I Blog 2004 da Luglio a Settembre 23/09/2004 Le puttane della Telecom 01/09/2004 La crociata a domicilio 29/07/2004 Un casello nel tinello
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Orbene, l'altro ieri mi arriva la bolletta della Telecom. La lascio lì a candire sullo stipo della cucina per un paio di giorni, e poi la apro. Le voci sono le seguenti
e qui mi incazzo già un po', perchè chiamo al 187 e mi dicono che devo pagare il canone Ottobre-Novembre anticipato, e tu Telecom che ne sai che io non ti mando affanculo all'inizio del mese prossimo?
e qui comincio a smadonnare alla grande, perchè io non l'ho mai chiesta, e siccomeche me l'hanno chiesto cento volte e io ogni volta mi ci incazzavo un pocolino di più, non farei l'ADSL di Telecom neanche se fossero loro a pagare me
sono sempre più perplesso: a) non l'ho mai chiesta b) non mi frega una cippa se me la regalano c) fino a ieri sera in rete ci annaspavo, come sempre, a 5 Kb al secondo, quindi senza l'ADSL che loro giurano e spergiurano sulle baldracche delle loro madri di avermi attivato; proseguiamo la lettura
questa non capisco che è (ovvio, non l'ho richiesto), e non lo saprà neanche la operatrice di còll-center inbàund che chiamo dopo che, asciugata la bava sanguigna che mi cola dalla bocca, mi decido a ritelefonare al 187
cioè più del consumo totale
Dopo aver tuffato la testa nell'acqua gelida nel cesso mi ripiglio un po', e riprendo a mentalizzare; se la matematica è sempre quella di quand'ero alle medie, 15,20 è, rapportato al totale, circa il 15%. Cioè un 85% di quello che 'sti Io non ho niente contro le puttane, anzi, ritengo che svolgano un mestiere difficile e socialmente utile, anche quando intrattengono i dirigenti della Telecom. Del resto, anche Gesù Cristo ebbe per la Maddalena un occhio di riguardo. Ho però da ridire se il loro compenso di oneste prestatrici di lavoro orale, vaginale et anale viene ad essere inserito nella fattura commerciale a mio carico. Ma siccome io sono compassionevole come Giòrg Bùsc, e prima di bruciarli i figli col napalm dò loro il beneficio del dubbio: chiamo tre volte il 187, entrando nel tunnel del call center 1) abbiamo le reti giù, richiami 2) epecchènoncivuoil'addiessellecheccelannotutti? 3) mi sbatte il telefono in faccia Allora m'incazzo -AHHHM- e implemento un fax.
Oggetto: richiesta chiarimenti urgentiIl tono è fermo ma cordiale, tipo questo aereo è ora in mano agli Amici di Maometto, stiamo dirigendo verso un mondo migliore. Dopo due giorni mi chiama a casa la Telecom, e lascia detto che gli importi in più verranno scalati dalla prossima bolletta. Vedremo. Rabbonito, mi genufletto davanti all'altare e verso l'obolo (108 euro!) nella cassetta delle indulgenze. Per ora, uno pari. |
Ci vogliono bambini. Eterni sedicenni che non crescono mai. Si sa, i ragazzini comprano di tutto. Basta che sia trendy, che ce l'abbia il vicino di banco, o anche solo a colori vivaci.
Prima di tutto manca il rituale d'iniziazione che ci accompagni all'età adulta; il rito d'iniziazione ti mette a contatto con la morte, reale o simulata. Come dice uno dei miei attori preferiti in un famoso film la giovinezza finisce quando capisci che un giorno morirai. Nella cerimonia che apre la strada all'età adulta c'è il confronto con il pericolo, reale (cacciare il leone), o presunto tale (passare la notte in un cimitero infestato di spiriti).
