giugno-luglio 2001

 

SPÒRA, cellula riproduttiva di alcune rubriche*...
*a seguire.


In concomitanza con la Biennale di Szemmann molte sono state le iniziative a latere; tra queste figura la rassegna "Waterbus stop" a cura di Aurora Fonda e Natasha Bordiglia, allestita in 14 imbarcaderi della città veneziana. Altrettanti artisti (Z. Kariz, M. Kovacic, S. Franza, L. Praprotn, A. Medved, D. Tomazin, M. Arrighi, S. Lucietti, G. Grosso, G. Krnc, G. Marega, M. Strukelj, S. Vrabic, M. Morgantin) hanno realizzato delle opere in stampa digitale, visibili durante il tragitto in vaporetto che dalla stazione ferroviaria porta ai giardini della Biennale. L'iniziativa, per quanto pregevole e lodevole, è stata oggetto di atti vandalici e di furti con scasso; sono infatti state sottratte, in due tempi diversi ma attigui, l'opera di Lucietti prima e di Grosso poi.
Gli artisti in causa hanno commentato l'accaduto così come segue.

Simone Lucietti: Dunque, sono stato invitato a partecipare a questo progetto dove si dovevano allestire 15 [errata corrige:14; ndr] lavori in 15 [14; cfr] imbarcaderi della città di Venezia invitato da Aurora Fonda, commissario del padiglione sloveno; niente! in concomitanza con la Biennale, come mostra collaterale, questa mostra prevedeva l'installazione di questi 15 [14; cfr] imbarcaderi. Il lavoro mio doveva essere installato all'imbarcadero dell'accademia solamente che non essendoci l'attacco per la corrente per poi bucare l'imbarcadero e la struttura in ferro ho dovuto spostare l'installazione all'imbarcadero di Santa Maria del Giglio. Qui ho allestito il lavoro, ma praticamente durante la notte stessa mi hanno rubato il lavoro. È stato un furto non con scasso ma molto, molto, pulito; niente! probabilmente ha dato fastidio l'immagine che ho portato in questo imbarcadero in quanto in questo imbarcadero avevo esposto una svastica fatta... formata comunque da rose rosse, tutto su fondo bianco, di dimensioni 110x110cm. Niente! la svastica comunque... non era una svastica nazista ma una svastica indiana [errata corrige: "croce indiana"; ndr] quindi si richiama al ciclo naturale dell'uomo, al ciclo della vita, del sole, e via dicendo... anche perché se avessi voluto fare una svastica nazista non avrei di certo utilizzato le rose.
Il lavoro è stato sottratto, non so da chi, non so neanche il perché... Comunque ha avuto poi una buona pubblicità per quanto riguarda la stampa in quanto l'agenzia Ansa ha ripetuto la notizia in parecchi quotidiani, nazionali e locali.


Gianfranco Grosso: L'altra notte all'imbarcadero della salute è stata portata via l'immagine che io avevo costruito per questo progetto sul Canal Grande. Si trattava di una rappresentazione di un neonato con delle sovrapposizioni di scritture. Questo è un fatto spiacevole perché si vive in una situazione dove la comunicazione non viene rispettata, non c'è rispetto di espressione, e quindi l'arte ne va a discapito!
Possono essere stati dei vandali o degli estimatori, però, visto che da parte degli artisti ci sono sforzi notevoli per portare avanti questo tipo di discorso, il progetto prevedeva la durata di due mesi con l'opera esposta negli spazi esterni; ma questo non è avvenuto perché dopo due giorni si sono presentati all'appuntamento e in modo chirurgico hanno portato via il lavoro dal luogo ove era installato.
L'atto del rubare è un atto maldestro perché è una condizione negativa quindi il mio messaggio a queste persone che hanno fatto questa azione è che non è positiva, e al momento si tratta soltanto di un danneggiamento, non certo di una bella azione!

[GOSSIP] Grande sfuriata per Ernesto Neto a causa di un disguido (?) che gli vietava l'accesso ai festeggiamenti del padiglione brasiliano di cui era l'esponente di punta! Dopo intesi attimi di concitata conversazione con gli addetti al ricevimento, l'artista ha deciso di lasciare - assai indignato - il ricevimento in taxi...
Bailamme anche per il tranquillo Mark Konstabi; in ritardo di una decina di minuti circa sulla chiusura del bookshop, si è imputato (a torto o a ragione) perché offeso dalla poca, praticamente nulla, indulgenza dimostrata dagli inservienti verso un artista del suo rango.


