Hi I'm

EX-O
art magazine
Roma dal 26 settembre 1998
Serie II
In Rome since Sept. 26th, 1998


My interests are / i miei interessi sono:
art & exhibitions / arte e mostre.

The description of my page is / Così descrivo la mia pagina:
To promote art and exhibitions in Italy / Pubblicizzare arte e mostre in Italia


EX-O INDEX

EXHIBITIONS IN ROME / LE MOSTRE A ROMA

EXHIBITIONS IN ITALY / LE MOSTRE IN ITALIA


Prossimamente altre pagine di EX-O saranno attive su vari argomenti
verrà anche proposta una "vetrina" di artisti attivi a Roma


Email me at: ex-o.mostre@katamail.com
Please come back soon and visit me.


in collaborazione con:

FORMA VRBIS - ORIZZONTI

MOSTRE & Co.
a cura di Gianleonardo Latini



Palazzo delle Esposizioni
FRANCESCO BORROMINI E L'UNIVERSO BAROCCO
Dal 15 dicembre 1999 al 28 febbraio 2000
Dopo numerose mostre dedicate a Bernini e ai diversi aspetti della sua attività, è la volta del suo geniale "antagonista". Una personalità tormentata quella di Francesco Borromini, morto suicida, che sarà possibile conoscere, dalla formazione alle più importanti opere, il contesto storico in cui ha lavorato, i luoghi, l'ambiente sociale e le premesse artistiche che caratterizzano un personaggio che ha fatto la storia dell'architettura. Nel quarto centenario della nascita di Francesco Borromini, la mostra mette in risalto opera grafica dell'architetto: autentici capolavori del disegno di architettura, custoditi per la maggior parte all'Albertina di Vienna, tramite i quali si percepiscono in maniera diretta la creatività artistica, l'immediatezza concettuale e l'acutezza di pensiero dell'ideatore. Affianco all'opera grafica saranno esposti dipinti, medaglie, calchi e plastici. La gran parte dei 600 oggetti esposti fanno parte delle collezioni di Musei e Istituzioni in Italia, Europa e America.
Tel. 06/4745903 - 4885465


Palazzo Venezia
ROMEI E GIUBILEI
Dal 29 ottobre 1999 al 26 febbraio 2000
La mostra rappresenta un'occasione per scoprire le origini e la storia del pellegrinaggio. Attraverso un percorso espositivo si ripercorre la storia del pellegrinaggio medievale in direzione dei principali luoghi di culto della cristianità: Gerusalemme, Roma, Santiago di Compostela. In particolare l'esposizione illustra il viaggio dei "romei", i pellegrini diretti a Roma, mossi dal desiderio di visitare le tombe di San Pietro e San Paolo, i sepolcri degli altri martiri romani, ottenere il "perdono" (l'indulgenza giubilare) e ammirare ogni altra "meraviglia della città santa". Il visitatore potrà immergersi nell'atmosfera affascinante e fantastica dell'età medievale e rivivere le toccanti suggestioni che caratterizzarono il pellegrinaggio: le strade, le tappe, i pericoli del viaggio, l'abbigliamento, le insegne dei santuari, le reliquie, l'arte e la letteratura.
Tel. 06/68136738


Museo del Corso
DA POUSSIN AGLI IMPRESSIONISTI
Dal 12 novembre al 27 febbraio
Il Museo Puskin di Mosca, come è noto, possiede una collezione d’arte francese tra le più ricche al mondo, costituita principalmente da due grandi filoni: le raccolte della corte degli Zar, specie al tempo di Caterina II, e il collezionismo di due straordinari personaggi dell’ultimo Ottocento. Sergej Schukin e Ivan Morozov. Le relazioni definite da questo filo rosso che lega la Russia alla Francia sono forse tra le pagine più affascinanti della cultura artistica di quelle due stagioni, accomunate come sono anche dall’altissima qualità delle opere, in molti casi create proprio per i committenti russi. Cosi la sequenza dei dipinti esposti, uno per artista, in questa mostra offre più di una chiave di lettura: in primo luogo si pone l’accento sul gusto collezionistico russo nei suoi momenti di maggior fulgore, nella seconda metà del Settecento e negli anni che dall’estremo Ottocento si spingono fino alle soglie della Grande Guerra. Poussin, Lorrain, Courbet, Monet, Degas, Cézanne, Braque e altri, per tre secoli di pittura francese in una mirata selezione di 25 opere.
Tel. 06/67072864 - 06/6786209
Prevendita biglietti in tutta Italia: TicketOne - tel. 02/29536577; www.ticketone.it.
Segreteria didattica Arcadia: tel. 06/786741


Scuderie Papali al Quirinale
I CENTO CAPOLAVORI DELL’ERMITAGE
Dal 18 dicembre 1999 al 11 giugno 2000
La mostra comprende ottanta dipinti e venti disegni che appartenevano per lo più alle raccolte di Sergej Schukin e Ivan Morozov, due ricchi mercanti di sete e tessuti dall’infallibile intuito, che li avevano acquistati a Parigi, nei primi anni del secolo. Schukin e Morozov, in anni e periodi diversi viaggiarono per l’Europa e a Parigi frequentarono e divennero i migliori clienti delle più importanti gallerie, Druet, Durand-Ruel, Vollard, Kahnweiler, ma soprattutto entrarono direttamente in contatto con quegli artisti ancora poco famosi che stravolsero, negli anni successivi, il corso dell’arte e della pittura contemporanea. Da Monet a Renoir, da Degas a Gauguin, da Sisley a Cézanne, a Rousseau il Doganiere. a Bonnard. a Picasso e, soprattutto, Matisse che lavorò molto per Schukin.
Tel. 02/54913 - 02/54918


Mercati di Traiano - American Academy
RICHARD SERRA
Dal 7 dicembre 1999 al 5 marzo 2000
Tra i maggiori esponenti della ricerca artistica del Dopoguerra, il lavoro di Richard Serra è basato sulla creazione di sculture in acciaio, ferro o piombo di grandi dimensioni spesso inserite nel contesto urbano, come gli straordinari interventi a Place de la Concorde a Parigi o a Brookside a Londra. Motivi d’ispirazione delle sue sculture più recenti, appena esposte al Museo Guggenheim di Bilbao, si ritrovano nelle corrispondenze tra concavo e convesso delle architetture borrominiane. Ed è proprio sul rapporto tra pieni e vuoti, tra equilibri e volumi che l’artista ha ideato il progetto per questa esposizione romana. Le dieci sculture installate nella grandiosa e unica cornice dei Mercati di Traiano, per la prima grande mostra pubblica di Richard Serra mai allestita in Italia, instaurano un dialogo senza precedenti tra contemporaneità e passato, tra la classicità dell’architettura e il dinamismo spaziale della scultura. Le sue opere determinano una ridefmizione dello spazio e della veduta prospettica. Il contrasto tra l’imponenza delle strutture e l’apparente leggerezza del loro assemblaggio precisano un’immagine di grandissimo impatto visivo.
Tel. 06/69941020 – 06/69780532


Palazzo Ruspoli
BAGLIORI DEL MEDIOEVO - ARTE ROMANICA E GOTICA CATALANA
Dal 30 ottobre 1999 al 28 febbraio 2000
Quasi mille anni fa, al tempo delle celebri abbazie cistercensi, dei chierici vaganti, dei paladini e delle chansons de gestes, in molte regioni d'Europa, specie la Normandia e in Lombardia, fiorivano nuove e originali architetture e sculture, grandi edifici sacri ispirati alla tradizione popolare, con copertura per lo più a crociera, gli esterni ornati di archetti pensili e rilievi di sculture e figure fantastiche. Veri tesori dell'arte medievale catalana provenienti dal Museo d'Arte della Catalogna, per conoscerne i segreti delle sue radici europee. In Spagna, in Catalogna e Aragona, questo nuovo stile che nell'ottocento verrà definito "romanico", giunge dalla Francia e dall'Italia, attraverso le vie dei pellegrinaggi religiosi, seguite anche dagli artisti itineranti e si manifesta nelle chiese edificate lungo i percorsi dei pellegrini. Un'architettura, una scultura, una pittura che sostituiscono gli elementi della tradizione popolare dell'Europa occidentale ai modelli carolingi e bizantini, dando vita ad una sorta di rinascimento prima del Rinascimento. L'ambientazione "mistica" per questi capolavori dell'arte medievale è ad opera di Pier Luigi Pizzi.
Tel. 06/6874704
www.palazzoruspoli.it


Chiostro del Bramante
ASPETTI ALTERNATIVI DELLE ARTI APPLICATE NEL XX SECOLO
Dal 23 settembre al 21 novembre 1999
Nella prima e unica tappa italiana della mostra, viene presentata circa duecento oggetti (mobili, vetri, ceramiche, gioielli, tessuti, ecc.) creati dai più importanti artisti, designer, architetti e stilisti del nostro secolo: da Picasso a Philippe Starck da Giacomo Balla a Frank Gehry, da Ettore Sottsass a Jean-Paul Gaultier, provenienti dalla collezione di design del Musée des Arts décoratifs de Montréal, con lo scopo di esplorare l'intera gamma di influenze creative del design del secolo che sì sta per concludere. Si tratta di una vera e propria sfida alla definizione acquisita di design. allargata agli aspetti artistici di tutti gli ambiti della creazione, attraverso un esame dei diversi aspetti della modernità: dall'Art Nouveau al Novecento, dal Wiener Werkstatte all'Art Decò, dal design del dopoguerra alla Pop Art e al Post-modernismo. La rassegna sì concentra su quattro temi che in mostra si concretizzano in quattro sezioni: il corpo umano come elemento di design (gioielli a forma di occhi o sedie a forma di corpo), la trasformazione di elementi comuni in elementi di design (oggetti d'uso quotidiano così "graziosi" da far dimenticare la loro funzionalità primaria), la decorazione e l'ornamentazione delle superfici (piatti incastonati di fiori e mobili e stoffe con decorazioni geometriche), il ruolo della fantasia (un appendiabiti che sembra un cactus o un divano con il profilo di una città).
Tel./fax 06/68809036-35


