Hi I'm
EX-O
art magazine
Roma dal 26 settembre 1998
Serie II
In Rome since Sept. 26th, 1998
My interests are / i miei interessi sono:
art & exhibitions / arte e mostre.
The description of my page is / Così descrivo la mia pagina:
To promote art and exhibitions in Italy / Pubblicizzare arte e
mostre in Italia
EX-O INDEX
EXHIBITIONS IN ROME / LE MOSTRE A ROMA
EXHIBITIONS IN ITALY / LE MOSTRE IN ITALIA
Prossimamente altre pagine di EX-O saranno attive su
vari argomenti
verrà anche proposta una "vetrina" di artisti attivi a
Roma
Email me at: ex-o.mostre@katamail.com
Please come back soon and visit me.
in collaborazione con:
FORMA VRBIS - ORIZZONTI
Palazzo delle Esposizioni
FRANCESCO
BORROMINI E L'UNIVERSO BAROCCO
Dal 15 dicembre
1999 al 28 febbraio 2000
Dopo numerose mostre dedicate a Bernini e
ai diversi aspetti della sua attività, è la volta del suo
geniale "antagonista". Una personalità tormentata
quella di Francesco Borromini, morto suicida, che sarà possibile
conoscere, dalla formazione alle più importanti opere, il
contesto storico in cui ha lavorato, i luoghi, l'ambiente sociale
e le premesse artistiche che caratterizzano un personaggio che ha
fatto la storia dell'architettura. Nel quarto centenario della
nascita di Francesco Borromini, la mostra mette in risalto opera
grafica dell'architetto: autentici capolavori del disegno di
architettura, custoditi per la maggior parte all'Albertina di
Vienna, tramite i quali si percepiscono in maniera diretta la
creatività artistica, l'immediatezza concettuale e l'acutezza di
pensiero dell'ideatore. Affianco all'opera grafica saranno
esposti dipinti, medaglie, calchi e plastici. La gran parte dei
600 oggetti esposti fanno parte delle collezioni di Musei e
Istituzioni in Italia, Europa e America.
Tel. 06/4745903 - 4885465
Palazzo Venezia
ROMEI E
GIUBILEI
Dal 29 ottobre
1999 al 26 febbraio 2000
La mostra rappresenta un'occasione per
scoprire le origini e la storia del pellegrinaggio. Attraverso un
percorso espositivo si ripercorre la storia del pellegrinaggio
medievale in direzione dei principali luoghi di culto della
cristianità: Gerusalemme, Roma, Santiago di Compostela. In
particolare l'esposizione illustra il viaggio dei
"romei", i pellegrini diretti a Roma, mossi dal
desiderio di visitare le tombe di San Pietro e San Paolo, i
sepolcri degli altri martiri romani, ottenere il
"perdono" (l'indulgenza giubilare) e ammirare ogni
altra "meraviglia della città santa". Il visitatore
potrà immergersi nell'atmosfera affascinante e fantastica
dell'età medievale e rivivere le toccanti suggestioni che
caratterizzarono il pellegrinaggio: le strade, le tappe, i
pericoli del viaggio, l'abbigliamento, le insegne dei santuari,
le reliquie, l'arte e la letteratura.
Tel. 06/68136738
Museo del Corso
DA POUSSIN
AGLI IMPRESSIONISTI
Dal 12 novembre al
27 febbraio
Il Museo Puskin di Mosca, come è noto,
possiede una collezione darte francese tra le più ricche
al mondo, costituita principalmente da due grandi filoni: le
raccolte della corte degli Zar, specie al tempo di Caterina II, e
il collezionismo di due straordinari personaggi dellultimo
Ottocento. Sergej Schukin e Ivan Morozov. Le relazioni definite
da questo filo rosso che lega la Russia alla Francia sono forse
tra le pagine più affascinanti della cultura artistica di quelle
due stagioni, accomunate come sono anche dallaltissima
qualità delle opere, in molti casi create proprio per i
committenti russi. Cosi la sequenza dei dipinti esposti, uno per
artista, in questa mostra offre più di una chiave di lettura: in
primo luogo si pone laccento sul gusto collezionistico
russo nei suoi momenti di maggior fulgore, nella seconda metà
del Settecento e negli anni che dallestremo Ottocento si
spingono fino alle soglie della Grande Guerra. Poussin, Lorrain,
Courbet, Monet, Degas, Cézanne, Braque e altri, per tre secoli
di pittura francese in una mirata selezione di 25 opere.
Tel. 06/67072864 -
06/6786209
Prevendita
biglietti in tutta Italia: TicketOne - tel. 02/29536577;
www.ticketone.it.
Segreteria didattica Arcadia: tel. 06/786741
Scuderie Papali al
Quirinale
I CENTO CAPOLAVORI
DELLERMITAGE
Dal 18 dicembre 1999 al 11
giugno 2000
La mostra comprende ottanta dipinti e venti
disegni che appartenevano per lo più alle raccolte di Sergej
Schukin e Ivan Morozov, due ricchi mercanti di sete e tessuti
dallinfallibile intuito, che li avevano acquistati a
Parigi, nei primi anni del secolo. Schukin e Morozov, in anni e
periodi diversi viaggiarono per lEuropa e a Parigi
frequentarono e divennero i migliori clienti delle più
importanti gallerie, Druet, Durand-Ruel, Vollard, Kahnweiler, ma
soprattutto entrarono direttamente in contatto con quegli artisti
ancora poco famosi che stravolsero, negli anni successivi, il
corso dellarte e della pittura contemporanea. Da Monet a
Renoir, da Degas a Gauguin, da Sisley a Cézanne, a Rousseau il
Doganiere. a Bonnard. a Picasso e, soprattutto, Matisse che
lavorò molto per Schukin.
Tel. 02/54913 -
02/54918
Mercati di Traiano -
American Academy
RICHARD SERRA
Dal 7 dicembre 1999 al 5
marzo 2000
Tra i maggiori esponenti della ricerca
artistica del Dopoguerra, il lavoro di Richard Serra è basato
sulla creazione di sculture in acciaio, ferro o piombo di grandi
dimensioni spesso inserite nel contesto urbano, come gli
straordinari interventi a Place de la Concorde a Parigi o a
Brookside a Londra. Motivi dispirazione delle sue sculture
più recenti, appena esposte al Museo Guggenheim di Bilbao, si
ritrovano nelle corrispondenze tra concavo e convesso delle
architetture borrominiane. Ed è proprio sul rapporto tra pieni e
vuoti, tra equilibri e volumi che lartista ha ideato il
progetto per questa esposizione romana. Le dieci sculture
installate nella grandiosa e unica cornice dei Mercati di
Traiano, per la prima grande mostra pubblica di Richard Serra mai
allestita in Italia, instaurano un dialogo senza precedenti tra
contemporaneità e passato, tra la classicità
dellarchitettura e il dinamismo spaziale della scultura. Le
sue opere determinano una ridefmizione dello spazio e della
veduta prospettica. Il contrasto tra limponenza delle
strutture e lapparente leggerezza del loro assemblaggio
precisano unimmagine di grandissimo impatto visivo.
Tel. 06/69941020
06/69780532
Palazzo Ruspoli
BAGLIORI
DEL MEDIOEVO - ARTE ROMANICA E GOTICA CATALANA
Dal 30 ottobre
1999 al 28 febbraio 2000
Quasi mille anni fa, al tempo delle celebri
abbazie cistercensi, dei chierici vaganti, dei paladini e delle
chansons de gestes, in molte regioni d'Europa, specie la
Normandia e in Lombardia, fiorivano nuove e originali
architetture e sculture, grandi edifici sacri ispirati alla
tradizione popolare, con copertura per lo più a crociera, gli
esterni ornati di archetti pensili e rilievi di sculture e figure
fantastiche. Veri tesori dell'arte medievale catalana provenienti
dal Museo d'Arte della Catalogna, per conoscerne i segreti delle
sue radici europee. In Spagna, in Catalogna e Aragona, questo
nuovo stile che nell'ottocento verrà definito
"romanico", giunge dalla Francia e dall'Italia,
attraverso le vie dei pellegrinaggi religiosi, seguite anche
dagli artisti itineranti e si manifesta nelle chiese edificate
lungo i percorsi dei pellegrini. Un'architettura, una scultura,
una pittura che sostituiscono gli elementi della tradizione
popolare dell'Europa occidentale ai modelli carolingi e
bizantini, dando vita ad una sorta di rinascimento prima del
Rinascimento. L'ambientazione "mistica" per questi
capolavori dell'arte medievale è ad opera di Pier Luigi Pizzi.
Tel.
06/6874704
www.palazzoruspoli.it
Chiostro del Bramante
ASPETTI
ALTERNATIVI DELLE ARTI APPLICATE NEL XX SECOLO
Dal 23 settembre
al 21 novembre 1999
Nella prima e unica tappa italiana della
mostra, viene presentata circa duecento oggetti (mobili, vetri,
ceramiche, gioielli, tessuti, ecc.) creati dai più importanti
artisti, designer, architetti e stilisti del nostro secolo: da
Picasso a Philippe Starck da Giacomo Balla a Frank Gehry, da
Ettore Sottsass a Jean-Paul Gaultier, provenienti dalla
collezione di design del Musée des Arts décoratifs de
Montréal, con lo scopo di esplorare l'intera gamma di influenze
creative del design del secolo che sì sta per concludere. Si
tratta di una vera e propria sfida alla definizione acquisita di
design. allargata agli aspetti artistici di tutti gli ambiti
della creazione, attraverso un esame dei diversi aspetti della
modernità: dall'Art Nouveau al Novecento, dal Wiener Werkstatte
all'Art Decò, dal design del dopoguerra alla Pop Art e al
Post-modernismo. La rassegna sì concentra su quattro temi che in
mostra si concretizzano in quattro sezioni: il corpo umano come
elemento di design (gioielli a forma di occhi o sedie a forma di
corpo), la trasformazione di elementi comuni in elementi di
design (oggetti d'uso quotidiano così "graziosi" da
far dimenticare la loro funzionalità primaria), la decorazione e
l'ornamentazione delle superfici (piatti incastonati di fiori e
mobili e stoffe con decorazioni geometriche), il ruolo della
fantasia (un appendiabiti che sembra un cactus o un divano con il
profilo di una città).
