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LIDIA
PUGLIOLI
Galleria San Luca, Bologna,
1992
"Il Resto del Carlino"
4.4.92 |
Spinta
creativa
Quando l'Informale è
donna... subentra alla drammaticità, alla negatività storica,
la naturalezza del limbo delle forme, il fervore di una materia genitrice,
l'interpretazione morbidamente sessuata del segno, la duttilità
alle suggestioni forti della vita. Il mondo immaginativo di Lidia Puglioli
rappresenta con esattezza l'universo informale femminile, che si riversa
nella pittura trascinando come un fiume in piena tanti brandelli intrisi
di cultura, in un caos letterario da cui riemergono a tratti elementi di
straordinaria resistenza semantica. In esso si incontrano i bianchi polverosi
dei marmi classici, i rossi infuocati e i neri sacri del barocco, i vortici
romantici di Turner, le montagne enigmatiche di Bocklin, e tanti altri
elementi, che la stesura informale suscita come fantasmi, sconvolti dall'amplesso
metamorfico, catturati a colpi di colori, a grumi, a spessori.
Protagonista in questi giorni
di una personale alla Galleria San Luca, Lidia Puglioli si racconta volentieri,
e le sue parole sono una testimonianza vivace e piena di aneddoti sulle
vicende artistiche bolognesi alle quali è per tanti aspetti intrecciata
la sua vicenda privata. Nata a San Lazzaro di Savena nel '19, segue all'Università
i corsi di Roberto Longhi e di Francesco Arcangeli, poi all'Accademia gli
insegnamenti di Virgilio Guidi, di Giorgio Morandi, di Pompilio Mandelli
col quale si sposa durante la guerra e dal quale si separerà più
tardi. Costante, anche nei periodi più difficili, quando l'artista
è toccata dalle difficoltà e dalla sofferenza, rimane la
spinta creativa, quasi emanazione spontanea di quel suo carattere fortemente
originale. Così, più della ricettività con cui ha
partecipato al dibattito intellettuale negli anni giovanili, è significativo
il suo modo di essere ancora oggi "fuori dalle regole", per coerenza e
sensibilità. Lidia Puglioli va per la sua strada, col suo informale
fuori tempo, ma così connaturato, così profondamente rispondente
al sua animo, che la rincorsa del nuovo è davvero un problema lontano.
A comprenderla, in questo suo itinerario in cui l'arte risponde ad una
esigenza che è in primo luogo vera esternazione dell'essere, c'è
da qualche tempo un giovane poeta, Nicolas Guccione de Meridian, che in
una recente pubblicazione, presentata anche alla Galleria San Luca, ha
voluto questa pittura, a contraltare dei suoi versi. |