Complesso del Vittoriano
MARC GHAGALL Il teatro dei sogni
Dal 7 ottobre 1999 al 16 gennaio 2000
Il ciclo dei dipinti del teatro ebraico, esposto in mostra, rappresenta uno dei momenti culminanti dell'arte di Chagall e dopo quindici anni viene riproposta a Roma una grande mostra su Marc Chagall, con circa 250 opere tra pitture (oli, tempere, gouache), disegni e incisioni. Accanto ai lavori che illustrano il mondo privato dell'artista sono in mostra i sette dipinti creati per le pareti del Teatro Statale Ebraico di Mosca. Il ciclo è conservato presso la Galleria Statale Tret'jakov di Mosca. Si tratta di opere di grandi dimensioni (tre metri per otto la più grande), di respiro quasi "rinascimentale" ma modernissime per concezione e raffigurazione; costituiscono uno dei primi tentativi dell'arte moderna di operare in una dimensione monumentale, al di fuori dei limiti della pittura da cavalletto. Provengono dalla Fondazione Mazzotta "Le anime morte", 96 illustrazioni per il romanzo di N. V. Gogol (acquaforte, puntasecca, acquatinta), un tempo conservate presso la Galleria di Stato Tret' jakov, e il ciclo intitolato "I Sette Peccati Capitali", 15 incisioni (acquaforte e puntasecca). Oltre a queste opere, già oggetto di una mostra dedicata all'artista russo tenutasi a Milano alla Fondazione Mazzotta nel 1995, viene esposto il ciclo dal titolo "La Bibbia", formato da 106 incisioni (acquaforte su lastre di rame), attualmente conservato presso la Fondazione Mazzotta.
Tel. 06/3225380


Galleria Comunale d'Arte Moderna e Contemporanea ex stabilimento Birra Peroni
DUILIO CAMBELLOTTI
Dal 23 settembre 1999 al 23 gennaio 2000
Duilio Cambellotti (1876-1960) l'artista-artigiano che fu uno dei principali protagonisti del rinnovamento delle arti a Roma nella prima metà del Novecento. Si dedicò alle arti applicate, sperimentando molteplici tecniche e avvicinando l'arte agli oggetti della vita quotidiana. Fu anche l'artista che più si impegnò in una azione sociale dell'arte, in particolare per l'alfabetizzazione dei contadini dell'Agro Romano. La mostra presenta per la prima volta tutti gli aspetti di un artista dai mille interessi. Una selezione di dipinti, sculture, incisioni, illustrazioni, scenografie, ceramiche, decorazioni murali, vetrate, mobili, costumi, manifesti, arazzi e ricami.
Tel. 06/4742848 - 4742909 - 8844930


Palazzo Barberini
PIER LUIGI GHEZZI. SETTECENTO ALLA MODA
Dal 28 settembre all'8 dicembre 1999
Dopo essere stata presentata ad Ascoli Piceno, la mostra consente di riscoprire un artista eclettico e versatile, attravero un'ottantina di opere, tra cui 50 dipinti e 30 lavori su carta, noto per le suo lavoro pittorico, ma anche per essere stato il primo a introdurre la caricatura. Testimone fedele di un'epoca, l'artista ritrae nelle sue opere grafiche, come nei suoi dipinti, i personaggi in vista del momento. Racconta vicende, curiosità e passatempi mondani in forma di diario o in margine alle caricature. La mostra dedicata a Pier Leone Ghezzi (1674-1755) rientra nel programma delle celebrazioni indette in onore dei Ghezzi, sotto il titolo "I Ghezzi dalle Marche all'Europa", pittori e amanti dell'arte, che hanno animato la vita culturale, e non solo marchigiana, a partire dal secondo decennio del Seicento e fino al 1755, anno della morte di Pier Leone, il più noto della famiglia. progetto . In mostra, anche il manoscritto autografo delle Memorie scritte da se medesimo, conservato nella Biblioteca Angelica di Roma.
Tel. 06/4814591


Villa Vecchia in Villa Doria Pamphilj
LE VIRTU' E I PIACERI IN VILLA
Sino
Le virtù e i piaceri in villa è l'occasione per illustrare una serie di tematiche preparatorie all'allestimento del nuovo Museo di Villa Doria Pamphilj. Partendo dalla via Aurelia Antica, asse consolare d'accesso all'area del Vaticano, mantiene ancora oggi una configurazione legata alle splendide ville barocche che l'hanno caratterizzato in età moderna. Sono infatti disposte lungo il percorso della Porta S. Pancrazio, dopo l'introduzione della Villa Sciarra all'interno delle Mura Vaticane, una successione di dimore patrizie immerse nel verde, che mantengono il fascino antico derivante dalla commistione di natura e storia. I numerosi edifici disposti lungo quest'asse, quindi, risultano particolarmente idonei a costituire un sistema museale in grado di recuperare quella tradizione specificatamente romana delle ville fuori dalle mura. Il visitatore potrà ammirare le sculture, i dipinti, le incisioni, le fotografie, i reperti archeologici, i disegni legati culturalmente alla Villa provenienti dalla collezione della famiglia Doria Pamphilj conservati nel palazzo cittadino, dai depositi del futuro museo, dalle maggiori collezioni comunali, dall'Istituto nazionale per la grafica.
Tel. 06/39376616


Centrale Montemarini (Via Ostiense)
SCULTURE DI ROMA ANTICA
Sino al 2000
Un nuovo, ma temporaneamente lungo, spazio museale, sull'esempio della Gare d'Orsay di Parigi, per le splendide sculture e preziosi manufatti artistici finora mai esposti o visti solo in occasione di mostre, sono presentati al pubblico. In un percorso cronologico, che dalle fasi più antiche della città giunge fino alla tarda età imperiale, saranno privilegiati i momenti principali dell'evoluzione urbana, documentati dagli esemplari più significativi delle collezioni capitoline. Tra le tante preziosità risalta la ricomposizione del gruppo frontale di Apollo Sosiano, originali greci portati a Roma in età augustea per decorare l'edificio di culto scoperto lungo la via del Mare, e le monumentali testimonianze del Campidoglio e di largo Argentina sono alcuni degli episodi più significativi dell'opera di ricostruzione dell'area centrale di Roma antica. La splendida cornice della Centrale Montemartiní, grazie ai suoi spazi bellissimi e di ampio respiro, ha consentito di esporre anche opere di grandi dimensioni, come il mosaico con scene di caccia (6 metri x 14) che pavimentava un portico monumentale in una residenza imperiale scoperta presso S. Bibiana. Non più visibile dal 1939 viene esposto ora in tutta la sua estensione.
Tel. 06/6991191


Villa Glori
VARCARE LA SOGLIA
Sino al 2000
Non una vera e propria mostra ma un occasione di sperimentare l'integrazione tra opera e natura, in un percorso che porti a superare i pregiudizi e le paure verso l'arte contemporanea e, soprattutto, verso gli ospiti dell'ex Colonia Marchiafava, oggi sede della Casa Famiglia gestita dalla Caritas per l'assistenza alle persone con Aids. Le opere di Kounellis, Mauri, Mattiacci, Dompè, Mochetti, Caruso, Castagna, Nunzio, Staccioli e Dorazio si inseriscono tra i pini e gli spazi aperti della villa, fino a condurre il visitatore a varcare la soglia ed entrare nel "recinto" della struttura di assistenza. Le opere diventano degli elementi inseriti nel verde di una delle più belle ville storiche della città, giocando con la luce che filtra tra le chiome dei pini o momenti di riflessione nella solarità di uno spazio aperto e modificato per aderire alla creatività dell'artista. Radure libere, orti, pendii rassicuranti recinti di alberi da frutto, pinete ordinate da siepi, vallette chiuse all'orizzonte da alberi di alto fusto, in questi contesti naturali inaspettatamente diversi l'uno dall'altro si situano gli interventi degli altri artisti: la presenza totemica della grande scultura di Mattiacci, il cerchio virtuale di Mochetti, l'hortus conclusiís di Maria Dompé, il portale arcaico e memore di una inquietitudine etrusca di Caruso, lo sconvolgente intreccio materico del grande bosco di Kounellis; all'intero del padiglione in muratura, dopo l'intervento pittorico di Purini entro il salone delle riunioni, il percorso si catalizza e si chiude con Fabio Mauri, in una pacata riflessione sul flusso dell'esistenza. Le grandi sculture, che si segnalano come un'invisibile segno di solidarietà espresso dagli artisti, rimarranno in situ sino al 2000, costituendo così uno straordinario museo di sculture nel verde inserito nei percorsi di visita del Giubileo. Un vero ed intenso dialogo tra artificiale e natura, ma solo alcuni interventi, realizzati appositamente per questo spazio, si inseriscono nel loro ascetico rigore creativo.
Tel. 06/8070539


Museo Civico di Zoologia
VIVERE AL LIMITE
Dopo "Amori bestiali", il primo di una serie di allestimenti espositivi tematici nati come mostra per diventare parte integrante del nuovo percorso museale, ecco "Vivere al limite". Non più migliaia di insetti, uccelli e mammiferi che fanno mostra dello essere stati in enormi vetrine, ma colorate ambientazioni, con pannelli esplicativi e pochi esemplari del mondo animale. Nonostante il vigoroso impegno dell'intero staff del museo, gli esigui fondi hanno influito l'adeguamento climatico delle sale, evidenziando un lavoro fatto in economia, ma quando un'amministrazione non crede nella bontà di un progetto diventa molto parsimoniosa. Il tema centrale di questo secondo appuntamento è l'interazione tra l'ambiente e chi ci vive. Luoghi, per lo più, inospitali come i deserti, le grotte, i ghiacciai o gli abissi e l'adattamento dei diversi organismi a tali habitat. Seguirà la musealizzazione tematica sugli ambienti palesemente ricchi di vita. Una trance dopo l'altra di nuova musuelizzazione che racchiude il discorso evolutivo in generale e le influenza che i diversi fattori (luce, acqua, clima) hanno sul vivere.
Tel. 06/3216586