Tel./fax
06/68809036-35
Complesso del
Vittoriano
MARC
GHAGALL Il teatro dei sogni
Dal 7 ottobre 1999 al 16
gennaio 2000
Il ciclo dei dipinti del teatro ebraico, esposto in mostra,
rappresenta uno dei momenti culminanti dell'arte di Chagall e
dopo quindici anni viene riproposta a Roma una grande mostra su
Marc Chagall, con circa 250 opere tra pitture (oli, tempere,
gouache), disegni e incisioni. Accanto ai lavori che illustrano
il mondo privato dell'artista sono in mostra i sette dipinti
creati per le pareti del Teatro Statale Ebraico di Mosca. Il
ciclo è conservato presso la Galleria Statale Tret'jakov di
Mosca. Si tratta di opere di grandi dimensioni (tre metri per
otto la più grande), di respiro quasi "rinascimentale"
ma modernissime per concezione e raffigurazione; costituiscono
uno dei primi tentativi dell'arte moderna di operare in una
dimensione monumentale, al di fuori dei limiti della pittura da
cavalletto. Provengono dalla Fondazione Mazzotta "Le anime
morte", 96 illustrazioni per il romanzo di N. V. Gogol
(acquaforte, puntasecca, acquatinta), un tempo conservate presso
la Galleria di Stato Tret' jakov, e il ciclo intitolato "I
Sette Peccati Capitali", 15 incisioni (acquaforte e
puntasecca). Oltre a queste opere, già oggetto di una mostra
dedicata all'artista russo tenutasi a Milano alla Fondazione
Mazzotta nel 1995, viene esposto il ciclo dal titolo "La
Bibbia", formato da 106 incisioni (acquaforte su lastre di
rame), attualmente conservato presso la Fondazione Mazzotta.
Tel. 06/3225380
Galleria Comunale
d'Arte Moderna e Contemporanea ex stabilimento Birra Peroni
DUILIO
CAMBELLOTTI
Dal 23 settembre
1999 al 23 gennaio 2000
Duilio Cambellotti (1876-1960)
l'artista-artigiano che fu uno dei principali protagonisti del
rinnovamento delle arti a Roma nella prima metà del Novecento.
Si dedicò alle arti applicate, sperimentando molteplici tecniche
e avvicinando l'arte agli oggetti della vita quotidiana. Fu anche
l'artista che più si impegnò in una azione sociale dell'arte,
in particolare per l'alfabetizzazione dei contadini dell'Agro
Romano. La mostra presenta per la prima volta tutti gli aspetti
di un artista dai mille interessi. Una selezione di dipinti,
sculture, incisioni, illustrazioni, scenografie, ceramiche,
decorazioni murali, vetrate, mobili, costumi, manifesti, arazzi e
ricami.
Tel. 06/4742848 -
4742909 - 8844930
Palazzo Barberini
PIER LUIGI
GHEZZI. SETTECENTO ALLA MODA
Dal 28 settembre
all'8 dicembre 1999
Dopo essere stata
presentata ad Ascoli Piceno, la mostra consente di riscoprire un
artista eclettico e versatile, attravero un'ottantina di opere,
tra cui 50 dipinti e 30 lavori su carta, noto per le suo lavoro
pittorico, ma anche per essere stato il primo a introdurre la
caricatura. Testimone fedele di un'epoca,
l'artista ritrae nelle sue opere grafiche, come nei suoi dipinti,
i personaggi in vista del momento. Racconta vicende, curiosità e
passatempi mondani in forma di diario o in margine alle
caricature. La mostra
dedicata a Pier Leone Ghezzi (1674-1755) rientra nel programma
delle celebrazioni indette in onore dei
Ghezzi, sotto il titolo "I
Ghezzi dalle Marche all'Europa", pittori
e amanti dell'arte, che hanno animato la vita culturale, e non
solo marchigiana, a partire dal secondo decennio del Seicento e
fino al 1755, anno della morte di Pier Leone, il più noto della
famiglia. progetto . In mostra, anche il manoscritto autografo delle Memorie
scritte da se medesimo, conservato nella Biblioteca Angelica di
Roma.
Tel. 06/4814591
Villa Vecchia in Villa Doria
Pamphilj
LE VIRTU' E I
PIACERI IN VILLA
Sino
Le virtù e i piaceri in villa è
l'occasione per illustrare una serie di tematiche preparatorie
all'allestimento del nuovo Museo di Villa Doria Pamphilj.
Partendo dalla via Aurelia Antica, asse consolare d'accesso
all'area del Vaticano, mantiene ancora oggi una configurazione
legata alle splendide ville barocche che l'hanno caratterizzato
in età moderna. Sono infatti disposte lungo il percorso della
Porta S. Pancrazio, dopo l'introduzione della Villa Sciarra
all'interno delle Mura Vaticane, una successione di dimore
patrizie immerse nel verde, che mantengono il fascino antico
derivante dalla commistione di natura e storia. I numerosi
edifici disposti lungo quest'asse, quindi, risultano
particolarmente idonei a costituire un sistema museale in grado
di recuperare quella tradizione specificatamente romana delle
ville fuori dalle mura. Il visitatore potrà ammirare le
sculture, i dipinti, le incisioni, le fotografie, i reperti
archeologici, i disegni legati culturalmente alla Villa
provenienti dalla collezione della famiglia Doria Pamphilj
conservati nel palazzo cittadino, dai depositi del futuro museo,
dalle maggiori collezioni comunali, dall'Istituto nazionale per
la grafica.
Tel. 06/39376616
Centrale Montemarini (Via
Ostiense)
SCULTURE DI ROMA
ANTICA
Sino al 2000
Un nuovo, ma temporaneamente lungo, spazio
museale, sull'esempio della Gare d'Orsay di Parigi, per le
splendide sculture e preziosi manufatti artistici finora mai
esposti o visti solo in occasione di mostre, sono presentati al
pubblico. In un percorso cronologico, che dalle fasi più antiche
della città giunge fino alla tarda età imperiale, saranno
privilegiati i momenti principali dell'evoluzione urbana,
documentati dagli esemplari più significativi delle collezioni
capitoline. Tra le tante preziosità risalta la ricomposizione
del gruppo frontale di Apollo Sosiano, originali greci portati a
Roma in età augustea per decorare l'edificio di culto scoperto
lungo la via del Mare, e le monumentali testimonianze del
Campidoglio e di largo Argentina sono alcuni degli episodi più
significativi dell'opera di ricostruzione dell'area centrale di
Roma antica. La splendida cornice della Centrale Montemartiní,
grazie ai suoi spazi bellissimi e di ampio respiro, ha consentito
di esporre anche opere di grandi dimensioni, come il mosaico con
scene di caccia (6 metri x 14) che pavimentava un portico
monumentale in una residenza imperiale scoperta presso S.
Bibiana. Non più visibile dal 1939 viene esposto ora in tutta la
sua estensione.
Tel. 06/6991191
Villa Glori
VARCARE LA SOGLIA
Sino al 2000
Non una vera e propria mostra ma un
occasione di sperimentare l'integrazione tra opera e natura, in
un percorso che porti a superare i pregiudizi e le paure verso
l'arte contemporanea e, soprattutto, verso gli ospiti dell'ex
Colonia Marchiafava, oggi sede della Casa Famiglia gestita dalla
Caritas per l'assistenza alle persone con Aids. Le opere di
Kounellis, Mauri, Mattiacci, Dompè, Mochetti, Caruso, Castagna,
Nunzio, Staccioli e Dorazio si inseriscono tra i pini e gli spazi
aperti della villa, fino a condurre il visitatore a varcare la
soglia ed entrare nel "recinto" della struttura di
assistenza. Le opere diventano degli elementi inseriti nel verde
di una delle più belle ville storiche della città, giocando con
la luce che filtra tra le chiome dei pini o momenti di
riflessione nella solarità di uno spazio aperto e modificato per
aderire alla creatività dell'artista. Radure libere, orti,
pendii rassicuranti recinti di alberi da frutto, pinete ordinate
da siepi, vallette chiuse all'orizzonte da alberi di alto fusto,
in questi contesti naturali inaspettatamente diversi l'uno
dall'altro si situano gli interventi degli altri artisti: la
presenza totemica della grande scultura di Mattiacci, il cerchio
virtuale di Mochetti, l'hortus conclusiís di Maria Dompé, il
portale arcaico e memore di una inquietitudine etrusca di Caruso,
lo sconvolgente intreccio materico del grande bosco di Kounellis;
all'intero del padiglione in muratura, dopo l'intervento
pittorico di Purini entro il salone delle riunioni, il percorso
si catalizza e si chiude con Fabio Mauri, in una pacata
riflessione sul flusso dell'esistenza. Le grandi sculture, che si
segnalano come un'invisibile segno di solidarietà espresso dagli
artisti, rimarranno in situ sino al 2000, costituendo così uno
straordinario museo di sculture nel verde inserito nei percorsi
di visita del Giubileo. Un vero ed intenso dialogo tra
artificiale e natura, ma solo alcuni interventi, realizzati
appositamente per questo spazio, si inseriscono nel loro ascetico
rigore creativo.
Tel. 06/8070539
Museo Civico di Zoologia
VIVERE AL LIMITE
Dopo "Amori bestiali", il
primo di una serie di allestimenti espositivi tematici nati come
mostra per diventare parte integrante del nuovo percorso museale,
ecco "Vivere al limite". Non più migliaia di insetti,
uccelli e mammiferi che fanno mostra dello essere stati in enormi
vetrine, ma colorate ambientazioni, con pannelli esplicativi e
pochi esemplari del mondo animale. Nonostante il vigoroso impegno
dell'intero staff del museo, gli esigui fondi hanno influito
l'adeguamento climatico delle sale, evidenziando un lavoro fatto
in economia, ma quando un'amministrazione non crede nella bontà
di un progetto diventa molto parsimoniosa. Il tema centrale di
questo secondo appuntamento è l'interazione tra l'ambiente e chi
ci vive. Luoghi, per lo più, inospitali come i deserti, le
grotte, i ghiacciai o gli abissi e l'adattamento dei diversi
organismi a tali habitat. Seguirà la musealizzazione tematica
sugli ambienti palesemente ricchi di vita. Una trance dopo
l'altra di nuova musuelizzazione che racchiude il discorso
evolutivo in generale e le influenza che i diversi fattori (luce,
acqua, clima) hanno sul vivere.
