La medicina "olistica" considera la globalità dell'uomo in tutte le sue parti, non solo quella fisica. Ipotizza una relazione tra corpo, mente e spirito, ed una correlazione tra queste parti. Questa visione permetterebbe la cura della malattia agendo su uno delle 3 parti per curare l'intero essere, infatti se uno squilibrio si riflette su tutte le parti lo stesso vale per un riequilibrio. Purtroppo questi 3 stati non sempre vanno di pari passo: la materia è più lenta dello spirito o della mente, sia nell'ammalarsi che nel guarire (ciò è dovuto alla bassa frequenza di vibrazione della materia) quindi una malattia, si manifesta prima negli altri 2 stati, e poi si riflette sul corpo. Si è quindi malati prima della manifestazione della malattia nel corpo fisico e si guarisce prima a livello mentale e spirituale che a livello fisico. Provare a guarire, quindi, il fisico senza che spirito e mente lo siano è la strada, a mio avviso, più faticosa e meno produttiva (anche se non è impossibile) per una questione di tempi di recupero.
Mente o spirito? Quali dei due è più adatto per una migliore guarigione? Innanzitutto bisogna capire cosa si intende per spirito e cosa per mente. Personalmente, per spirito, intendo quella serie di corpi non visibili all'occhio umano descritti nella sezione "aura". Per spirito intendiamo quindi l'aura. Per mente intendo tutto ciò che sta tra corpo e spirito, il canale che mette in comunicazione questi due stati, una sorta d'interfaccia che traduce gli impulsi dello spirito al fisico e viceversa.
Pare quindi che il punto migliore da cui iniziare la cura sia il punto d'origine della malattia, il nostro spirito. Però, allo stesso tempo è necessario curare che la mente funzioni bene, altrimenti il fisico non guarirà mai se le trasmissioni tra spirito e fisico sono disturbate.
Le tecniche sono diverse, ma il fondamento è uno solo: "agire col cuore". Se manca questo non si può pensare di guarirsi o guarire altri, occorre Amare prima di tutto, sia noi stessi che gli altri, la tecnica verrà da se
Occorre a questo proposito fare una puntualizzazione: non sempre la guarigione è il meglio per il malato e vediamo il perché:
Fin dai tempi dei tempi l'uomo soffre e non sa perché, o meglio non si preoccupa molto del "perché", ma tenta di far svanire, in qualche modo, queste sofferenze senza rendersi conto che finché non si chiederà perché soffre queste sofferenze non passeranno. I problemi karmici dipendono fortemente da questa domanda: perché?
Ma non solo, la risoluzione di questo tipo di problemi dipende dall'approccio, dal paziente, dalla saggezza del guaritore nel fargli capire, dalla saggezza del paziente nel comprendere... Non c'è nulla di certo e ci sono molte, forse troppe, variabili in gioco. Del resto non sarebbe neppure giusto guarire una persona che non comprende il perché del suo problema, visto che sta vivendo questa vita proprio per questo, le si farebbe più male che bene, le s'impedirebbe di progredire in questa vita, costringendola magari a ripeterla con gli stessi problemi..... la cosa non è piacevole. D'altro canto, chi si avvicina a tecniche di guarigione lo fa per se, ma anche per gli altri, vorrebbe poter guarire tutti.
L'intervento in questi casi è sempre di tipo energetico e l'energia può agire in diversi modi: se una persona perde, ad esempio, una gamba, si può intervenire sulla parte energetica del problema, ma non su quella fisica, in altre parole è più facile far accettare la perdita dell'arto piuttosto che far ricrescere la gamba. Aiutando questa persona ad accettare il fatto la si aiuta a capire il perché. Si sarà fatto molto per quella persona anche se non sembra. Inoltre, così agendo, si aumentano le possibilità di recupero della gamba, che avviene solo quando la persona ha capito pienamente i suoi problemi ed è decisa a risolverli, ma questi casi sono molto rari. Con ciò non si vuole dire che con l'energia non si possano curare i problemi fisici, se questi sono l'effetto di qualche problema derivato da questa vita ci sono alte possibilità di cura e di guarigione perché la persona che guarisce di un problema avuto in questa vita capisce che era un problema nel momento stesso della guarigione perché facente parte della sua vita.