I Blog 2004 da Luglio a Settembre

23/09/2004 Le puttane della Telecom

09/09/2004 Gli eterni bambini

01/09/2004 La crociata a domicilio

29/07/2004 Un casello nel tinello

06/07/2004 E VAI!

01/07/2004 A casa di Mazinga


# Le puttane della Telecom

Orbene, l'altro ieri mi arriva la bolletta della Telecom. La lascio lì a candire sullo stipo della cucina per un paio di giorni, e poi la apro.

Le voci sono le seguenti

Totale costo per consumi: telefonate, serviziEuro 15,20
Linea telefonica clienti privati 28 Luglio 04, 30 Settembre 04Euro 25,85
Linea telefonica clienti privati ottobre, novembre Euro 24,28

e qui mi incazzo già un po', perchè chiamo al 187 e mi dicono che devo pagare il canone Ottobre-Novembre anticipato, e tu Telecom che ne sai che io non ti mando affanculo all'inizio del mese prossimo?

Attivazione AliceEuro 129,00

e qui comincio a smadonnare alla grande, perchè io non l'ho mai chiesta, e siccomeche me l'hanno chiesto cento volte e io ogni volta mi ci incazzavo un pocolino di più, non farei l'ADSL di Telecom neanche se fossero loro a pagare me

Promozione Attivazione Alice Euro -129,00

sono sempre più perplesso: a) non l'ho mai chiesta b) non mi frega una cippa se me la regalano c) fino a ieri sera in rete ci annaspavo, come sempre, a 5 Kb al secondo, quindi senza l'ADSL che loro giurano e spergiurano sulle baldracche delle loro madri di avermi attivato; proseguiamo la lettura

Attivazione Alice FreeEuro 23,33

questa non capisco che è (ovvio, non l'ho richiesto), e non lo saprà neanche la operatrice di còll-center inbàund che chiamo dopo che, asciugata la bava sanguigna che mi cola dalla bocca, mi decido a ritelefonare al 187

IVA & altre puttanateEuro 19,34

cioè più del consumo totale

Totale da pagareEuro 108,00

Dopo aver tuffato la testa nell'acqua gelida nel cesso mi ripiglio un po', e riprendo a mentalizzare; se la matematica è sempre quella di quand'ero alle medie, 15,20 è, rapportato al totale, circa il 15%. Cioè un 85% di quello che 'sti rottinculo addetti ai lavori mi presentano è frills, stronzate, aliquote/ tasse/ canoni/ conguagli e -probabilmente- il conto delle puttane che il loro spettabile Amministratore Delegato ha noleggiato all'ultimo congresso.

Io non ho niente contro le puttane, anzi, ritengo che svolgano un mestiere difficile e socialmente utile, anche quando intrattengono i dirigenti della Telecom. Del resto, anche Gesù Cristo ebbe per la Maddalena un occhio di riguardo. Ho però da ridire se il loro compenso di oneste prestatrici di lavoro orale, vaginale et anale viene ad essere inserito nella fattura commerciale a mio carico.

Ma siccome io sono compassionevole come Giòrg Bùsc, e prima di bruciarli i figli col napalm dò loro il beneficio del dubbio: chiamo tre volte il 187, entrando nel tunnel del call center

1) abbiamo le reti giù, richiami

2) epecchènoncivuoil'addiessellecheccelannotutti?

3) mi sbatte il telefono in faccia

Allora m'incazzo -AHHHM- e implemento un fax.

Oggetto: richiesta chiarimenti urgenti

Spettabile Servizio Clienti

Sono il Cliente titolare della linea telefonica 011 3017839; in data 23/09/2004 ho ricevuto la fatturazione numero [RA6810822], relativa ai consumi dal 20/07/2004 al 31/08/2004.

Nella sopracitata comunicazione vengono riportati (e addebitati) costi relativi a servizi da me mai richiesti, contabilizzati come [Attivazione Alice] e [Attivazione Alice Free]; entrambe le voci di cui sopra risultano essere operative dalla data del 28 Luglio 2004, in concomitanza con la richiesta, da me effettuta e da Voi presa in carico, dell'attivazione della linea telefonica urbana relativa al numero [011 3017839].