Tel. 06/3216586
Ariccia (Roma)
Palazzo
Chigi
PITTURA
BAROCCA ROMANA
Dal 21 novembre
1999 al 12 marzo 2000
La mostra presenta
la collezione di Maurizio Fagiolo dellArco che ha iniziata
trenta anni fa e che, nel in questo suo sessantesimo compleanno,
dona al Comune di Ariccia. Sono opere del Seicento, realizzata
dal Cavalier dArpino, Gian Lorenzo Bernini, Pietro da
Cortona, il Baciccio, Andrea Sacchi e Andrea Pozzo. E opere di
artisti francesi o fiamminghi che hanno soggiornato a Roma, come
Jean Lemaire, Jan Miei, Guillaume Courtois detto il Borgognone,
Jacques Stella. Una curiosità è rappresentata da tre ritratti
di Giovan Maria Morandi, che raffigurano il cardinale Francesco
Albizzi in diverse fasi della sua vita. Una collezione
rappresentativa del Barocco, un secolo che in pochi anni passa
dal manierismo alla luce del Caravaggio, dal Barocco al
Razionalismo, vivendo sempre la dialettica tra sacro e profano,
confondendo spesso il Paradiso con lOlimpo.
Tel.
06/9330053
Nettuno (Roma)
Forte
Sangallo
ANDREA
SACCHI
Dal 21 novembre
1999 al 16 gennaio 2000
La mostra monografica sul pittore Andrea
Sacchi (1599-1661), per celebrare lartista nel centenario
della nascita e si colloca idealmente nella serie delle mostre
che la Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici ha dedicato
a grandi protagonisti del Seicento nellultimo quinquennio.
Indipendentemente dalle origini nettunensi del pittore,
liniziativa di portare in un piccolo centro della provincia
una mostra di grande respiro culturale è fatto abbastanza raro.
Sacchi partecipa ad uno dei momenti più esaltanti della
creatività artistica in un confronto ravvicinato con le altre
arti, letteratura, poesia, musica. Entrato giovanissimo nella
cerchia del cardinal Del Monte, che gli procurò incarichi
prestigiosi (la Messa dì San Gregorio per San Pietro), passato
nellentourage del pontefice Urbano VIII, poeta e letterato,
amante delle arti, e dei nipoti di questi, in particolare il
cardinal Francesco e il cardinal Antonio. Per i Barberini esegue
laffresco per il soffitto di una delle sale di Palazzo
Barberini, residenza della famiglia del papa, la Divina Sapienza,
destinato a diventare il manifesto della pittura accademica. Sono
gli anni che vedono sorgere lestro dì Gian Lorenzo
Bernini, di Pietro da Cortona, dellaffermazione del
barocco, gli anni in cui la lezione dei "bolognesi"
(Annibale Carracci, Domenichino, Lanfranco, Albani) trova esiti
autonomi
Ferrara
Palazzo
dei Diamanti
VENEZIA 1950-59. Il
rinnovamento della pittura in Italia
Dal 26 settembre
1999 al 9 gennaio 2000
Venezia si afferma, fin dall'immediato
dopoguerra, come uno dei centri propulsori di un rinnovato
sperimentalismo. Lo si deve alla presenza, fra gli altri, di de
Pisis e Martini anche negli anni del conflitto. Poi, nell'autunno
del 1946, al manifestarsi della prima espressione
dell'avanguardia italiana del dopoguerra, il Fronte Nuovo delle
Arti, cui partecipano i veneziani Vedova e Pizzinato. Quindi alla
riapertura della Biennale, avvenuta nel 1948, e al trasferimento
a Venezia dagli Stati Uniti della collezione di Peggy Guggenheim,
che divenne ben presto il fulcro di fecondi rapporti con
l'avanguardia d'oltreoceano, da Gorky a Pollock a Tobey. Fin qui
alcune tra le principali premesse; da qui in avanti taluni
accadimenti che segnano il decennio in questione. A rappresentare
in mostra quel decennio sono circa 85 opere di 14 artisti.
Tel. 0532/209988 -
204828
Ferrara
Palazzo
dei Diamanti
PICASSO. Scolpire e
dipingere la ceramica
Dal 20 febbraio al
21 maggio 2000
La mostra presenterà 200 opere, tra visi,
piatti, brocche, lastre, piastrelle, mattonelle dipinte, oltre
che vere e proprie sculture in creta. Le sculture e le pitture in
ceramica di Pablo Picasso esposte per la prima volta nelle mostre
della Royal Academy of Arts di Londra (1998) e del Metropolitan
Museum of Art di New York (1999), hanno ottenuto un eccezionale
successo di critica e di pubblico. È la rivelazione, di per sé
straordinaria, di una parte della sua produzione artistica, prima
pressoché sconosciuta, che consente di rileggere in modo nuovo
altri aspetti del suo lavoro. Non si tratta infatti
dellopera di un ceramista ma di un artista geniale che si
è avvalso di questo linguaggio espressivo con la stessa forza
creativa con cui ha usato il pennello, lo scalpello o la matita.
A dimostrarlo, oltre allaltissima qualità di queste
ceramiche, è il fatto che in più di un caso sono state proprio
esse ad ispirare le sue tele, le sue sculture e la sua grafica.
Tel. 0532/209988 -
204828
Firenze
Palazzo Strozzi
JOAN MIRÒ. Le
metamorfosi della forma
Dal 18 dicembre
1999 all'aprile 2000
Una mostra dedicata a Joan Mirò, nella
quale saranno presentate un centinaio di opere provenienti dalla
Fondazione Maeght di Saint-Paul de Vence: sculture, dipinti,
grandi opere su carta e un grande arazzo. Opere che mettono in
risalto la vitalità ludica e visionaria di Mirò. Opere
realizzate a cavallo degli anni Sessanta e Settanta, grazie anche
allintensità del sodalizio che legò lartista
catalano al gallerista ed editore parigino Aimé Maeght. La
Fondazione Maeght di Saint-Paul de Vence, raccoglie infatti più
di tremila opere di Mirò, comprendenti lintera opera
grafica, la maggior parte dellopera scultorea,
numerosissimi disegni e importanti dipinti.
Tel. 055/2340742
fax 055/244145
www.vps.it/artificio/
Firenze (rimandata)
Palazzo
Strozzi
ALBERTO
GIACOMETTI
Data da fissare
A Firenze saranno riunite circa 200 opere
dell'artista svizzero; sculture, dipinti e disegni, dalle
rarissime opere del periodo surrealista alle grandi sculture del
primo dopoguerra agli inquietanti dipinti e ritratti dell'ultimo
periodo di quella che ormai è notoriamente considerato un grande
scultore del '900. Le grandi sculture, così tipicamente
allungate che segneranno la volontà di Giacometti di perseguire
ad ogni costo il messaggio simbolico collegato all'uomo e al suo
destino in un'epoca in cui tutto sembra andare invece nel senso
della distruzione della centralità dell'uomo stesso nel mondo.
Opere come "L'homme qui marche", parlano infitti della
natura stessa di questo secolo della difficoltà dell'individuo
di continuare a esistere in una complessità ormai troppo
frammentata di vita.
Tel. 055/2340742
fax 055/244145
www.vps.it/artificio/
Firenze
Palazzo Pitti
EDVARD
MUNCH
Dal 30 ottobre
1999 al 13 febbraio 2000
Sono passati cento anni da quando Munch
arrivò la prima volta a Firenze e soggiornò sulle colline di
Fiesole. Cento anni di mode e movimenti artistici. Ma ancora oggi
la pittura di Munch ha un forte impatto sulla sensibilità di chi
osserva un suo quadro o una sua incisione. Un'impressione che va
oltre l'eccezionale valore artistico del pittore norvegese e la
sua importanza come autore espressionista. E infatti Munch un
artista in cui la visione drammatica della vita e la presenza
della morte si traduce in tutta la sua opera, pur attraverso
colori accesi e dolci linee curve. Un anticipatore delle
inquietudini e delle contraddizioni del mondo contemporaneo;
ispiratore lui stesso di autori italiani come il futurista
Boccioni. Ed è proprio questa sua visione, quasi sempre cosi
assolutamente pessimistica, che ci colpisce ancora oggi. In
questa mostra, composta da diciassette dipinti e diciannove opere
grafiche, seguiamo lo sviluppo artistico di Munch. attraverso
tutte le sue fasi dall'inizio del linguaggio formale realista dei
primi anni ottanta dell'800 e attraverso i dipinti d'atmosfera
lirica del neoromanticismo intorno al 1890, lo possiamo seguire
all'interno del simbolismo fatalista degli anni novanta,
Tel. 055/2654321
Firenze
Museo Stibbert
DRAGHI E
PEONIE
Dal 3 ottobre 1999
al 30 luglio 2000
Il tema viene emblematicamente
rappresentato in uno dei più interessanti esemplari d'armatura
presenti nella mostra, realizzata dalla Scuola Sansai, fondata
dal daimyo Hosokawa Tadaoki (1564-1646), signore di Etchu. Come
tanti altri grandi guerrieri del tempo, ad un certo punto della
sua vita Tadaoki decise di abbandonare le armi e di rivolgersi
alla cura dello spirito e delle arti pacifiche, divenendo monaco
buddista con il nome di Sansai. Questa armatura, in cui la grazia
delle peonie riprodotte in rame dorato ed argentato sulla parte
anteriore del busto si contrappone alla forza stessa
dell'armatura, e la naturale bellezza della camelia rossa
nell'ornamento frontale dell'elmo (si dice che il fiore di
camelia sia stato molto caro a Tadaoki stesso tanto da preferirlo
ad altri come unico elemento decorativo durante le cerimonie
della sua Scuola del Tè) alla ferocia della maschera da guerra,
è dunque l'espressione di questa forte bivalenza.
Tel. 055/475520 -
486049
(Firenze) Vinci
Museo
Leonardiano Palazzina Uzielli
LEONARDO
DA VINCI - PANAMARENKO
Dal 17 ottobre
1999 al 31 gennaio 2000
Una vasta esposizione dell'artista
fiammingo Panamarenko, nel quadro di un'intensa collaborazione
stabilitasi fra il Governo delle Fiandre e la Regione Toscana,
per prolungare idealmente nell'oggi le tematiche e i modi di
Leonardo da Vinci. Un ponte ideale, nello spazio e nel tempo, per
tracciare una linea di continuità che colleghi e metta in
rapporto l'arte con la scienza e la tecnologia, fattori
determinanti del nostro presente e certamente ancor più del
futuro, a cui l'arte può porre delle domande ma anche suggerire,
se non delle soluzioni, dei valori e dei punti di vista
importanti; il tutto nell'obiettivo del progetto
Rinascimento-Nascimento dell'associazione Arte Continua.
