C'era una volta, tanti anni fa, Paesefelice, un posto dove gli uomini
e gli gnomi vivevano in pace e tranquillità. Sugli uomini
governava dal suo castello un re buono ma che sopra ogni cosa amava accumulare
ogni tipo di cose di valore : pietre preziose, gioielli, opere d'arte.
Le sue cantine erano piene di questi tesori ed ogni giorno ne arrivavano
di nuovi. Gli gnomi avevano anche loro un re, un vecchio gnomo grasso e
saggio, che in un grande baule raccoglieva anch'egli un tesoro misterioso
.
La vita continuava senza problemi per uomini e gnomi fino a che un
giorno dal nord arrivarono un gruppo di nani, cugini più grandi
degli gnomi. Le notizie che portarono non erano buone: i ghiacci stavano
scendendo verso Paesefelice e nel giro di pochi mesi avrebbero ricoperto
tutta quella parte di mondo. Il re degli uomini e quello degli gnomi si
incontrarono per decidere cosa fare, ed alla fine capirono che non rimaneva
che lasciare Paesefelice e cercare riparo nelle terre del Sud fino a che
i ghiacci non si fossero sciolti di nuovo.
In pochi giorni tutti cominciarono a prepararsi per il viaggio, gli
uomini con grandi carovane di carri pieni di ogni ben di Dio e gli gnomi
con le loro piccole carrette colme di attrezzi e cibo.
Il re degli uomini riempì quattro grandi carrozze con i suoi
tesori, il re degli gnomi caricò invece la sua grande cassa su un
piccolo carretto tirato da un cinghiale. Al soffiare dei primi venti gelati
cominciò il viaggio verso le terre del Sud , un viaggio lungo e
pericoloso tra deserti e belve feroci.
Le carovane degli uomini lasciavano alle loro spalle una scia delle
cose più strane, inutili e pesanti ,e molti di loro restati senza
cibo cominciarono a patire la fame. Gli gnomi, pur soffrendo il caldo,
nelle loro carrette avevano focacce, noci, castagne e frutta secca di ogni
tipo, e non mancavano di attrezzi per scavare piccoli pozzi per l'acqua,
per questo aiutarono come poterono gli uomini.
Trovata una valle con un fiume e delle palme i viaggiatori si fermarono
e decisero di aspettare lì fino a che non fosse possibile ritornare
a Paesefelice. Passarono gli anni e finalmente due gnomi mandati in esplorazione
verso Nord tornarono con la lieta notizia che i ghiacci si erano ritirati
e che la terra nuda aspettava gli antichi abitanti.
Subito gli uomini si prepararono a partire, guidati dal re con le sue
carrozze piene di tesori, e iniziarono il lungo viaggio di ritorno lasciandosi
alle spalle cumuli di rifiuti di ogni tipo. Gli gnomi aspettarono ancora
perché prima di partire sistemarono per bene il terreno dove avevano
abitato, facendolo tornare come era prima del loro arrivo.
A Paesefelice intanto le cose non andavano per il meglio....I campi
erano vuoti ed anche nei boschi solo pini ed abeti avevano resistito al
gelo mentre ogni tipo di arbusto e piante da frutto erano scomparsi. Il
re che aveva cominciato a far ricostruire il suo castello distrutto dal
gelo si trovò presto con il popolo affamato alle porte e per calmarlo
offrì parte del suo tesoro a chi fosse riuscito a trovare del cibo,
ma inutilmente. La terra rimaneva nuda e gli animali non si facevano vedere
per cui il futuro per il popolo degli uomini era ben triste...fino a che
sulla strada del Sud apparve la carovana degli gnomi che tornavano a Paesefelice.
In poco tempo trovarono le loro vecchie casette che essendo sottoterra
avevano sopportato bene il freddo ed il ghiaccio ,e nelle casette trovarono
le dispense colme di cibo e sementi. Gli uomini cominciarono a chiedere
da mangiare e gli gnomi diedero loro quel che potevano ma alla fine furono
costretti con la violenza a dar loro anche i semi che invece sarebbero
serviti per i futuri raccolti. In pochi giorni il cibo era finito, ed allora
il re degli gnomi, che era riuscito a nascondere la sua cassa in una profonda
galleria, chiamò il re degli uomini. Questi era molto cambiato,
magro e pallido con la sua veste ricamata d'oro che gli pendeva addosso
come su di un attaccapanni. Era dispiaciuto per quello che era successo
e come prima cosa offrì i suoi tesori in cambio di una soluzione
per la fame del suo popolo.
- L'oro e le pietre preziose non servono a nulla- disse il re degli
gnomi- appesantiscono solo le tasche. Dopo quello che è successo
il mio popolo non vivrà più con gli uomini, passeremo una
porta che non potrà più essere aperta . Ma prima di sparire
ti lascerò il mio tesoro, un tesoro che non dovrai conservare nel
tuo castello ma che dovrai spargere nel mondo e bagnare con sudore e lacrime.
- Farò come vuoi - disse il re degli uomini- ma salva il mio
popolo.
Il re degli gnomi lo condusse quindi in fondo alla galleria e qui gli
caricò sulle spalle la pesante cassa del suo "tesoro". Sempre con
la cassa sulle spalle condusse il re degli uomini verso la montagna più
alta di Paesefelice. L'uomo faticava e si lamentava sotto il peso e si
lasciava alle spalle ogni tanto un pezzo delle sue ricche vesti.
Finalmente arrivarono in cima e potè posare la cassa a terra.
Lo gnomo la aprì e l'uomo potè guardare al suo interno: era
piena di semi.
- Ma questi semi bastano per poche focacce o per sfamare uno stormo
di passeri! Mi hai preso in giro!! - disse il re degli uomini piangendo
per la disperazione.
- Ricordati quello che ho detto: questo è un tesoro da spargere
nel mondo bagnandolo con sudore e lacrime...tu l'hai fatto...ora puoi spargerlo
nel vento della montagna!
Con un ultimo sforzo il re rovesciò il contenuto della cassa
nel vuoto e subito i semi si trasformarono in una nuvola d'oro che cominciò
a diffondersi sulla terra. Dove si posava spuntavano messi e frutteti e
boschi con ogni genere di piante e frutti: la vita era tornata a Paesefelice.
Il re degli uomini rimase per un pò a contemplare il miracolo
poi si girò per cercare il re degli gnomi ma non lo vide e capì
che mai più lo avrebbe rivisto. Allora si avviò sulla via
del ritorno e strada facendo ritrovò le vesti ricamate d'oro che
aveva buttate.
Ci pensò un pò su poi le raccolse: dopotutto, pensò,
la sua parte di sudore e lacrime ce l'aveva messa.... adesso sarebbe toccato
ai suoi sudditi continuare il lavoro.....