LIBER LXI vel CAUSAE
A.·. A.·.
 
 

LETTURA PRELIMINARE
E LETTURA STORICA
 
 

Pubblicazione dell'A.·. A.·.
in Classe «D»

TRADUZIONE (11.1) DI ALBERTO MOSCATO
 
 
 

LA LETTURA PRELIMINARE
 

   Nel Nome dell'Iniziatore, Amen.

1. Al principio era l'Iniziazione. La carne a nulla serviva; la mente a nulla serviva; ciò che è sconosciuto ed è superiore a queste cose, ma si fonda sul loro equilibrio, portò la vita.

2. In ogni sistema religioso si ritrova un procedimento iniziatico, che può essere definito come il processo mediante il quale un uomo arriva a conoscere quella Corona ignota.

3. Sebbene nessuno sia in grado di comunicare tanto la conoscenza, quanto il potere di acquisire questa esperienza, che potremmo definire con il termine di Grande Opera, è possibile per gli iniziati guidare altri sulla corretta via.

4. Ogni uomo deve superare i propri ostacoli interiori, ed esporre le proprie illusioni. Ma altri uomini possono assisterlo nel fare l'una e l'altra cosa, e possono porlo in grado di evitare di incamminarsi per false strade, che a nulla portano, rovinando i piedi già stanchi del pellegrino non iniziato. Essi possono ulteriormente assicurarsi che egli sia debitamente sottoposto a prove per accertare le sue capacità, poiché vi sono molti che si credono Maestri i quali nemmeno hanno incominciato a percorrere la Via del Servizio che lì conduce.

5. La Grande Opera è una sola, e l'Iniziazione pure, e la Ricompensa anche, quantunque diversi siano i simboli con cui l'Inesprimibile viene celato.

6. Si ascolti perciò la storia del sistema che questa lezione vi offre l'opportunità di investigare.

Ascoltate, vi preghiamo, con attenzione: poiché una volta solamente il Grande Ordine busserà alla vostra porta.
Chiunque conosca un membro di un tale Ordine, non potrà conoscerne un altro, finché anch'egli non abbia accesso ai Gradi superiori.

A questo punto, perciò, ci fermiamo, in modo che possiate cercare a fondo in voi stessi, e considerare se siete adatti a fare un simile passo irrevocabile.
Ad un tale scopo è dedicata la lettura seguente.
 
 
 

LA LETTURA STORICA
 

7. Qualche anno fa, una serie di manoscritti cifrati vennero scoperti e decrittati da alcuni studenti. Tali manoscritti attirarono molta attenzione, poiché sembravano derivare direttamente dai Rosicruciani. E' facile comprendere come la genuinità di questa affermazione non abbia molta importanza, poiché un tale tipo di letteratura si giudica dal suo contenuto, e non dalle sue ipotetiche fonti.

8. Tra le diverse carte ve ne era anche una che recava l'indirizzo di una certa persona in Germania, che è a noi nota come S.D.A.. Coloro che scoprirono i manoscritti, scrissero a S.D.A. e, in accordo con le istruzioni così ricevute, un Ordine che operava in modo semi-segreto venne fondato.

9. Dopo qualche tempo però, S.D.A. morì, e ulteriori richieste di aiuto incontrarono un secco rifiuto da parte dei colleghi di S.D.A.. Da uno di questi in particolare, venne scritto che la linea d'azione di S.D.A. era sempre stata considerata con disapprovazione. Ma, poiché la regola assoluta degli adepti è quella di non interferire mai con i giudizi di qualsiasi altra persona - a maggior ragione considerando il fatto che la persona in questione era una di loro, ed era anche tenuta in grande riguardo! - essi avevano evitato di esprimere una aperta opposizione. L'adepto che scriveva questo, aggiunse anche che l'Ordine possedeva sufficiente conoscenza affinché i suoi membri fossero in grado di formulare un legame magico con gli adepti.

