OGGETTO: Piano attuativo del progetto Parco Fluviale dei Renai - Conformità delle nuove escavazioni alla normativa vigente - Coerenza del progetto col Piano Territoriale di Coordinamento e col Progetto Guida Ad Arnum"
Il sottoscritto Consigliere Provinciale
PRESO ATTO:
- che il Comune di Signa ha approvato con delibera n.100 del 18.7.1997, il progetto "Piano attuativo e contestuali varianti ex art.40, 2° comma, Legge regionale n. 5/95 per il recupero delle aree di cava dell'isola dei Renai per la realizzazione di un parco naturale";
- che il suddetto intervento costituisce variante in applicazione del PRAE, tipologia D (variante per recupero ambientale e funzionale delle cave dismesse) di cui alle "istruzioni tecniche per la redazione delle varianti degli S.U. generali comunali in applicazione del P.R.A.E. approvato con D.C.R. n.200 del 7 marzo 1995;
- che con la variante di cui sopra viene fatto espresso riferimento normativo a quanto stabilito dal punto 3. 4 ipotesi "b" della Delibera G.R.T. 4418 del 20.11.1995 che prevede per tali interventi la possibilità anche di nuove escavazioni nel limite del 30% di quanto già escavato;
- che con delibera della Giunta Regionale Toscana n.1401 del 28.10.1996, è stata esplicitata la condizione di commercializzazione del materiale escavabile per il recupero di cave dismesse, nell'ipotesi di cui al progetto suddetto, precisando che "all'interno di tale quantità (il 30% n.d.r.) il Comune con la variante urbanistica individua le effettive quantità massime di materiale da escavare e da commercializzare esclusivamente in funzione della necessità di rimodellamento dell'area di cava per il corretto recupero della stessa";
- che il Piano delle escavazioni di cui all'art 6 delle N.T.A. riporta che "la superficie già escavata è pari a 157 Ha, è prevista una possibilità di nuove escavazioni per una superficie massima di 43,50 ha ca. inferiore al 30% di quanto già escavato per una volumetria complessiva di inerti pari a 2.000.000 di mc, individuati con metodo induttivo ....";
RILEVATO:
- che nelle Tabelle A e B, di cui al medesimo art.6 delle NTA, riassuntive di "stato attuale" e "stato di progetto" e dalle cartografie di progetto risulta che le "aree interessate al recupero e quindi alla conseguente escavazione" (come precisa lo schema di convezione allegato B della delibera comunale), sono concentrate nella sola parte centrale della superficie interessata dal progetto di Parco dei Renai,
- che, da quanto sopra esposto, con la superficie di 43,5 Ha, determinata dal Comune come interessata alla nuova escavazione, il limite del "30% del già escavato" (massimo previsto dalla normativa regionale), viene rispettato solamente se si considerano nel calcolo del già escavato anche aree che invece non sono interessate dalla escavazione/ recupero: cioè le aree del "Lago Borgioli" e quella del triangolo compreso tra Via della Viaccia, via de Bassi e l'Arno;
CONSIDERATO come tutto ciò appare non conforme alla normativa regionale:
- laddove è stabilito che le nuove escavazioni debbano essere fatte esclusivamente in funzione della necessità di rimodellamento dell'area di cava per il corretto recupero della stessa, mentre invece il risultato finale del progetto sarà quello di realizzare una grande buca d'acqua;
- in considerazione del fatto che i proprietari delle aree centrali su cui viene fatta nuova escavazione beneficiano del calcolo del 30% sul già escavato, computando anche aree di altri proprietari che invece non sono interessate al risanamento, quando appare logico che tale limite percentuale debba intendersi non come indice di zona dell'area interessata al futuro parco, ma come indice massimo dell'area effettivamente interessata al recupero dell'area di cava.
RICORDATO che ai sensi della delibera Giunta Regionale Toscana n.4418 del 20.11.1995 "l'utile di impresa deve essere inferiore al 20% dei costi di ripristino dell'area" e che a tal fine le Norme di Attuazione" del Piano, consentono di computare come costi di ripristino anche il "costo dell'area da cedersi al Comune" ed il "costo contributo società di gestione";
CONSIDERATO
- che in riferimento alle Leggi n 36/1994 (Legge Galli) e n.37/94 che stabiliscono rispettivamente "Disposizioni in materia di risorse idriche" e norme per la tutela ambientale delle aree demaniali dei fiumi, dei torrenti , dei laghi e della altre acque pubbliche", non risultano tuttora definiti alcuni aspetti prioritari alla realizzazione dell'intervento di escavazione e recupero, ed in particolare:
1) il problema del carattere di demanialità delle falde freatiche affioranti che costituiscono i laghi de I Renai, creati a seguito dell'attività di escavazione;
2) il problema della proprietà del materiale asportato al di sotto della quota di piena ordinaria,
- che nel caso che fosse accertata - in base alle vigenti leggi - la demanialità dei laghi dei Renai, delle relative sponde, nonché del materiale eventualmente asportato al di sotto della quota di piena ordinaria, il progetto di nuova escavazione all'interno del Piano di recupero dell'area dovrebbe essere completamente ridimensionato per quanto attiene alle cubature di nuova escavazione;
PRESO ATTO che nella redazione del PTC la Provincia l'area interessata è stata inserita tra gli ambiti entro i quali istituire aree protette, e che con deliberazione del Consiglio Provinciale n.169 del 22.12.1997 è stata approvata la proposta di inserimento nel 2° Programma della Aree Protette di un'Area Naturale Protetta di Interesse Locale sul corso dell'Arno, che interessa l'area de I Renai;
VISTO il Piano Guida per l'area Fluviale ad ovest di Firenze "Ad Arnum", progetto realizzato nel 1995 dell'Assessorato Urbanistica ed Assetto del Territorio della Provincia di Firenze allo scopo di gestire in modo integrato e complesso una vasta area posta lungo il corso del Fiume Arno, ed evidenziato come nel progetto sia esplicitato che "l'obiettivo è il recupero dei laghi di escavazione realizzato attraverso attività ricreative a basso impatto" e che pertanto "non è stato previsto alcun ampliamento delle dimensioni dei laghetti di escavazione, né tantomeno alcun tombamento per non modificare le attuali condizioni delle falde e per salvaguardare la qualità delle acque"
SI INTERROGA l'Amministrazione Provinciale per conoscere:
se siano state prese iniziative affinché la successiva fase di progettazione tesa a rendere operative le auspicate funzioni a parco de I Renai, siano conformi ed omogenee a quanto previsto dal PTC della Provincia di Firenze e soprattutto coerenti col summenzionato Progetto Guida "Ad Arnum".
Il Capogruppo Verdi, Alberto Di Cintio |