Mi limito a porre alla Vostra attenzione i seguenti fatti:
1) non ho mai richiesto il servizio ADSL Alice; qualora Vi risultasse altrimenti, pregherei vivamente inviarmi via mail la copia Fax della richiesta da me spedita per l'accensione del suddetto servizio
2) non ho mai richiesto neanche il servizio Alice Free, di cui ignoro a tutt'oggi il contenuto
3) come da Documentazione dei Consumi allegata alla fattura in esame, non mi sono mai collegato ad Internet da un POP Telecom, e non ho mai utilzzato la sopra citata ADSL
4) in attesa di una sollecita spiegazione, procrastinerò il pagamento della fattura [RA06810822] e di qualsivoglia altra Vostra richiesta di pagamento a data da destinarsi.

In attesa di un Vostro puntuale e sollecito riscontro,
invio cordiali saluti

Il tono è fermo ma cordiale, tipo questo aereo è ora in mano agli Amici di Maometto, stiamo dirigendo verso un mondo migliore. Dopo due giorni mi chiama a casa la Telecom, e lascia detto che gli importi in più verranno scalati dalla prossima bolletta. Vedremo. Rabbonito, mi genufletto davanti all'altare e verso l'obolo (108 euro!) nella cassetta delle indulgenze.

Per ora, uno pari.


# Gli eterni bambini

Ci vogliono bambini. Eterni sedicenni che non crescono mai.

Si sa, i ragazzini comprano di tutto. Basta che sia trendy, che ce l'abbia il vicino di banco, o anche solo a colori vivaci.

Prima di tutto manca il rituale d'iniziazione che ci accompagni all'età adulta; il rito d'iniziazione ti mette a contatto con la morte, reale o simulata. Come dice uno dei miei attori preferiti in un famoso film la giovinezza finisce quando capisci che un giorno morirai. Nella cerimonia che apre la strada all'età adulta c'è il confronto con il pericolo, reale (cacciare il leone), o presunto tale (passare la notte in un cimitero infestato di spiriti).
Confrontandosi con la morte si accede all'età adulta, cioè l'età che un giorno si concluderà con tutto il resto del bla-bla terreno.

La mia giovinezza è finita quando ho capito che un giorno morirò (prima però vi faccio un culo così, ve lo giuro sul paguro), o meglio ho percepito che un giorno morirò.

L'ho scoperto guardando la rèclame della morte. Anche la morte si fa pubblicità, fa informazione commerciale, e io il suo spot me lo sono visto tutti i giorni per un anno. Spot coloratissimo, dal rosso sangue al verde vomito, fatto davvero bene, ci credereste? Con una musichina allegra quasi come quella del Doblò.

E siccome siamo stato cresciuti, educati, addestrati pavlovianamente a riconoscere solo i ritmi ed i linguaggi della propaganda (e che sia lo spot di un detersivo che l'analisi taroccata di un bilancio aziendale è lo stesso), per riconoscere la Morte l'ho dovuta vedere in pubblicità.

Di Morte non si parla mai. Parlare di morte non fa bene al Mercato.

Perchè chi è morto non consuma


# La crociata a domicilio

Non c'è niente da fare. Ci fottono in tutti i modi. Orwell aveva ragione, chi possiede il linguaggio possiede i pensieri. Una volta abolito il termine stesso di dissenso, è il concetto che viene a mancare. E chi possiede il passato possiede il presente. Sul futuro be', ho i miei dubbi: come si diceva in un cazzo di film (non mi ricordo quale) i fatti ci precedono, e a chiacchiere stiamo a zero. Dopo che la Città Eterna è diventata la Disneyland della Dottrina e un Reich Millenario è andato a male in fretta come lo yoghurt, viene il dubbio che il futuro sia del Caso; e Caso è l'anagramma di Caos.
Comunque chi possiede il passato possiede (in qualche misura) il presente. Lo sapevano i Faraoni, che cancellavano la memoria dei loro predecessori facendo scalpellare via i loro nomi dalle colonne, col risultato che non riusciamo a ricostruire le genealogie complete. Dico, erano i faraoni, mica dei coglioni qualunque.

