La mia fortuna ignoravo
a non patirlo il mondo.
Perché è il mondo la povera gente,
nel silenzio accomodante
della quotidianità.
Perché è un viver chiuso,
un'attenzione ignobile
all'apparente nobiltà
di eccessi umilianti,
un'abitudine atavica e mite
ad esperienze scandite
dal tempo degli altri.
Non sa lasciare
la povera gente
segni di un'ipocrita
volgarità.
(1988)