Ariccia (Roma)
Palazzo Chigi
PITTURA BAROCCA ROMANA
Dal 21 novembre 1999 al 12 marzo 2000
La mostra presenta la collezione di Maurizio Fagiolo dell’Arco che ha iniziata trenta anni fa e che, nel in questo suo sessantesimo compleanno, dona al Comune di Ariccia. Sono opere del Seicento, realizzata dal Cavalier d’Arpino, Gian Lorenzo Bernini, Pietro da Cortona, il Baciccio, Andrea Sacchi e Andrea Pozzo. E opere di artisti francesi o fiamminghi che hanno soggiornato a Roma, come Jean Lemaire, Jan Miei, Guillaume Courtois detto il Borgognone, Jacques Stella. Una curiosità è rappresentata da tre ritratti di Giovan Maria Morandi, che raffigurano il cardinale Francesco Albizzi in diverse fasi della sua vita. Una collezione rappresentativa del Barocco, un secolo che in pochi anni passa dal manierismo alla luce del Caravaggio, dal Barocco al Razionalismo, vivendo sempre la dialettica tra sacro e profano, confondendo spesso il Paradiso con l’Olimpo.
Tel. 06/9330053


Nettuno (Roma)
Forte Sangallo
ANDREA SACCHI
Dal 21 novembre 1999 al 16 gennaio 2000
La mostra monografica sul pittore Andrea Sacchi (1599-1661), per celebrare l’artista nel centenario della nascita e si colloca idealmente nella serie delle mostre che la Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici ha dedicato a grandi protagonisti del Seicento nell’ultimo quinquennio. Indipendentemente dalle origini nettunensi del pittore, l’iniziativa di portare in un piccolo centro della provincia una mostra di grande respiro culturale è fatto abbastanza raro. Sacchi partecipa ad uno dei momenti più esaltanti della creatività artistica in un confronto ravvicinato con le altre arti, letteratura, poesia, musica. Entrato giovanissimo nella cerchia del cardinal Del Monte, che gli procurò incarichi prestigiosi (la Messa dì San Gregorio per San Pietro), passato nell’entourage del pontefice Urbano VIII, poeta e letterato, amante delle arti, e dei nipoti di questi, in particolare il cardinal Francesco e il cardinal Antonio. Per i Barberini esegue l’affresco per il soffitto di una delle sale di Palazzo Barberini, residenza della famiglia del papa, la Divina Sapienza, destinato a diventare il manifesto della pittura accademica. Sono gli anni che vedono sorgere l’estro dì Gian Lorenzo Bernini, di Pietro da Cortona, dell’affermazione del barocco, gli anni in cui la lezione dei "bolognesi" (Annibale Carracci, Domenichino, Lanfranco, Albani) trova esiti autonomi




Ferrara
Palazzo dei Diamanti
VENEZIA 1950-59. Il rinnovamento della pittura in Italia
Dal 26 settembre 1999 al 9 gennaio 2000
Venezia si afferma, fin dall'immediato dopoguerra, come uno dei centri propulsori di un rinnovato sperimentalismo. Lo si deve alla presenza, fra gli altri, di de Pisis e Martini anche negli anni del conflitto. Poi, nell'autunno del 1946, al manifestarsi della prima espressione dell'avanguardia italiana del dopoguerra, il Fronte Nuovo delle Arti, cui partecipano i veneziani Vedova e Pizzinato. Quindi alla riapertura della Biennale, avvenuta nel 1948, e al trasferimento a Venezia dagli Stati Uniti della collezione di Peggy Guggenheim, che divenne ben presto il fulcro di fecondi rapporti con l'avanguardia d'oltreoceano, da Gorky a Pollock a Tobey. Fin qui alcune tra le principali premesse; da qui in avanti taluni accadimenti che segnano il decennio in questione. A rappresentare in mostra quel decennio sono circa 85 opere di 14 artisti.
Tel. 0532/209988 - 204828


Ferrara
Palazzo dei Diamanti
PICASSO. Scolpire e dipingere la ceramica
Dal 20 febbraio al 21 maggio 2000
La mostra presenterà 200 opere, tra visi, piatti, brocche, lastre, piastrelle, mattonelle dipinte, oltre che vere e proprie sculture in creta. Le sculture e le pitture in ceramica di Pablo Picasso esposte per la prima volta nelle mostre della Royal Academy of Arts di Londra (1998) e del Metropolitan Museum of Art di New York (1999), hanno ottenuto un eccezionale successo di critica e di pubblico. È la rivelazione, di per sé straordinaria, di una parte della sua produzione artistica, prima pressoché sconosciuta, che consente di rileggere in modo nuovo altri aspetti del suo lavoro. Non si tratta infatti dell’opera di un ceramista ma di un artista geniale che si è avvalso di questo linguaggio espressivo con la stessa forza creativa con cui ha usato il pennello, lo scalpello o la matita. A dimostrarlo, oltre all’altissima qualità di queste ceramiche, è il fatto che in più di un caso sono state proprio esse ad ispirare le sue tele, le sue sculture e la sua grafica.
Tel. 0532/209988 - 204828


Firenze
Palazzo Strozzi
JOAN MIRÒ. Le metamorfosi della forma
Dal 18 dicembre 1999 all'aprile 2000
Una mostra dedicata a Joan Mirò, nella quale saranno presentate un centinaio di opere provenienti dalla Fondazione Maeght di Saint-Paul de Vence: sculture, dipinti, grandi opere su carta e un grande arazzo. Opere che mettono in risalto la vitalità ludica e visionaria di Mirò. Opere realizzate a cavallo degli anni Sessanta e Settanta, grazie anche all’intensità del sodalizio che legò l’artista catalano al gallerista ed editore parigino Aimé Maeght. La Fondazione Maeght di Saint-Paul de Vence, raccoglie infatti più di tremila opere di Mirò, comprendenti l’intera opera grafica, la maggior parte dell’opera scultorea, numerosissimi disegni e importanti dipinti.
Tel. 055/2340742 fax 055/244145
www.vps.it/artificio/


Firenze (rimandata)
Palazzo Strozzi
ALBERTO GIACOMETTI
Data da fissare
A Firenze saranno riunite circa 200 opere dell'artista svizzero; sculture, dipinti e disegni, dalle rarissime opere del periodo surrealista alle grandi sculture del primo dopoguerra agli inquietanti dipinti e ritratti dell'ultimo periodo di quella che ormai è notoriamente considerato un grande scultore del '900. Le grandi sculture, così tipicamente allungate che segneranno la volontà di Giacometti di perseguire ad ogni costo il messaggio simbolico collegato all'uomo e al suo destino in un'epoca in cui tutto sembra andare invece nel senso della distruzione della centralità dell'uomo stesso nel mondo. Opere come "L'homme qui marche", parlano infitti della natura stessa di questo secolo della difficoltà dell'individuo di continuare a esistere in una complessità ormai troppo frammentata di vita.
Tel. 055/2340742 fax 055/244145
www.vps.it/artificio/


Firenze
Palazzo Pitti
EDVARD MUNCH
Dal 30 ottobre 1999 al 13 febbraio 2000
Sono passati cento anni da quando Munch arrivò la prima volta a Firenze e soggiornò sulle colline di Fiesole. Cento anni di mode e movimenti artistici. Ma ancora oggi la pittura di Munch ha un forte impatto sulla sensibilità di chi osserva un suo quadro o una sua incisione. Un'impressione che va oltre l'eccezionale valore artistico del pittore norvegese e la sua importanza come autore espressionista. E infatti Munch un artista in cui la visione drammatica della vita e la presenza della morte si traduce in tutta la sua opera, pur attraverso colori accesi e dolci linee curve. Un anticipatore delle inquietudini e delle contraddizioni del mondo contemporaneo; ispiratore lui stesso di autori italiani come il futurista Boccioni. Ed è proprio questa sua visione, quasi sempre cosi assolutamente pessimistica, che ci colpisce ancora oggi. In questa mostra, composta da diciassette dipinti e diciannove opere grafiche, seguiamo lo sviluppo artistico di Munch. attraverso tutte le sue fasi dall'inizio del linguaggio formale realista dei primi anni ottanta dell'800 e attraverso i dipinti d'atmosfera lirica del neoromanticismo intorno al 1890, lo possiamo seguire all'interno del simbolismo fatalista degli anni novanta,
Tel. 055/2654321


Firenze
Museo Stibbert
DRAGHI E PEONIE
Dal 3 ottobre 1999 al 30 luglio 2000
Il tema viene emblematicamente rappresentato in uno dei più interessanti esemplari d'armatura presenti nella mostra, realizzata dalla Scuola Sansai, fondata dal daimyo Hosokawa Tadaoki (1564-1646), signore di Etchu. Come tanti altri grandi guerrieri del tempo, ad un certo punto della sua vita Tadaoki decise di abbandonare le armi e di rivolgersi alla cura dello spirito e delle arti pacifiche, divenendo monaco buddista con il nome di Sansai. Questa armatura, in cui la grazia delle peonie riprodotte in rame dorato ed argentato sulla parte anteriore del busto si contrappone alla forza stessa dell'armatura, e la naturale bellezza della camelia rossa nell'ornamento frontale dell'elmo (si dice che il fiore di camelia sia stato molto caro a Tadaoki stesso tanto da preferirlo ad altri come unico elemento decorativo durante le cerimonie della sua Scuola del Tè) alla ferocia della maschera da guerra, è dunque l'espressione di questa forte bivalenza.
Tel. 055/475520 - 486049