Linguaggio e storia. Ecco cosa vogliono portarci via. La storia per capire come vanno le cose, il linguaggio per discutere di come non farci scovolare il culo per l'ennesima volta. E mentre noi discutiamo, ci rifilano di nuovo le Crociate.

Qui al mercato sotto casa ci avevano provato anni fa, a rimettere sui banchi i vecchi ggìns della Carrera, e a farli pagare uno sproposito, ma gli è andata male. Magari le Crociate vanno meglio con i toppini da velina, quelli che fanno vedere l'ombelico, chissà.

Non c'è niente da fare. Ci stanno fottendo il linguaggio. Avete notato che non esistono più impiegati? Il termine era brutto, retrò, faceva tanto Fantozzi a pelle di leone sul pavimento. Adesso ci sono i databèis administrètor, i progèct contròl, i còl senter operètor, le òffis fòcal pòints. Siamo tutti prògect, sènior, consùltant, mènager di qualche cosa. Di che stracazzo si tratta non lo capisce nessuno, ma tant'è. Chiedere non si può, fa figura da scemo, se si insiste si finisce sul libriccino nero del Numero Uno del Gruppo TNT e sono cazzi. Dunque siamo tutti mènager e sènior o iùnior di qualche cosa fumosa ed imprecisata. Uàu, c'è pure la sàspense, come se non bastasse l'era dell'Ottimismo a farci sbavare di concupiscenza e venire il pisello duro (e anche il Calendario della succhiamaniglie del Grande Fratello).

Ma che differenza c'è tra un lavoratore dipendente ed un prestatore di lavoro? Il lavoratore dipendente, bontà sua, si faceva un mazzo così per consegnare il sanguinoso salario alla Banca (mutuo per la casa), alla Fabbrica di Automobili (utilitaria a rate), al Venditore di Elettrodomestici (tivvù color), e quello che rimaneva -se gli andava bene ed era stato oculato- era per un bottiglione scadente in osteria e la mignotta meno cara della zona.
Mentre -che culo!- il prestatore di lavoro, bontà sua, si fa un mazzo così per consegnare il sanguinoso salario alla Banca (mutuo per la casa), alla Fabbrica di Automobili (utilitaria a rate, ma con la centralina), alla Catena degli Elettrodomestici (tivvù al plasma), e quello che avanza -se gli va bene ed è stato smart- basta per un tiro di roba tagliata male e la nigeriana meno cara della tangenziale. Ok, va bene, la tivvù al plasma e la Nigeriana fanno worldwide, ma dov'è la differenza?
Dov'è la differenza tra una centralinista degli anni Sessanta ed una modernissima, stressatissima, sfruttatissima operatrice di call-center inbound-outbound?
Entrambe indossano le cuffie dieci ore al giorno. Entrambe oppongono il repertorio di frasi da manuale alle intemperanze del coglione di turno. Entrambe vorrebbero essere dappertutto fuorchè lì. Entrambe fanno quello perchè aspettano la Grande Occasione che non verrà mai; ed entrambe sposano il primo assicuratore stempiato dall'alito cattivo che promette di portarle via, verso un'alba radiosa da reclàme dei frollini.

Che ci volete fare, è il prezzo del Progresso. E che credevate, che il Terzo Millennio fosse gratis?
Bene, sono stati aboliti i lavoratori dipendenti che prendevano ordini dal padrone. Adesso i prestatori di lavoro si consultano con il chairman. Secoli fa i Vassalli s'inchinavano al Sovrano, e la plebaglia al Signore.

