Lisa

 

 

 

 

Lisa B. con la sua vita i suoi ed il suo corpo tutti addosso si trascina ancora una volta  sul solito vecchio rugoso marciapiede di una città umida scura e piena di turisti.
A Lisa B. è mai piaciuto doversi scegliere dei vestiti, dover modulare la propria immagine rispetto al mondo esterno ed anche ora in questo lungo cappotto nero assomiglia sempre e solo irrimediabilmente a se stessa.
Dai suoi lunghissimi capelli ormai bianchi (o  biondi).. che le cadono sulle spalle e poi giù sfilacciati e stremati  lungo tutto il busto, sporgono solo due lenti scure su plastica nera e poco più giù una lunga floscia sigaretta tra un paio di tormentate e pallide labbra.
Rimbalzando tra logge, bugnati e giapponesi Lisa vuole concentrarsi sull'unica cosa che conta veramente nella sua vita adesso; e cioè trovare un tramezzino all'uovo... perché non è possibile, non è possibile cavolo...si sta dicendo Lisa, non è possibile che tutto finisca così...se c'era qualcosa da fare in questa  vita, qualcosa per cui valesse la pena di utilizzare tutta questa lunga faticosa e noiosissima   vita, non è possibile che io ancora non ci sia riuscita ...come è successo tutto questo...
Nessuno per la strada la riconosce , non ha mai voluto che la sua immagine apparisse in nessuno dei suoi libri.. si è sempre rifiutata di partecipare a trasmissioni televisive e persino il suo sito sulla rete non contiene alcuna sua foto.
Già, Lisa B. non ha mai voluto che il cosiddetto pubblico (anche se lei non ha mai veramente pensato di rivolgersi ad un pubblico)  associasse una qualunque immagine alla sua opera, quando Tarantino realizzò 'Noia' tratto dall'omonimo romanzo, Lisa B. volle a tutti costi che ad interpretare la gattara fosse un'attrice in tutto e per tutto diversa da lei ed ora tutto questo le si rivolta contro... ora che avrebbe voluto che una persona qualsiasi tra le migliaia che le stavano intorno le rivolgesse la parola.
Una volta, venti o forse trenta anni fa , forse qualche ragazzino l'avrebbe abbordata per la strada; tutti le dicevano allora '...sei bella...sei stupenda...' e lei rispondeva 'no...no...non è vero...' però sapeva di avere questo dono e la cosa non le piaceva , odiava che tutti specialmente gli uomini non riuscissero a guardare al di là di quei suoi maledetti stupendi occhi verdi ed era inutile che si sforzasse di dimostrare a tutti che lei era un'altra cosa.
Non poteva liberarsi della sua bellezza fisica perché chi non ce l'aveva non poteva capire come mai lei non la desiderasse e chi ce l'aveva il più delle volte si era trasformato in qualcosa di troppo irrimediabilmente diverso da lei.
Possibile che non esista più un bar in cui si possa mangiare un grosso e grasso tramezzino con uovo e maionese?...quei barettini caldi e stretti con le vetrine che danno sulla strada ..che ti invitano ad entrare sicura di quello che potrai trovare...una rassicurante distesa di panini e pizzette; Lisa B. non ama entrare in posti che non conosce, posti in cui si preparano panini dalle forme misteriose contenenti ingredienti misteriosi ed oscuri...quindi continua a rimbalzare tra i bugnati e le bifore con la testa che le scoppia.
Con la paura dell'ignoto non si discute; meglio forse un più sano ed igienico superalcolico ...si i liquori sono uguali dappertutto...escono dalle stesse bottiglie... non c'è grande margine per l'interpretazione ...quindi entrerò esattamente qua, in questo bar alla mia destra...un amaro...Montenegro...un Cuba Libre ed... un tramezzino all'uovo e maionese...
La mamma quella sera voleva a tutti i costi che Lisa mangiasse quella bistecca...lei disse ...no...no...no...non voglio e si mise a piangere e corse in camera...non sapeva il perchè...ma non poteva smettere di piangere.
Lisa B. è stanca, ha camminato tutto il giorno, ormai è sera, non avrebbe mai pensato di possedere una macchina come questa... il sedile avvolge dolcemente ma decisamente l'esile e corpo malato, disteso  a pochi centimetri dall'asfalto; un click! ed alle sue spalle si risvegliano ruvidamente tremilacinquecentocentimetricubici di alta tecnologia...Lisa tira a se la leva del cambio per inserire la prima e parte con una sgommata...'accendi le luci però! e vai piano! cos'è ti vuoi ammazzare?'.
Quando aveva nove anni Lisa prese il morbillo...il mondo esplose attorno a lei e per la prima volta tutto si macchiò di rosso.
Non aveva più il suo corpo ...aveva bisogno degli altri per sopravvivere; non che a nove anni Lisa pensasse di poter sopravvivere proprio da sola ...ma ora era decisamente inchiodata in quel letto...stava male ed aveva bisogno di loro; questo non le piaceva, non le piaceva proprio...doveva chiamare la mamma per fare qualsiasi cosa...per mangiare, per bere, per pisciare...e la mamma finalmente poteva vomitargli addosso tutte le verità della vita senza che lei potesse difendersi.
