Gabriele Becchere è nato nel 1974, e per adesso lavora come Geometra presso lo studio di un Ingegnere, nell'attesa di mettersi in proprio o di sfondare nel mondo del fumetto. Ha cominciato a disegnare a scuola nella maniera più classica possibile, riempiendo i diari dei suoi compagni di classe con le caricature dei professori. A differenza di altri cialtroni come lui, che preso in mano il diploma abbandonano la matita, Gabriele ha frequentato un corso di disegno, organizzato dalla Provincia di Livorno, apprendendo da maestri del livello della famiglia Sardelli (Marcello padre e Federico figlio), del pittore Fremura e dello scrittore Borzacchini (nonché anch'egli Geometra come il Nostro) le eccelse e superiori tecniche della china a pennino, dell'acquerello, dei colori ad olio, e quant'altro. Tecniche peraltro molto apprezzate ma subito abbandonate per i più maneggevoli pennarellini, usando i quali tuttora ci diletta con il suo personalissimo tratto. Grazie indirettamente a Sardelli figlio (doveva consegnare alla redazione del Vernacoliere alcune tavole del Maestro, e ci infilò in mezzo alcune sue vignette), nel 1995 poté vedere per la prima volta pubblicato un suo disegno, e da allora non ha ancora smesso.
Attualmente Willy ir Peyote è il suo personaggio preferito, forse perché rappresenta il suo primo lavoro "maturo"? Gabriele Becchere ci tiene a precisare che non utilizza droghe per la propria ispirazione, sia in generale che in particolare per Willy ir Peyote; cosa di cui potevamo tuttavia essere sicuri.
Oltre che per il suo Ingegnere, Gabriele Becchere collabora mensilmente con il Vernacoliere dove pubblica il suo personaggio Willy ir Peyote e vignette sparse, e con la fanzine livornese Hot Dog, dove (egli ci precisa) presenta i suoi personaggi seri o meglio semiseri. Se volete scrivere direttamente a lui, indirizzate a Gabriele Becchere c/o Il Vernacoliere, Casella Postale 662, 57100 Livorno; indirizzo e-mail: v.cardi@sysnet.it (ricordatevi di specificare da dove scrivete e che indirizzate a Gabriele Becchere).
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Striscia umoristica apparsa sul Vernacoliere dal maggio al settembre 1997. Protagonisti gli spermatozoi in prima persona, con l'idea fissa della fecondazione, e i loro "produttori" di rimpiatto, che ovviamente mirano a evitarla. Comicità al tratto nero.
©1997 Gabriele Becchere e Mario Cardinali Editore S.r.l.
Tavola su due strisce al tratto nero, appena ricolorata al computer, è apparsa sul Vernacoliere dal gennaio all'aprile 1998. Si tratta chiaramente di una presa in giro del noto programma televisivo "Carramba che Sorpresa!"; sul fumetto, la conduttrice "Raffa", unica a parlare in Italiano anziché in vernacolo Livornese, prepara i suoi improbabili ospiti alla sorpesa finale; salvo a questo punto trasformarsi in diavolo e svelare che la sorpresa in realtà è particolarmente... amara!
©1998 Gabriele Becchere e Mario Cardinali Editore S.r.l.
Seguono alcune vignette e strisce, tratte ancora dal Vernacoliere, per apprezzare anche l'umorismo "a tema libero" di Gabriele Becchere, e prendere confidenza con il suo stile.
©1997 Gabriele Becchere e Mario Cardinali Editore S.r.l.
©1998 Gabriele Becchere e Mario Cardinali Editore S.r.l.