(Firenze) Vinci
Museo Leonardiano Palazzina Uzielli
LEONARDO DA VINCI - PANAMARENKO
Dal 17 ottobre 1999 al 31 gennaio 2000
Una vasta esposizione dell'artista fiammingo Panamarenko, nel quadro di un'intensa collaborazione stabilitasi fra il Governo delle Fiandre e la Regione Toscana, per prolungare idealmente nell'oggi le tematiche e i modi di Leonardo da Vinci. Un ponte ideale, nello spazio e nel tempo, per tracciare una linea di continuità che colleghi e metta in rapporto l'arte con la scienza e la tecnologia, fattori determinanti del nostro presente e certamente ancor più del futuro, a cui l'arte può porre delle domande ma anche suggerire, se non delle soluzioni, dei valori e dei punti di vista importanti; il tutto nell'obiettivo del progetto Rinascimento-Nascimento dell'associazione Arte Continua. Panamarenko, che vive e lavora ad Anversa, sua città natale, è protagonista ormai da qualche decennio del panorama artistico internazionale. Come Leonardo, egli è un caso altrettanto raro di artista dalla duplice ossessione che vede l'arte coniugata all'invenzione di "macchine" di una scienza e di una tecnica futuribile. Unisce così in sé un'originale creatività ed un reale interesse per le problematiche scientifiche e la manipolazione tecnica ed è concentrato, in particolare, su tutti gli aspetti della questione del movimento, di quello soprattutto che da sempre fa sognare all'uomo l'impossibile e lo ha spinto all'invenzione tecnologica, delle macchine appunto: l'esplorazione dell'acqua e dell'aria, la navigazione, l'immersione, il volo. Le sue opere sono come una sorta di reperti archeologici per un archeologo futuro, le sue teorie sono ipotesi per immaginazioni di domani.
Tel. 057/7943134
www leonet.it/comuni/vinci


Firenze
Casa Buonarroti e Sala d'Arme di Palazzo Vecchio
GIOVINEZZA DI MICHELANGELO
Dal 19 settembre 1999 al 9 gennaio 2000
Per la prima volta, in occasione della mostra, saranno raccolti i capolavori che costituiscono il corpus attualmente noto delle opere giovanili di Michelangelo accompagnate dalle opere degli artisti protagonisti a Firenze in quegli stessi anni, da Botticelli a Verrocchio, da Bertoldo, a Piero di Cosimo ai Della Robbia. La mostra sarà inoltre l'occasione per illuminare il percorso michelangiolesco a Firenze che comprenderà non solo le opere che pur non muovendosi, per impossibilità, dai musei che le ospitano, appartengono concettualmente agli anni della giovinezza di Michelangelo, Il Bacco del Bargello, il Tondo Doni degli Uffizi, il David dell'Accademia, ma anche il complesso delle opere michelangiolesche ospitate a Firenze, dai Prigioni, alle Tombe Medicee, alla Pietà dell'Opera del Duomo.
Tel. 055/2340742


(Firenze) Prato
Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci,
GERHARD RICHTER
Dal 10 ottobre 1999 al 9 gennaio 2000
Il percorso espositivo vedrà, alle oltre 600 fotografie, collages e schizzi, disegni e un'ampia scelta di dipinti appartenenti ai vari cicli pittorici realizzati dagli anni '60 ad oggi: i ritratti, i nudi, le città, i paesaggi, le montagne, le nuvole, i grigi, le astrazioni, le tavole a colori, i particolari. E' presente anche il ciclo "Atlas": una raccolta personale di immagini, organizzate in pannelli di medie dimensioni che comprendono materiali raggruppati in forma di album tematici, come scene familiari private, esperimenti speciali e formali, paesaggi, viste aeree di città, abitazioni, carte e prove di colori, astrazioni, in costante ricerca per esiti pittorici. Da tale compilazione di immagini infatti Richter trae temi e motivi per i suoi dipinti, come documentano le numerose opere pittoriche esposte in parallelo.
La mostra è la più importante e vasta antologica italiana dedicata al genio dell'artista tedesco nel nostro paese.
Tel. 057/4531828


Milano
Fondazione Antonio Mazzotta
DIE BRUCKE. La nascita dell'Espressionismo
Fino al 23 gennaio 2000
Ernst Ludwing Kirchner, Erich Heckel, Fritz Bleyl e Karl Schmidt-Rottluff, quattro studenti nella Dresda del 1905, diedero vita a "Die Brücke" (Il Ponte), una comunità artistica che produsse quella rottura con la tradizione accademica, necessaria a superare i confini territoriali e le convenzioni borghesi. Colori forti e brillanti, per dei contrasti accesi, fino ad esasperare la figura, erano le caratteristiche superficiali che servivano ad esprimere il disagio dell'artista. Nelle figure ispirate all'arte primitiva, nudi e paesaggi, per l'affermazione dell'espressionismo tedesco, sono il soggetto principale delle circa 150 opere selezionate per la mostra e provienti dal Brücke-Museum di Berlino
Tel. 02/878197 - 02/29536577 - 06/611080
www.ticketone.it
www.mazzotta.it


Milano
Galleria BLU
LA SCULTURA. LINGUA MORTA O VIVA?
Dal 30 novembre 1999 al 12 febbraio 2000
Una sorta di epitaffio per una delle più complesse espressioni dell'uomo: la conquista dello spazio, che è controllabile e misurabile in architettura, richiede in scultura una capacità mentale e manuale di grande portata. Da questa considerazione prende corpo la mostra che la Galleria Blu di Milano presenta a partire dal 30 novembre (inaugurazione lunedì 29 alle ore 21) nei suoi spazi di via Senato e che raccoglie; in una scelta che risponde alle intuizioni e ai gusti dei galleristi, le esemplificazioni di quanto gli artisti hanno fatto in questo secolo per uscire dall'impasse in cui la scultura, come dice bene Martini, era finita.
Tel. 02/76022404


Milano
Palazzo Reale
HOKUSAI. Il vecchio pazzo per la pittura
Dal 6 ottobre 1999 al 9 gennaio 2000
La mostra dedicata all'opera del maestro giapponese, presenta circa 500 opere, provenienti dai più importanti musei nazionali e internazionali, tra cui 60 dipinti, 270 stampe, 100 libri di illustrazioni, 70 disegni e una decina di lettere autografe del maestro ai suoi editori. Katsushika Hokusai (1760-1849), rappresenta più di ogni altro artista la cultura giapponese e come tale è conosciuto in tutto il mondo. La sua produzione artistica è immensa: migliaia sono le opere che egli realizzò durante la sua lunghissima vita. La selezione delle opere esposte in mostra presentano, infatti, le sei fasi e stili principali della sua produzione artistica.
Una sezione affronta il rapporto tra l'opera di Hokusai e i fenomeno del Japonisme nella Parigi di fine Ottocento. Netti riferimenti al suo stile si ritrovano, infatti, nelle opere di Degas, Manet, Monet, Gauguin, Van Gogh e l'interesse per la sua arte si riscontra dalla presenza di ben tre biografie a lui dedicate.
Catalogo: Electa
Tel. 02/21563250


Milano
Palazzo Reale
NATURA MORTA LOMBARDA
Dal I° dicembre 1999 al 2 aprile 2000
L’esposizione, attraverso una sessantina di opere custodite in musei pubblici e collezioni private, ripercorrere la nascita e l’affermazione in terra lombarda del genere pittorico della natura morta, della rappresentazione cioè del soggetto naturale e artificiale come protagonista autonomo della pittura. E’ nella soglia fra Tardo manierismo e Barocco che in Europa, nelle Fiandre e nei Paesi Bassi, in Germania e in Spagna come in alcuni stati della penisola italiana, Milano e Roma nello specifico, si afferma la pittura di natura morta con caratteristiche stilistiche e impegnative fortemente mature e originali. Di questo contesto europeo, fatto di contatti, relazioni e scambi, a dispetto delle spaccature politiche e dei conflitti religiosi che dividono i paesi, Milano costituisce un centro produttivo culturalmente vivace, aperto all’esterno e contemporaneamente capace di "esportare" i propri modelli e le proprie invenzioni. Dal terreno fertile del naturalismo lombardo, dalla rinnovata "scienza della natura" del Cinquecento maturo, emerge un interesse nei confronti dei "frutti della terra" e del loro ritratto che si colloca nella quadreria del nobile e dell’erudito: è la "natura morta" da studiolo che in terra lombarda trova i suoi esiti più originali nelle ridotte dimensioni delle tavole di Fede Galizia e di Panfilo Nuvolone e di altri autori anonimi. La nevralgica seconda sezione della mostra è dedicata proprio a illustrarne la diversa fisionomia. Lo sviluppo successivo della mostra, inoltrandosi nel cuore del Seicento e nel Settecento testimonia il cambiamento di gusto e di funzione che il soggetto nella natura morta conosce, dal dipinto di studio alla decorazione ambientale, segnale dì un successo anche merceologico di una pittura altrimenti, da una critica accademica, considerata "minore" rispetto al soggetto sacro o di storia.
Tel. 02/392261 - 06/61416108 - 02/6597728 - 02/21563250
www. ticketone. ìt


Milano
Rotonda della Besana
TIBET: ARTE E SPIRITUALITÀ, UN CONTRIBUTO ALLA STORIA DELL'UOMO
Dal 20 ottobre 1999 al 10 gennaio 2000
Il percorso si apre con una sezione fotografica, omaggio al Dalai Lama a 10 anni dall'assegnazione del Premio Nobel per la Pace, costituita da una serie di ritratti realizzati da Henri Cartier-Bresson e da Martine Franck, cui fa seguito una straordinaria sequenza di immagini sul Tibet scattate da Fosco Maraini nel 1937 e nel 1948 durante le leggendarie spedizioni di Giuseppe Tucci. Attraverso uno spazio-video si passerà alla sezione museale della mostra che comprende una cinquantina di opere pittoriche di rara qualità - tang-kas - eseguite tra il XII e il XX secolo, che illustrano buona parte dell'iconografia religiosa buddhista, oltre a 200 oggetti di vario uso accompagnati da un apparato didattico puntuale sull'arte, la religione, la vita quotidiana, la medicina. Significativa è la presenza di sculture di varia epoca e dimensione e di copertine di libri sacri in legno dipinto, realizzate tra il XII e il XV secolo. Tra gli oggetti, interessanti risultano gli strumenti musicali, dei quali è ampia la tipologia proposta, dai timpani da cerimonia alle antiche conchiglie (trombe), ai liuti in legno e pelle, alle trombe di vario genere (in rame telescopiche, in argento e pietre dure, in ossa umane), ai tamburi, mentre fra gli oggetti d'uso spiccano le maschere, le teiere in bronzo e argento, un set di tavolette per scrittura, finimenti da cavallo, coppe, mobili, occhiali, monete, gioielli in oro, argento, turchesi e corallo, oltre a vari oggetti rituali.
Tel.


