| caso: |
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| Giorgio Cerroni un elettromeccanico di
Forlì che di professione all'epoca faceva il collaudatore di strumenti
per la navigazione aerea, si trovava quella mattina in auto con la sua
famiglia sulla 'porretana' di ritorno da Montecatini.
Giunti in cima la montagna a circa 900 metri di altitudine d'un tratto il piccolo Werter gridò 'guarda babbo...guarda la !!!...'; al chè il Cerroni che aveva solo intravisto una 'luce fulgidissima' fermò la sua 'Viotti familiare' alla piazzola di Passo Pistoiese, ma quando si apprestò a scendere rimase come pietrificato dallo stupore. Di fronte sopra la cima della montagna c'era 'un cono che sprigionava una luce verdastra e che scaricava verso il basso lampi intermittenti del colore dell'acciaio fuso'. Poi d'improvviso dalla bocca circolare del cono 'due oggetti circolari saettarono in alto, catapultati in un lampo verso l'infinito'. Dopo essere arrivati a circa cinque o seimila metri i due oggetti identici tra loro, 'virarono lasciando una scia bianca' ; transitarono sopra le teste dei testimoni e poi sparirono all'orizzonte verso sud-est. Nel piazzale erano presenti anche parecchie altre persone tra cui un pullmino pieno di persone di modena. Mentre tutti i testimoni rimanevano lì allibiti il grosso cono scomparve lentamente tra le montagne ormai sommerse dalla bruma serale. |