La mia giovinezza è finita quando ho capito che un giorno morirò (prima però vi faccio un culo così, ve lo giuro sul paguro), o meglio ho percepito che un giorno morirò. L'ho scoperto guardando la rèclame della morte. Anche la morte si fa pubblicità, fa informazione commerciale, e io il suo spot me lo sono visto tutti i giorni per un anno. Spot coloratissimo, dal rosso sangue al verde vomito, fatto davvero bene, ci credereste? Con una musichina allegra quasi come quella del Doblò. E siccome siamo stato cresciuti, educati, addestrati pavlovianamente a riconoscere solo i ritmi ed i linguaggi della propaganda (e che sia lo spot di un detersivo che l'analisi taroccata di un bilancio aziendale è lo stesso), per riconoscere la Morte l'ho dovuta vedere in pubblicità. Di Morte non si parla mai. Parlare di morte non fa bene al Mercato. Perchè chi è morto non consuma
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Non c'è niente da fare. Ci fottono in tutti i modi. Orwell aveva ragione, chi possiede il linguaggio possiede i pensieri. Una volta abolito il termine stesso di dissenso, è il concetto che viene a mancare. E chi possiede il passato possiede il presente. Sul futuro be', ho i miei dubbi: come si diceva in un cazzo di film (non mi ricordo quale) i fatti ci precedono, e a chiacchiere stiamo a zero.
Dopo che la Città Eterna è diventata la Disneyland della Dottrina e un Reich Millenario è andato a male in fretta come lo yoghurt, viene il dubbio che il futuro sia del Caso; e Caso è l'anagramma di Caos.
Linguaggio e storia. Ecco cosa vogliono portarci via. La storia per capire come vanno le cose, il linguaggio per discutere di come non farci scovolare il culo per l'ennesima volta. E mentre noi discutiamo, ci rifilano di nuovo le Crociate. Qui al mercato sotto casa ci avevano provato anni fa, a rimettere sui banchi i vecchi ggìns della Carrera, e a farli pagare uno sproposito, ma gli è andata male. Magari le Crociate vanno meglio con i toppini da velina, quelli che fanno vedere l'ombelico, chissà. Non c'è niente da fare. Ci stanno fottendo il linguaggio. Avete notato che non esistono più impiegati? Il termine era brutto, retrò, faceva tanto Fantozzi a pelle di leone sul pavimento. Adesso ci sono i databèis administrètor, i progèct contròl, i còl senter operètor, le òffis fòcal pòints. Siamo tutti prògect, sènior, consùltant, mènager di qualche cosa. Di che stracazzo si tratta non lo capisce nessuno, ma tant'è. Chiedere non si può, fa figura da scemo, se si insiste si finisce sul libriccino nero del Numero Uno del Gruppo TNT e sono cazzi. Dunque siamo tutti mènager e sènior o iùnior di qualche cosa fumosa ed imprecisata. Uàu, c'è pure la sàspense, come se non bastasse l'era dell'Ottimismo a farci sbavare di concupiscenza e venire il pisello duro (e anche il Calendario della succhiamaniglie del Grande Fratello).
Ma che differenza c'è tra un lavoratore dipendente ed un prestatore di lavoro? Il lavoratore dipendente, bontà sua, si faceva un mazzo così per consegnare il sanguinoso salario alla Banca (mutuo per la casa), alla Fabbrica di Automobili (utilitaria a rate), al Venditore di Elettrodomestici (tivvù color), e quello che rimaneva -se gli andava bene ed era stato oculato- era per un bottiglione scadente in osteria e la mignotta meno cara della zona.
Che ci volete fare, è il prezzo del Progresso. E che credevate, che il Terzo Millennio fosse gratis?
