Daniela Bellotti "Scritti sull'Arte" Gli artisti
DINO
BOSCHI
Galleria Forni "Il Resto del Carlino"
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Gli
interni di Dino Boschi. Tra i muri della poesia
"La casa d'un uomo è
abitata dalla sua poesia", ecco, è da qui che si può ripartire
per aggiungere ancora qualche riflessione sui quadri più recenti
di Dino Boschi, come agguantando al volo il testimone sull'ultima riga
del testo critico che Eugenio Riccomini ha scritto per il catalogo della
galleria Forni che accoglie la personale dell'artista bolognese. Una casa,
o meglio un appartamento è infatti il nuovo protagonista, dopo tanti
altri soggetti della pittura di Dino Boschi che nei decenni hanno inverato
serie iconografiche famose, dai giocatori di calcio e gli stadi degli anni
Sessanta, ai bagnanti delle spiagge romagnole, dai concerti alle stazioni;
ed è un appartamento dipinto minuziosamente, guardato e descritto
con l'occhio di chi vi abita e vi trascorre molto del suo tempo racchiuso
tra le stesse pareti, nella pur breve sebbene a volte amplificata dagli
echi, fuga di corridoi, porte e stanze. Boschi dipinge solo gli interni,
e solo alcune camere: il salotto lindo ed elegante con i bei mobili antichi,
lo studio essenziale e quasi nudo con il cavalletto che si staglia nero
in controluce, l'ingresso con l'attaccapanni, osa persino un taglio prospettico
del bagno ma si arresta di fronte agli spazi più privati, più
intimi della sua casa di Gaibola sulle colline bolognesi; del mondo attorno,
di ciò che resta fuori dalle quattro mura domestiche il pittore
non dice, se non attraverso la luce. Le finestre non rivelano l'esterno
se non filtrando e irraggiando morbidamente lame di sole su pavimenti e
oggetti. E sono stanze deserte, rarissimi i segnali di presenze vive, come
se lo sguardo della consuetudine dell'abitatore cancellasse ogni momentaneo
disordine, ogni inutile, transeunte accidente per cogliere piuttosto la
fissità delle cose nel tempo, senza indulgere però alla polvere
dei ricordi, senza malinconie né attese, solo con la certezza che
tutto è al suo posto, come sempre. Così in questi quadri,
che il pubblico ha dimostrato ampiamente di apprezzare, Boschi ha dipinto
l'illusione quotidiana di una perenne continuità. Probabilmente
è questo l'aspetto che maggiormente attira e rende seducenti questi
ambienti dipinti accuratamente, raccontati nei dettagli e nelle atmosfere,
da essere tuttavia specchio di infiniti altri appartamenti, similmente
ordinati, composti, pacatamente censurati d'ogni fremito disturbatore,
d'ogni sovvertitrice casualità.
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