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Dei giacimenti solfiferi del Lazio sono state tentate diverse coltivazioni, in particolare a Latera e Pomezia, ma nessuna di queste ebbe il successo sperato.
La coltivazione di Pomezia raggiunse i dodici metri di profondita’ prima di arrivare alle acque sotterranee.
Nella zona dello scavo c'e' adesso un vasto lago di acqua sulfurea, lungo le sponde assume un colore
rosso intenso mentre al centro e' di un blu carico.
Camminando lungo i bordi del  cratere e guardando con cautela sotto si vedono un gran numero di bolle salire in superficie.  Poco distante, ma fuori dell'area della miniera, ci sono altri due laghetti uno dei quali bianco, per la presenza di una solfara, ricorda quello molto più famoso di Manziana.
Prima la zona dello scavo era collegata alla miniera posta sulla collina vicina da un lunghissimo nastro trasportatore che scavalcava la strada pomezia-Albano. Adesso che sulla collina la fabbrica è stata sostituita da capannoni industriali e il nastro trasportatore smontato rimane solamente il lago sulfureo e pochi altri manufatti sempre più nascosti dagli immancabili rovi.

Era l'unica miniera nei dintorni di Roma.

Le foto sono state scattate in diverse occasioni tra il 1980 e il 1995.

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altre foto..

Quanto tremendi sono gli oggetti che qualcuno
si lascia dietro quando se ne va o muore.
Heinrich Boll
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