PROGRAMMAZIONE E PIANIFICAZIONE DI UN'IMMERSIONE SU UN RELITTO
 
 


 

di Federica Ribolla









Il termine "relitto" è spesso sinonimo di mistero e di storia passata o recente e per questo suscita di frequente l’interesse dei subacquei.

L’immersione su un relitto viene considerata una vera e propria specialità dell’attività subacquea e può risultare spesso caratterizzata da un certo grado di difficoltà e richiede quindi una adeguata preparazione a livello fisico, psicologico, tecnico ed organizzativo.
 
 
 
 

Fase organizzativa di una immersione in relitto.
 
 

Svolgere un’adeguata programmazione al fine di fornire ai partecipanti ogni informazione disponibile sull’orientamento e sulle condizioni del relitto e sulle caratteristiche fondamentali del relitto e del fondo è di primaria importanza per un’immersione in sicurezza.

La conoscenza del luogo, del relitto e delle sue parti, anche semplicemente attraverso il racconto di un subacqueo del posto, può aiutarci a prevenire situazioni difficili o comunque a goderci con maggior serenità la nostra immersione. A questo scopo è utile, dove possibile, visionare disegni e mappe del relitto, che senza dubbio danno una miglior visione d’insieme di ciò che troveremo sul fondo. Spesso le dimensioni del relitto, la conformazione del fondale, la visibilità in generale e la presenza di rottami su un’area più o meno vasta, non ci permettono di leggere la forma originale della nave, dell’aereo o di un qualsiasi altro reperto.
 
 

Informarsi inoltre sull’origine del relitto e sulle cause del suo naufragio, rendendone partecipi anche gli altri subacquei, è utile per accrescere l’interesse ed il rispetto per il relitto ed il suo ambiente.

Non esiste relitto che non appartenga a qualcuno: un privato, una compagnia navale o aerea, una compagnia d’assicurazione, la Marina militare, un ente di tutela nazionale, regionale o comunale. Spesso i relitti risultano tutelati e protetti per motivi archeologici e di studio, altre volte per motivi di sicurezza (generalmente nel caso di navi militari, relitti cimitero o che trasportavano materiali pericolosi): è perciò sempre opportuno informarsi preventivamente sulla condizione di "legalità" dell’uscita che stiamo per effettuare.
 
 

Fondamentale è un aggiornamento a breve termine delle condizioni meteorologiche, delle eventuali correnti e della loro direzione, delle condizioni di visibilità e di temperatura dell’acqua, che potrebbero altrimenti compromettere una immersione potenzialmente già più impegnativa di altre.
 
 
 
 

Tipologie di immersione nei relitti.
 
 

Una distinzione necessaria è tra relitti in acqua di lago o di fiume e relitti in acqua di mare. I primi si presentano di gran lunga i meglio conservati, per la minor presenza in acqua dolce di microrganismi responsabili del deterioramento delle diverse strutture e materiali: a parità di tempo trascorso dall’affondamento i relitti in acqua dolce sono generalmente i più sicuri da esplorare e sono inoltre quelli che offrono maggior materiale di interesse storico, archeologico o semplicemente ricreativo.
 
 

Ogni immersione su relitto è unica nel suo genere, poiché i fattori che la caratterizzano sono molteplici. Vi possono essere relitti integri oppure no, capovolti o adagiati su un fianco, oppure possono essere sparpagliati come rottami più o meno grandi su una vasta area. Molti relitti si trovano in acque profonde, con scarsa visibilità, fredde o con forti correnti. Semplificando, possiamo costruire una sorta di classificazione in cui distinguiamo relitti sottocosta e relitti in profondità, che a loro volta possiamo suddividere in relitti senza penetrazione ed in relitti con penetrazione.
 
 

Nel caso di relitti sottocosta, l’immersione non differisce molto da una normale immersione con partenza da riva o comunque in acqua bassa, generalmente seguendo il classico profilo delle multilivello, con una discesa iniziale verso le maggiori profondità, seguita da una risalita graduale che permette una parziale desaturazione di certi tessuti.
 
 

Per i relitti in profondità, l’immersione inizia e finisce con un lungo percorso in acqua libera, senza riferimenti visivi, in cui si è soggetti all’eventuale corrente ed al fattore psicologico, non trascurabile, di un’immersione nel blu, in cui è frequente il senso di angoscia per il "nulla" che può assalire il subacqueo, soprattutto se non allenato. L’andamento dell’immersione si avvicina molto al profilo quadro, dato che tutto il tempo viene trascorso vicino alla profondità massima.
 
 

Nel Mediterraneo, sottolineiamo la maggior difficoltà rispetto ad una analoga immersione in acque tropicali: la profondità è tendenzialmente maggiore, l’acqua molto più fredda, ma, soprattutto, la visibilità può essere molto ridotta a causa della natura fangosa del fondo.
 
