE E L’ITALIA VINCE
Non è troppo convincente la prima uscita del gruppo di Dino Zoff, neo c.t. azzurro. Criticate le scelte sulle convocazioni (a casa Pagliuca, ottimo ai mondiali, e il pilastro della difesa rossonera Costacurta, oltre a Maldini, fuori per infortunio, Di Livio, Moriero) con Zoff che porta molti esordienti e qualche ritorno: Fuser e Fresi, tra i “ritornati” e Giannichedda, Bachini, centrocampisti dell’Udinese, Iuliano, difensore della Juve, Negro, difensore della Lazio, Di Francesco, centrocampista della Roma, Serena, centrocampista ex viola ora in forza all’Atletico Madrid quest’anno con Sacchi ma senza il bomber Vieri, acquistato dalla Lazio per la cifra di 55 miliardi. In partita ancora protagonista è il tormentone Del Piero – Baggio. Zoff punta ancora sullo juventino, e lascia in panchina anche all’ultimo momento Di Biagio, tra i migliori del mondiale di Francia 98 e Fresi, per dar largo ai giovani Di Francesco e Iuliano. I gallesi non sono sicuramente fortissimi (molti giocatori militano nelle serie B e C inglesi), e gli azzurri non faticano a gestire, nonostante Del Piero sia invisibile in campo e Vieri non abbia palle giocabili. Il gol nasce da un pasticcio difensivo tra Collymore e il portiere Jones, alla fine il difensore finisce per servire un passaggio per Fuser che a porta vuota non fallisce. Ma gli azzurri non spingono e il primo tempo finisce solo con il vantaggio per 1-0. Nella ripresa Zoff non cambia niente e l’Italia parte male, subendo spesso le incursioni del velocissimo e bravissimo centrocampista del Manchester Utd. Ryan Giggs, unica stella dei gallesi. Peruzzi ci salva spesso, e al 20’ sempre Giggs colpisce la traversa su punizione. Poi esce lo spento Albertini per Di Biagio. Ma la svolta vera avviene a 15’ dal termine, quando c’è la staffetta tra R. Baggio e Del Piero. Il neo interista si fa sentire molto di più sul campo, e proprio l’ex codino, con un preciso assist, manda in gol Vieri. Ancora Robertino tenta una conclusione e va vicino alla rete in un paio di occasioni, infiammando lo stadio Anfiel Road di Liverpool. Finisce quindi 2-0, che alla luce del pareggio tra la Danimarca e la Bielorussia, ci lancia al primo posto del nostro girone di qualificazione per gli europei del 2000 in Olanda e Belgio. Negli altri gironi risultati sbalorditivi: primo tra tutti la sconfitta della Spagna a Cipro per 3-2, ma anche la sconfitta della Croazia 3° a Francia 98 e il pareggio in Islanda dei francesi campioni del mondo. Prossimo incontro contro la Svizzera a Udine.
COPPA DAVIS: ITALIA IN FINALE
Bertolucci conduce l’Italia del tennis nella finale di Coppa Davis: non accadeva da qualcosa come 19 anni. L’avversario in semifinale non è dei più agevoli: gli Usa. Sicuramente non sono gli Stati Uniti di Sampras e Agassi, ma sono sempre gli americani. A Milwaukee l’Italia parte con il piede giusto: Gaudenzi batte Gambill in 4 set. Poi Davide Sanguinetti concede il bis e batte Martin. E’ già due a zero. Il doppio Gaudenzi – Nargiso è affidabile, ma Martin e Gollinson rischiano di metterlo in crisi. I primi 2 set sono azzurri, nel terzo falliamo due match-point e perdiamo anche l’altro. Nell’ultimo e decisivo set mettiamo subito a segno un break, ma gli americani contraccambiano e pareggiano i conti. Sul 3-2 per noi c’è ancora un break, andiamo sopra 4-2. Finisce 6-3, e voliamo in finale, dove affronteremo la Svezia di Enqvist a Milano. Pozzi esordisce in Davis e mette il punto del 4-0, poi un Sanguinetti non troppo motivato si fa battere da Gambill.