Milano
Palazzo Reale
TERRASANTA. Dalla Crociata alla Custodia dei Luoghi Santi
Dal 16 febbraio al 21 maggio 2000
In occasione del IX centenario della prima crociata (1099) e del terzo millennio cristiano, saranno proposti nella mostra milanese circa 400 eccezionali reperti e testimonianze, molti dei quali visibili per la prima volta lontano dai luoghi d'origine, della presenza cristiana in Terrasanta, a partire dall'arrivo dei crociati. Nato come fatto militare, l'insediamento cattolico nei Luoghi Santi andò col tempo radicandosi e assumendo un carattere pacifico; dapprima attraverso l'afflusso sempre maggiore di pellegrini, e poi, dal 1342, con l'istituzione da parte del Papato della Custodia di Terra Santa (affidata ai frati Minori Francescani), i cui compiti erano (e sono tuttora) la tutela dei Luoghi Santi e l'assistenza materiale e spirituale ai pellegrini. In quella particolare situazione, che ancora oggi vede l'intrecciarsi di religioni e diverse confessioni cristiane, si vennero così a creare le basi per una comune convivenza e per lo sviluppo di una fitta rete di scambi fra la cultura cristiana e quella islamica. Il percorso espositivo sarà suddiviso in tre sezioni principali: I santuari crociati in Terrasanta e la vita quotidiana, San Francesco e la nascita della Custodia di Terra Santa e I rapporti tra la Custodia di Terra Santa e le Nazioni cristiane d'Occidente.
Tel. 02/724441 fax 02/724442


(Napoli) Cuma
Parco Archeologico
CUMA 4000. Sculture e Architetture del Novecento
Dal 21 maggio al 5 dicembre 1999
Il Parco Archeologico come scenario per una mostra dedicata alla scultura e all'architettura del Novecento, dove le opere e gli interventi di artisti contemporanei dialogano con le testimonianze archeologiche. Una cornice naturalistica intatta nel suo insieme, con il suo valore evocativo, grazie ai miti tramandati su di esso dalle fonti storico-letterarie, oltre che meta dei visitatori del Grand Tour, questo è Cuma, con le nicchie dell'antro della Sibilla, la cripta romana al Belvedere e i diversi santuari; spazi nei quali trovano collocazione i lavori di artisti quali: Brancusi, Fontana, Melotti, Nivola, Lipchitz. Lorenzo Guerrino, Nicola Carrino, Mauro Staccioli, Francesco Somaini, Maurizio Mochetti, Costas Varotsov, Beverly Pepper, Sol Lewitt e Richard Long, per citarne sono alcuni.
Tel. 081/5234473 - 5233797


Padova
Galleria Civica d'Arte Contemporanea
L'ILLUSTRAZIONE AMERICANA CONTEMPORANEA A PADOVA
Dal 18 novembre 1999 al 15 febbraio 2000
L'America è un Paese fatto di immagini e Padova ne dà conto nella mostra costituita da oltre duecento illustrazioni e manifesti tra i più rappresentativi di quel panorama artistico. Il fenomeno dell'illustrazione grafica è assolutamente centrale nella cultura, non solo visiva, degli Stati Uniti d'America: esso riguarda tutti quegli aspetti della comunicazione di massa in cui risulta dominante l'impatto visivo, cioè la stragrande maggioranza dei consumi visivi. La centralità di questo repertorio, e delle risorse umane, tecnologiche e economiche, in esso investite, è tale negli USA che la stessa arte contemporanea da più decenni - a partire dalla ormai storica Pop Art - ne ha ripreso e rielaborato le forme e le proprietà comunicative.
Tel. 049/8204537 - fax 049/8204503


Padova
Palazzo della Ragione
DIPINTI DELL'OTTOCENTO E DEL NOVECENTO DEI MUSEI CIVICI DI PADOVA
Dal 23 ottobre 1999 al 15 gennaio 2000
Dalla mostra esce l'immagine di una città molto attenta ai nuovi fenomeni dell'arte, sostenuti da circoli e persone convinti dell'importanza di tali fermenti. Un interesse che fin dai primi anni del secolo ha spinto alcuni comitati a finanziare la realizzazione o l'acquisto di opere di artisti contemporanei o a promuovere rassegne di livello internazionale (quali la Rassegna Internazionale d'Arte Sacra, la Triveneta, la Biennale Internazionale del Bronzetto) che calamitavano a Padova artisti tra i più importanti d'Italia e non solo.
Tel. 049/8204513 fax 049/8294566


(Perugia) Montone
Museo Comunale - ex chiesa di San Francesco
LA DEPOSIZIONE DI MONTONE
Dal 26 settembre al 31 dicembre 1999
I Gruppi di Deposizione costituiscono uno dei soggetti più interessanti del patrimonio tardomedioevale di arte sacra. A questa produzione, con aspetti peculiari da regione a regione - ma anche nella Francia meridionale e nella Spagna nord-orientale corrisponde oggi un numero assai limitato di esemplari, anche di altissima qualità formale, molti dei quali sono tuttora conservati nell'Italia centrale o comunque provengono dall'Umbria, dal Lazio e dalla Toscana. Proprio il Gruppo di Montone può essere considerato la più recente acquisizione, di notevole valore scientifico, nel campo della conoscenza dei gruppi lignei di Deposizione. Infatti solo il recentissimo restauro ha rivelato la sua vera identità iconografica di gruppo di Deposizione precedentemente interpretato come Crocifissione. L'iniziativa si propone inoltre di dare particolare risalto agli aspetti fondamentali della conservazione dei manufatti lignei medioevali, riservando particolare attenzione alle nuove acquisizioni in campo storico-artistico rese possibili, soprattutto negli ultimi decenni, da un'intensa attività di restauro di cui hanno beneficiato anche gruppi di Deposizione.
Tel. 075/9306427


(Perugia) Torgiano
Ex Oratorio di Sant'Antonio
IL VINO. CARTE DA GIOCO E GIOCHI DI CARTA
Dal 24 novembre 1999 al 6 gennaio 2000
I giochi "da casa", per grandi e piccini, ma anche i giochi d'azzardo nelle osterie e nei caffè o i tarocchi da cui ricavare indicazioni comportamentali e previsioni per il futuro, sono il soggetto di numerose opere prodotte tra XVI e XX secolo. Tra questi giochi ed il vino sembrano esserci in tutti i Paesi mediterranei, negli usi come nelle iconografie, numerosi legami: spesso l'elemento della vite o del vino è raffigurato direttamente oppure è richiamato attraverso immagini di osterie o di brindisi tra giocatori, oppure evocato attraverso scene di vendemmia, di pigiatura dell'uva, di botti etc... La ricerca che ha condotto alla realizzazione di questa mostra, ha evidenziato una notevole quantità di giochi caduti in disuso nel tempo ma che, nei secoli passati, furono invece tanto diffusi da dover richiedere apposite leggi e regolamentazioni per potere essere praticati. I loro nomi fanno sorridere ma, al tempo stesso, costituiscono una seria documentazione di un aspetto del vivere che apparteneva alla quotidianità familiare e sociale: il "Giuoco del Barone", il "Biribiss", il "Il Giuoco della Birba", "Il Giuoco del Cucu", il "Giuoco dell'Hombre" etc... A questi saranno affiancati numerosi e rari esemplari di Tarocchi antichi, di carte da giuoco italiane, inglesi, francesi e tedesche. Queste immagini hanno il compito di rievocare il gioco, in abbinamento al vino, inserito nei più diversi aspetti del vivere quotidiano dei passati secoli: dal tranquillo e domestico passatempo familiare, alla turbolenta vita delle osterie, popolata di giocatori litigiosi, di bari, di donne compiacenti, di avidi gestori e cartomanti.
Tel. 075/985486 - 054/6661143


Pisa
Palazzo Lanfranchi (Lungarno Galilei)
KEITH HARING
Dall'8 dicembre 1999 al 12 marzo 2000
Nei primi mesi del 1990 scompariva Keith Haring, proprio nel momento in cui veniva legittimata una sua collocazione nella storia dell'arte contemporanea e la sua sintassi espressiva, fatta di segni e icone, è divenuta un vero e proprio fenomeno sociale e massmediologico. Il grande murales della Chiesa di Sant'Antonio a Pisa è la più importante tra le opere "pubbliche" di Haring e sicuramente tra le più importanti in generale anche a detta dell'artista. In esso Haring, che già avvertiva i primi segnali della sua terribile malattia, rappresentò tutto il proprio universo immaginifico e colorato e non a caso al murales fu dato il titolo di "Tuttomondo" e definito da alcuni critici una sorta di Guernica degli anni ottanta. La Mostra presenta una selezione di opere provenienti dalla collezione dell'Estate of Keith Haring di New York e da importanti collezioni pubbliche e private francesi, tedesche e italiane, fotografie, documenti, ricordi della permanenza dell'artista nella città, che vide una sentita e straordinaria partecipazione dei cittadini.
Tel. 050/910510 - 050/910235
www.comune.pisa.it


Rimini
Palazzo del Podestà
LA FORMA DEL COLORE: MOSAICI DALL'ANTICIUTA' AL XX SECOLO
Dal 22 agosto 1999 al 6 gennaio 2000
Ad essere riuniti per questa eccezionale esposizione sono più di cento straordinari esemplari policromi, capolavori conosciutissimi accanto a pezzi di recente e recentissima scoperta. A cominciare dalle testimonianze della tradizione musiva nei primissimi secoli dell'era romana come la famosa "scena di porto" dall'Antiquarium Comune di Roma o i mosaici minuti "ripescati" nei depositi del Museo Nazionale Romano o, ancora, il mosaico riminese "delle Vittorie" che qui compare per la prima volta dopo il restauro. Da Ravenna provengono il "Buon Pastore" e "Le stagioni danzanti" del palazzo bizantino di recente rinvenimento, i mosaici del Palazzo di Teodorico, il ritratto di Giustiniano da Sant'Apollinare Nuovo e due Apostoli dalla Basilica Ursiana. Ancora ai primissimi secoli della nostra era appartengono l'intero pavimento absidale paleocristiano dalla basilica teodoriciana di Meldola e i famosi "Apostoli" del Triclinio Lateranense. Dai mosaici medioevali a quelli rinascimentali, da Venezia e Ravenna, provenientidalla Collezioni di Federico Zeri e della Galleria Borghese
Il Novecento è documentato, tra gli altri, da opere musive che recano la flrma di Severi, Funi e Cadorin per finire con un Balthus (La chambre turque) che consegna il mosaico alla contemporaneità.
Tel. 0541/783100