 

Nei casi in cui, date le dimensioni e le condizioni del relitto, non è possibile l’ingresso dei subacquei all’interno della struttura, le difficoltà non sono maggiori di una qualsiasi immersione, sia essa in acqua profonda o vicina a riva. Quando si incomincia ad intravedere il relitto conviene rallentare, gonfiando il gav fino ad equilibrarsi e portarsi ad una situazione di assetto neutro prima di toccare le strutture. L’esplorazione inizia sorvolando il relitto a mezz’acqua, in modo da capire bene la sua forma e da orientarsi durante la successiva esplorazione dei particolari. Questo è il caso di immersione senza penetrazione, ma l’approccio al relitto è il medesimo anche nel caso in cui sia possibile l’esplorazione interna.
 
 

Dato che l’immersione in relitto con penetrazione ed in acqua profonda è quella che racchiude in sé un po' tutte le maggiori problematiche dell’immersione in relitto, è utile analizzare per punti le fasi principali che la caratterizzano.
 
 
 
 

Fasi di approccio ed immersione in relitto.
 
 

I pericoli e le emergenze nei relitti.
 
 

Prima di un immersione in relitto è consigliabile preparare i partecipanti all’eventualità di incontrare una serie di pericoli, che opportunamente presi in considerazione possono essere facilmente evitati.

Tra questi vi sono: lamiere taglienti, reti e lenze da pesca, melma, materiale pericoloso come bombe o armi, sacche di gas velenoso (non bisogna levarsi la maschera o l’erogatore nelle sacche di gas). Sussiste inoltre la possibilità di rimanere intrappolati qualora vi sia il collasso di qualche struttura del relitto

E’ da tenere inoltre presente l’azione abrasiva degli organismi che normalmente si sviluppano sulle strutture dei relitti oltre a quella fauna che utilizza i relitti stessi come fissa dimora. In determinate situazioni questi pesci possono risultare pericolosi per la loro velenosità o aggressività, percependo il subacqueo come una potenziale minaccia. Murene, gronghi, scorfani, pesci scorpione, pesci pietra, se non disturbati, non sono comunque generalmente aggressivi.
 
 

I pericoli non dipendono solo da fattori esterni, ma qualche volta possono nascere dentro di noi: non sono rari fenomeni di vertigini durante la discesa e la risalita nel blu, che possono essere facilmente superati con l’utilizzo di un pedagno. Fenomeni di claustrofobia possono invece presentarsi all’interno del relitto: non sempre è facile combatterli, ma si può tentare di prevenirli con alcuni accorgimenti. Ad esempio non entrare in ambienti particolarmente piccoli e costretti, evitare di creare la classica sospensione con una pinneggiata o con dei movimenti scorretti, tenere le giuste distanze dai compagni per evitare di impacciarsi a vicenda, ma soprattutto, è necessario immergersi in condizioni di calma e tranquillità psicologica, senza ansie nè timori.

Iniziare per gradi ad abituarsi ad ambienti angusti e bui è un primo passo per prendere confidenza con noi stessi e con le nostre reazioni emotive. La maggior attenzione nei nostri confronti da parte di un subacqueo più esperto, che abbiamo messo a conoscenza del nostro problema, può aiutarci inoltre ad affrontare l’immersione con più serenità. E’ importante comunque essere consapevoli del fatto che l’immersione in coppia, in un ambiente chiuso e poco spazioso, diventa più difficile da attuare: all’interno di un relitto dobbiamo più che mai essere autosufficienti ed essere in grado di risolvere autonomamente le nostre emergenze.

Considerazioni sull’attrezzatura per le immersioni in relitto.
 
 

Ogni immersione deve iniziare con una verifica della attrezzatura. Gli erogatori devono essere due, meglio se indipendenti, ossia montati su due primi stadi separati. L’attacco degli erogatori ideale è quello DIN, che viene utilizzato anche in speleologia subacquea. Gli erogatori devono essere stati revisionati di recente, con le fruste perfettamente integre e disposte in modo da non potersi impigliare nelle strutture. Bombolini con erogatori e manometri separai dal gruppo principale sono sicuramente consigliabili, quando è possibile averli in dotazione.

Il gav deve essere in buone condizioni e assolutamente non usurato, poichè durante una immersione in relitto, come in una grotta, l’attrezzatura è più soggetta a danni dovuti ad urti involontari.

E’ indispensabile un buon coltello, non lungo ma molto affilato, per recidere le lenze, le reti e le sagole che rivestono alcuni relitti come una vera e propria ragnatela. In alcune situazioni è opportuno avere anche un coltello di scorta, da tenere magari nella tasca del gav, nel caso in cui il primo andasse perduto o sfuggisse di mano.

Per l’esplorazione di parti buie occorre una buona torcia o un faro; nel caso di penetrazione profonda all’interno di uno scafo, è necessaria anche una luce di scorta: in mancanza di una seconda torcia vera e propria, può essere sufficiente una trekking-light per le emergenze.

La maggior parte dei relitti si trova a profondità discrete e non bisogna quindi dimenticare che, soprattutto nelle acque del Mediterraneo, si incontrano acque fredde anche in piena estate. La protezione termica deve essere adeguata, utilizzando, oltre ad una muta, corpetti sottomuta, spessi calzari e guanti. Unitamente alla protezione termica, muta, guanti e calzari, hanno lo scopo di preservarci da abrasioni e tagli.
 

Torna all'indice corsi

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  1