"LE OPINIONI DELL'AUTORE IMPEGNANO SOLTANTO LA SUA RESPONSABILITÀ E NON RISPECCHIANO NECESSARIAMENTE IL PENSIERO DELLA DIREZIONE DELLA RIVISTA" - rubrica sull'esercizio del diritto alla libertà d'espressione (di Alberto Zanchetta).

Di seguito è riportata, in modo integrale, l'intervista rilasciata da S. Lucietti per la rubrica Spòra (cfr).
A seguire: la prima versione dell'intervista concessa da G. Grosso, poi sostituita dall'artista con una seconda stesura anch'essa inclusa in Spòra.

Simone Lucietti: aaah... allora ...eeh... cosa devo fare? ...eeeh... Sì, devo parlare del lavoro che mi hanno rubato qui ...eeh... durante la Biennale di Venezia eeh... dunque ...eh... sono stato invitato a partecipare ...eeh... a questo progetto ...eeeh... dove si dovevano allestire 15 [errata corrige:14; ndr] lavori in 15 [14; cfr] imbarcaderi ...eh... della città di Venezia ...eh... invitato da Aurora Fonda ...aah... commissario ...eeh... del padiglione sloveno ...eeeh... niente, in concomitanza con la Biennale ...aah... come mostra collaterale ...aaah... questa mostra ...eeh... prevedeva l'installazione di questi 15 [14; cfr] imbarcaderi ...eeeh... il lavoro mio doveva essere installato ...aah... all'imbarcadero dell'accademia solamente che non essendoci l'attacco per la corrente per poi bucare ...eeh... l'imbarcadero e la struttura in ferro, ho dovuto spostare l'installazione all'imbarcadero di Santa Maria in Giglio. ...eeeh... qui ho allestito il lavoro ...eeh... praticamente durante la notte stessa mi hanno rubato il lavoro. È stato un furto non con scasso ma molto, molto, pulito ...eeh... niente, probabilmente ha dato fastidio l'immagine che ho portato in questo imbarcadero in quanto in questo imbarcadero avevo esposto una svastica ...eeh... fatta... formata comunque da rose rosse, tutto su fondo bianco, di dimensioni 110x110cm ...eeeh... niente ...eeh... la svastica comunque... non era una svastica nazista ma una "svastica indiana" [errata corrige: "croce indiana"; ndr] quindi si richiama tutto al ciclo naturale dell'uomo, al ciclo della vita, del sole, e via dicendo... ...ah... anche perché se avessi voluto fare una svastica nazista non avrei di certo utilizzato le rose ...eeh... il lavoro è stato sottratto, non so da chi ...eeeh... non so neanche il perché... comunque ha avuto poi una buona pubblicità per quanto riguarda la stampa in quanto l'agenzia Ansa ha ripetuto la notizia in parecchi quotidiani nazionali e locali!


Gianfranco Grosso:
Quello che è successo la notte scorsa è un fatto pericolosissimo perché siamo stati attentati, sia io - con l'opera esposta davanti alla chiesa della Salute all'imbarcadero dell'Actv - e sia Simone Lucietti - a Santa Maria del Giglio con il lavoro di una svastica di rose. Io, invece, rappresentavo un bambino [errata corrige: neonato; ndr] con delle scritture sovrapposte il cui titolo era "Baby" e questo ha fatto sì che degli "estimatori" hanno preso il lavoro portandolo via totalmente. Non hanno lasciato che brandelli dell'immagine e, fatto bruttissimo, al momento si cerca... è stata fatta denuncia presso autorità di competenza giudiziaria. Però - in una città che non protegge l'arte - l'arte di "serie A" sta nei luoghi chiusi e quindi conta di una tutela; l'arte in esterno forse viene considerata di "serie B" e automaticamente distrutta (ho fatto questo parallelismo calcistico anche se non amo il calcio ma rispecchia totalmente i tempi epocali che stiamo attraversando).

 


 

 

 

 

 

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