(Salerno) Pontecagnano
Museo nazionale dell'Agro Picentino
PRIMA DI PITECHUSA
Sino al 31 dicembre 1999
La mostra propone i più antichi materiali greci del golfo di Salerno: antichi vasi greci rinvenuti nelle necropoli di Pontecagnano, coppe e brocche del periodo precedente alla fondazione delle prime colonie greche in Campania. Materiale che testimonia il ruolo fondamentale svolto dall'insediamento picentino, nell'VIII secolo avanti Cristo, nella ripresa dei contatti fra le coste tirreniche e il mondo greco. Fin dalla preistoria, la piana del Picentino fu scelta come sede stabile di una comunità umana. I ritrovamenti più antichi risalgono al Neolitico finale. Ma è la successiva età del Rame che ha restituito le testimonianze più appariscenti: una necropoli di tombe a grotticella artificiale situata subito a sud dell'autostrada Salerno - Reggio Calabria, a pochi metri dalla riva sinistra del fiume Picentino. Alla fine del X secolo, una comunità proveniente dall'Etruria meridionale si stabilì nella piana, dando vita ad un importante insediamento circondato da dense necropoli. Nella seconda metà del IX secolo la comunità locale intrattiene significativi rapporti con altre comunità dell'Italia antica: nei corredi tombali si trovano infatti oggetti provenienti dalla Calabria e anche dalla Sicilia e dalla Sardegna. Questa apertura ai contatti con altri popoli è il segno di uno sviluppo economico e sociale, documentato anche dalla composizione dei corredi tombali e dalla forma stessa delle sepolture, che assumono forme più impegnative e complesse. In questa situazione compaiono i primi vasi importati dalla Grecia. Fu proprio in virtù di questi precoci contatti che gli Euboici scelsero di fondare i loro primi insediamenti stabili nell'isola di Ischia (Pithekoussai) e a Cuma. La loro presenza contribuì in maniera determinante alla formazione della cultura Etrusca e Latina.
Tel. 089/383505


(Siena) San Gimignano e non solo
Associazione Arte Continua
ARTE ALL'ARTE: un progetto di Arte Continua
Dal 11 settembre all'8 dicembre 1999
In diverse località della Toscana si svolgerà la IV edizione, a cura di Florian Matzner e Angela Vettese, della manifestazione dedicata l'Arte, l'Architettura e al Paesaggio; coinvolgendo artisti come Daniel Buren (Poggibonsi) e Giulio Paolini (Volterra), come esponenti della prima arte concettuale, affiancati a tre esponenti della generazione recente: Tobias Rehberger (Casole d'Elsa), Olafur Eliasson (Colle di Val d'Elsa) e Atelier van Lieshout (Montalcino). Mentre a S. Gimignano all'Associazione Arte Continua, verranno esposti i progetti di tutte le opere create dagli artisti.
Tel. 0577/943134


Trento
Museo Tridentino di Scienze Naturali
IL DILUVIO UNIVERSALE
Dal 3 dicembre al 21 maggio 2000
La mostra si presenta come una proposta ricca di suggestioni in cui il mito del Diluvio Universale costituisce il filo conduttore di un ragionamento incentrato sull'arte e l'ecologia, sull'archeologia, le antiche scritture e la bioetica. L'esposizione affronta alcuni tra i più importanti e attuali problemi a carattere ambientale, ma il Diluvio è anche la testimonianza di un racconto che attraversa la storia antica di tutte le civiltà. L'Arca e il Diluvio sono soggetti che si ritrovano nelle opere di molti artisti e per questo motivo, in mostra, vi sarà una selezione di quanto l'arte ha prodotto negli ultimi mille anni. Saranno inoltre presentati il procedere di 5 secoli di ricerca ed il - dibattito scientifico che ha portato al riconoscimento della vera natura dei fossili e della nozione di antichità del Mondo.
Tel. 0461/270311 fax 0461/233880


Trento
Palazzo delle Albere - MART
SEGANTINI: La vita, la natura, la morte
Dal 3 dicembre al 7 maggio 2000
Nel centenario della morte del grande pittore trentino Giovanni Segantini, al Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, è stata programmata una importante esposizione dedicata all'attività pittorica di Segantini. Il titolo della mostra si ispira all'ultima opera di Segantini, il trittico della natura che comprende appunto i tre dipinti: La vita, La natura, La morte, opera che può essere considerata il manifesto della sua concezione pittorica e del suo simbolismo. Il percorso della mostra analizzerà la complessità dei rapporti fra la sua produzione pittorica e quella grafica, attraverso una preziosa selezione di dipinti, arricchita da un centinaio circa di opere su carta, pastelli, acquerelli, tempere e matite colorate, provenienti in gran parte da prestigiose raccolte private italiane e straniere.
Tel. 0461/234860 fax 0461/234007


Treviso
Casa dei Carraresi
DA CÉZANNE A MONDRIAN IL PAESAGGIO DEL NUOVO SECOLO IN EUROPA
Dall'11 settembre '99 al 9 gennaio 2000
Il tema del paesaggio, così come è andato evolvendosi tra Impressionismo, Espressionismo e Cubismo, dalle celeberrime marine di Cézanne ai paesaggi nordici del primo Mondrian, passando per Pissarro, Renoir, Monet, Van Gogh, Gauguin, Rousseau il Doganiere, Valloton, Picasso, Braque, Signac, Sèrusier, Derain, Dufy, Kandinskij, Ensor, Munch, Matisse, Klimt, Schiele, Nolde ma anche gli italiani Previati, Boccioni, Carrà, Morandi, Morbelli, Gino Rossi, Moggioli, Segantini, Pelizza da Volpedo. L'arco di tempo indagato dalla mostra è quello che intercorre tra il 1878 e il 1918, anni cruciali per la storia dell'arte. Dalla fondamentale novità dell'Impressionismo, passando attraverso le diverse esperienze del post-Impressionismo, quindi il Fauvismo e l'Espressionismo fino alla nascita, e alla conclusione, dell'esperienza delle avanguardie: Cubismo e astrazione.
Tel. 0438/412647


Treviso
Museo Civico Luigi Ballo
GIOVANNI BARBISAN
Dal 25 settembre al 5 dicembre 1999
Dell’artista veneto, scomparso da qualche anno, è ricordato soprattutto per l’ultima produzione, vibrante ed impressionista negli oli, raffinata e virtuosistica nelle acqueforti. La mostra richiama invece l’attenzione sugli anni giovanili, quando l’adesione al gusto dei novecentisti allinea perfettamente Barbisan con la cultura degli anni trenta: viene presentata la produzione pittorica e incisoria dal 1928 al 1945, ovvero dalle sue prime prove pittoriche, quando ancora frequentava l’Accademia di Belle Arti di Venezia, al momento significativo della sua prima rilevante mostra personale, che si tenne nella città lagunare nel dicembre nel 1945. Sempre all’Accademia frequenta il corso di decorazione, che lo avvia ad uno studio attento e profondo della tecnica pittorica "antica", tonale e luminosa, e alla tecnica dell’affresco, particolarmente congeniale alle sue capacità artistiche. Gli anni trenta e i primi anni quaranta rappresentano un momento assai interessante nell’iter artistico di Barbisan. L’artista che si dimostra particolarmente sensibile agli influssi di Novecento sviluppa in pittura una vena intimistica e lirica che si esprime soprattutto nei ritratti dai toni bruni, nelle silenziose nature morte, e nei paesaggi trevigiani.
Tel. 0422/591337


Treviso
Museo Civico Luigi Bailo
UNA PINACOTECA PER L'OTTOCENTO
Dal 15 gennaio al 26 marzo 2000
La mostra consentirà la riscoperta di un nucleo qualificato di opere, compresi alcuni autentici capolavori non più esposti dopo il 1917, quando fu chiusa per motivi bellici da pinacoteca in Piazza dei Signori, compresa la Raccolta Giacomelli, nucleo tra i più importanti della Pinacoteca Civica. A "legarlo" al museo della sua città provvide Sante Giacomelli, esponente di spicco della borghesia trevigiana, che aveva raccolto nel suo fastoso palazzo in riva al Sile una quadreria contemporanea pressoché unica nel suo genere in tutto il Veneto. Una raccolta che rispecchia il particolare gusto ottocentesco, con la presenza di soggetti storici e letterari, di contenuto talora esplicitamente patriottico, aperta anche al gusto per l'esotismo, la veduta, le scene di genere. Estremamente interessante anche la scelta degli autori, quasi tutti attivi, come docenti, all'Accademia di Venezia intorno alla metà del secolo. Accanto al "nucleo Giacomelli", l'Ottocento è documentato a Treviso da altre opere di assoluto rilievo, testimonianza della storia di una istituzione che prende avvio nel 1851 in seguito al lascito di una trentina di dipinti di varia epoca da parte della contessa Margherita Grimaldi Prati. Di questo primo lascito fa parte lo straordinario Ritratto di Margherita Grimaldi Prati, capolavoro di Andrea Appiani eseguito nel 1811. La Pinacoteca cresce e prende assetto in seguito allegato Giacomelli, nel 1875, e, quindi, col legato Sernagiotto del 1891 ed altri minori.
Tel. e fax. 0422/591337 - 0422/658442