10. Poco tempo dopo, un uomo chiamato S.R.M.D., annunciò che tale legame era stato formulato, e che lui e altri due erano stati preposti a governare l'Ordine. Nuovi e corretti rituali furono fatti circolare, e conoscenza ulteriore fluì tra i membri.

11. E' necessario sorvolare sulle buffonerie infelici che caratterizzarono il periodo successivo. E' impossibile riassumere in breve fatti tanto complessi. Basti comunque citare che, alla morte di uno dei due colleghi e con la malattia dell'altro, S.R.M.D. rimase l'unica autorità alla guida dell'Ordine. I rituali vennero elaborati in un qualcosa che, pur essendo abbastanza edotto, sembrava un verboso groviglio di pretenzioso nonsenso: la conoscenza acquisita si era dimostrata senza valore, anche se era quella giusta: poiché è vanamente che le perle, anche se tanto chiare e preziose, vengono donate ai porci. Le prove dei vari Gradi vennero trasformate in giochi impossibili da sbagliare. Candidati inadatti vennero ammessi solo per la loro prosperità mondana. In breve, l'Ordine fallì le sue iniziazioni.

12. In seguito allo scandalo, vi fu la scissione dei membri.

13. Nel 1900, un certo P., un fratello, istituì un rigoroso test per S.R.M.D. da un lato, e per l'Ordine dall'altro.

14. Egli scoprì in tal modo che S.R.M.D., quantunque fosse un adepto di una certa abilità e un mago di notevole potere, mai aveva acquisito l'iniziazione completa: e inoltre si era alienato dalla sua originaria posizione, avendo imprudentemente attratto a sè forze maligne troppo grandi e tremende da controllare. L'affermazione dell'Ordine che i veri adepti erano in contatto con esso, fu così definitivamente smentita.

15. Nell'Ordine, con due eccezioni certe e due dubbie, P. non trovò persone preparate per l'iniziazione di alcun tipo.

16. Egli quindi, con la sua sottile saggezza, distrusse sia l'Ordine che il suo capo.

17. Ma poiché anche lui non era un perfetto adepto, fu guidato dallo Spirito nella Desolazione, ove dimorò per sei anni, studiando con la luce della ragione i libri sacri e i sistemi di iniziazione segreti di ogni cultura ed epoca.

18. Infine, fu a lui concesso un certo Grado esaltato, con cui l'uomo diviene maestro della conoscenza e dell'intelligenza, e mai più loro schiavo. Egli percepì l'inadeguatezza della scienza, della filosofia, e della religione; ed espose la natura auto-contraddittoria della facoltà di pensiero.

19. Al ritorno in Inghilterra, egli espose umilmente le sue conclusioni ad un certo adepto D.D.S., che lo trattò fraternamente e ratificò quel grado che egli si era così duramente guadagnato.

20. Quindi questi due adepti conferirono congiuntamente dicendo: «Non è forse scritto che le tribolazioni verranno abbreviate?» E così decisero di fondare un nuovo Ordine che fosse libero dagli errori e dalle mancanze del precedente.

21. Ma senza Autorità essi non potevano certo compiere questo passo, pur essendo il loro rango tanto stimato presso gli adepti. Essi decisero perciò di preparare ogni cosa, grande o piccola che fosse, fino al giorno in cui quella Autorità non fosse venuta loro incontro, poiché essi non sapevano ove cercare adepti di rango maggiore al loro, ma sapevano solo che il modo di favorire un simile contatto era di equilibrare i simboli. Il tempio deve essere costruito prima che Dio possa andarci ad abitare.