La differenza è che nei secoli scorsi la sottomissione (quella che la Moratti vuole ripristinare a colpi di Sussidiario) era principalmente passiva, consisteva nel non agire contro il sovrano/ potente/ CEO di turno. Era non contrapporsi all'Ordine Costituito per Diritto Divino. La gente comune, cioè quella che non possedeva un cavallo bardato, un'armatura e un po' di Diritto Divino (rappresentato da una mazza di ferro da venti chili con delle punte così), era pregata di farsi i cazzi suoi e di non fa mancare mai nutrimento alla catena alimentare Signore - Valvassore - Valvassino - e via in alto per altri stomaci blasonati e bisognosi di pernice in umido e vino di Borgogna. Saltuariamente si derogava a questa sana regola di buon senso, per eventi di carattere eccezionale come le Crociate (-Dio lo vuole!- strillavano i PR del Papato alla plebe allettata dalla Beatitudine Eterna, senza specificare se l'Onnipotente volesse davvero cinque crociate da stramazzo o semplicemente un cono al pistacchio). Ma a coinvolgere la gente comune, che pensava ai fatti suoi (cioè principalmente procurarsi da mangiare e non prendersi la peste) le cose andavano in vacca, e finì che a far le crociate ci andava il Re con l'ambaradàn di Vassalli/ Valvassini/ caravancammello, stava via dieci anni, e se non tornava senza una gamba si era preso perlomeno la sfilide sollazzandosi con le donne di malaffare (Dio lo vuole!). Intanto il popolo (che aveva l'abitudine di rispettare il Diritto Divino) aveva accettato il Reggente con un'alzata di spalle, e se Sua Novità non aveva tirato su le tasse e stuprato le mogli gli andava bene pure questo nuovo qua. E quindi sia che il Reggente accogliesse con devozione il Re che tornava senza una gamba e col pisello gocciolante di scolo buttandolo a marcire nel fossato, sia che il Re tornasse con tutte e due le gambe e diecimila cavalieri con le mazze di ferro da venti chili cadauna, e quindi fossero i pezzi del Reggente a finire in pasto ai maiali, al popolo non fregava una sacribonda cippa.
Invece adesso (Terzo Millennio) ci si chiede di essere proattivi. A fare le Crociate (Dio lo vuole!) ci si deve andare noi. Il Re se ne sta a casa (lo scolo lo può prendere anche qua, è il vantaggio del Villaggio Globale) mentre nella presentazione di Pàuerpòint ci siamo noi Poveri Sudditi Stronzi [casellina giallo caghetta] che partiamo per le Crociate [freccina verde] verso un avvenire radioso di Democrazia e Benessere [cilindro marrone merdissima]. Non volete andare? Davvero? Non avete il cavallo bardato e i punti Millemiglia Alitalia non bastano per arrivare fin là? Non c'è problema (Dio lo vuole!): noi la Crociata ve la portiamo qua. Meraviglie del Progresso.
C'è lo schema alternativo (piano B): la Crociata (Dio lo vuole!) [vagoncino pieno di marrone] viene direttamente a casa tua [freccina viola tratteggiata che fa allegro e cool] in comode rate mensili e qui ci sei tu [sempre più giallino caghetta] che ti ritrovi la benza a prezzi da Chianti d'annata. Contento?

La Crociata a domicilio, dunque. Io però sta 'storia non me la bevo. Non mi sono bevuto i Carrera a prezzi da caviale e i Bomber della Alfa da 180 euro in su. Quindi non preoccupatevi, se ce l'ho fatta io col cervello inzuppato di chemio ce la possiamo fare tutti.

E se citofona Dio non allarmatevi: vuole solo il gelato al pistacchio.


# Un casello nel tinello

La Classe Dirigente che ci governa non finisce mai di stupire. Dopo aver consegnato ai libri di storia chicche come oro alla Patria e offriamo spontaneamente le ferie alla Nazione (ve la ricordate la nostra Fiorella Kostoris Padoa Schioppa di qualche mese fa?), non paga di meno tasse per tutti tranne-che-per-voi-esigua-minoranza-lamentosa (dove i voi risultano essere il 95% della popolazione), ci elettrizza con la prospettiva di un pedaggio sulle strade statali. In 1984 di Orwell le Donne Patriottiche offrivano anche i loro orgasmi alla Nazione, ma siccome il calo della libido è ormai endemico in tutto l'Occidente Democratico & Stressato non sarebbe un buon affare. Nel mentre che penso queste righe, mi godo la Libertà e la Democrazia sciabattando in mutande tra la mia stanzuccia e il cesso, tutto contento che Lunardi non mi ci abbia ancora messo un casello per riscuotere il rotatico [per quelli del CEPU: tassa medievale sulle strade acciottolate: -Dove andate? Quanti siete? Un fiorino!-]. Durerà poco, lo so. Per Settembre verranno i Geometri del Comune a tracciare le strisce blu, e dovrò pagare per parcheggiare il mio culo sul bidè.

