Ecologia spicciola

Ecologia (letteralmente dal greco "discorso sulla casa") è un termine usato fin dal secolo scorso per definire la scienza che studia i rapporti fra organismi viventi e l'ambiente in cui questi organismi vivono. E' una scienza quindi che si basa in particolare sulle osservazioni dirette e che utilizza sia i metodi tradizionali dei naturalisti (classificazione delle specie, studio dei comportamenti, ecc.) sia modelli matematici in grado di simulare la dinamica ambientale. L'insieme di ambiente e organismi viventi che interagiscono tra loro in modo continuo formano l'ecosistema. Per una Guardia Ecologica conoscere tale realtà ambientale è molto importante. 
 

Definizione di ecosistema


1. Un ecosistema può essere limitato ad una pozza d'acqua o comprendere tutta la Terra (biosfera). I suoi componenti sono: 
2. Lo spazio che occupa (terra, acqua, aria), comprensivo di tutti i suoi fattori ecologici di tipo chimico-fisico, quali luce, temperatura, pressione, componenti del suolo, umidità, ecc. Questo spazio ben caratterizzato viene definito biotopo.
3. L'insieme di vegetali ed animali che vivono in questo spazio ambientale e che viene definito biocenosi. Tale insieme è caratterizzato da funzioni ben precise dei suoi componenti che formano una vera e propria catena alimentare e che possono essere identificati in: 
4. Produttori, cioè gli organismi vegetali autotrofi che attraverso la fotosintesiimmagazzinano l'energia luminosa del sole trasformandola in energia chimica (zuccheri), ottenendo come prodotto di rifiuto l'ossigeno, utilizzato poi dalla maggior parte degli organismi viventi (aérobi). 
5. Consumatori di 1° ordine, che si nutrono di vegetali.
6. Consumatori di 2° ordine che si nutrono dei consumatori di 1° ordine (predatori di erbivori).
7. Consumatori di 3° ordine che si nutrono dei consumatori di 2° ordine (predatori di carnivori).
8. Decompositori, cioè organismi quali le muffe e i batteri che decompongono gli organismi  morti (vegetali e animali) in sostanze inorganiche (sali minerali, ammoniaca) che tornano al terreno a disposizione dei produttori. 
9. Da qui il ciclo ricomincia... 

Un ecosistema è bilanciato e vitale quando tutte le componenti del ciclo sono equamente rappresentate ed attive. Mancando anche una sola componente l'equilibrio verrebbe alterato e gli sviluppi potrebbero essere devastanti; ad esempio, in caso di mancanza di predatori l'incrememento numerico delle prede sarebbe incontrollato a discapito della componente vegetale (es. le cavallette). 
Normalmente, salvo calamità naturali, i danni all'ecosistema sono causati dall'uomo che può alterare questo delicato equilibrio sia agendo su di una singola componente (es. deforestazione in Amazzonia) sia compromettendo indiscriminatamente tutti gli anelli della catena. I casi più eclatanti degli ultimi tempi sono stati l'utilizzo del DDT e le piogge acide. Nel primo caso l'immissione di veleni per colpire gli insetti dannosi ha attraversato tutta la catena alimentare finendo per provocare l'incapacità negli uccelli insettivori di deporre uova con un guscio sufficientemente robusto da proteggere il nascituro. Nel secondo caso l'anidride solforosa emessa dagli impianti industriali combinandosi con il vapore acqueo atmosferico ricade sotto forma di acido solforico diluito, andando a colpire principalmente la componente vegetale, più vulnerabile. In questo modo intere foreste del nord (ma anche interi laghi) sono diventate deserti senza vita. 
Le Guardie Ecologiche non possono certo fermare le piogge acide ma possono intervenire controllando e segnalando eventuali infrazioni alle leggi vigenti in materia di tutela ambientale che intendono, per quanto possibile, difendere proprio l'equilibrio naturale. Ad esempio una discarica abusiva può diventare fonte di cibo extra per le volpi, consentendo un loro incremento, che si rifletterebbe poi sulle prede, selvatiche o domestiche che siano.

