Vertebrati: rettili

Apparsi sulla Terra oltre 250 milioni di anni fa, discendenti da anfibi che si erano ambientati sulle terre emerse, i rettili conquistarono la superficie del pianeta. I loro discendenti attuali vengono suddivisi in quattro ordini: coccodrilli (con gli stessi coccodrilli, gli alligatori e i gaviali), rincocefali (unica specie l'esotico tuatara), testudinati (testuggini e tartarughe), squamati (sauri e serpenti).
Per il momento ci limiteremo ad alcune immagini su quest'ultimo ordine, riservando a un successivo servizio qualche immagine su tartarughe acquatiche palustri di cui alcuni esemplari sono oggetto di studi a cura della Provincia di Piacenza.

SAURI
Ramarro (Lacerta viridis). Uno dei più belli tra i sauri nostrani, il ramarro o lucertola smeraldina può arrivare anche a 30 cm. ed è caratterizzato sempre da uno splendido colore verde. Grande predatore di prati e siepi, si riproduce in primavera quando la femmina depone le sue uova (da 5 a 8) in una galleria scavata nel terreno. 
 
 

Orbettino (Anguis fragilis). Spesso scambiato per un serpente questo sauro paga la cattiva fama della tradizione popolare che lo riteneva velenosissimo (Se la vipra l'ag sentiss e l'urbasein al ga vadis poca gint al mond ag sariss) e cieco. In realtà è assolutamente innocuo per l'uomo in quanto il secreto delle sue ghiandole labiali è pericoloso al massimo per i lombrichi.
Lungo fino a 50-60 cm. si distingue dai serpenti in quanto il capo ha lo stesso diametro del collo, quindi la testa non risulta evidenziata.

SERPENTI

Biacco (Coluber viridiflavus). E' il più grande dei serpenti nostrani ed è reperibile in pianura come in montagna (l'esemplare della foto è stato rinvenuto al Passo dello Zovallo e misurava mt.1,30). Le sue prede favorite sono lucertole, ramarri, topi e anche qualche altro serpente quando capita. E'oviparo, la femmina depone 5/15 uova da cui dopo 7-8 settimane sgusciano fuori dei serpentelli sui 25 cm.

Testa di biacco da cui si può notare la particolare ornamentazione del capo. Non è pericoloso e pur essendo mordace ed aggressivo il suo morso non provoca che scalfitture. Date le sue caratteristiche è una specie da salvaguardare.

Biscia tassellata ( Natrix tessellata) .Frequente lungo i corsi d'acqua come la simile biscia dal collare (Natrix natrix), è un tipico predatore di fauna acquatica, in particolare pesci e anfibi. Fa vita diurna, al mattino si scalda al sole e poi a caccia nell'acqua. Per la sua colorazione a volte viene scambiata per vipera con le conseguenze che si possono immaginare.

Vipara (Vipera aspis). Un incontro non difficile sui sentieri delle nostre montagne e nelle zone collinari poco antroppizzate. Unico serpente velenoso in Italia, in cui è presente con 4 specie diverse ma di cui solo la aspis ampiamente diffusa. Si distingue dai serpenti comuni per il corpo tozzo e con una coda molto breve e per il movimento lento. Ad una verifica ravvicinata (sconsigliabile...) mostra placche della testa piccole ed irregolari e l'occhio con pupilla verticale. La pericolosità di questi rettili è comunque sovrastimata. Nella nostra provincia negli ultimi 10 anni  i morsi di vipera all'uomo si possono contare sulle dita di una mano, e nessuno letale. Da tener presente che come la maggior parte dei serpenti nostrani fugge la presenza dell'uomo e attacca solo se spaventata o calpestata.

Vipera . Altro esemplare con una colorazione diversa dal precedente in quanto adattato all'ambiente in cui vive. La vipera a differenza della maggior  parte dei sepenti è ovovivipara, infatti partorisce tra agosto e settembre una ventina di piccoli sui 20 cm. già perfettamente formati. Le sue prede preferite sono piccoli mammiferi e per gli esemplari più giovani le lucertole.


  1