Panamarenko, che vive e lavora ad Anversa, sua città natale, è
protagonista ormai da qualche decennio del panorama artistico
internazionale. Come Leonardo, egli è un caso altrettanto raro
di artista dalla duplice ossessione che vede l'arte coniugata
all'invenzione di "macchine" di una scienza e di una
tecnica futuribile. Unisce così in sé un'originale creatività
ed un reale interesse per le problematiche scientifiche e la
manipolazione tecnica ed è concentrato, in particolare, su tutti
gli aspetti della questione del movimento, di quello soprattutto
che da sempre fa sognare all'uomo l'impossibile e lo ha spinto
all'invenzione tecnologica, delle macchine appunto:
l'esplorazione dell'acqua e dell'aria, la navigazione,
l'immersione, il volo. Le sue opere sono come una sorta di
reperti archeologici per un archeologo futuro, le sue teorie sono
ipotesi per immaginazioni di domani.
Tel. 057/7943134
www
leonet.it/comuni/vinci
Firenze
Casa
Buonarroti e Sala d'Arme di Palazzo Vecchio
GIOVINEZZA
DI MICHELANGELO
Dal 19 settembre
1999 al 9 gennaio 2000
Per la prima volta, in occasione della
mostra, saranno raccolti i capolavori che costituiscono il corpus
attualmente noto delle opere giovanili di Michelangelo
accompagnate dalle opere degli artisti protagonisti a Firenze in
quegli stessi anni, da Botticelli a Verrocchio, da Bertoldo, a
Piero di Cosimo ai Della Robbia. La mostra sarà inoltre
l'occasione per illuminare il percorso michelangiolesco a Firenze
che comprenderà non solo le opere che pur non muovendosi, per
impossibilità, dai musei che le ospitano, appartengono
concettualmente agli anni della giovinezza di Michelangelo, Il
Bacco del Bargello, il Tondo Doni degli Uffizi, il David
dell'Accademia, ma anche il complesso delle opere
michelangiolesche ospitate a Firenze, dai Prigioni, alle Tombe
Medicee, alla Pietà dell'Opera del Duomo.
Tel. 055/2340742
(Firenze) Prato
Centro per
l'Arte Contemporanea Luigi Pecci,
GERHARD
RICHTER
Dal 10 ottobre
1999 al 9 gennaio 2000
Il percorso espositivo vedrà, alle oltre
600 fotografie, collages e schizzi, disegni e un'ampia scelta di
dipinti appartenenti ai vari cicli pittorici realizzati dagli
anni '60 ad oggi: i ritratti, i nudi, le città, i paesaggi, le
montagne, le nuvole, i grigi, le astrazioni, le tavole a colori,
i particolari. E' presente anche il ciclo "Atlas": una
raccolta personale di immagini, organizzate in pannelli di medie
dimensioni che comprendono materiali raggruppati in forma di
album tematici, come scene familiari private, esperimenti
speciali e formali, paesaggi, viste aeree di città, abitazioni,
carte e prove di colori, astrazioni, in costante ricerca per
esiti pittorici. Da tale compilazione di immagini infatti Richter
trae temi e motivi per i suoi dipinti, come documentano le
numerose opere pittoriche esposte in parallelo.
La mostra è la più importante e vasta antologica italiana
dedicata al genio dell'artista tedesco nel nostro paese.
Tel. 057/4531828
Milano
Fondazione Antonio
Mazzotta
DIE
BRUCKE. La nascita dell'Espressionismo
Fino al 23 gennaio
2000
Ernst Ludwing Kirchner, Erich Heckel, Fritz
Bleyl e Karl Schmidt-Rottluff, quattro studenti nella Dresda del
1905, diedero vita a "Die Brücke" (Il Ponte), una
comunità artistica che produsse quella rottura con la tradizione
accademica, necessaria a superare i confini territoriali e le
convenzioni borghesi. Colori forti e brillanti, per dei contrasti
accesi, fino ad esasperare la figura, erano le caratteristiche
superficiali che servivano ad esprimere il disagio dell'artista.
Nelle figure ispirate all'arte primitiva, nudi e paesaggi, per
l'affermazione dell'espressionismo tedesco, sono il soggetto
principale delle circa 150 opere selezionate per la mostra e
provienti dal Brücke-Museum di Berlino
Tel. 02/878197 -
02/29536577 - 06/611080
www.ticketone.it
www.mazzotta.it
Milano
Galleria
BLU
LA
SCULTURA. LINGUA MORTA O VIVA?
Dal 30 novembre
1999 al 12 febbraio 2000
Una sorta di epitaffio per una delle più
complesse espressioni dell'uomo: la conquista dello spazio, che
è controllabile e misurabile in architettura, richiede in
scultura una capacità mentale e manuale di grande portata. Da
questa considerazione prende corpo la mostra che la Galleria Blu
di Milano presenta a partire dal 30 novembre (inaugurazione
lunedì 29 alle ore 21) nei suoi spazi di via Senato e che
raccoglie; in una scelta che risponde alle intuizioni e ai gusti
dei galleristi, le esemplificazioni di quanto gli artisti hanno
fatto in questo secolo per uscire dall'impasse in cui la
scultura, come dice bene Martini, era finita.
Tel. 02/76022404
Milano
Palazzo Reale
HOKUSAI.
Il vecchio pazzo per la pittura
Dal 6 ottobre 1999
al 9 gennaio 2000
La mostra dedicata all'opera del maestro
giapponese, presenta circa 500 opere, provenienti dai più
importanti musei nazionali e internazionali, tra cui 60 dipinti,
270 stampe, 100 libri di illustrazioni, 70 disegni e una decina
di lettere autografe del maestro ai suoi editori. Katsushika
Hokusai (1760-1849), rappresenta più di ogni altro artista la
cultura giapponese e come tale è conosciuto in tutto il mondo.
La sua produzione artistica è immensa: migliaia sono le opere
che egli realizzò durante la sua lunghissima vita. La selezione
delle opere esposte in mostra presentano, infatti, le sei fasi e
stili principali della sua produzione artistica.
Una sezione affronta il rapporto tra l'opera di Hokusai e i
fenomeno del Japonisme nella Parigi di fine Ottocento. Netti
riferimenti al suo stile si ritrovano, infatti, nelle opere di
Degas, Manet, Monet, Gauguin, Van Gogh e l'interesse per la sua
arte si riscontra dalla presenza di ben tre biografie a lui
dedicate.
Catalogo: Electa
Tel. 02/21563250
Milano
Palazzo Reale
NATURA
MORTA LOMBARDA
Dal I° dicembre
1999 al 2 aprile 2000
Lesposizione, attraverso una
sessantina di opere custodite in musei pubblici e collezioni
private, ripercorrere la nascita e laffermazione in terra
lombarda del genere pittorico della natura morta, della
rappresentazione cioè del soggetto naturale e artificiale come
protagonista autonomo della pittura. E nella soglia fra
Tardo manierismo e Barocco che in Europa, nelle Fiandre e nei
Paesi Bassi, in Germania e in Spagna come in alcuni stati della
penisola italiana, Milano e Roma nello specifico, si afferma la
pittura di natura morta con caratteristiche stilistiche e
impegnative fortemente mature e originali. Di questo contesto
europeo, fatto di contatti, relazioni e scambi, a dispetto delle
spaccature politiche e dei conflitti religiosi che dividono i
paesi, Milano costituisce un centro produttivo culturalmente
vivace, aperto allesterno e contemporaneamente capace di
"esportare" i propri modelli e le proprie invenzioni.
Dal terreno fertile del naturalismo lombardo, dalla rinnovata
"scienza della natura" del Cinquecento maturo, emerge
un interesse nei confronti dei "frutti della terra" e
del loro ritratto che si colloca nella quadreria del nobile e
dellerudito: è la "natura morta" da studiolo che
in terra lombarda trova i suoi esiti più originali nelle ridotte
dimensioni delle tavole di Fede Galizia e di Panfilo Nuvolone e
di altri autori anonimi. La nevralgica seconda sezione della
mostra è dedicata proprio a illustrarne la diversa fisionomia.
Lo sviluppo successivo della mostra, inoltrandosi nel cuore del
Seicento e nel Settecento testimonia il cambiamento di gusto e di
funzione che il soggetto nella natura morta conosce, dal dipinto
di studio alla decorazione ambientale, segnale dì un successo
anche merceologico di una pittura altrimenti, da una critica
accademica, considerata "minore" rispetto al soggetto
sacro o di storia.
Tel.
02/392261 - 06/61416108 - 02/6597728 - 02/21563250
www. ticketone.
ìt
Milano
Rotonda della
Besana
TIBET:
ARTE E SPIRITUALITÀ, UN CONTRIBUTO ALLA STORIA DELL'UOMO
Dal 20 ottobre
1999 al 10 gennaio 2000
Il percorso si apre con una sezione
fotografica, omaggio al Dalai Lama a 10 anni dall'assegnazione
del Premio Nobel per la Pace, costituita da una serie di ritratti
realizzati da Henri Cartier-Bresson e da Martine Franck, cui fa
seguito una straordinaria sequenza di immagini sul Tibet scattate
da Fosco Maraini nel 1937 e nel 1948 durante le leggendarie
spedizioni di Giuseppe Tucci. Attraverso uno spazio-video si
passerà alla sezione museale della mostra che comprende una
cinquantina di opere pittoriche di rara qualità - tang-kas -
eseguite tra il XII e il XX secolo, che illustrano buona parte
dell'iconografia religiosa buddhista, oltre a 200 oggetti di
vario uso accompagnati da un apparato didattico puntuale
sull'arte, la religione, la vita quotidiana, la medicina.
Significativa è la presenza di sculture di varia epoca e
dimensione e di copertine di libri sacri in legno dipinto,
realizzate tra il XII e il XV secolo. Tra gli oggetti,
interessanti risultano gli strumenti musicali, dei quali è ampia
la tipologia proposta, dai timpani da cerimonia alle antiche
conchiglie (trombe), ai liuti in legno e pelle, alle trombe di
vario genere (in rame telescopiche, in argento e pietre dure, in
ossa umane), ai tamburi, mentre fra gli oggetti d'uso spiccano le
maschere, le teiere in bronzo e argento, un set di tavolette per
scrittura, finimenti da cavallo, coppe, mobili, occhiali, monete,
gioielli in oro, argento, turchesi e corallo, oltre a vari
oggetti rituali.
Tel.
Milano
Palazzo Reale
TERRASANTA.