Occorre far notare, a questo punto, che gli ecosistemi non sono sempre in equilibrio. Sono infatti soggetti a fluttuazioni periodiche (stagionali) delle disponibilità alimentari. A queste fluttuazioni le varie specie riescono a far fronte tramite adattamenti evolutivi: durante l'inverno, quando è scarso l'apporto di cibo per gli animali selvatici, molti di essi vanno in letargo. Le stesse piante, che non possono fruire di luce solare perdono le foglie e cadono in uno stato di "morte apparente", fino al risveglio primaverile. Ma quali adattamenti possono far superare agli organismi gli sconvolgimenti causati dall'uomo? Spesso l'unica possibilità che rimane è l'estinzione. 
 

Conclusioni


Lo studio degli ecosistemi non è argomento di esame per le Guardie Ecologiche ma rappresenta senz'altro la base di tutte le loro conoscenze specifiche, consentendo fra l'altro di considerare con consapevolezza le leggi e la loro applicazione in difesa dell'ambiente. Anche la ricerca scientifica, in particolare i censimenti, non possono prescindere da una conoscenza dell'ecosistema esaminato. L'identificazione di alcune piante può far arrivare alle farfalle che le frequentano o agli uccelli che si cibano delle loro bacche, così come l'esplorazione di una torbiera porta a cercare specie vegetali rare  specifiche come la Drosera o l'orchidea palustre. In alcuni casi, poi, come nel Parco Regionale dello Stirone l'individuazione delle varie specie nel corso dell'anno e la loro segnalazione fa parte dei compiti della G.E.V.
 

Glossario

Ecologia:   la parola viene dal greco "oikos"= casa e "logos"= studio 
                   Studia le interazioni trai vari organismi e l'ambiente in cui vivono

Ecologia dell'organismo: studio degli adattamenti comportamentali con cui i singoli organismi reagiscono alle caratteristiche chimico-fisiche dell'ambiente,coiè dove sono in grado di vivere.

Ecologia della popolazione: studio dei fattori che determinano le dimensioni di un gruppo di individui della stessa specie ( delimitati quindi dalla capacità di riproduzione) che vivono in una stessa zona. Analisi della densità (numero degli individui ), della dispersione (localizzazione) e sviluppo demografico.

Ecologia delle comunità: studio di tutti gli organismi che vivono in una determinata zona. Si analizzano le modalità di predazione, la competitività ed ogni altra interazione. Esclusione competitiva di predatori in mancanza di prede, mimetismo difensivo, nicchie ecologiche.

Ecologia dell'ecosistema: studio integrato su comunità e componenti relative al flusso di energia ed al ciclo degli elementi chimici fra componenti biotici e abiotici. Ciclo del carbonio ( anidride carbonica fotosintesi clorofilliana zucchero combustione  energia + acqua + anidride carbonica). Ciclo dell'azoto ( azoto atmosferico nitrati assorbimento e utilizzo dalle piante).
Piramidi ecologiche:  - numerica, basata sul numero degli individui
                                    - della produzione netta, basata sulla distribuzione dell'energia solare
                                    - della biomassa , basata sul peso complessivo espresso in g/m2.

Biosfera. È quella parte di pianeta popolata di esseri viventi e comprende in pratica la totalità degli ecosistemi e delle comunità biologiche. 
Biomi: non esiste un criterio fisso per definire i diversi biomi che spesso sfumano l'uno negli altri senza confini precisi. La maggior parte della biosfera è occupata da biomi acquatici, divisi in acque dolci (- 1% di sale) e marini. I grandi biomi terricoli sono la foresta tropicale, la savana, il deserto, la taiga ( boschi di conifere), la tundra, la foresta temperata (caducifolie). Luomo ha creato biomi urbani ed agricoli.

Interferenza dell'uomo sugli ecosistemi.
-distruzione di habitat e declino della biodiversità ( Accordo del 1992 mondiale, escluso U.S.A., sulla difesa della biodiversità del pianeta in particolare delle specie migranti).
-effetti dell'agricoltura sul ciclo alimentare con eccesso di nutrimento che raggiunge le acque con      relativa eutrofizzazione e diminuizione dell'ossigeno necessario alle specie animali.
-immissione di sostanze tossiche nella catena alimentare ( DDT con amplificazione biologica progressiva delle tossine fino all'uomo).
-alterazione dell'atmosfera: l'eccesso di CO2, biossido di carbonio, provoca l'effetto serra, l'utilizzo dei clorofluorocarburi CFC provoca danni allo strato d'ozono.
-introduzione di specie alloctone con alterazioni e sconvolgimento della catena alimentare.


  1