Quasi allo sbocco della Valle Argentina, la località di Taggia (14.900 ab. compreso il moderno centro costiero di Arma), vanta remote origini, probabilmente romane, e nell'XI secolo assurse a notevole importanza: fu circondata da una doppia cinta muraria e difesa da un castello, ma passò poco dopo a far parte della repubblica di Genova, pur conservando una relativa autonomia. Vi è originaria la famiglia di Giovanni Ruffini, autore del romanzo "Il Dottor Antonio". Negli uliveti che circondano il paese si trova la chiesa romanica della Madonna del Canneto, forse fondata dai monaci di S. Dalmazzo di Pedona (Cuneo) sopra un edificio sacro più antico. All'interno presenta i resti della cripta e affreschi del XVI sec., di Giovanni Cambiaso. Il campanile romanico a tre piani, con monofore, bifore e cuspide sommitale e l'abside ricostruita completano il bel monumento, bisognoso di lavori di consolidamento e restauro.
All'interno dell'abitato, è caratteristica la strada principale porticata, mentre i notevoli e numerosi portali rinascimentali decorati, in ardesia, furono scalpellati nel 1797 per ordine della Repubblica Ligure. Il ponte romanico sul torrente Argentina ha accolto nel tempo diverse aggiunte e ricostruzioni. Il vicino Convento di S. Domenico fatto costruire nel 1460 dal beato Cristoforo da Milano col concorso di maestri lombardi venne decorato da Giovanni da Montorfano.
II chiostro è formato da archi ribassati poggianti su colonne in pietra nera. Ben presto il Convento divenne centro d'arte e di cultura: vi fu raccolta una Biblioteca, che nei secoli XV e XVI rappresentò il più importante fattore di evoluzione culturale della Liguria di ponente. Vi lavorarono gli artisti Ludovico Brea, caposcuola della pittura ligure-nizzarda e Giovanni Canavesio, i quali vi lasciarono alcune opere di notevole pregio: grandi polittici e dipinti, il Brea; affreschi e alcuni scomparti di un trittico, il Canavesio. L'importante Museo comprende inoltre opere di Perin del Vaga, Gregorio de Ferrari, del Malosso, del Maccari, del Parmigianino, del Campi, oltre che del Brea; corali miniati del 1300 e del 1400, una statua lignea quattrocentesca, manoscritti e incunaboli. Nella Chiesa si conservano inoltre un crocifisso medioevale catalano e uno stallo rinascimentale ligneo degli scultori Gaggini da Bissone. Il Convento di S. Domenico costituisce il più importante centro artistico antico della Liguria occidentale, il cui ricordo è tuttora vivo e presente nella cultura locale.
Sulla costa si è sviluppato, in questi ultimi decenni, il centro balneare di Arma, ormai più popolato dello stesso capoluogo. Prende nome dalla grotta della Madonna dell'Arma, sottostante il torrione del 1565 eretto a difesa delle incursioni dei pirati. Al suo interno, la suggestiva chiesina nasconde buona parte dello sviluppo della grotta, che durante il Paleolitico medio ospitò una numerosa comunità di cacciatori preistorici. Nei pressi passava l'antica strada romana. Penetrando nella valle Argentina, dopo le fortificazioni di Campomarzio (resti di un castellaro preromano, di un castello di età bizantina-longobarda e di torri di difesa medioevali), s'incontra Badalucco (1.570 ab.), la cui chiesa di S. Nicolò fu costruita sui ruderi del castello dei Conti di Ventimiglia.
II vicino borgo di Montalto (460 ab.) offre all'interno suggestivi scorci di ambiente medioevale e, nella vicina chiesa romanica di S. Giorgio, nascosta tra gli ulivi, affreschi trecenteschi (il polittico di Ludovico Brea è stato spostato per motivi di sicurezza). Carpasio (220 ab.), località alpestre a dominio di terrazzamenti coltivati a vigna, fu un avamposto dei Conti di Ventimiglia, alle spalls di Imperia. Alla testata della valle, Molini di Triora (900 ab.) presenta due monumenti d'interesse: la parrocchiale di S. Lorenzo, quattrocen tesca come il suo campanile, e il Santuario della Montà, con affreschi di Giovanni Mazone (XV sec.).
II centro piu importante dell'alta Valle Argentina è Triora (550 ab.), di fronte al Monte Saccarello, già sede di una grossa comunità pastorale che si diede propri statuti e ordinamenti civili. Era cinta di mura e difesa da tre castelli; vi si aprivano diverse porte.
All'interno della chiesa parrocchiale sono conservate due tavole del pittore trecentesco senese Taddeo di Bartolo. La vicina chiesetta campestre di S. Bernardino del XV secolo è preceduta da un portico laterale, innalzato con materiali piu antichi. Essa contiene una serie di affreschi datati al 1463, con scene della passione di Cristo, affini a quelli del Canavesio, ma non ancora attribuiti con certezza. Nei dintorni dell'abitato, i ruderi della chiesa di S. Caterina risalgono al 1390; nei lontani pascoli di S. Giovanni dei Prati si trova il cinquecentesco santuario benedettino, raggiunto da una processione ogni 24 giugno. Dinanzi a Triora, dai campi terrazzati emergono i borghi di Corte e di Andagna; nei pressi di quest'ultimo si trova il modesto santuario di S. Brigida. Ritornando sulla costa, Riva Ligure (3.000 ab.) borgo marinaro difeso da un torrione a pianta quadrata della seconda metà del Cinquecento, possiede il Santuario del Buon Consiglio, già antica parrocchiale di S. Maurizio, presso cui custodisce le spoglie del poeta della Riviera Francesco Pastonchi, nativo del luogo.