Dalla Crociata alla Custodia dei Luoghi Santi
Dal 16 febbraio al
21 maggio 2000
In occasione del IX centenario della prima
crociata (1099) e del terzo millennio cristiano, saranno proposti
nella mostra milanese circa 400 eccezionali reperti e
testimonianze, molti dei quali visibili per la prima volta
lontano dai luoghi d'origine, della presenza cristiana in
Terrasanta, a partire dall'arrivo dei crociati. Nato come fatto
militare, l'insediamento cattolico nei Luoghi Santi andò col
tempo radicandosi e assumendo un carattere pacifico; dapprima
attraverso l'afflusso sempre maggiore di pellegrini, e poi, dal
1342, con l'istituzione da parte del Papato della Custodia di
Terra Santa (affidata ai frati Minori Francescani), i cui compiti
erano (e sono tuttora) la tutela dei Luoghi Santi e l'assistenza
materiale e spirituale ai pellegrini. In quella particolare
situazione, che ancora oggi vede l'intrecciarsi di religioni e
diverse confessioni cristiane, si vennero così a creare le basi
per una comune convivenza e per lo sviluppo di una fitta rete di
scambi fra la cultura cristiana e quella islamica. Il percorso
espositivo sarà suddiviso in tre sezioni principali: I santuari
crociati in Terrasanta e la vita quotidiana, San Francesco e la
nascita della Custodia di Terra Santa e I rapporti tra la
Custodia di Terra Santa e le Nazioni cristiane d'Occidente.
Tel. 02/724441 fax
02/724442
(Napoli) Cuma
Parco
Archeologico
CUMA 4000.
Sculture e Architetture del Novecento
Dal 21 maggio al 5
dicembre 1999
Il Parco Archeologico come scenario per una
mostra dedicata alla scultura e all'architettura del Novecento,
dove le opere e gli interventi di artisti contemporanei dialogano
con le testimonianze archeologiche. Una cornice naturalistica
intatta nel suo insieme, con il suo valore evocativo, grazie ai
miti tramandati su di esso dalle fonti storico-letterarie, oltre
che meta dei visitatori del Grand Tour, questo è Cuma, con le
nicchie dell'antro della Sibilla, la cripta romana al Belvedere e
i diversi santuari; spazi nei quali trovano collocazione i lavori
di artisti quali: Brancusi, Fontana, Melotti, Nivola, Lipchitz.
Lorenzo Guerrino, Nicola Carrino, Mauro Staccioli, Francesco
Somaini, Maurizio Mochetti, Costas Varotsov, Beverly Pepper, Sol
Lewitt e Richard Long, per citarne sono alcuni.
Tel. 081/5234473 -
5233797
Padova
Galleria
Civica d'Arte Contemporanea
L'ILLUSTRAZIONE
AMERICANA CONTEMPORANEA A PADOVA
Dal 18 novembre
1999 al 15 febbraio 2000
L'America è un Paese fatto di
immagini e Padova ne dà conto nella mostra costituita da oltre
duecento illustrazioni e manifesti tra i più rappresentativi di
quel panorama artistico. Il fenomeno dell'illustrazione grafica
è assolutamente centrale nella cultura, non solo visiva, degli
Stati Uniti d'America: esso riguarda tutti quegli aspetti della
comunicazione di massa in cui risulta dominante l'impatto visivo,
cioè la stragrande maggioranza dei consumi visivi. La
centralità di questo repertorio, e delle risorse umane,
tecnologiche e economiche, in esso investite, è tale negli USA
che la stessa arte contemporanea da più decenni - a partire
dalla ormai storica Pop Art - ne ha ripreso e rielaborato le
forme e le proprietà comunicative.
Tel.
049/8204537 - fax 049/8204503
Padova
Palazzo
della Ragione
DIPINTI
DELL'OTTOCENTO E DEL NOVECENTO DEI MUSEI CIVICI DI PADOVA
Dal 23 ottobre
1999 al 15 gennaio 2000
Dalla mostra esce l'immagine di una città
molto attenta ai nuovi fenomeni dell'arte, sostenuti da circoli e
persone convinti dell'importanza di tali fermenti. Un interesse
che fin dai primi anni del secolo ha spinto alcuni comitati a
finanziare la realizzazione o l'acquisto di opere di artisti
contemporanei o a promuovere rassegne di livello internazionale
(quali la Rassegna Internazionale d'Arte Sacra, la Triveneta, la
Biennale Internazionale del Bronzetto) che calamitavano a Padova
artisti tra i più importanti d'Italia e non solo.
Tel. 049/8204513
fax 049/8294566
(Perugia) Montone
Museo
Comunale - ex chiesa di San Francesco
LA
DEPOSIZIONE DI MONTONE
Dal 26 settembre
al 31 dicembre 1999
I Gruppi di Deposizione costituiscono uno
dei soggetti più interessanti del patrimonio tardomedioevale di
arte sacra. A questa produzione, con aspetti peculiari da regione
a regione - ma anche nella Francia meridionale e nella Spagna
nord-orientale corrisponde oggi un numero assai limitato di
esemplari, anche di altissima qualità formale, molti dei quali
sono tuttora conservati nell'Italia centrale o comunque
provengono dall'Umbria, dal Lazio e dalla Toscana. Proprio il
Gruppo di Montone può essere considerato la più recente
acquisizione, di notevole valore scientifico, nel campo della
conoscenza dei gruppi lignei di Deposizione. Infatti solo il
recentissimo restauro ha rivelato la sua vera identità
iconografica di gruppo di Deposizione precedentemente
interpretato come Crocifissione. L'iniziativa si propone inoltre
di dare particolare risalto agli aspetti fondamentali della
conservazione dei manufatti lignei medioevali, riservando
particolare attenzione alle nuove acquisizioni in campo
storico-artistico rese possibili, soprattutto negli ultimi
decenni, da un'intensa attività di restauro di cui hanno
beneficiato anche gruppi di Deposizione.
Tel. 075/9306427
(Perugia) Torgiano
Ex
Oratorio di Sant'Antonio
IL VINO.
CARTE DA GIOCO E GIOCHI DI CARTA
Dal 24 novembre
1999 al 6 gennaio 2000
I giochi "da casa", per grandi e
piccini, ma anche i giochi d'azzardo nelle osterie e nei caffè o
i tarocchi da cui ricavare indicazioni comportamentali e
previsioni per il futuro, sono il soggetto di numerose opere
prodotte tra XVI e XX secolo. Tra questi giochi ed il vino
sembrano esserci in tutti i Paesi mediterranei, negli usi come
nelle iconografie, numerosi legami: spesso l'elemento della vite
o del vino è raffigurato direttamente oppure è richiamato
attraverso immagini di osterie o di brindisi tra giocatori,
oppure evocato attraverso scene di vendemmia, di pigiatura
dell'uva, di botti etc... La ricerca che ha condotto alla
realizzazione di questa mostra, ha evidenziato una notevole
quantità di giochi caduti in disuso nel tempo ma che, nei secoli
passati, furono invece tanto diffusi da dover richiedere apposite
leggi e regolamentazioni per potere essere praticati. I loro nomi
fanno sorridere ma, al tempo stesso, costituiscono una seria
documentazione di un aspetto del vivere che apparteneva alla
quotidianità familiare e sociale: il "Giuoco del
Barone", il "Biribiss", il "Il Giuoco della
Birba", "Il Giuoco del Cucu", il "Giuoco
dell'Hombre" etc... A questi saranno affiancati numerosi e
rari esemplari di Tarocchi antichi, di carte da giuoco italiane,
inglesi, francesi e tedesche. Queste immagini hanno il compito di
rievocare il gioco, in abbinamento al vino, inserito nei più
diversi aspetti del vivere quotidiano dei passati secoli: dal
tranquillo e domestico passatempo familiare, alla turbolenta vita
delle osterie, popolata di giocatori litigiosi, di bari, di donne
compiacenti, di avidi gestori e cartomanti.
Tel. 075/985486 -
054/6661143
Pisa
Palazzo
Lanfranchi (Lungarno Galilei)
KEITH
HARING
Dall'8 dicembre
1999 al 12 marzo 2000
Nei primi mesi del 1990 scompariva Keith
Haring, proprio nel momento in cui veniva legittimata una sua
collocazione nella storia dell'arte contemporanea e la sua
sintassi espressiva, fatta di segni e icone, è divenuta un vero
e proprio fenomeno sociale e massmediologico. Il grande murales
della Chiesa di Sant'Antonio a Pisa è la più importante tra le
opere "pubbliche" di Haring e sicuramente tra le più
importanti in generale anche a detta dell'artista. In esso
Haring, che già avvertiva i primi segnali della sua terribile
malattia, rappresentò tutto il proprio universo immaginifico e
colorato e non a caso al murales fu dato il titolo di
"Tuttomondo" e definito da alcuni critici una sorta di
Guernica degli anni ottanta. La Mostra presenta una selezione di
opere provenienti dalla collezione dell'Estate of Keith Haring di
New York e da importanti collezioni pubbliche e private francesi,
tedesche e italiane, fotografie, documenti, ricordi della
permanenza dell'artista nella città, che vide una sentita e
straordinaria partecipazione dei cittadini.
Tel. 050/910510 -
050/910235
www.comune.pisa.it
Rimini
Palazzo
del Podestà
LA FORMA
DEL COLORE: MOSAICI DALL'ANTICIUTA' AL XX SECOLO
Dal 22 agosto 1999
al 6 gennaio 2000
Ad essere riuniti per questa eccezionale
esposizione sono più di cento straordinari esemplari policromi,
capolavori conosciutissimi accanto a pezzi di recente e
recentissima scoperta. A cominciare dalle testimonianze della
tradizione musiva nei primissimi secoli dell'era romana come la
famosa "scena di porto" dall'Antiquarium Comune di Roma
o i mosaici minuti "ripescati" nei depositi del Museo
Nazionale Romano o, ancora, il mosaico riminese "delle
Vittorie" che qui compare per la prima volta dopo il
restauro. Da Ravenna provengono il "Buon Pastore" e
"Le stagioni danzanti" del palazzo bizantino di recente
rinvenimento, i mosaici del Palazzo di Teodorico, il ritratto di
Giustiniano da Sant'Apollinare Nuovo e due Apostoli dalla
Basilica Ursiana. Ancora ai primissimi secoli della nostra era
appartengono l'intero pavimento absidale paleocristiano dalla
basilica teodoriciana di Meldola e i famosi "Apostoli"
del Triclinio Lateranense. Dai mosaici medioevali a quelli
rinascimentali, da Venezia e Ravenna, provenientidalla Collezioni
di Federico Zeri e della Galleria Borghese
Il Novecento è documentato, tra gli altri, da opere musive che
recano la flrma di Severi, Funi e Cadorin per finire con un
Balthus (La chambre turque) che consegna il mosaico alla
contemporaneità.