Il suo esile corpicino imparò la lezione... non si ammalò mai più...non in modo grave almeno.
Lisa sapeva di avere talento...e non furono certo i dieci anni che passò dietro a quella scrivania come semplice segretaria che le fecero cambiare idea...anzi.
Subito dopo aver pubblicato il primo libro, si vendicò di tutti: degli editori che l'avevano rifiutata, dei capufficio maiali, dei finti amici, dei truffaturi... il suo secondo libro fu uno vero e proprio sfogo, tagliò tutti i ponti col passato di compromessi e di rinunce all'arte dello scrivere ed a se stessa ... un salto senza rete.
Successe qualcosa nella mente di Lisa, dopo essere  rimasta ingabbiata per tanti anni tra lettere commerciali, denunce dei redditi e noiosissime fumose considerazioni post-orgasmiche...d'un tratto tutto si sciolse... una fonte di calore interna che forse era sempre esistita, prese a scaldarla e a darle sostentamento, senza nessuna fatica iniziò ad essere felice...artisticamente felice.
Felice...certo è una parola grossa, comunque Lisa fu veramente felice almeno fino a ché non scrisse 'Noia'.
Fu difficile per Lisa riuscire a finire quel libro, come fu difficile forse per lei iniziarlo...ma forse non  lo iniziò mai... forse era sempre stato dentro di lei e quello che era successo ora era solo che aveva deciso di dargli un'occhiata più da vicino.
Comunque successe che un giorno Lisa disse 'Basta ! ' ed ...il libro era finito.
Filosofeggiare sulle stranezze della vita ora sarebbe troppo banale, comunque è un fatto che Lisa  un'oscura segretaria di provincia fino a ieri e conosciuta solo per un paio di strani libri pubblicati da una piccola casa editrice  d'un tratto divento il primo caso letterario del millennio.
'Noia' andò a ruba in tutta Italia, dopo due settimane fu realizzata una seconda edizione e contemporaneamente il libro venne tradotto in tutte le lingue; ad  un mese dal lancio tutto il mondo conosceva Lisa ; in breve le richieste superarono di gran lunga le possibilità della piccola casa editrice che fin dall'inizio aveva creduto in Lisa  e così fu creato un sistema che impedendo la duplicazione permise di 'vendere' il libro anche in forma digitale; fu il primo esempio di opera letteraria distribuita anche attraverso la rete.
Il vecchio Maurizio Costanzo la tempestò invano di telefonate per un anno e poi vennero i premi letterari, lo spot pubblicitario, poi il film poi la guerra in Kuwait  sventata  e poi la citazione del papa...insomma un crescendo che non sembrava avere fine.
Ma tutto questo non diede la felicità a Lisa, anzi in un certo senso le tolse anche quella dolce tranquillità  che aveva provato nel momento in cui aveva ricominciato a fare ciò che più di tutto amava...scrivere.
Questa ubriacatura di successo aveva prosciugato Lisa ed in un certo senso la turbava; perché tutto questo è successo? perché proprio ora e non dieci, venti o trenta anni fa ? dove eravate tutti voi allora? io ero qua con la mia noia dentro e con l'angoscia di non poter esprimere ciò che di buono c'era in me... allora ero solo una qualunque segretaria...e quante segretarie qualunque ci sono ancora intrappolate nella melma viscosa del male di vivere.
E contemporaneamente fu come  se anche il corpo di Lisa non fosse più quello di prima...quell'erotico ammasso di muscoli ed ossa che per tanti anni aveva difeso e sostenuto la sua fragile e timorosa anima di artista dagli attacchi del mondo, ora sembrava esausto o forse più semplicemente sentiva che il suo compito era finito...ora che lei... l'anima era uscita ed era sostenuta protetta ed amata da milioni di ammiratori, case editrici, intellettuali e politici...lui non serviva più.
Ora che 'Noia' era stato scritto sarebbe stato lui a doversi occupare della sopravvivenza di Lisa .
Lisa non aveva mai amato il suo corpo...neanche ne aveva abusato comunque ... poco alcool un pò di fumo certo e poi poco altro; diciamo che non si era mai posta veramente il problema di doversi preoccupare di preservare il suo corpo da qualcosa.
Il problema già!...il problema si manifestò una mattina...tutti i problemi si manifestano la mattina; tanto che alcune persone particolarmente sagge,  sostengono  che per avere una vita serena e felice sia consigliabile alzarsi sempre dopo mezzogiorno.
Quella mattina Lisa apri gli occhi esattamente alle sette e cinquantanove il cuore le batteva forte ed era tutta sudata, la sveglia non avrebbe suonato che tra un minuto.
Doveva fare un sacco di cose in poco tempo...panico...confusione totale in casa...alle nove c'era l'appuntamento con l'editore ...lavarsi ... vestirsi ... ristampare quel racconto ... dar da mangiare al gatto ... trovare quel libro ... trovare il vestito rosso ...portare fuori il cane ... passare alle poste ... arrivare fino a piazza Cavour ... parcheg ...
