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Originati150 milioni di anni fa da rettili del gruppo dei dinosauri
questi animali, grazie alla capacità di volare, hanno colonizzato
ogni angolo di mondo. Le caratteristiche anatomiche specifiche degli uccelli
sono innanzitutto quelle legate al volo, come le penne che ricoprono il
loro corpo e lo scheletro che ha un peso molto basso rispetto all'estensione
. La vista è molto acuta così da permettere di vedere dall'alto
il cibo o eventuali pericoli e l'apparato masticatorio è costituito
da un astuccio corneo, il becco, modificato dall'evoluzione per adattarsi
al modo di nutrirsi ed al cibo stesso. L'encefalo negli uccelli è
già più sviluppato che negli altri vertebrati visti fino
ad ora (anfibi e rettili) e consente loro attività comportamentali
complesse quali il corteggiamento.
Attualmente le specie di uccelli nel mondo sono circa 8600 suddivise
in 26 ordini diversi. Per comodità si può fare riferimento
ad una vecchia classificazione che distingue gli uccelli in base ad alcune
caratteristiche peculiari in 8 gruppi: colombacei, corridori, gallinacei,
palmipedi, passeracei, rampicanti, rapaci e trampolieri.
La provincia di Piacenza con i suoi 90.000 ettari di boschi e terre
incolte offre rifugio ad un buon numero di specie dell'avifauna italiana
e può essere occasione di interessanti avvistamenti per i birdwatchers.
Ma attenzione...
Osservare gli uccelli ed ancor più tentare di fotografarli da
vicino può essere causa di disturbo per i volatili e provocare l'abbandono
di nidi e nidiacei. Pertanto il nostro consiglio è di limitarsi
ad osservazioni da lontano con un buon binocolo ( io ho un 7 x 35 russo
che è già sufficiente sia come ingrandimenti che come luminosità
e soprattutto non stanca il braccio..) oppure aggregarsi ad associazioni
specializzate come la LIPU che ha una vasta esperienza nel settore e organizza
escursioni.
Tornando alle foto per arrivare a risultati ottimi ci vuole un'attrezzatura
adeguata (cavalletto, tele da 500 mm. minimo,vestiario mimetico ecc.) ed
una pazienza giobbina che mal si adatta a chi vuol percorrere zone vaste.
Per cui se vi capita l'occasione con una attrezzatura standard non lasciatevela
scappare e non fatene un'ossessione che poi può portare ai
comportamenti cui accennavamo.
Prima di passarvi qualche immagine colta a volo vi segnaliamo un volume
edito nel 1993 dall'Amministrazione Provinciale di Piacenza e prodotto
dalla LIPU: " I rapaci diurni e notturni della provincia di Piacenza",
una panoramica completa e ben fatta su questa importante presenza.
Pettirosso (Erithacus rubecola), simpatico ospite dei nostri giardini oltrechè
delle siepi è facilmente osservabile in inverno quando si avvicina
ai davanzali per guadagnarsi qualche briciola o sulle rive dei corsi d'acqua
frequentati dai pescatori per cercare qualche bigattino abbandonato. Naturalmente
è un passeraceo come molti altri piccoli uccelli.
Gruccione (Meros apiaster) Specie migratice proveniente dall'Africa
in maggio-giugno. Nidifica in colonie numerose in nidi scavati a galleria
lungo le scarpate sabbiose dei corsi d'acqua. Inconfondibile per il piumaggio
multicolore è presente da anni con una numerosa colonia nel Parco
Regionale dello Stirone, a S. Nicomede. Durante il periodo di cova l'accesso
alla zona è vietato per evitare disturbo agli animali. Altri nuclei
li abbiamo riscontrati a valle di Rivergaro, lungo il Trebbia, e nel Nure
all'altezza di S.Damiano. Il gruccione è un predatore di insetti
volanti, in particolare api da cui il nome latino. Il nome italiano deriva
invece dal suo tipico canto "gru gru".
Upupa (Upupa epops) bellissimo uccello dal tipico ciuffo, migratore
anch'esso, arriva a primavera e cerca casa in cavità degli alberi
sempre più rare. Si ciba di larve di insetti terricoli che scava
con il lungo becco. La foto è stata fatta nei pressi della Pietra
Parcellara.