Tel. 0541/783100
(Salerno) Pontecagnano
Museo
nazionale dell'Agro Picentino
PRIMA DI
PITECHUSA
Sino al 31
dicembre 1999
La mostra propone i più antichi materiali
greci del golfo di Salerno: antichi vasi greci rinvenuti nelle
necropoli di Pontecagnano, coppe e brocche del periodo precedente
alla fondazione delle prime colonie greche in Campania. Materiale
che testimonia il ruolo fondamentale svolto dall'insediamento
picentino, nell'VIII secolo avanti Cristo, nella ripresa dei
contatti fra le coste tirreniche e il mondo greco. Fin dalla
preistoria, la piana del Picentino fu scelta come sede stabile di
una comunità umana. I ritrovamenti più antichi risalgono al
Neolitico finale. Ma è la successiva età del Rame che ha
restituito le testimonianze più appariscenti: una necropoli di
tombe a grotticella artificiale situata subito a sud
dell'autostrada Salerno - Reggio Calabria, a pochi metri dalla
riva sinistra del fiume Picentino. Alla fine del X secolo, una
comunità proveniente dall'Etruria meridionale si stabilì nella
piana, dando vita ad un importante insediamento circondato da
dense necropoli. Nella seconda metà del IX secolo la comunità
locale intrattiene significativi rapporti con altre comunità
dell'Italia antica: nei corredi tombali si trovano infatti
oggetti provenienti dalla Calabria e anche dalla Sicilia e dalla
Sardegna. Questa apertura ai contatti con altri popoli è il
segno di uno sviluppo economico e sociale, documentato anche
dalla composizione dei corredi tombali e dalla forma stessa delle
sepolture, che assumono forme più impegnative e complesse. In
questa situazione compaiono i primi vasi importati dalla Grecia.
Fu proprio in virtù di questi precoci contatti che gli Euboici
scelsero di fondare i loro primi insediamenti stabili nell'isola
di Ischia (Pithekoussai) e a Cuma. La loro presenza contribuì in
maniera determinante alla formazione della cultura Etrusca e
Latina.
Tel. 089/383505
(Siena) San Gimignano e
non solo
Associazione
Arte Continua
ARTE
ALL'ARTE: un progetto di Arte Continua
Dal 11 settembre all'8
dicembre 1999
In diverse località della Toscana si
svolgerà la IV edizione, a cura di Florian Matzner e Angela
Vettese, della manifestazione dedicata l'Arte, l'Architettura e
al Paesaggio; coinvolgendo artisti come Daniel Buren (Poggibonsi)
e Giulio Paolini (Volterra), come esponenti della prima arte
concettuale, affiancati a tre esponenti della generazione
recente: Tobias Rehberger (Casole d'Elsa), Olafur Eliasson (Colle
di Val d'Elsa) e Atelier van Lieshout (Montalcino). Mentre a S.
Gimignano all'Associazione Arte Continua, verranno esposti i
progetti di tutte le opere create dagli artisti.
Tel. 0577/943134
Trento
Museo Tridentino di
Scienze Naturali
IL DILUVIO
UNIVERSALE
Dal 3 dicembre al
21 maggio 2000
La mostra si presenta come una proposta
ricca di suggestioni in cui il mito del Diluvio Universale
costituisce il filo conduttore di un ragionamento incentrato
sull'arte e l'ecologia, sull'archeologia, le antiche scritture e
la bioetica. L'esposizione affronta alcuni tra i più importanti
e attuali problemi a carattere ambientale, ma il Diluvio è anche
la testimonianza di un racconto che attraversa la storia antica
di tutte le civiltà. L'Arca e il Diluvio sono soggetti che si
ritrovano nelle opere di molti artisti e per questo motivo, in
mostra, vi sarà una selezione di quanto l'arte ha prodotto negli
ultimi mille anni. Saranno inoltre presentati il procedere di 5
secoli di ricerca ed il - dibattito scientifico che ha portato al
riconoscimento della vera natura dei fossili e della nozione di
antichità del Mondo.
Tel. 0461/270311
fax 0461/233880
Trento
Palazzo delle Albere -
MART
SEGANTINI: La vita,
la natura, la morte
Dal 3 dicembre al
7 maggio 2000
Nel centenario della morte del grande
pittore trentino Giovanni Segantini, al Museo di Arte Moderna e
Contemporanea di Trento e Rovereto, è stata programmata una
importante esposizione dedicata all'attività pittorica di
Segantini. Il titolo della mostra si ispira all'ultima opera di
Segantini, il trittico della natura che comprende appunto i tre
dipinti: La vita, La natura, La morte, opera che può essere
considerata il manifesto della sua concezione pittorica e del suo
simbolismo. Il percorso della mostra analizzerà la complessità
dei rapporti fra la sua produzione pittorica e quella grafica,
attraverso una preziosa selezione di dipinti, arricchita da un
centinaio circa di opere su carta, pastelli, acquerelli, tempere
e matite colorate, provenienti in gran parte da prestigiose
raccolte private italiane e straniere.
Tel. 0461/234860
fax 0461/234007
Treviso
Casa dei
Carraresi
DA
CÉZANNE A MONDRIAN IL PAESAGGIO DEL NUOVO SECOLO IN EUROPA
Dall'11 settembre
'99 al 9 gennaio 2000
Il tema del paesaggio, così come
è andato evolvendosi tra Impressionismo, Espressionismo e
Cubismo, dalle celeberrime marine di Cézanne ai paesaggi nordici
del primo Mondrian, passando per Pissarro, Renoir, Monet, Van
Gogh, Gauguin, Rousseau il Doganiere, Valloton, Picasso, Braque,
Signac, Sèrusier, Derain, Dufy, Kandinskij, Ensor, Munch,
Matisse, Klimt, Schiele, Nolde ma anche gli italiani Previati,
Boccioni, Carrà, Morandi, Morbelli, Gino Rossi, Moggioli,
Segantini, Pelizza da Volpedo. L'arco di tempo indagato dalla
mostra è quello che intercorre tra il 1878 e il 1918, anni
cruciali per la storia dell'arte. Dalla fondamentale novità
dell'Impressionismo, passando attraverso le diverse esperienze
del post-Impressionismo, quindi il Fauvismo e l'Espressionismo
fino alla nascita, e alla conclusione, dell'esperienza delle
avanguardie: Cubismo e astrazione.
Tel.
0438/412647
Treviso
Museo Civico Luigi
Ballo
GIOVANNI
BARBISAN
Dal 25 settembre
al 5 dicembre 1999
Dellartista veneto, scomparso da
qualche anno, è ricordato soprattutto per lultima
produzione, vibrante ed impressionista negli oli, raffinata e
virtuosistica nelle acqueforti. La mostra richiama invece
lattenzione sugli anni giovanili, quando ladesione al
gusto dei novecentisti allinea perfettamente Barbisan con la
cultura degli anni trenta: viene presentata la produzione
pittorica e incisoria dal 1928 al 1945, ovvero dalle sue prime
prove pittoriche, quando ancora frequentava lAccademia di
Belle Arti di Venezia, al momento significativo della sua prima
rilevante mostra personale, che si tenne nella città lagunare
nel dicembre nel 1945. Sempre allAccademia frequenta il
corso di decorazione, che lo avvia ad uno studio attento e
profondo della tecnica pittorica "antica", tonale e
luminosa, e alla tecnica dellaffresco, particolarmente
congeniale alle sue capacità artistiche. Gli anni trenta e i
primi anni quaranta rappresentano un momento assai interessante
nelliter artistico di Barbisan. Lartista che si
dimostra particolarmente sensibile agli influssi di Novecento
sviluppa in pittura una vena intimistica e lirica che si esprime
soprattutto nei ritratti dai toni bruni, nelle silenziose nature
morte, e nei paesaggi trevigiani.
Tel. 0422/591337
Treviso
Museo Civico Luigi
Bailo
UNA
PINACOTECA PER L'OTTOCENTO
Dal 15 gennaio al
26 marzo 2000
La mostra consentirà la riscoperta di un
nucleo qualificato di opere, compresi alcuni autentici capolavori
non più esposti dopo il 1917, quando fu chiusa per motivi
bellici da pinacoteca in Piazza dei Signori, compresa la Raccolta
Giacomelli, nucleo tra i più importanti della Pinacoteca Civica.
A "legarlo" al museo della sua città provvide Sante
Giacomelli, esponente di spicco della borghesia trevigiana, che
aveva raccolto nel suo fastoso palazzo in riva al Sile una
quadreria contemporanea pressoché unica nel suo genere in tutto
il Veneto. Una raccolta che rispecchia il particolare gusto
ottocentesco, con la presenza di soggetti storici e letterari, di
contenuto talora esplicitamente patriottico, aperta anche al
gusto per l'esotismo, la veduta, le scene di genere. Estremamente
interessante anche la scelta degli autori, quasi tutti attivi,
come docenti, all'Accademia di Venezia intorno alla metà del
secolo. Accanto al "nucleo Giacomelli", l'Ottocento è
documentato a Treviso da altre opere di assoluto rilievo,
testimonianza della storia di una istituzione che prende avvio
nel 1851 in seguito al lascito di una trentina di dipinti di
varia epoca da parte della contessa Margherita Grimaldi Prati. Di
questo primo lascito fa parte lo straordinario Ritratto di
Margherita Grimaldi Prati, capolavoro di Andrea Appiani eseguito
nel 1811. La Pinacoteca cresce e prende assetto in seguito
allegato Giacomelli, nel 1875, e, quindi, col legato Sernagiotto
del 1891 ed altri minori.
Tel. e fax.
0422/591337 - 0422/658442
(Treviso) Sàrmede
Palazzo
Municipale
LE
IMMAGINI DELLA FANTASIA: UNA FOLLA DI FOLLI FOLLETTI FOLLEGGIA A
SARMEDE
Dal 6 novembre al
22 dicembre 1999
Nell'ambito della diciassettesima Mostra
internazionale d'illustrazione per l'infanzia, viengono proposti
folletti, esseri fantastici, spiritelli incorporei, dal
temperamento bizzarro e malizioso, si ritrovano nella tradizione
popolare e letteraria di moltissime aree del mondo, anche
geograficamente molto lontane tra di loro. Cambiano i nomi, ma
non mutano ne le caratteristiche né funzioni e manifestazioni.