DEL PIERO SI SBLOCCA: ITALIA – SVIZZERA 2-0
Del Piero si è risvegliato da un letargo che ha avuto inizio in occasione della finale di Champions League, e che è proseguito nel Mondiale e che ora il suo epilogo nella seconda partita di qualificazione agli Europei dell’Italia. Contro la Svizzera Alex, smarcato da una grande iniziativa di Eusebio Di Francesco, sblocca il risultato e sé stesso con un gran sinistro da fuori area che trafigge il portiere elvetico Hilfiker. L’Italia brilla e continua a premere, nonostante le assenze (spiccano tra tutte quelle di Christian Vieri e Roberto Baggio, entrambi infortunati). Il primo tempo si chiude 1-0, con il portiere Buffon (Peruzzi era infortunato) che ha una serata piuttosto tranquilla. Nel secondo tempo all’8’, Del Piero è atterrato al limite dell’area di rigore, e trasforma con un effetto incredibile la conseguente punizione. Nel finale c’è spazio per l’esordio in azzurro di Bachini. Ora nel girone l’Italia è in testa con 6 punti in 2 partite, il Galles 6 in 3 partite, Danimarca 2 in 3, Svizzera 1 in 2 e Bielorussia 0 in 2.
FORMULA 1: PER SCHUMI E’ ANCORA BEFFA
Ancora un epilogo nero per le rosse di Maranello nel campionato di Formula 1: se l’anno scorso a strappare il titolo iridato dopo una stagione equilibratissima era stato il canadese Jacques Villeneuve, quest’anno i rivali della Ferrari sono state le “Frecce d’argento” delle McLaren Mercedes. All’ultima gara della stagione, a Suzuka, Schumi si presentava in pole position con il primo in classifica per 4 quattro punti Mika Hakkinen. L’impresa poteva sembrare non insormontabile, ma alla partenza il tedesco sbagliava a ingranare la prima e veniva così penalizzato e costretto a partire dall’ultima posizione. Mentre Hakkinen dettava legge al comando del GP e Irvine continuava ad inseguirlo, Schumacher faceva giri record e riusciva ad arrivare sino alla 3° posizione, ma al 32° giro incontrava sulla sua strada un detrito di un incidente avvenuto poco prima e bucava il pneumatico, consegnando alla McLaren del finlandese il titolo mondiale. Alla McLaren Mercedes anche il titolo costruttori. Alla Ferrari la consolazione di aver vinto in tutta la stagione qualcosa come 7 Gran Premi, ma la delusione della 2° beffa consecutiva in 2 anni brucia non poco.
PALLAVOLO: L’ITALIA CENTRA IL TRIS
Dopo 9 partite di un mondiale faticosissimo, l’Italia della pallavolo allenata dal c.t. brasiliano Bebeto, si trova in finale contro l’unica squadra che era riuscita a batterla nel girone eliminatorio, peraltro con un punteggio netto: la Jugoslavia dei fratelli Grbic. la partita è combattuta, ma alla fine gli azzurri la spuntano con un secco 3-0. Parziali: 15-10, 15-12, 15-10. Ma questa non è stata sicuramente l’unica partita impegnativa del campionato: capitan Gardini & company avevano già battuto per 3-0 gli avversari storici dell’Olanda e i temibili cubani nel girone eliminatorio, e, che dolore per Bebeto!, proprio i brasiliani in semifinale dopo una battaglia lunghissima durata 5 set. Ma ora gli azzurri sono veramente entrati nell’Olimpo della pallavolo, essendo ora l’unica squadra ad aver vinto per tre volte consecutive i mondiali.
COPPA DAVIS: LA SVEZIA CAMPIONE
La finale di Coppa Davis inizia malissimo: al 5° set Gaudenzi, che era ad un passo dalla vittoria, si infortuna alla spalla ed è costretto al ritiro contro il giovane Norman. Nel secondo match Sanguinetti non entra in partita e viene surclassato dal ben piazzato in classifica ATP Gustafsson in 3 rapidi set. Ormai il titolo è compromesso, e Nargiso con Sanguinetti, coppia inedita in doppio, non compiono il miracolo contro l’affiatato duetto Bjorkman - Kulti. Negli incontri di consolazione è Sanguinetti a portare il punto della bandiera davanti al pubblico pur caloroso di Milano. Sfuma ancora il sogno di riportare l’insalatiera a casa dopo l’ultimo successo ai tempi di Adriano Panatta.
dal 23/07/98
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