O.d.G. sulla Centrale del Latte di Firenze, Pistoia, Livorno.
Il Consiglio Provinciale di Firenze
Considerato:
- Che da circa quarant’anni la Centrale del Latte di Firenze Livorno Pistoia svolge un significativo ruolo nella produzione e commercializzazione del latte fresco e di qualità, in gran parte proveniente da allevamenti locali;
- Che la scelta del latte fresco e di qualità unita ad un’azione di vendita a prezzi contenuti, circa 150 lire al litro in meno del prezzo normale praticato da altri soggetti concorrenti, consente alla Centrale del Latte di svolgere anche un importante ruolo in difesa del consumatore;
- Che il gruppo Mukki-Centrale, con oltre 200 dipendenti qualificati, con circa 400 allevatori che conferiscono il latte, con quasi 200 trasportatori e con l’indotto della piccola distribuzione, ha contribuito in modo rilevante alla difesa dell’occupazione nel settore, e che una parte consistente ricade sulla popolazione della nostra provincia;
- Che la Centrale del Latte nel tempo, con la sua politica tesa a riconoscere un maggior prezzo al latte di qualità e con l’ulteriore premio al latte di alta qualità del Mugello, ha contribuito al mantenimento degli insediamenti agricoli che sono essenziali per la salvaguardia ambientale e la difesa del territorio, soprattutto nelle zone collinari e di montagna;
- Che gli azionisti non hanno mai partecipato a investimenti diretti nell’azienda e che la stessa, con consistenti e continui interventi sia in campo pubblicitario che nell’ammodernamento, ha dimostrato vitalità economica e ha sempre avuto bilanci in attivo;
- Che le parti hanno recentemente trasformato il contratto dei dipendenti da azienda pubblica a quello dell’industria privata;
- Che la Centrale, con l’accordo degli ordini professionali e dei produttori, ha riconfermato logiche di mercato relative al prezzo del latte che premia esclusivamente la qualità delle produzioni ritirate;
- Che si è impegnata finanziariamente nell’aumento di capitale della Mercafir;
- Che ha acquistato il pacchetto di maggioranza della Centrale del Latte e Cremlat di Lucca e che ha partecipato a molte iniziative per qualificare il prodotto lattiero caseario;
- Che le azioni prima richiamate dimostrano la vitalità dell’azienda dandole maggiori possibilità di contrattazione sul mercato del latte, aumentando conseguentemente di spessore il ruolo di tutela delle produzioni agricole, della tutela dell’ambiente e che questo rientra negli obiettivi dell’Unione europea indirizzati al mantenimento delle popolazioni nei territori rurali;
- Che la Carta di Aalborg prevede una politica di sostenibilità nel campo dello sviluppo economico e territoriale, ivi compreso quello del settore agricolo;
Essendo noto che i lavori dell’alta velocità potrebbero coinvolgere l’attuale sede della Centrale del Latte di Firenze e che conseguentemente si renderà necessario individuare un’altra localizzazione;
Tenuto presente
- L’importanza che ha il latte di alta qualità "Mugello" per la C entrale del Latte, con produzione e commercializzazione in costante crescita (anno 1997 lt. 6.585.000, anno 1998 lt. 6.939.000 e anno 1999 lt. 7.755.000);
- Che l’allora Comunità montana del Mugello, Alto Mugello, Valdisieve con una scelta significativa ha impegnato 100 milioni sui trasferimenti avuti sulla legge 97/94 (legge sulla montagna);
- Che la Provincia di Firenze, con l’intento di dare particolare significato e spessore al ruolo dell’agricoltura nel nostro territorio, ha deciso di trasferire il ricavato dalla vendita delle proprie quote dell’Aeroporto di Firenze per l’ingresso nella Centrale del Latte;
Considerato che le organizzazioni degli allevatori e del mondo cooperativo, hanno da tempo manifestato disponibilità per l’ingresso nella società;
Preso atto che i Comuni di Pistoia e Livorno hanno deciso la vendita delle proprie quote azionarie e che il Comune di Firenze, che con il 55,25% di quote è il socio maggioritario, si appresta ad assumere una decisione sul nuovo ruolo della Centrale;
Ritenuto che il futuro della centrale coinvolge in modo diretto interessi economici e sociali ampi, e necessita di un confronto comunale, provinciale e regionale;
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