L'uomo responsabile di fronte alla globalizzazione

esclusione, giustizia, democrazia

 

Cercate il regno di Dio e la sua giustizia

"Così dice il Signore: “Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto in cui mi compiaccio.

Ho posto il mio spirito sopra di lui; egli porterà il diritto alle nazioni. Non griderà né alzerà il tono, non farà udire in piazza la sua voce, non spezzerà canna incrinata, non spegnerà uno stoppino con fiamma smorta. Proclamerà il diritto con fermezza; non verrà meno e non si abbatterà, finché non avrà stabilito il diritto sulla terra; e per la sua dottrina saranno in attesa le isole.

Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia e ti ho preso per mano; ti ho formato e stabilito come alleanza del popolo e luce delle nazioni, perché tu apra gli occhi ai ciechi e faccia uscire dal carcere i prigionieri, dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre”"

Isaia, 42, 1-4, 6-7

Cessate di fare il male, imparate a fare il bene, ricercate la giustizia, soccorrete l'oppresso, rendete giustizia all'orfano, difendete la causa della vedova” (Isaia, 1, 16-17)

“...ho avuto fame e mi avete dato da mangiare” (Mt 25, 35)

La situazione richiede una mobilitazione di coscienze, una presa di consapevolezza della loro potenzialità e della loro forza da parte degli esclusi, l'acquisizione di una forza negoziale verso il potere della globalizzazione, da parte dei territori e della aree "marginali".

Il primo passo è la rifondazione trascendente del modello etico, che ponga al centro dell'agire umano i bisogni e le offerte di valore dell'Altro.

Si può sintetizzare questa rifondazione con uno schema triangolare, che mette in interdipendenza il soggetto, attratto dalla concezione egoistica e autoreferenziale verso la morte di ogni significato, con l'etica dell'alterità, con il diritto e la democrazia:

(perdita di senso)

Il riferirsi alle tre istanze dell'Altro, del Terzo, e del Noi, mediante gli strumenti comunicativi dell'Etica, del Diritto, e della Democrazia, costituisce il modo sociale dato all'Io per uscire dalla autoreferenza mortale e dal tranello dell'autoriferimento e della falsa coscienza di Sé.

Attraverso i mezzi comunicativi dell'Etica, del Diritto e della Democrazia, l'Io-soggetto sociale esplica tutta la pienezza e tutto il rischio della sua responsabilità, che non può che essere responsabilità verso ciò che è altro, Sé compreso. Infatti, nella identità ego-centrica dell'Io occidentale: "Rappresentazione di Sé = Interesse per Sé", l'Io non può esplicare altra responsabilità che quella di aderire ai propri determinismi, psicologici, economici, finanziari, ecc..

Nella triade "etica-diritto-democrazia" si racchiude la totalità delle istanze, che chiamano l'io autoreferenziale ad uscire da sé, per costruire una società umana.

Primo, perché nell'Etica egli riconosce che esiste Altro da Sé, e che tale Altro ha una sua soggettività esterna, indipendente da quella sua propria, irriducibile all'identità. Anzi riconosce in tale Alterità irriducibile l'istanza che dà senso alla sua vita di relazione, altrimenti ridotta ad un mortale narcisismo, senza possibilità di confronto né di convalida.

Secondo, perché solo in un ambito di Diritto egli può essere sicuro di non avere assolutizzato neppure il singolo rapporto con qualsiasi Altro; cioè, solo attraverso il mezzo comunicativo del diritto, egli può essere sicuro che nessun Altro, compreso l'Altro che è in lui stesso, possa essere reificato, ed oggetto di ingiustizia, senza che nessun allarme lo metta in evidenza.

Terzo, perché, infine, solo in un ambito complessivamente democratico ogni Alterità può esprimersi liberamente: solo il mezzo di comunicazione democratico garantisce che ogni alterità venga alla luce, e possa esprimersi sia come bisogno che come soggettività; solo il mezzo di comunicazione democratico riduce al minimo le minacce, che producono l'autismo sociale dei deboli; solo il mezzo di comunicazione democratico assicura all'insieme sociale il massimo scambio dei beni e delle potenzialità disponibili; ancora, solo in un contesto democratico ciascun Altro può diventa Noi mediante l'assunzione di una responsabilità personale.

E' chiaro, a questo punto, che la democrazia parlamentare, così ossificata nei suoi processi autoreferenziali, non è che un primo passo, sia pure necessario per assicurare forme elementari di rappresentatività politica; il passo successivo, tutto da inventare, sta nel fondare una democrazia diffusa di partecipazione e di dialogo, quale richiede il riequilibramento degli spaventosi squilibri che minacciano il mondo.

 

 

 

 

© Giovanni B. Montironi 1999 - All rights reserved
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