|
|
LETTERA DEL 8 APRILE 2000
OGGETTO:
Come lavoratori e delegati siamo estremamente preoccupati per la pressoché totale assenza di discussione e di iniziativa nei luoghi di lavoro circa il referendum radicale (su cui saremo chiamati a votare a Maggio) sulla libertà di licenziamento. Con tale referendum si vuole abolire la norma dello Statuto dei lavoratori che impone il reintegro in azienda per il dipendente licenziato arbitrariamente. Per questa via i padroni avrebbero ancor più mano libera per fare il bello e cattivo tempo, per licenziare a piacimento, per sottoporre costantemente tutti i lavoratori ad un continuo clima ricattatorio. Nei fatti il rapporto lavorativo "a tempo indeterminato" diventerebbe una semplice finzione formale tanto nelle grandi, quanto nelle piccole imprese. Dietro il duo Pannella-Bonino è compattamente schierata la CONFINDUSTRIA e con essa i Berlusconi e i Fini vari. Di fronte, quindi, abbiamo un ampio arco di forze politiche e sociali che mira con determinazione ad usare l'arma referendaria per imporre a noi lavoratori un ulteriore pesante arretramento. Intorno ai referendum è stata scatenata una campagna in grande stile per mettere i disoccupati ed i precari contro i lavoratori tutelati da un contratto nazionale di categoria raccontando la più squallida delle bugie e cioè che la disoccupazione e la precarietà sarebbero causate dai "troppi" diritti di chi ha un'occupazione "stabile". I possibili effetti di tali menzogne, propagandate quotidianamente da quasi tutti i mezzi di comunicazione, non devono essere sottovalutati. Il pericolo che s'inneschi - a tutto ed esclusivo vantaggio del padronato - una "guerra tra poveri" va preso sul serio e seriamente combattuto. Nessun affidamento possiamo fare sul governo di centro-sinistra che con la sua politica ha favorito la diffusione a macchia d'olio del precariato e dei cosiddetti "contratti atipici" (lavoratori a partita IVA, "soci" di cooperative, assunzioni stagionali, in "affitto" ed a tempo, ecc.) e che per tale via ha, di fatto, contribuito a preparare il terreno all'offensiva guidata dai radicali. Intanto da varie parti (sia dal centro-destra che dal centro-sinistra) viene ventilata l'ipotesi di un intervento per legge sullo Statuto dei lavoratori per evitare il ricorso al referendum. Ma a detta stessa di chi li propone, si tratterebbe di interventi che "vanno nella direzione auspicata dalla CONFINDUSTRIA". Insomma si tratterebbe comunque di leggi peggiorative che avrebbero il compito di farci ingoiare il rospo non tutto di colpo, ma un po' per volta. In questa situazione riteniamo urgente farla finita con la passività e con lo sperare nell'intervento di "qualche santo" e pensiamo, invece, che sia necessario aprire sin da subito una discussione comune tra lavoratori di tutti i settori per organizzare al meglio una comune battaglia contro il referendum dei radicali e contro l'offensiva della CONFINDUSTRIA che vi sta dietro. Per questo ci muoveremo nelle prossime settimane per convocare assemblee e iniziative sui posti di lavoro. Per questo chiamiamo le strutture sindacali ad indire al più presto un'assemblea pubblica cittadina aperta a tutti i delegati ed i lavoratori di tutte le categorie. RSU SOFTLAB, DELEGATI FISAC-CGIL BNL-D.G. DELEGATI FILCAMS-CGIL Ditta Pulizie P.A.M. BNL-P.zza Albania DELEGATI FILCAMS-CGIL Ditta Ristorazione CUSINA SUD BNL-P.zza Albania SAS FISAC-CGIL BNL-C.E.N. DELEGATI FILCAMS-CGIL Ditta Pulizie P.A.M. BNL-Pratica di Mare DELEGATI FILCAMS-CGIL Ditta Pulizie I.N.A. BNL-P.zza dell'Agricoltura DELEGATI FILCAMS-CGIL Ditta Ristorazione CUSINA SUD BNL-Via Lazio DELEGATI FILCAMS-CGIL Ditta Ristorazione CUSINA SUD BNL-Via Aldobrandeschi |