COMUNICATI STAMPA Gruppo Consiliare Verdi ........... 14 agosto 1998 |
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----------------------------------------------------------------------------------------- I Verdi in Provincia: "L'ENEL si impegni per rimarginare la ferita che l'elettrodotto a 380 kV, la Provincia faccia la sua parte."
Dopo il fallimentare incontro tra Regione, Comuni, ENEL e Società Autostrade dello scorso 20 luglio, durante il quale l'ENEL ha fatto retromarcia sulla disponibilità ad interrare almeno parte della linea a 380 kV Signa-Tavarnuzze, l'argomento elettrodotto tornerà a breve anche alla discussione del Consiglio Provinciale. "Un atto dovuto - ha dichiarato il consigliere provinciale dei Verdi, Alberto Di Cintio, che sull'argomento ha presentato un ordine del giorno - avendo il Consiglio Provinciale seguito fin dal suo inizio questa tormentata vicenda". Nel documento presentato i Verdi non demordono su quello che è stato un proprio cavallo di battaglia: verificare se siano state eluse da parte dell'ENEL le procedure della Valutazione di Impatto Ambientale nella realizzazione dell'impianto. Su questo punto l'ordine del giorno presentato chiede che le Amministrazioni Statali competenti, intervengano con atti di competenza sospendendo il funzionamento dell'elettrodotto e procedendo contestualmente all'accertamento della sostenibilità ambientale dell'impianto, a tutela dell'ambiente e della salute della popolazione. Ma i Verdi chiedono anche che il Consiglio Provinciale esprima chiaramente la propria adesione e sostegno alle iniziative tecniche e politiche finalizzate all'interramento dell'elettrodotto, ed impegna in tal senso l'azione della Giunta Provinciale; Va stigmatizzato - ha dichiarato Di Cintio - che fino ad oggi la Provincia abbia voluto giocare il ruolo di grande assente in questa vicenda, non impegnandosi con forza ed iniziativa in questa fase di difficile rapporto con l'Ente elettrico. Dal Consiglio Provinciale - conclude il consigliere dei Verdi - si levi con forza la richiesta all'ENEL di rivedere la propria posizione, e di assumere invece i conseguenti e necessari impegni tecnici ed economici che consentano l'interramento della linea, al fine di poter rimarginare la ferita che l'elettrodotto costituisce per le colline fiorentine.
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