... ma che cos'è questa cosa sotto alla tetta sinistra...?
Ora Lisa B. è oramai fuori dal traffico della città, supera quella vecchia Simca completamente contromano in una curva impossibile suggellando la manovra con un rigurgito intestinale acuto (fenomeno comunemente definito 'rutto da camionista') che le provoca quasi una nausea...'colpa della maionese' pensa 'avrei dovuto limitarmi a Montenegro e Cuba ...bar del cavolo...'
Finalmente può azionare gli abbaglianti e dare un pò di respiro al potente V8 che le respira sul collo, 'si devo tirare ...tirare tirare' si dice  'almeno fino a che non arrivo a casa e non devo pensare a quello che è successo oggi'.
La prima volta che Lisa prese un volante tra le mani fu un disastro, lui il moroso di allora era eccitatissimo all'idea di insegnarle a guidare; chissà perché la cosa lo faceva sentire un vero uomo, ma lei aveva una gran paura ...e...comunque...per amore...fece la sua prima grattata.
Ora Lisa B. non ha più paura, non delle auto almeno...non gratta quando cambiava e sbatte il suo Targa da una curva all'altra di una  mostruosa strada  buia e tormentata come il futuro, con quella maestria di guida che solo una sufficiente dose di alcool può dare.
Il dottor Carloni l'aveva praticamente vista nascere, aveva curato tutte le sue influenze, tutte le sue allergie e l'aveva anche salvata quella volta a diciott'anni in cui si dimenticò di prendere la pillola...soprattutto perché non disse niente alla mamma.
Era un vecchio medico di paese non incline a sentimentalismi od atteggiamenti tragici eppure quando dopo un accurato esame al seno sinistro di Lisa si sedette alla sua scrivania in fondo allo studio, Lisa B. non poté fare a meno di notare che la mano del vecchio tremava vistosamente mentre scriveva la richiesta per un esame specialistico all'ospedale della città 'solo per sicurezza...' disse.
Si Lisa B. è proprio così che è iniziata questa simpatica giornata che ora ci stiamo avviando a concludere a pochi tornanti da uno sperduto passo appenninico... con una visita medica.
Un supersportiva da trecento milioni nel parcheggio di un ospedale fa nonostante tutto ancora la sua bella figura e se poi ne scende una dark lady di quasi un metro e novanta l'effetto scenografico-caffeinico su posteggiatori, passanti e medici assonnati è praticamente assicurato.
Esami...visite...prelievi... la sequenza fu esponenziale, un crescendo di mani di medici di siringhe e di provette... e tu Lisa sapevi dove ti avrebbe portato tutto questo; si fingevi di non pensarci...fingevi di essere anestetizzata dalla fretta di chi ti stava intorno e dai sorrisi e dalle parole rassicuranti...ma eri presente eri lì e sapevi che quel momento sarebbe arrivato.
Quando  verso le quattro di oggi pomeriggio, quel giovane medico di cui ora non ricordi neanche il nome ti invitò a seguirlo nel suo studio, tu pensasti che in fondo non era poi così tragico questo momento; quello che sarebbe successo sarebbe stato semplicemente una persona che parla con un'altra, che comunica qualcosa ad un'altra...come quando Arnaldo Meneghetti ti invitò nel suo studio per farti i complimenti per il tuo libro e dirti che l'avrebbe pubblicato.
Lisa B. non aveva mai sospettato che quella macchina fosse così veloce e divertente da guidare, in realtà l'aveva comprata quasi solo per una scommessa con se stessa dopo il successo di 'Noia' ma poi  l'aveva tenuta sempre in garage preferendole la sua vecchia e paciosa Renault ; ma quella sera era felice di averla presa ...
Le gomme stridono in uscita da ogni curva...il rombo del motore è terrificante ... ma non assordante quanto le parole del giovane medico di cui non ricordi neanche il nome, che ancora rimbalzano nella tua mente; stralci di frasi come: '...diagnosi precoce...'  o come '...se si fosse fatta visitare prima...' . le mani  sono strette sul piccolo volante di pelle '...uno o forse due anni fa...' curva stretta a sinistra terza seconda e gas pieno! '...interventi chirurgici...' controcurva a destra sbandata controllata '...chemioterapia...' rettilineo da quinta piena '...metastasi...' staccata curva veloce a destra '...faremo tutto il possibile...' stringe, scala in terza'...se si fosse fatta visitare prima...' leggera salita in accelerazione salto e poi giù '...tre...forse quattro mesi...'spalanca tutto il gas finche ce n'è....
Lisa B. aveva pensato di uccidersi volontariamente più di una volta...le piaceva il suono di quella parola ...Suicidio...scivolava via liscio e morbido come un caldo liquore nella gola prima di andare a dormire dopo una giornata di merda.
Be insomma ... successe ...che poi ... alla fine arrivò una giornata più di merda delle altre.

                                                     Cristian Rossi

www.geocities.com/soho/7863
crarte@tin.it
crart@libero.it

 
 
 
 
 
 
home page 
 
 
 
 

1