Un amico ha scritto questo racconto a sfondo ecologico. Speriamo che sia di vostro gradimento.

Il vecchio ed il ragazzo

Il pescatore risaliva lentamente il piccolo torrente facendo attenzione a non scivolare sui massi umidi, anche se li conosceva a memoria. Il filo d'acqua correva sotto una galleria di verde interrotta solo a tratti da strappi di cielo azzurro e da qualche raggio di sole che gli ricordavano la bandiera giapponese. Nessun rumore turbava la quiete del bosco se non il mormorio dell'acqua ed il martellare di un picchio rosso. L'uomo trasudava i veleni di una settimana di lavoro coatto disperdendoli nel gesto del lancio dell'esca. Aveva già catturato alcune trote, naturalmente rilasciate subito con ogni cura, quasi con affetto. Più avanti c'era una buca che gli riservava sempre delle soddisfazioni. Quando fu a ridosso del piccolo specchio d'acqua vide lo sbarramento di sassi con la rete, niente in paragone ai tramagli nascosti nelle lanche di Po ma sufficiente per bloccare la discesa e la risalita del pesce. Perché era stata messa? Un sospetto atroce lo indusse a risalire velocemente il corso d'acqua: qualcuno forse stava buttando candeggina, uno schifoso sistema di bracconaggio purtroppo ancora in uso in alcune zone, nonostante le pesanti sanzioni. Nel tratto interessato sarebbero finiti a pancia in su non solo i pesci ma qualsiasi altro esemplare di fauna acquatica, e tutto per raccogliere nella rete qualche trota subito pulita dalle interiora per limitare i danni del cloro alla carne. Il pescatore era inferocito, se davvero era come sospettava qualcuno si sarebbe beccato una bella serie di calci nel fondo schiena.....
Superata una curva si trovò di fronte ad una cascatella sopra cui troneggiava in controluce  la figura di un vecchio con una bottiglia in mano. Troppo vecchio per i calci, pensò, ma una bella denuncia non gliela avrebbe evitata nessuno.
-Ehi, nonno, cosa facciamo di bello? Il bucato?
Il vecchio alzò la testa mostrando due strani occhi grigi affondati nelle rughe e accennò ad un sorriso.
- Il bucato, già, forse si potrebbe chiamarlo così, l'ultimo bucato.....
Il pescatore si avvicinò e guardò meglio lo strano personaggio. Non aveva fatto una piega vedendolo, tranquillo come il bosco che li circondava.
- Senti un po',  vecchio, mi spieghi che c..... stai facendo. Ti sembra una cosa logica???
- No.. Forse non è tanto logica, ma la devo fare, qualcuno deve farla....
-Ma nemmeno se morissi di fame potresti prendere dei pesci a questo modo!!!
Il vecchio scosse la testa.
- Prendere dei pesci, che idea ti salta in testa? Vedi forse dei pesci nelle mie mani?
-Non ancora ..ma ho visto la rete più sotto e quando lo schifo che avevi nella bottiglia farà effetto...
Il vecchio alzò la bottiglia alla luce ed un raggio di sole danzò nel cristallo azzurrino. Certo non era una delle solite bottiglie in plastica da candeggina...
-Tieni.... guarda cosa contiene...
Il pescatore la prese, pesava come un macigno anche se lui capì che era ormai vuota, ed incuriosito guardò nel suo interno. Un caleidoscopico di colori lo fece ritrarre, poi mise a fuoco e gli apparve l'immagine di un mare coperto di chiazze oleose e di un fiume ancora più scuro che scaricava liquami iridescenti e cumuli di plastica nelle acque salmastre dove l'unica traccia di vita erano grovigli di alghe viscide. Un baluginio e si trovò a risalire faticosamente la corrente del fiume con il corpo affusolato di uno storione impazzito che cercava invano di trovare un varco nello sbarramento di ferro ed acciaio, pungolato dai ricordi ancestrali di lontani luoghi di frega.
Nel corpo di un airone sorvolò putridi immissari ed infine un torrente dalle acque più limpide ma con le rive sassose invase da bagnanti chiassosi che lasciavano ovunque  tappeti di rifiuti .
Ed infine ecco il suo piccolo torrente, annunciato dalla discarica di vecchi frigoriferi buttati da una strada soprastante . Allora vide il ragazzino che raccoglieva dalla rete decine di pesci morti di ogni misura, spargendoli intorno.. Era magro e scarmigliato e l'unica sensazione che suscitava era di repulsione. Il vecchio sospirò....
-L'hai visto?
- Il ragazzo..certo...
- Mi segue da sempre... ha cominciato nel mare, poi mi ha seguito lungo i fiumi, nei torrenti ed adesso è arrivato fin qui... Ed io sono sempre più vecchio e debole, lui sempre più forte.
- Lo conosci?
- Anche tu lo conosci ma non fai nulla per fermarlo... nessuno fa nulla per fermarlo... ed ormai la mia bottiglia è vuota. Ormai sono arrivato alla fine...
Il pescatore rigirò la bottiglia nelle mani... E capì che quello che aveva contenuto era lo spirito vitale che attraversava il mondo dall'inizio dei tempi... ed ora si era esaurito soffocato e travolto dai veleni dell'uomo o ragazzino che fosse. Un eccesso di rabbia gli avvampò il volto.
- No, non può finire così, almeno non in questo posto. Cercherò quel ragazzino e gliela farò pagare, ma tu... non puoi abbandonarmi ora... dammi tempo, fai qualcosa!!!
Il vecchio si sedette su di un masso sovrastante la cascata, pensoso, con alcune libellule azzurre come satelliti.
- Forse posso fare ancora qualcosa... Ma dovrai considerarlo come un regalo personale che starà a te sfruttare o meno... La bottiglia è vuota ma ho ancora qualcosa da dare...
E lungo le guance del vecchio, aride come deserti, scesero due lacrime che lentamente caddero nell'acqua del torrentello su cui cominciava ad aleggiare un sentore di morte.
Come per incanto una trota sgusciò dai sassi pinneggiando mentre un gambero cominciò ad arretrare alla sua maniera verso il fondo... Era un inizio...
Il pescatore allungò la mano verso il vecchio, ma capì che non c'era mai stato... Gonfiò il petto e tra i denti mormorò:  - A noi due, ragazzino!! E' ora che qualcuno ti insegni l'educazione!!!
E si avviò fischiettando verso la macchina... aveva molto lavoro da fare ,ora...
 
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