Con la primavera la piaga dei bocconi avvelenati ricompare puntuale, e dopo alcuni casi sporadici dello scorso mese, è di ieri la notizia di una vera e propria strage (8 cani e due volpi) per bocconi avvelenati nel Comune di Montaione.
Appena il mese scorso era stato lanciato l'allarme "bocconi avvelenati" durante un incontro organizzato dal "Coordinamento contro l'avvelenamento di animali" (costituito da Associazioni Ambientaliste ed Animaliste) con i consiglieri e assessori dei Verdi presenti nei Comuni della Provincia di Firenze; da cui era emersa l'urgenza di:
- organizzare una estesa ed adeguata campagna di informazione ai cittadini sul fenomeno, con distribuzione capillare negli Uffici e luoghi pubblici di un opuscolo illustrativo del fenomeno, contenente prime essenziali indicazioni e suggerimenti da osservare in caso di avvelenamento, e spiegazioni sulle modalità della necessaria denuncia alla Polizia Provinciale.
- Realizzare una sistematica raccolta delle segnalazioni di avvelenamento o di ritrovamento di bocconi avvelenati.
- Realizzare una definizione delle aree a rischio (debitamente cartellate);
- Applicare una chiusura temporanea della caccia nella zone dove si verifichi la correlazione tra casi di avvelenamento ed attività venatoria.
- Attivare forme di pattugliamento del territorio (da attivare mediante convenzioni con volontari) che avrebbe la preziosa funzione di ripulire l'ambiente dai bocconi avvelenati e di inviarli presso i centri di analisi tossicologica.
La situazione è grave, perché con la diffusione dei bocconi avvelenati viene messa a rischio l'incolumità collettiva, oltre che degli animali domestici e selvatici - ha dichiarato il Consigliere Provinciale dei Verdi Alberto Di Cintio - ma agli impegni assunti dalla Provincia in un pubblico incontro sull'argomento svolto lo scorso anno a Firenze, non sono poi seguiti atti concreti, e per questo diciamo che adesso occorre che "la Provincia si dia una mossa".
Ma alla Provincia è doveroso chiedere anche una seria politica di potenziamento della Polizia Provinciale, che per carenza di organico, non è in grado di svolgere un adeguato controllo del territorio che consentano di debellare la piaga dei bocconi avvelenati.