Daniela Bellotti "Scritti sull'Arte"                                                                                                 Le mostre
GLI ORI DEGLI ETRUSCHI
Tra Mito e Scienza
nuove ed entusiasmanti scoperte archelogiche

Museo Civico Archeologico di Bologna, 1995

Presso il Museo Civico Archeologico di Bologna aprirà la mostra "Il dono delle Eliadi. Ambre e Oreficerie dei Principi etruschi di Verucchio", organizzata in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica dell'Emilia Romagna e già ospitata nel Museo Civico di Verucchio (Rimini).
L'esposizione consentirà di ammirare i materiali più rari e preziosi provenienti dai corredi funerari etruschi di età orientalizzante (fine dell'VIII e VII secolo a.C.) ed in particolare i bellissimi gioielli in ambra, resi ancora più affascinanti dalla poesia del mito. Si narrava infatti, per spiegare l'origine dell'ambra, che Fetonte, figlio di Elio, il Sole, dopo aver osato guidare il carro del padre, venne punito e precipitato nel fiume Eridano (identificabile con il Po). Le Eliadi, le figlie di Elio, accorse al fiume per piangere la morte del loro fratello, si trasformarono i pioppi; le loro lacrime scendendo dai rami, divennero gocce d'ambra (electra, in latino). Dunque secondo gli antichi, questo materiale che ha caratteristiche inconfondibili di colore, trasparenza, iridescenza, calore ed elettricità (electrum), nacque come ricompensa degli dei per la morte di un essere divino. E' per questo che il mondo antico attribuiva all'ambra proprietà magiche e terapeutiche e veniva considerata come un dono particolarmente prezioso.
Di gioielli in ambra, che in realtà è una resina fossile, ne sono stati trovati numerosi nei corredi funerari di Verucchio: molte fibule, le spille che fermavano le vesti, e poi collane composte da perle, orecchini con grandi pendenti a disco, spilloni, e persino nei manici di tazze in ceramica. La lavorazione raffinata dimostra la grande perizia raggiunta dagli artigiani locali che lavorarono per una committenza d'alto rango e che seppero produrre anche oggetti raffinati d'oro e di pasta vitrea, insieme a cesti e suppellettili di legno, eccezionalmente arrivati fino a noi per fortunate e straordinarie condizioni di conservazione del terreno. Sarà questa l'occasione anche per rivedere i corredi funerari dei principi etruschi di Verucchio esposti abitualmente nel Museo Archeologico di Bologna, composti da tavoli, poggiapiedi, recipienti di legno e persino un trono intagliato con scene di vita domestica e pubblica.
Una mostra dunque che si preannuncia ricca di affascinanti testimonianze sulla comunità etrusca insediatasi in Romagna attorno al IX secolo a.C., poco lontano da Rimini, e che sarà una ulteriore occasione per riavvicinarsi a quel lontano mondo, ancora in parte misterioso. 

 

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