Munaciello, in Campania, Farfaredda in Sicilia, Mazzapegui in
Romagna, Salvanello o Massarìol nel Veneto, Linchetto in
Toscana; diverse le denominazioni ma eguali le caratteristiche:
il folletto, ad ogni latitudine, è personaggio positivo, quasi
sempre legato al quotidiano, alla casa, bizzarro ma benigno
protettore della vita familiare. Folletti, folli e folleggianti,
saranno presenti in circa 250 opere originali dei maggiori
illustratori per l'infanzia di tutto il mondo, elaborate da
artisti di 22 Paesi.
Dopo Sàrmede, la Mostra inizierà, come di consueto, un lungo
viaggio che la porterà prima a Treviso (febbraio), poi a
Bellinzona (marzo), Siena (aprile), Bolzano (maggio) e
successivamente in altre città europee.
Tel. 0438/959582
(Treviso) Conegliano
Palazzo
Sarcinelli
SULLA
PITTURA: LARTE ITALIANA DOGGI COME LA VEDONO DIECI
GIOVANI CRITICI
Dal 27 novembre
1999 al 30 gennaio 2000
Per questa rassegna sono stati invitati
dieci critici, anchessi nati a partire dal 1959, a
scegliere ognuno quattro pittori con tre opere ciascuno.
Lidea è quella di raccogliere le migliori espressioni
dellarte italiana contemporanea, seguendo una linea critica
lontana dalla volontà di settorializzare, per affiancare invece
artisti ormai affermati, ad altri più giovani, o comunque agli
inizi della loro attività. Itinerari e sguardi differenti
scorrono paralleli o si incrociano, uniti esclusivamente dallo
spartiacque di quellanno, il 1959, che accomuna
locchio del critico che sceglie, alla mano del pittore.
Altro dato di omogeneità, oltre a quello anagrafico, è
lappartenenza di tutte le opere allambito della
pittura, interpretata con totale libertà stilistica, attraverso
linguaggi avanzati o sapienti ritorni alla tradizione sempre
muovendosi a cavallo tra astrazione e figurazione.
Questesposizione intesa come apertura al nuovo, lontana
dalla necessità di seguire precise tendenze o di fornire una
panoramica completa della situazione artistica di oggi, si
colloca al di là di scelte critiche univoche o tanto meno di
logiche di mercato.
Tel. 0438/412647
Trieste
Scuderie
del Castello di Miramare
CRISTIANI
D'ORIENTE
Dal 26 luglio 1999
al 7 gennaio 2000
Dalla Bulgaria, Romania, Georgia, Grecia e
dallo Stato del Vaticano nonché da alcune istituzioni museali
italiane giungeranno a Trieste oltre 250 opere. espressione di
quella magica commistione di arte, regalità e fede sviluppatasi
intorno ai centri di potere laici ed ecclesiastici dei Cristiani
di rito bizantino, dopo la caduta di Costantinopoli. Un
appuntamento con "l'altro" tardo-Medioevo,
complementare a quello dell'Occidente; un'occasione per
ripercorrere le vicende storico-artistiche che hanno interessato
i cristiani di rito bizantino nell'Europa dell'Est e nei
territori intorno al Mar Nero dopo la caduta di Costantinopoli e
dunque un'opportunità per comprendere, in un momento di così
forti tensioni nell'area balcanica, alcuni processi storici che
sono alla base di quelle evoluzioni politico-religiose che nel
tempo hanno determinato strade sia parallele che convergenti per
le culture dell'Europa Occidentale e Orientale. Catalogo Electa,
Tel. 041/5904893
Venezia
Giardini
di Castello - Arsenale
48°
BIENNALE DI VENEZIA
Dal 13 giugno al 7
novembre 1999
E' probabile che la critica non sarà
magnanima neanche con questa edizione, comunque è difficile
offrire una vetrina esaustiva dell'esistente se i diversi addetti
ai lavori trovano più comodo stare seduti e aspettare che l'arte
venga a loro e non basta certo visitare gli studi di artisti
conosciuti, gallerie importanti e musei di prestigio. L'ultima di
questo secolo, l'edizione dAPERTutto / APERTO over All / APERTO
par TOUT / APERTO über ALL, questo è il titolo nelle diverse
lingue, è anche una Biennale di guerra, con una preminente
presenza femminile, lasciando la pittura in secondo piano
rispetto alla tridimensionalità del video e all'espressività
meccanica della fotografia. Un centinaio di artisti, tra i quali
il vento del futuro soffia dall'Oriente più che dall'Occidente.
Il padiglione italiano è stato abolito, disseminando la presenza
della creatività italiana all'interno della mostra
internazionale. Sorvolando sulle scelte rimangono solo i quattro
omaggi a tre artisti scomparsi: Mario Schifano, Gino De
Dominicis, Martin Kippenberger (l'Andy Warhol tedesco), e al
"padre" della nuova generazione inglese: Anthony Caro
Tel.
041/5218861
Venezia
Palazzo
Grassi.
IL
RINASCIMENTO A VENEZIA E LA PITTURA DEL NORD AI TEMPI DI BELLINI,
DURER, TIZIANO
Dal 5 settembre
1999 al 9 gennaio 2000
L'esposizione si propone di esaminare i
rapporti fra l'arte del Nord Europa, in primo luogo i Paesi Bassi
e la Germania Meridionale, e Venezia dal 1450 al 1600 circa,
iniziando con un approfondimento dell'opera di Antonello da
Messina, Jan van Eyck e Giovanni Bellini per finire con le
esperienze veneziane di Rottenhammer e Adam Elsheimer intorno al
1600. Saranno esposte oltre duecento opere fra dipinti, incisioni
e disegni, provenienti da un centinaio fra musei e collezioni
pubbliche e private di una quindicina di Paesi di tutto il mondo.
Nel complesso è documentata l'opera di un'ottantina di artisti.
Tel. 041/5221375
Verona
Museo di
Castelvecchio
ALESSANDRO
TURCHI DETTO LORBETTO (1578-1649)
Dal 19 settembre
al 19 dicembre 1999
I dipinti di Alessandro Turchi, conosciuto
anche come LOrbetto, figuravano nelle prestigiose
collezioni del Cardinale Mazzarino o di Guglielmo III
dOrange. Ma a contendersi i lavori di questo maestro
veneto, colto e raffinato, erano anche la grande nobiltà e
lalto clero romano, dai Barberini ai Borghese: un successo
confermato dallincarico di affrescare la Sala Regia del
Quirinale. Turchi fu autore, con Bassetti e Ottino, del
rinnovamento in direzione caravaggesca della pittura veneta e
veronese del primo Seicento. Nella maturità si trasferì a Roma,
dove ricevette importanti commissioni anche da una clientela
internazionale, per cui le sue opere si trovano oggi nei maggiori
musei del mondo. Saranno esposti circa cinquanta dipinti e una
ventina di disegni provenienti dalle collezioni pubbliche e
private di tutto il mondo: grandi pale daltare e piccoli
quadri di destinazione privata, su rame o su paragone, di
soggetto religioso, storico e mitologico. Il catalogo è edito da
Electa.
Tel. 045/8621786
Vicenza
Basilica
Palladiana
ALVARO
SIZA. UN GRANDE MAESTRO DELL'ARCHITETTURA CONTEMPORANEA A VICENZA
Dal 16 ottobre
1999 al 9 gennaio 2000
La mostra dell'architetto portoghese Alvaro
Siza (autore di costruzioni in ogni paese d'Europa, tra le quali
il Padiglione del Portogallo all'Expo di Lisbona, interprete
della rinascita della cultura progettuale portoghese attualmente
all'avanguardia nel mondo, vincitore del Pritzker Prize e di
numerosi altri riconoscimenti internazionali) presenterà una
vasta selezione di tutte le sue opere e sarà accompagnata da
altri due avvenimenti espositivi, dedicati alla sua attività di
designer e alla sua straordinaria ricerca grafica, che
permetteranno di apprezzare l'originalità del metodo di lavoro e
la vena poetica che contraddistinguono quanto l'architetto di
Porto ha realizzato.
Tel. 044/541740 fax
0444/234505
Vicenza
Basilica
Palladiana
I GRUPPI
FUTURISTI "BOCCIONI" E "SAVARE"
dal 4 dicembre
1999 al 19 marzo del 2000
A novant'anni dalla pubblicazione del primo
manifesto futurista, Vicenza propone una originalissima
mostra-evento che non sarebbe certo dispiaciuta ai protagonisti
del Movimento. Come avvenne per numerose esposizioni dell'epoca,
molte opere saranno sostituite nel corso della mostra, ai quadri
(una sessantina, in buona parte inediti) saranno affiancate opere
d'ingegno le più diverse, dalle poesie alle opere letterarie,
alla musica, sulla base del superamento delle singole
specializzazioni che veniva propugnato dai Futuristi. Il mito di
questi gruppi erano, naturalmente, le macchine e quelle volanti
in particolare e, di conseguenza, la pittura collegata alle
sensazioni, al concetto del volo, ovvero l'Aeropittura. In mostra
ne vengono presentati esemplari di grandissima suggestione. Tra
le opere che in qualche modo simboleggiano quel particolare
momento, "Aeroplano in picchiata" dipinto da Alfredo
Ambrosi su uno spezzone dell'aereo col quale era appena
precipitato al suolo o "Incursione aerea notturna" di
Angelo Caviglioni, realizzata in tempo reale rispetto a ciò che
accadeva.
