COMUNICATI STAMPA

In merito alle dichiarazioni della Federcaccia di Firenze - comparse sulla stampa locale - secondo la quale i verdi ed animalisti non sarebbero mai intervenuti contro la prassi abnorme, che consente la caccia al cinghiale durante tutto l'anno, nei giorni di divieto di caccia ed anche di notte, dobbiamo precisare che tale affermazioni sono del tutto prive di fondamento.

In proposito valga ricordare che proprio il Gruppo Consiliare dei Verdi della Provincia di Firenze ha da tempo sollevato il problema della modalità con cui vengono effettuati i cosiddetti piani di abbattimento dei cinghiali, che sono state fissate con propria delibera dalla Giunta Provinciale, che è riuscita in questo caso a raggiungere il difficile risultato di raccogliere le critiche sia degli ambientalisti che dei cacciatori.

Nella sostanza - ha dichiarato il consigliere Provinciale dei Verdi, Alberto Di Cintio - non appare conforme alle normative regionali e nazionale il fatto che questo tipo di abbattimento, il quale dovrebbe avere finalità di controllo numerico della specie, possa essere effettuato anche in orario notturno (con pericolo per la pubblica incolumità, specie nel periodo estivo), ed anche senza la presenza delle Guardie Provinciali, quando la legge espressamente prescrive che ad attuare i piani di abbattimento siano proprio le Guardie stesse, che possono anche "avvalersi dei proprietari e dei conduttori dei fondi", ma non essere in questo da loro sostituiti.

I Verdi già lo scorso gennaio hanno presentato in Consiglio Provinciale, un Ordine del Giorno con cui si impegnava l'Amministrazione a revocare la delibera della Giunta, provvedendo a regolamentare gli interventi di controllo in conformità (per tempi e modi) con le norme dettate dal legislatore regionale e nazionale, e comunque prevedendo sempre per la loro attuazione la presenza delle Guardie Provinciali. La proposta di modifica fu respinta grazie ai voti di PDS (con alcune defezioni), PPI e CCD-CDU.

Federcaccia - sottolinea il Consigliere dei Verdi - può quindi rivolgere in modo certo più mirato la propria protesta, non contro i verdi o gli ambientalisti, ma contro quei partiti che si spacciano per difensori del mondo venatorio e che invece prendono lucciole per ... allodole.