(Treviso) Sàrmede
Palazzo Municipale
LE IMMAGINI DELLA FANTASIA: UNA FOLLA DI FOLLI FOLLETTI FOLLEGGIA A SARMEDE
Dal 6 novembre al 22 dicembre 1999
Nell'ambito della diciassettesima Mostra internazionale d'illustrazione per l'infanzia, viengono proposti folletti, esseri fantastici, spiritelli incorporei, dal temperamento bizzarro e malizioso, si ritrovano nella tradizione popolare e letteraria di moltissime aree del mondo, anche geograficamente molto lontane tra di loro. Cambiano i nomi, ma non mutano ne le caratteristiche né funzioni e manifestazioni. Munaciello, in Campania, Farfaredda in Sicilia, Mazzapegui in Romagna, Salvanello o Massarìol nel Veneto, Linchetto in Toscana; diverse le denominazioni ma eguali le caratteristiche: il folletto, ad ogni latitudine, è personaggio positivo, quasi sempre legato al quotidiano, alla casa, bizzarro ma benigno protettore della vita familiare. Folletti, folli e folleggianti, saranno presenti in circa 250 opere originali dei maggiori illustratori per l'infanzia di tutto il mondo, elaborate da artisti di 22 Paesi.
Dopo Sàrmede, la Mostra inizierà, come di consueto, un lungo viaggio che la porterà prima a Treviso (febbraio), poi a Bellinzona (marzo), Siena (aprile), Bolzano (maggio) e successivamente in altre città europee.
Tel. 0438/959582


(Treviso) Conegliano
Palazzo Sarcinelli
SULLA PITTURA: L’ARTE ITALIANA D’OGGI COME LA VEDONO DIECI GIOVANI CRITICI
Dal 27 novembre 1999 al 30 gennaio 2000
Per questa rassegna sono stati invitati dieci critici, anch’essi nati a partire dal 1959, a scegliere ognuno quattro pittori con tre opere ciascuno. L’idea è quella di raccogliere le migliori espressioni dell’arte italiana contemporanea, seguendo una linea critica lontana dalla volontà di settorializzare, per affiancare invece artisti ormai affermati, ad altri più giovani, o comunque agli inizi della loro attività. Itinerari e sguardi differenti scorrono paralleli o si incrociano, uniti esclusivamente dallo spartiacque di quell’anno, il 1959, che accomuna l’occhio del critico che sceglie, alla mano del pittore. Altro dato di omogeneità, oltre a quello anagrafico, è l’appartenenza di tutte le opere all’ambito della pittura, interpretata con totale libertà stilistica, attraverso linguaggi avanzati o sapienti ritorni alla tradizione sempre muovendosi a cavallo tra astrazione e figurazione. Quest’esposizione intesa come apertura al nuovo, lontana dalla necessità di seguire precise tendenze o di fornire una panoramica completa della situazione artistica di oggi, si colloca al di là di scelte critiche univoche o tanto meno di logiche di mercato.
Tel. 0438/412647


Trieste
Scuderie del Castello di Miramare
CRISTIANI D'ORIENTE
Dal 26 luglio 1999 al 7 gennaio 2000
Dalla Bulgaria, Romania, Georgia, Grecia e dallo Stato del Vaticano nonché da alcune istituzioni museali italiane giungeranno a Trieste oltre 250 opere. espressione di quella magica commistione di arte, regalità e fede sviluppatasi intorno ai centri di potere laici ed ecclesiastici dei Cristiani di rito bizantino, dopo la caduta di Costantinopoli. Un appuntamento con "l'altro" tardo-Medioevo, complementare a quello dell'Occidente; un'occasione per ripercorrere le vicende storico-artistiche che hanno interessato i cristiani di rito bizantino nell'Europa dell'Est e nei territori intorno al Mar Nero dopo la caduta di Costantinopoli e dunque un'opportunità per comprendere, in un momento di così forti tensioni nell'area balcanica, alcuni processi storici che sono alla base di quelle evoluzioni politico-religiose che nel tempo hanno determinato strade sia parallele che convergenti per le culture dell'Europa Occidentale e Orientale. Catalogo Electa,
Tel. 041/5904893


Venezia
Giardini di Castello - Arsenale
48° BIENNALE DI VENEZIA
Dal 13 giugno al 7 novembre 1999
E' probabile che la critica non sarà magnanima neanche con questa edizione, comunque è difficile offrire una vetrina esaustiva dell'esistente se i diversi addetti ai lavori trovano più comodo stare seduti e aspettare che l'arte venga a loro e non basta certo visitare gli studi di artisti conosciuti, gallerie importanti e musei di prestigio. L'ultima di questo secolo, l'edizione dAPERTutto / APERTO over All / APERTO par TOUT / APERTO über ALL, questo è il titolo nelle diverse lingue, è anche una Biennale di guerra, con una preminente presenza femminile, lasciando la pittura in secondo piano rispetto alla tridimensionalità del video e all'espressività meccanica della fotografia. Un centinaio di artisti, tra i quali il vento del futuro soffia dall'Oriente più che dall'Occidente. Il padiglione italiano è stato abolito, disseminando la presenza della creatività italiana all'interno della mostra internazionale. Sorvolando sulle scelte rimangono solo i quattro omaggi a tre artisti scomparsi: Mario Schifano, Gino De Dominicis, Martin Kippenberger (l'Andy Warhol tedesco), e al "padre" della nuova generazione inglese: Anthony Caro
Tel. 041/5218861


Venezia
Palazzo Grassi.
IL RINASCIMENTO A VENEZIA E LA PITTURA DEL NORD AI TEMPI DI BELLINI, DURER, TIZIANO
Dal 5 settembre 1999 al 9 gennaio 2000
L'esposizione si propone di esaminare i rapporti fra l'arte del Nord Europa, in primo luogo i Paesi Bassi e la Germania Meridionale, e Venezia dal 1450 al 1600 circa, iniziando con un approfondimento dell'opera di Antonello da Messina, Jan van Eyck e Giovanni Bellini per finire con le esperienze veneziane di Rottenhammer e Adam Elsheimer intorno al 1600. Saranno esposte oltre duecento opere fra dipinti, incisioni e disegni, provenienti da un centinaio fra musei e collezioni pubbliche e private di una quindicina di Paesi di tutto il mondo. Nel complesso è documentata l'opera di un'ottantina di artisti.
Tel. 041/5221375


Verona
Museo di Castelvecchio
ALESSANDRO TURCHI DETTO L’ORBETTO (1578-1649)
Dal 19 settembre al 19 dicembre 1999
I dipinti di Alessandro Turchi, conosciuto anche come L’Orbetto, figuravano nelle prestigiose collezioni del Cardinale Mazzarino o di Guglielmo III d’Orange. Ma a contendersi i lavori di questo maestro veneto, colto e raffinato, erano anche la grande nobiltà e l’alto clero romano, dai Barberini ai Borghese: un successo confermato dall’incarico di affrescare la Sala Regia del Quirinale. Turchi fu autore, con Bassetti e Ottino, del rinnovamento in direzione caravaggesca della pittura veneta e veronese del primo Seicento. Nella maturità si trasferì a Roma, dove ricevette importanti commissioni anche da una clientela internazionale, per cui le sue opere si trovano oggi nei maggiori musei del mondo. Saranno esposti circa cinquanta dipinti e una ventina di disegni provenienti dalle collezioni pubbliche e private di tutto il mondo: grandi pale d’altare e piccoli quadri di destinazione privata, su rame o su paragone, di soggetto religioso, storico e mitologico. Il catalogo è edito da Electa.
Tel. 045/8621786


Vicenza
Basilica Palladiana
ALVARO SIZA. UN GRANDE MAESTRO DELL'ARCHITETTURA CONTEMPORANEA A VICENZA
Dal 16 ottobre 1999 al 9 gennaio 2000
La mostra dell'architetto portoghese Alvaro Siza (autore di costruzioni in ogni paese d'Europa, tra le quali il Padiglione del Portogallo all'Expo di Lisbona, interprete della rinascita della cultura progettuale portoghese attualmente all'avanguardia nel mondo, vincitore del Pritzker Prize e di numerosi altri riconoscimenti internazionali) presenterà una vasta selezione di tutte le sue opere e sarà accompagnata da altri due avvenimenti espositivi, dedicati alla sua attività di designer e alla sua straordinaria ricerca grafica, che permetteranno di apprezzare l'originalità del metodo di lavoro e la vena poetica che contraddistinguono quanto l'architetto di Porto ha realizzato.
Tel. 044/541740 fax 0444/234505


Vicenza
Basilica Palladiana
I GRUPPI FUTURISTI "BOCCIONI" E "SAVARE"
dal 4 dicembre 1999 al 19 marzo del 2000
A novant'anni dalla pubblicazione del primo manifesto futurista, Vicenza propone una originalissima mostra-evento che non sarebbe certo dispiaciuta ai protagonisti del Movimento. Come avvenne per numerose esposizioni dell'epoca, molte opere saranno sostituite nel corso della mostra, ai quadri (una sessantina, in buona parte inediti) saranno affiancate opere d'ingegno le più diverse, dalle poesie alle opere letterarie, alla musica, sulla base del superamento delle singole specializzazioni che veniva propugnato dai Futuristi. Il mito di questi gruppi erano, naturalmente, le macchine e quelle volanti in particolare e, di conseguenza, la pittura collegata alle sensazioni, al concetto del volo, ovvero l'Aeropittura. In mostra ne vengono presentati esemplari di grandissima suggestione. Tra le opere che in qualche modo simboleggiano quel particolare momento, "Aeroplano in picchiata" dipinto da Alfredo Ambrosi su uno spezzone dell'aereo col quale era appena precipitato al suolo o "Incursione aerea notturna" di Angelo Caviglioni, realizzata in tempo reale rispetto a ciò che accadeva.
Tel. 0444/222101-2 fax 0444/222155