22. Perciò sotto la direzione di D.D.S., P. preparò ogni cosa avvalendosi della sua scienza arcana e della sua saggezza, selezionando solo quei simboli che erano comuni a tutti i sistemi, e scartando rigorosamente ogni nome e parola che potesse minimamente ricordare una qualche teoria metafisica o religiosa. Si accertò però che fare ciò completamente era cosa impossibile, avendo ogni linguaggio la sua storia, e l'uso (ad esempio) della parola «spirito» implica la Filosofia Scolastica e le teorie Indù e Taoistiche riguardo il respiro umano. Ugualmente era difficile evitare implicazioni di un qualche indesiderato tipo usando parole come «ordine», «cerchio», «capitolo», «società», «confraternita», od ogni altro sinonimo che indichi un corpo di iniziati.
 
23. Deliberatamente, perciò, egli si rifugiò nella vaghezza. Non per celare la verità al Neofita, ma per avvisarlo contro i valori inessenziali. Ad esempio, se il candidato sentiva il nome di un qualche Dio, non doveva ciecamente pensare che si riferisse ad un qualche Dio conosciuto, eccetto naturalmente che al suo Dio. Oppure se il rituale narrava in termini che sembravano implicare la filosofia Egizia, Taoista, Buddista, Indiana, Persiana, Greca, Giudaica, Cristiana, o Maomettana, egli doveva essere portato a riflettere che si doveva trattare di un difetto di linguaggio: limitazione letteraria e non il pregiudizio spirituale dell'uomo P.

24. Specialmente bisogna fare in modo che il candidato si guardi dal cercare un definitivo simbolo settario nell'insegnamento del suo maestro, e sarà il procedimento di rivelazione dello sconosciuto dal conosciuto che lo tenterà. Noi lavoriamo con entusiasmo, caro fratello, in modo che tu possa evitare di schiantarti su questo punto; poiché su questo molti uomini santi ci hanno rimesso le penne. Con questo errore, tutti i sistemi visibili hanno perduto la propria essenza di saggezza. Noi abbiamo tentato di rivelare l'Arcanum; e l'abbiamo solo profanato.

25. Non appena quindi, P. ebbe terminato di preparare con amara fatica ogni cosa sotto la guida di D.D.S. (proprio come quando la mano scrive, il cervello, pur essendo inconsapevole dei minimi movimenti, approva o disapprova il lavoro ultimato), vi fu un certo periodo di riposo, non appena la terra cominciò ad imbrunirsi.

26. Nel frattempo gli altri adepti erano ferventemente occupati dalla Grande Opera.

27. Così come un albero in fiore reca i suoi frutti nella debita stagione, un bel giorno questi dolori cessarono, e quegli adepti e i loro compagni ottennero la ricompensa che avevano lungamente cercato - stavano per venire ammessi all'Eterno ed Invisibile Ordine che non ha nome tra gli uomini.

28. Coloro i quali avevano, col sorriso sulle labbra, abbandonato le loro case, le proprietà, le mogli, i figli, per compiere la Grande Opera, potevano con calma e corretteza abbandonare anche la Grande Opera stessa: poiché questa è l'ultima e più grande proiezione dell'alchimista.

29. Inoltre si levò un certo V.V.V.V.V., un adepto esaltato del rango di Maestro del Tempio (o almeno questo lui fece sapere agli Adepti Esenti) e la sua Espressione è ancora incastonata negli Scritti Sacri.

30. Sono di questo tipo il Liber Legis, il Liber Cordis Cincti Serpente, il Liber Liberi vel Lapidis Lazuli e altri la cui esistenza verrà prima o poi divulgata. Fate attenzione a non interpretarli in Luce o in oscurità, poiché essi possono essere compresi solo nella L.V.X..

31. Poi Costui conferì l'Autorità della Triade a D.D.S., O.M. e ad un altro, i quali a turno la delegarono a terzi, e questi ancora ad altri, in modo che quel Corpo di Iniziati fosse perfetto, dalla Corona fino al Regno ed oltre.

32. Poiché la Perfezione non dimora nei Pinnacoli, o nelle Fondamenta, ma nell'Armonia ordinata dell'uno con il tutto. 1