Bene, orsù, amici bambini, pasciamoci gaudenti delle annunciate delizie del DPEF. Indignamoci insieme, come i polli che Renzo Tramaglino teneva in gabbia, starnazziamo alla grande la nostra legittima disapprovazione, che tanto -dal punto di vista pratico- non serve a una beata cippa. Come diceva il nostro compianto Capufficio (quello con gli occhiali e la barbetta da Ingegnere), sono le valvole di sfogo del Sistema, anch'esse controllate ed istituzionalizzate, come qualunque altra forma di dissenso o trasgressione (il Doktor Kuzman ne sa qualcosa).
Adesso facciamo -OPPLA'- un salto indietro nel tempo e torniamo a quando, imberbe pubblicista che aveva appena imparato a fare il nodo alla cravatta, mi interessavo dell'uso delle notizie come strumenti di creazione del consenso.
Questa notizia (cioè fatto corredato di commento e note esplicative, perchè le notizie, come le medicine, hanno bisogno di un bugiardino allegato, e le notizie, come le medicine, se prese senza prescrizione possono essere molto pericolose), di sicuro allerterà il Consumatore/ Utente/ Suddito, e gli guasterà la partenza per le vacanze. Allora perchè i media, tutti supini e di schiena molto flessibile rispetto alle veline di regime, la danno in prima pagina?
Non sarebbe meglio pompare altri pseudo-eventi più rassicuranti, tipo che Naomi Campbell si è fatta tatuare il logo della TIM sulla fagiana, o Carolina del Grande Fratello [per chi ha visto Fahrenheit 451 di Truffaut: non notate una certa somiglianza tra La Casa del GF e La Famiglia delle videopareti?] che fa agriturismo sessuale al Villaggio Mandingo?

E allora perchè?

Forse per non farci vedere qualcos'altro che è previsto nel DPEF?
Bene, adesso che abbiamo scaldato la crapolina al livello 1, pigiamo l'acceleratore e passiamo al livello 2; non facciamoci vedere, però, che sennò sono cazzi (come cantava Masini: controllano i cervelli / e fanno il culo a chi ce l'ha), e siccome già ci guardano male perchè non abbiamo comprati i titoli Parmalat è meglio non rischiare. Dunque, il DPEF prevede altre cose, ovviamente passate sotto silenzio perchè coperte dalla notizia-bomba del pedaggio sulle statali.

Per esempio, si ventila che i TFR di tutti i prestatori di lavoro vengano conferiti d'autorità ai famosi fondi pensione di categoria. I fondi pensione di categoria non stanno andando molto bene (se qualcuno ha info diverse me le mandi), se quei soldi li investivi in Talleri Verdi di 'Mgumbo -'Mgumbo almeno ti davano il tappeto in pelle di Gnu, e invece niente.

Altra idea: siccome i Sudditi pelati dalla Cirio e munti dalla Parmalat invece di investire in borsa comprano case (seppure sopravvalutate come oggi), perchè non mobilizzare il valore degli immobili rendendolo disponibile al consumo previa ipoteca? Chi di voi, egoisti taccagni di merda, non è ansioso di ipotecare la casuccia dei suoi avi (nonna Gertrude è sepolta in giardino) per correre a comprare tre nuovi televisori e 1) permettere al PIL di risollevarsi, nonostante i crack finanziari causati da gente che per queste cose non paga, non ha mai pagato, non pagherà mai 2) godersi il Grande Fratello e/o le Partite di Campionato su quattro schermi contemporaneamente (WOW!) e 3) incrementare il consumo di energia elettrica che, a quanto pare, è un fondamentale e indiscusso indice di benessere. E già qui non ci capiamo: ragionando così gli Astronauti, che in orbita hanno le risorse pesate col bilancino, sono dei pezzenti e mia madre, che si ostina a tenere un frigo di quarant'anni fa che ciuccia quanto una portaerei, è al pari del sultano del Brunei.