Parigi (Francia)
Va Sede Dipartimentale
ADRIANO, TESORI DI UNA VILLA IMPERIALE
Dal 22 Settembre al 19 Dicembre 1999
Si rende omaggio ad Adriano attraverso i luoghi che l'imperatore ha ridisegnato a misura delle sue ambizioni di architetto, del suo gusto di colto viaggiatore e che restano la sua eredità più peculiare. Ma quegli spazi, quei monumenti sono in realtà, nonostante la loro fama e la loro imponenza, misteri tutti da decifrare, che solo ora si cominci ad indagare. La mostra parigini dedicata all'imperatore che si fece carico di tutte le bellezze del mondo, è una vera e propria anteprima per quella primaverile di Tivoli, per la lettura complessiva dei "Tesori di Villa Adriana". E' l'occasione per ammirare "Tesori di Villa Adriana" raccolti in uno stesso luogo, dopo l'abbandono della Villa alla fine del Basso Impero, i saccheggi che ne seguirono e gli scavi dell'epoca rinascimentale, per essere oggetto di brama di tutti i sovrani e dispersi in Europa. Circa 250 opere fra cui il Fauno restaurato e l'Antinoo Albani, della collezione dei Musei Capitolini, i preziosi cammei dall'Ermitage di San Pietroburgo, le vedute di Villa Adriana del Piranesi, tanto amate dalla Yourcenar, dalla Biblioteca nazionale di Francia, insieme ad altri prestiti concessi da musei europei e d'oltreoceano. "Adriano imperatore e architetto" è il tema di un convegno internazionale che si terrà a metà novembre all'Università della Sorbonne.
Centro Italiano per le Arti e la Cultura: 06/5813506 fax 06/5812935


Francoforte sul Meno (Germania)
Schirn Kunsthalle
PICENI, POPOLO D'EUROPA
Dal 12 dicembre 1999 al 6 febbraio 2000
Una grande mostra dedicata ai Piceni, popolo italico ma europeo per connotazione. La cultura di questa popolazione dell'Adriatico centrale, di guerrieri, di allevatori e pastori che ebbe la sua massima fioritura culturale tra il VII e il V secolo a. C., nelle Marche e in molte zone dell'Abruzzo. Quattro le sezioni principali nelle quali è divisa la mostra: "Prima dei Piceni", che risale all'età del bronzo, la "Formazione della cultura picena", con la straordinaria necropoli di Fossa (scoperta di recente), la Stonehenge nostrana; "l'Apogeo della cultura picena" con le ricostruzioni delle vesti femminili e dell'armamento dei guerrieri e infine il "periodo della crisi" che testimonia la presenza dei Galli Senoni con le suppellettili di armi e gioielli. Molte ricerche e studi sono stati finora dedicati ai Piceni, vicini per periodo storico e collocazione geografica agli Etruschi, agli Umbri e ai Sanniti: nasce dalle recenti scoperte storiche e archeologiche la realizzazione del progetto da parte delle due regioni si propongono di far conoscere il patrimonio artistico-culturale dei territori interessati per la valorizzazione turistica dell'area picena. La mostra verrà poi trasferita ad Ascoli Piceno e a Teramo a partire dall'8 aprile fino al 15 settembre del 2000, nel cuore della terra dei Piceni per approdare infine a Roma.
Tel. 167.215000


Ascona Canton Ticino (Svizzera)
Museo Comunale d'arte Moderna
RICHARD SEEWALD (1889-1976)
Dal 1 agosto al 5 dicembre 1999
Seewald (Arnswalde, Pomerania, ora Polonia, 1889 - Monaco 1976), avviato dal padre agli studi di architettura, ben presto decise di abbandonarli per dedicarsi alla pittura, frequentando i circoli artistici di Monaco dove si era ormai trasferito. La mostra allestita al Museo di Ascona comprende una cinquantina di dipinti eseguiti tra il 1912 e il 1976, che toccano tutte le tematiche affrontate dall'artista (dalle scene di figura ai paesaggi, alle nature morte paesaggio che consentono di ricostruire tutta la sua vicenda artistica che si rivela molto lineare e di sicuro interesse.
Tel. 0041 91/7805100


Lugano (Svizzera)
Museo in Villa Malpensata
ERNEST LUDWING KIRCHNER
Dal 12 marzo al 2 luglio 2000
L'esposizione, nel suo intento di offrire una panoramica completa dell'opera di Ernst Ludwig Kirchner (1880-1938), si configura dunque come la più ampia antologica dell'opera dell'artista tedesco, uno tra i maggiori del XX secolo. La mostra rappresenta un momento di approfondimento specifico dell'ambito espressionista tedesco, in particolare di uno dei suoi gruppi più noti, Die Brùcke, per altro già indagato a fondo con la grande retrospettiva dedicata qualche anno fa a Emil Nolde, che fu con Kirchner uno dei principali animatori del gruppo.
Sono ormai acquisiti per la mostra i prestiti di una settantina di dipinti e di una quarantina di opere grafiche, concessi da prestigiose collezioni private e dai principali musei di tutto il mondo, che consentiranno di illustrare l'intero percorso artistico di Kirchner dal 1905 al 1938.
Tel.


Lugano (Svizzera)
Museo Cantonale d'Arte
IL GIOVANE BORROMINI (1599-1667). Dagli esordi a San Carlo alle Quattro Fontane
Dal 5 settembre al 14 novembre 1999
Per celebrare degnamente il quattrocentesimo anniversario della nascita di Francesco Borromini (Francesco Castelli detto Borromini: Bissone 1599 - Roma 1667), straordinario architetto barocco fra i maggiori interpreti di tutti i tempi di un'architettura intesa come campo aperto all'invenzione e all'innovazione, la mostra ripercorre, dagli esordi fino alla realizzazione della Chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane a Roma, la sua intera attività. Fonti, documenti e studi comparativi permettono di esporre relazioni, influenze, gesti innovativi del giovane architetto alle prese con un ambiente milanese in transito tra due diverse ottiche dei Borromeo, quella di Carlo e quella di Federico. Una traccia che permetterà valorizzare e meglio comprendere il suo impegno presso la Fabbrica del Vaticano e finalmente giungere a capire in tutti i suoi aspetti il linguaggio architettonico della sua prima e rivoluzionaria opera significativa, il San Carlino, cioè la chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane. L'esposizione presenta quasi trecento opere comprendenti disegni, planimetrie, vedute, ritratti, dipinti, acquerelli, stampe, libri, manoscritti, lettere, documenti cartografici, medaglie, materiale fotografico, modellini, oggetti da cantiere concessi in prestito dalle più prestigiose istituzioni internazionali.
Tel. 0041.91/9104780


Lugano (Svizzera)
Museo Cantonale d'Arte
IL GIOVANE BORROMINI
Dal 5 settembre al 14 novembre 1999
Nell'ambito della mostra che il Museo Cantonale d'Arte di Lugano dedicherà ai 400 anni di Francesco Borromini, l'Università della Svizzera Italiana, attraverso la Accademia di architettura di Mendrisio propone un particolare contributo con la realizzazione di un'opera-evento di richiamo internazionale, il "San Carlino a Lugano". Il progetto, ideato dall'architetto Mario Botta, prevede la costruzione di uno spaccato (modello) in legno, in scala reale di 1:1, dell'opera di Borromini San Carlino alle quattro fontane, da espone, quale straordinario evento urbano sul lago di Lugano nella zona prospicente la rivetta Telì. Il progetto "San Carlino a Lugano" offrirà una stimolante opportunità di reinserimento professionale nel campo della carpenteria e della falegnameria per i partecipanti al programma di occupazione temporanea (PO), attraverso la formazione che sarà loro offerta con la costruzione dello spaccato della chiesa di Borrominì. La partecipazione ad una esperienza cosi particolare e anche impegnativa dal profilo tecnico costituirà in ogni caso una referenza di qualità per tutti i partecipanti.
Tel. 031/269393


Martigny (Svizzera)
Fondation Pierre Gianadda
PIERRE BONNARD
Dall'11 giugno al 14 novembre 1999
Contemporaneo di Henri Matisse, ma anche di Claude Debussy e di Marcel Proust, la forza della novità di Bonnard è legata all'intensità dei quesiti che egli si pone sul colore, la luce e lo spazio. I temi più semplici, la vita quotidiana, le persone care che gli stanno vicine costituiscono un repertorio di 120 opere, scelte per la mostra, che sembrano destinate a proteggere un'apparente tranquillità. Dopo i suoi primi dipinti, ancorati in un XIX secolo che sta per finire, il passaggio al sorprendente periodo Nabi in compagnia dell'amico Edouard Vuillard dà rapidamente a Bonnard una nuova libertà. Una indipendenza totale infatti segna il suo lavoro, a fronte di tutti i movimenti che caratterizzano l'inizio del nostro secolo. Egli conosce - e riconosce - le scoperte dei suoi contemporanei, ma conduce un cammino eccezionale e solitario pur di mantenere un dialogo senza fine con ciò che costituisce la sua vita, la pittura.
Tel. 0041/27.7223978


Rancate (Svizzera)
Pinacoteca Zust
JULIEN DE PARME (1736-1799)
Dal 19 settembre al 21 novembre 1999
Julien de Parme (1736-1799), artista nato a Cavigliano, nella Svizzera italiana, è stato in passato confuso con alcuni suoi contemporanei, lo scultore Pierre Julien (1731-1804) e il pittore Simon Julien de Toulon (1735-1800). Per questo la sua storia e la sua opera sono tutte da riscoprire. La sua formazione, che fu soprattutto locale, si amplia durante un soggiorno a Roma di dodici anni e si completa in Francia. Poco considerato dal mondo artistico ufficiale, come l'Accademia di Francia a Roma e l'Accademia Reale di pittura e scultura, ebbe tra i maggiori sostenitori il potente ministro del ducato borbonico di Parma, Guillaume Du Tillot, ma anche artisti come il pittore belga André Corneille Lens o lo scultore e incisore svedese Johan Tobias Sergel. La sua carriera non fu, per riconoscimento e fama, delle più brillanti, ma Julien de Parme non desistette mai, anche se soffriva dei numerosi insuccessi, come si legge nella corrispondenza che ebbe con Lens e nella sua movimentata autobiografia. Ambiziose per i soggetti, che sono quelli che i grandi maestri neoclassici affronteranno a loro volta, le opere di Julien de Parme disorientano e sorprendono. Deliberatamente l'artista rifiuta la pittura francese alla Boucher, allora di moda, e guarda all'antico e a Raffaello, convinto così di riuscire a rinnovare, attraverso illustri discendenze, la pittura.
Tel. 0041 91/6464565



aggiornato al 2 dicembre 1999

Email me at: ex-o.mostre@katamail.com



1