Martin pescatore (Alcedo atthis) forse l'uccello più vivacemente
colorato delle nostre zone, grazie ad un rilucente piumaggio cangiante.
Frequentatore dei corsi d'acqua, dove come dice il nome si ciba di pesci,
è un volatore velocissimo e saettante. Non lo era il piccolo della
foto, consegnatoci da una coppia di giovani che lo aveva rinvenuto lungo
un canneto di una lanca del Po e che abbiamo girato immediatamente alla
LIPU di Piacenza per il reinserimento. In molti casi quando si trovano
nidiacei spersi è prima buona cosa dare un occhiata intorno per
verificare che non siano i genitori e raccoglierli quindi solo se
esiste un oggettivo pericolo.
Germano reale( Anas platyrhyncos) , palmipede comune nelle acque stagnanti
è l'antenato di molte specie domestiche. Il maschio si distingue
per la livrea con capo blu metallico con riflessi viola. E' sempre nel
mirino dei cacciatori d'appostamento.
Folaga (Fulica atra) , sempre in acqua ma non palmipede, questo gallinaceo
si distingue per la placca frontale bianca. Comune lungo le lanche del
Po , in particolare all'isola De Pinedo .
Cormorani (Phalacrocorax carbo) Questa specie migratoria negli ultimi
anni si è diffusa in modo massiccio lungo la valle del Po diventando
anche nidificante. In branchi numerosi si posa sull'acqua e pesca per ore
( sotto lo sguardo non certo benevolo dei pescatori...) catturando e ferendo
quanto offre il luogo per poi appollaiarsi sulle piante vicine con le ali
stese aad asciugare.
La sua incidenza sulla già scarsa fauna ittica locale è
indubbiamente notevole e dato il numero non sono più solo i pesci
malati che finiscono nel suo becco. Se si incrementerà ancora la
popolazione attuale diverrà un problema...
Airone cenerino (Ardea cinerea) , il più grande airone europeo.
Questo trampoliere è diventato anch'esso una presenza costante del
nostro paesaggio, con il suo volo lento e maestoso. Si nutre di tutto quanto
riesce ad arpionare con il suo lungo becco, dai pesci alle rane ai molluschi
d'acqua ed, in inverno, anche di talpe. Nidificante nell'isola De
Pinedo .
Garzetta (Egretta garzetta). Questo airone si muove spesso in branchi di
un certo numero di individui e si è ormai diffuso anche lungo i
corsi d'acqua montani dove si ciba come il cenerino. Anch'esso nidificante
in colonie numeroseall' isola De Pinedo un tempo era cacciato per le sue
piume , le "aigrettes" ornamentali.
Nitticora (Nycticorax nycticorax), il più diffuso tra gli aironi
nostrani, si distingue per la forma tozza e le zampe corte. Caccia pesci
che osserva appollaiato sui rami delle piante della riva, prevalentemente
nelle ore serali da cui il nome di corvo della notte.
Cicogna bianca (Ciconia ciconia) trampoliere ben conosciuto e ben considerato
dalla gente, fa solo sporadiche apparizioni nelle nostre zone, come l'esemplare
rappresentanto che stremato dalla migrazione poi è ripartito
tranquillamente. Sono stati segnalati anche incontri, in un caso con un
esemplare morto, con la più rara cicogna nera (Ciconia nigra).
Nibbio bruno (Milvus migrans) rapace tipico delle zone fluviali di pianura,
si può confondere con la poiana (Buteo buteo) di cui è più
piccolo e snello. E' praticamente onnivoro e non disdegna le carogne. L'esemplare
della foto è arrivato qualche anno fa nel mio giardino, inseguito
da un gruppo di gazze allarmate. Identificato da un responsabile LIPU non
ha comunque avuto bisogno di aiuto in quanto al mattino, riposato, ha ripreso
il volo maestoso verso il fiume.
Chiudiamo il capitolo Uccelli con questa immagine di Sparviere (Accipiter
nisus) ripresa durante l'involo di esemplari feriti e curati dal centro
rapaci di Parma. Sono animali stupendi, indispensabili per gli ecosistemi
in cui vivono e anche per la nostra anima. Possa il nostro spirito volare
alto come un aquila e vedere lontano come il falco e forse riusciremo a
risparmiare qualcosa di questa Terra per i nostri figli e nipoti...anche
se non ci sono molte speranze in merito... |
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