# E VAI!

Ore 14.45. Squilla il cellulare (numero sconosciuto). Soprappensiero, rispondo.
-BuongiornosonoCristinadall'Euriskostoeseguendounsondaggio percontodell'Euriskoistitutodisondaggiriguardoallapercezionedegli utentineiriguardideiservizitelefonicipossofarLeun'intervistaaaaa?-
-No. Non rilascio interviste-
-Quindidevodedurrecheleiècontrarioafornireinformazionisensibili ditipopersonaleiviincluseleSueeventualipreferenzee/orimostranze e/osuggerimentidirettialSuogestoprediservizitelefonici,posso chiederLeperchè,èforseunproblemaditimidezzae/odislessiaoppureuna semplicequestionedipràivasi?-
-La seconda che ha detto-
-Daquestodeducocheleinonèinteressatone'sisentecoinvoltoneiriguardi delleeventua-
-TUUU, TUUU, TUUU...-


# A casa di Mazinga

Oggi -ieri per chi legge- ce ne siamo stati a Milano, all'Ospedale San Raffaele, a fare il tagliando.
Per chi -fortunato lui- non ne mastica molto di attrattive oncologiche, l'Ospedale San Raffaele di Milano è la clinica universitaria del Ministro Veronesi.

L'Ospedale San Raffaele del Monte Tabor (a.k.a. hSR) è una vera e propria città tra Milano e Milano 2, con l'accettazione che è già Milano 3 e i cessi in provincia di Brescia. Davanti c'è la stazione della Metro, linea 2, e davanti alla Metro due gigantesche fontane con gruppi statuari, che al confronto Boaz e Jaquim [per quelli del CEPU: i due omoni di bronzo che prendono il sole mezzi nudi in Piazza Solferino, fottendosene delle ordinanze comunali] sono i nanetti in gesso che la zia Isolina tiene in giardino. Il primo gruppo rappresenta la vita e le opere del Santo in bassorilievo, nel secondo San Raffaele ha la pipa e abbatte a pugni un enorme carcinoma dopo aver fatto il pieno di spinaci. Al posto di Iside e Osiride ci sono anche varie sculture molto strane, forse opere d'arte donate da ex degenti o dispetti di Zio Saddam.
Il parco è sovrastato da un grattacielo come quello Lancia, e sul tetto c'è il logo hSR che ruota, come sulla sede del Daily Planet nei cartoni animati dell'Uomo Ragno (a Candiolo la scritta "Istituto Ricerca e Cura del Cancro" è serigrafata su una lastra di plastica tre metri per uno, e sobriamente imbullonata al muro accanto all'ingresso).

Dopo esserci debitamente genuflessi & segnati entriamo nel padiglione "C" (Medicina Nucleare); sopra di noi la scritta:

BENVENUTI NEL TEMPIO DELLA SOFFERENZA E DELLA SPERANZA

-'Sti cazzi!-
-Ho paura-
-Anch'io-
-Torniamocene a casa-
-Ci rifacciamo la tangenziale est fino alla ovest e poi l'A4? [con i TIR ai 120 in contromano sulla corsia d'emergenza, n.d.r.]-
-Hai ragione, meglio il cancro-

Avanziamo di tre caselle. Altro Verbo:

NEL TEMPIO DELLA SCIENZA NON SI FUMA

A Candiolo l'avviso riassume la filosofia e l'understatement piemontesi: "qui non si fuma".
Pulito, netto, essenziale.
Istintivamente ci genuflettiamo di nuovo, pur non avendo mai fumato (nell'epoca dei condoni, tanto vale approfittarne) -chiediamo pietà, o luce delle genti-.
La commessa all'ingresso non è all'altezza del suo sacro ruolo:
-Chi siete? Quanti siete? Doveannate? Un fiorino!-
-Siamo noi. Siamo due. Abbiamo prenotato. Li fate gli agnolotti?-
-Compilare questo modulo. Compilare il formulario. Sedersi. Aspettare. Grazie.-

Be', che ci crediate o meno, mi sento quasi orgoglioso del mio sano, vecchio, muffoso grigiore torinese.

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