Questa pagina è dedicata alla squadra per cui faccio il tifo da prima di nascere. Ho gioito per i trionfi, e ho sofferto per questi 2 anni d'inferno, ora finalmente posso giore:
FORZA NAPOLI!!!
BENTORNATO IN SERIE A!!!
Ecco una foto del principale artefice della promozione azzurra: Stefan Schwoch, capocannoniere e anima del Napoli, guerriero instancabile e realizzatore micidiale
Questo invece è il bellissimo stadio San Paolo, a Fuorigrotta
Gli anni d'oro. È questa l'espressione che i napoletani usano per indicare il periodo, magico ma ahimè breve, durante il quale gli azzurri hanno vinto 2 Scudetti (1987, 1990), 1 Coppa Italia (1987), 1 Coppa U.E.F.A. (1989) e 1 SuperCoppa Italiana (1991). E tutti questi successi sono legati indissolubilmente ad un nome. Un nome che ancora oggi fa venire i brividi a tutti i tifosi napoletani: Diego Armando Maradona. Ma cominciamo dall'inizio. Fino all'arrivo di Diego il Napoli aveva vinto soltanto 2 Coppe Italia (1962 e 1976). Dopo un campionato di ambientamento (1984-85),nel torneo 1985-86 el Pibe de oro guida gli azzurri ad un ottimo terzo posto alle spalle di Juve e Roma (memorabile la vittoria sulla Juve con millimetrica punizione di Diego). L'annata successiva, 1986-87, è quella della consacrazione. Il Napoli è campione d'Italia con una giornata d'anticipo e si toglie pure lo sfizio di vincere la Coppa Italia (accoppiata riuscita solo al Torino e alla Juve). La città è in delirio, le case si colorano d'azzurro, i muri vengono ricoperti con disegni raffiguranti il magico n.10, addirittura qualcuno ha scritto all'entrata di un cimitero "Vuje nun sapite che ve site perzo"... Vale la pena di ricordare quella fantastica formazione: Garella; Bruscolotti, Carannante; Bagni, Ferrario, Renica; Carnevale, De Napoli, Giordano, Maradona, Romano.
L'anno successivo, con l'arrivo di Careca, le cose sembrano ripetersi, ma nel finale di campionato il Milan di Van Basten e Gullit ci soffia il titolo (anche se restano parecchie ombre sul reale andamento dei fatti). Nel 1988-89 è invece l'Inter del Trap a precederci sul traguardo finale. Gli azzurri però conquistano il loro primo trofeo internazionale, la Coppa U.E.F.A., battendo in finale i tedeschi dello Stoccarda (2-1, 3-3 con uno stupendo gol di Ciro Ferrara) dopo aver eliminato ai quarti la Juve (0-2, 3-0 con incredibile colpo di testa di Renica al 119').
Il 1989-90 è l'anno del secondo tricolore. Questa volta la lotta col Milan è più serrata, ma alla penultima giornata, mentre il Napoli passeggia a Bologna (2-4, ma già 0-3 dopo 15 minuti), il Milan in vantaggio per 1-0 si fa raggiungere e superare 2-1 in casa del già retrocesso Verona. E così l'ultima partita, in casa con la Lazio (1-0, gol di Baroni) è solo un preludio alla festa che si scatena al 90'. Anche qui è un dovere ricordare la formazione: Giuliani; Ferrara, Francini; Baroni, Alemao, Renica; Crippa, De Napoli, Careca, Maradona, Carnevale. La favola del Napoli finisce qui. Nonostante la SuperCoppa Italiana conquistata con un sonoro 5-1 sulla Juve gli azzurri non otterranno più alcun successo; anzi, inizia un lento ma spietato declino che sfocierà nella tristissima retrocessione della stagione 1997-98, solo 7 anni dopo. Ma l'immenso tifo napoletano non ha mai abbandonato la squadra, e anche quest'anno, nonostante la delusione per la mancata promozione in A dell'anno scorso, i supporters azzurri non hanno fatto mancare il loro sostegno ai propri giocatori, Schwoch in primis, contibuendo alla vittoriosa rincorsa alla Serie A. Perchè se è vero che Napoli ha bisogno della Serie A, è altrettanto vero che la Serie A ha bisogno di Napoli e del Napoli.