Tel. 0444/222101-2
fax 0444/222155
Parigi (Francia)
Va Sede
Dipartimentale
ADRIANO,
TESORI DI UNA VILLA IMPERIALE
Dal 22 Settembre
al 19 Dicembre 1999
Si rende omaggio ad Adriano attraverso i
luoghi che l'imperatore ha ridisegnato a misura delle sue
ambizioni di architetto, del suo gusto di colto viaggiatore e che
restano la sua eredità più peculiare. Ma quegli spazi, quei
monumenti sono in realtà, nonostante la loro fama e la loro
imponenza, misteri tutti da decifrare, che solo ora si cominci ad
indagare. La mostra parigini dedicata all'imperatore che si fece
carico di tutte le bellezze del mondo, è una vera e propria
anteprima per quella primaverile di Tivoli, per la lettura
complessiva dei "Tesori di Villa Adriana". E'
l'occasione per ammirare "Tesori di Villa Adriana"
raccolti in uno stesso luogo, dopo l'abbandono della Villa alla
fine del Basso Impero, i saccheggi che ne seguirono e gli scavi
dell'epoca rinascimentale, per essere oggetto di brama di tutti i
sovrani e dispersi in Europa. Circa 250 opere fra cui il Fauno
restaurato e l'Antinoo Albani, della collezione dei Musei
Capitolini, i preziosi cammei dall'Ermitage di San Pietroburgo,
le vedute di Villa Adriana del Piranesi, tanto amate dalla
Yourcenar, dalla Biblioteca nazionale di Francia, insieme ad
altri prestiti concessi da musei europei e d'oltreoceano.
"Adriano imperatore e architetto" è il tema di un
convegno internazionale che si terrà a metà novembre
all'Università della Sorbonne.
Centro Italiano per
le Arti e la Cultura: 06/5813506 fax 06/5812935
Francoforte sul Meno
(Germania)
Schirn
Kunsthalle
PICENI,
POPOLO D'EUROPA
Dal 12 dicembre
1999 al 6 febbraio 2000
Una grande mostra dedicata ai Piceni,
popolo italico ma europeo per connotazione. La cultura di questa
popolazione dell'Adriatico centrale, di guerrieri, di allevatori
e pastori che ebbe la sua massima fioritura culturale tra il VII
e il V secolo a. C., nelle Marche e in molte zone dell'Abruzzo.
Quattro le sezioni principali nelle quali è divisa la mostra:
"Prima dei Piceni", che risale all'età del bronzo, la
"Formazione della cultura picena", con la straordinaria
necropoli di Fossa (scoperta di recente), la Stonehenge nostrana;
"l'Apogeo della cultura picena" con le ricostruzioni
delle vesti femminili e dell'armamento dei guerrieri e infine il
"periodo della crisi" che testimonia la presenza dei
Galli Senoni con le suppellettili di armi e gioielli. Molte
ricerche e studi sono stati finora dedicati ai Piceni, vicini per
periodo storico e collocazione geografica agli Etruschi, agli
Umbri e ai Sanniti: nasce dalle recenti scoperte storiche e
archeologiche la realizzazione del progetto da parte delle due
regioni si propongono di far conoscere il patrimonio
artistico-culturale dei territori interessati per la
valorizzazione turistica dell'area picena. La mostra verrà poi
trasferita ad Ascoli Piceno e a Teramo a partire dall'8 aprile
fino al 15 settembre del 2000, nel cuore della terra dei Piceni
per approdare infine a Roma.
Tel. 167.215000
Ascona Canton Ticino
(Svizzera)
Museo
Comunale d'arte Moderna
RICHARD
SEEWALD (1889-1976)
Dal 1 agosto al 5
dicembre 1999
Seewald (Arnswalde, Pomerania, ora Polonia,
1889 - Monaco 1976), avviato dal padre agli studi di
architettura, ben presto decise di abbandonarli per dedicarsi
alla pittura, frequentando i circoli artistici di Monaco dove si
era ormai trasferito. La mostra allestita al Museo di Ascona
comprende una cinquantina di dipinti eseguiti tra il 1912 e il
1976, che toccano tutte le tematiche affrontate dall'artista
(dalle scene di figura ai paesaggi, alle nature morte paesaggio
che consentono di ricostruire tutta la sua vicenda artistica che
si rivela molto lineare e di sicuro interesse.
Tel. 0041
91/7805100
Lugano (Svizzera)
Museo in
Villa Malpensata
ERNEST
LUDWING KIRCHNER
Dal 12 marzo al 2
luglio 2000
L'esposizione, nel suo intento di offrire
una panoramica completa dell'opera di Ernst Ludwig Kirchner
(1880-1938), si configura dunque come la più ampia antologica
dell'opera dell'artista tedesco, uno tra i maggiori del XX
secolo. La mostra rappresenta un momento di approfondimento
specifico dell'ambito espressionista tedesco, in particolare di
uno dei suoi gruppi più noti, Die Brùcke, per altro già
indagato a fondo con la grande retrospettiva dedicata qualche
anno fa a Emil Nolde, che fu con Kirchner uno dei principali
animatori del gruppo.
Sono ormai acquisiti per la mostra i prestiti di una settantina
di dipinti e di una quarantina di opere grafiche, concessi da
prestigiose collezioni private e dai principali musei di tutto il
mondo, che consentiranno di illustrare l'intero percorso
artistico di Kirchner dal 1905 al 1938.
Tel.
Lugano (Svizzera)
Museo
Cantonale d'Arte
IL GIOVANE
BORROMINI (1599-1667). Dagli esordi a San Carlo alle Quattro
Fontane
Dal 5 settembre al
14 novembre 1999
Per celebrare degnamente il
quattrocentesimo anniversario della nascita di Francesco
Borromini (Francesco Castelli detto Borromini: Bissone 1599 -
Roma 1667), straordinario architetto barocco fra i maggiori
interpreti di tutti i tempi di un'architettura intesa come campo
aperto all'invenzione e all'innovazione, la mostra ripercorre,
dagli esordi fino alla realizzazione della Chiesa di San Carlo
alle Quattro Fontane a Roma, la sua intera attività. Fonti,
documenti e studi comparativi permettono di esporre relazioni,
influenze, gesti innovativi del giovane architetto alle prese con
un ambiente milanese in transito tra due diverse ottiche dei
Borromeo, quella di Carlo e quella di Federico. Una traccia che
permetterà valorizzare e meglio comprendere il suo impegno
presso la Fabbrica del Vaticano e finalmente giungere a capire in
tutti i suoi aspetti il linguaggio architettonico della sua prima
e rivoluzionaria opera significativa, il San Carlino, cioè la
chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane. L'esposizione presenta
quasi trecento opere comprendenti disegni, planimetrie, vedute,
ritratti, dipinti, acquerelli, stampe, libri, manoscritti,
lettere, documenti cartografici, medaglie, materiale fotografico,
modellini, oggetti da cantiere concessi in prestito dalle più
prestigiose istituzioni internazionali.
Tel.
0041.91/9104780
Lugano (Svizzera)
Museo
Cantonale d'Arte
IL GIOVANE
BORROMINI
Dal 5 settembre al
14 novembre 1999
Nell'ambito della mostra che il Museo
Cantonale d'Arte di Lugano dedicherà ai 400 anni di Francesco
Borromini, l'Università della Svizzera Italiana, attraverso la
Accademia di architettura di Mendrisio propone un particolare
contributo con la realizzazione di un'opera-evento di richiamo
internazionale, il "San Carlino a Lugano". Il progetto,
ideato dall'architetto Mario Botta, prevede la costruzione di uno
spaccato (modello) in legno, in scala reale di 1:1, dell'opera di
Borromini San Carlino alle quattro fontane, da espone, quale
straordinario evento urbano sul lago di Lugano nella zona
prospicente la rivetta Telì. Il progetto "San Carlino a
Lugano" offrirà una stimolante opportunità di
reinserimento professionale nel campo della carpenteria e della
falegnameria per i partecipanti al programma di occupazione
temporanea (PO), attraverso la formazione che sarà loro offerta
con la costruzione dello spaccato della chiesa di Borrominì. La
partecipazione ad una esperienza cosi particolare e anche
impegnativa dal profilo tecnico costituirà in ogni caso una
referenza di qualità per tutti i partecipanti.
Tel. 031/269393
Martigny (Svizzera)
Fondation
Pierre Gianadda
PIERRE
BONNARD
Dall'11 giugno al
14 novembre 1999
Contemporaneo di Henri Matisse, ma anche di
Claude Debussy e di Marcel Proust, la forza della novità di
Bonnard è legata all'intensità dei quesiti che egli si pone sul
colore, la luce e lo spazio. I temi più semplici, la vita
quotidiana, le persone care che gli stanno vicine costituiscono
un repertorio di 120 opere, scelte per la mostra, che sembrano
destinate a proteggere un'apparente tranquillità. Dopo i suoi
primi dipinti, ancorati in un XIX secolo che sta per finire, il
passaggio al sorprendente periodo Nabi in compagnia dell'amico
Edouard Vuillard dà rapidamente a Bonnard una nuova libertà.
Una indipendenza totale infatti segna il suo lavoro, a fronte di
tutti i movimenti che caratterizzano l'inizio del nostro secolo.
Egli conosce - e riconosce - le scoperte dei suoi contemporanei,
ma conduce un cammino eccezionale e solitario pur di mantenere un
dialogo senza fine con ciò che costituisce la sua vita, la
pittura.
Tel.
0041/27.7223978
Rancate (Svizzera)
Pinacoteca
Zust
JULIEN DE
PARME (1736-1799)
Dal 19 settembre
al 21 novembre 1999
Julien de Parme (1736-1799), artista nato a
Cavigliano, nella Svizzera italiana, è stato in passato confuso
con alcuni suoi contemporanei, lo scultore Pierre Julien
(1731-1804) e il pittore Simon Julien de Toulon (1735-1800). Per
questo la sua storia e la sua opera sono tutte da riscoprire. La
sua formazione, che fu soprattutto locale, si amplia durante un
soggiorno a Roma di dodici anni e si completa in Francia. Poco
considerato dal mondo artistico ufficiale, come l'Accademia di
Francia a Roma e l'Accademia Reale di pittura e scultura, ebbe
tra i maggiori sostenitori il potente ministro del ducato
borbonico di Parma, Guillaume Du Tillot, ma anche artisti come il
pittore belga André Corneille Lens o lo scultore e incisore
svedese Johan Tobias Sergel. La sua carriera non fu, per
riconoscimento e fama, delle più brillanti, ma Julien de Parme
non desistette mai, anche se soffriva dei numerosi insuccessi,
come si legge nella corrispondenza che ebbe con Lens e nella sua
movimentata autobiografia. Ambiziose per i soggetti, che sono
quelli che i grandi maestri neoclassici affronteranno a loro
volta, le opere di Julien de Parme disorientano e sorprendono.
Deliberatamente l'artista rifiuta la pittura francese alla
Boucher, allora di moda, e guarda all'antico e a Raffaello,
convinto così di riuscire a rinnovare, attraverso illustri
discendenze, la pittura.
Tel. 0041
91/6464565
aggiornato al 2 dicembre 1999
Email me at: ex-o.mostre@katamail.com