A Stravòlo ci sono quasi solo cani e la maggior
parte di loro cammina con il naso puntato in aria perché pare che
lì la musica passi a un metro da terra. Si sa che i cani hanno un
udito finissimo e che a Stravòlo le poche persone che ci abitano
hanno una disposizione naturale per il violino, così quel paese
sperduto tra le montagne è il paradiso di cani e suonatori.
Si sa che la musica del violino è porosa e che
il naso dei cani è fatto di poche cellule molto grandi proprio per
poter meglio accogliere in sé le onde sonore. I cani di Stravòlo
quando qualcuno comincia a suonare per strada lo raggiungono in branchi
e si mettono tutti uno dietro l’altro con il naso puntato ad un metro di
altezza. Hanno imparato a sentire da chilometri di distanza l’odore di
una buona musica e hanno imparato che le onde sonore vanno in linea retta
e succede così che quando un violinista attacca a suonare il primo
cane odora tutto quello che può e quando si sente abbastanza inebriato
dai suoni che ha ricevuto e il suo naso è pieno allora si sposta
e lascia le note successive andare verso il secondo cane, che a sua volta
riceve la sua dose di musica, e così via. Quando un cane di Stravòlo
è ubriaco di musica allora si sposta di qualche passo e si stende
a terra, così non è difficile trovare piazze con una distesa
di cani a pancia all’aria, che sembrano riposare, ma in realtà si
stanno tutti assieme godendo il piacere che hanno appena avuto, il piacere
unico della musica.
Il violinista è invece facile trovarlo a consolare
qualche cane triste che non ha avuto la fortuna di odorare niente, perché
è arrivato tardi o perché la fila era troppo lunga o perché
il violinista si era stancato prima del solito. Il suonatore col suo strumento
e l’archetto in una mano accarezza il cane e lo guarda dritto negli occhi,
ma non dice niente per non deludere l’olfatto del cane con il suono stridulo
della sua voce.