La Val Curiasca: Coli

A soli  9 km. da Bobbio (54 da Piacenza), con inizio dal ponte S.Martino, si può trovare il paese di Coli, forse una delle zone più rigogliose ed interessanti della provincia dal punto di vista naturalistico. Definire la zona Val Curiasca è improprio in quanto il territorio è percorso da 3 Curiasca, quello di Magrini, quello di S.Michele e quello di Rosso.

Il paese è circondato da montagne boscose (tra cui spicca il monte S. Agostino con la pineta ed un santuario) percorse da numerosi sentieri segnati che portano dai 638 mt. del paese ad oltre i 1000 di quota. Noi abbiamo percorso il 22 giugno 2000 quello che porta ai ruderi del castello di Magrini e prosegue per il palazzo castello di Faraneto e poi per Peli - Cornaro - Fossoli - Barche ma le scelte sono tante e tutte interessanti.

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Percorso il primo tratto in salita attraverso folti boschi di castagno tra cui appaiono i primi gallinacci (Cantharellus cibarius) ci si trova a ridosso dei ruderi della torre di Magrini ( XIII secolo).

Nel bosco a margine del sentiero troviamo un bell'esemplare di giglio rosso (Lilium croceum) ormai diventato raro per la raccolta cui è soggetto e perchè il bulbo è cibo per i cinghiali le cui tracce costellano il sentiero.

Dopo circa 2 ore dalla partenza ci appare Faraneto con lo sfondo della chiesetta di Peli . Il palazzo è stato pesantemente manomesso ma rimangono ancora tracce dell'antica struttura.

Ormai siamo sul crinale e ora si scende a Cornaro e Fossoli,  paesetti quasi abbandonati che ritrovano un pò di vita solo nel periodo estivo, quando si aprono quelle che sono diventate seconde case. 

Per noi è tempo di tornare a valle. Tra la flora protetta incontriamoalcuni esemplari di orchidee (Cephalanthera rubra e Anacamptis piramidalis) oltre alla diffusa Campanula medium. Tra quella non protetta ma interessante l' achillea millefoglie bianca e rossa, la valeriana rossa, il vincetossico (Vincetoxicum officinalis, una pianta velenosa che imprigiona la proboscide degli insetti che ne cercano il nettare costringendoli ad agitarsi per liberarsi raccogliendone il polline), la speronella e la vescicaria.


Speronella (Consolida regalis)


Vescicaria (Colutea arborescens)


Achillea millefoglie (Achillea millefolium)

 

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