COMUNICATI STAMPA Gruppo Consiliare Verdi ........... 8 aprile 1998 |
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-------------------------------------------------------------------------------------------- Ricorso dei Verdi al Difensore Civico per la delibera Provinciale che consente l'attuazione dei piani di abbattimento dei cinghiali anche di notte e senza la presenza delle Guardie Provinciali La delibera della Provincia di Firenze che regolamenta l'attuazione dei piani abbattimento per il controllo del cinghiale, continua ad essere al centro di polemiche. "Le modalità di attuazione individuate dalla Giunta Provinciale sono state criticate sia dagli ambientalisti che dai cacciatori" - ha ricordato il Consigliere Provinciale dei Verdi, Alberto Di Cintio, che questa mattina ha inviato un ricorso al Difensore Civico Regionale sull'argomento, richiedendo che sia verificato se la Provincia ha correttamente recepito le norme regionali e nazionali in materia. In particolare i Verdi hanno sottolineato come il punto centrale della questione riguardi non il fatto di eseguire interventi per il controllo numerico del cinghiale, ma le modalità indicate dalla Provincia per effettuare i piani di controllo. Non appare infatti conforme alle normative regionali e nazionali, che questo tipo di abbattimento che dovrebbe avere finalità di controllo numerico della specie, possa essere effettuato anche in orario notturno (con pericolo per la pubblica incolumità, specie nel periodo estivo), ed anche senza la presenza delle Guardie Provinciali, quando la Legge espressamente prescrive che ad attuare i Piani di abbattimento siano proprio le Guardie stesse, che possono anche "avvalersi dei proprietari e conduttori dei fondi", ma non essere in questo da loro sostituiti . Nelle scorse settimane il Consiglio Provinciale aveva respinto un Ordine del Giorno presentato dai Verdi con cui si indicavano alcune modifiche alla delibera incriminata. La votazione fu molto diversificata e trasversale a tutti i partiti: "segno anche della fondatezza delle nostre argomentazioni" sottolineano i Verdi, per i quali "il ricorso al Difensore Civico è oggi un atto conseguente che auspichiamo porti completa e definitiva chiarezza sulla materia".
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