La differenza è che nei secoli scorsi la sottomissione (quella che la Moratti vuole ripristinare a colpi di Sussidiario) era principalmente passiva, consisteva nel non agire contro il sovrano/ potente/ CEO di turno. Era non contrapporsi all'Ordine Costituito per Diritto Divino. La gente comune, cioè quella che non possedeva un cavallo bardato, un'armatura e un po' di Diritto Divino (rappresentato da una mazza di ferro da venti chili con delle punte così), era pregata di farsi i cazzi suoi e di non fa mancare mai nutrimento alla catena alimentare Signore - Valvassore - Valvassino - e via in alto per altri stomaci blasonati e bisognosi di pernice in umido e vino di Borgogna. Saltuariamente si derogava a questa sana regola di buon senso, per eventi di carattere eccezionale come le Crociate (-Dio lo vuole!- strillavano i PR del Papato alla plebe allettata dalla Beatitudine Eterna, senza specificare se l'Onnipotente volesse davvero cinque crociate da stramazzo o semplicemente un cono al pistacchio). Ma a coinvolgere la gente comune, che pensava ai fatti suoi (cioè principalmente procurarsi da mangiare e non prendersi la peste) le cose andavano in vacca, e finì che a far le crociate ci andava il Re con l'ambaradàn di Vassalli/ Valvassini/ caravancammello, stava via dieci anni, e se non tornava senza una gamba si era preso perlomeno la sfilide sollazzandosi con le donne di malaffare (Dio lo vuole!). Intanto il popolo (che aveva l'abitudine di rispettare il Diritto Divino) aveva accettato il Reggente con un'alzata di spalle, e se Sua Novità non aveva tirato su le tasse e stuprato le mogli gli andava bene pure questo nuovo qua. E quindi sia che il Reggente accogliesse con devozione il Re che tornava senza una gamba e col pisello gocciolante di scolo buttandolo a marcire nel fossato, sia che il Re tornasse con tutte e due le gambe e diecimila cavalieri con le mazze di ferro da venti chili cadauna, e quindi fossero i pezzi del Reggente a finire in pasto ai maiali, al popolo non fregava una sacribonda cippa.
La Crociata a domicilio, dunque. Io però sta 'storia non me la bevo. Non mi sono bevuto i Carrera a prezzi da caviale e i Bomber della Alfa da 180 euro in su. Quindi non preoccupatevi, se ce l'ho fatta io col cervello inzuppato di chemio ce la possiamo fare tutti. E se citofona Dio non allarmatevi: vuole solo il gelato al pistacchio.
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La Classe Dirigente che ci governa non finisce mai di stupire. Dopo aver consegnato ai libri di storia chicche come oro alla Patria e offriamo spontaneamente le ferie alla Nazione (ve la ricordate la nostra Fiorella Kostoris Padoa Schioppa di qualche mese fa?), non paga di meno tasse per tutti tranne-che-per-voi-esigua-minoranza-lamentosa (dove i voi risultano essere il 95% della popolazione), ci elettrizza con la prospettiva di un pedaggio sulle strade statali. In 1984 di Orwell le Donne Patriottiche offrivano anche i loro orgasmi alla Nazione, ma siccome il calo della libido è ormai endemico in tutto l'Occidente Democratico & Stressato non sarebbe un buon affare. Nel mentre che penso queste righe, mi godo la Libertà e la Democrazia sciabattando in mutande tra la mia stanzuccia e il cesso, tutto contento che Lunardi non mi ci abbia ancora messo un casello per riscuotere il rotatico [per quelli del CEPU: tassa medievale sulle strade acciottolate: -Dove andate? Quanti siete? Un fiorino!-]. Durerà poco, lo so. Per Settembre verranno i Geometri del Comune a tracciare le strisce blu, e dovrò pagare per parcheggiare il mio culo sul bidè.
Bene, orsù, amici bambini, pasciamoci gaudenti delle annunciate delizie del DPEF. Indignamoci insieme, come i polli che Renzo Tramaglino teneva in gabbia, starnazziamo alla grande la nostra legittima disapprovazione, che tanto -dal punto di vista pratico- non serve a una beata cippa. Come diceva il nostro compianto Capufficio (quello con gli occhiali e la barbetta da Ingegnere), sono le valvole di sfogo del Sistema, anch'esse controllate ed istituzionalizzate, come qualunque altra forma di dissenso o trasgressione (il Doktor Kuzman ne sa qualcosa).
E allora perchè?
Forse per non farci vedere qualcos'altro che è previsto nel DPEF?
Per esempio, si ventila che i TFR di tutti i prestatori di lavoro vengano conferiti d'autorità ai famosi fondi pensione di categoria. I fondi pensione di categoria non stanno andando molto bene (se qualcuno ha info diverse me le mandi), se quei soldi li investivi in Talleri Verdi di 'Mgumbo -'Mgumbo almeno ti davano il tappeto in pelle di Gnu, e invece niente. Altra idea: siccome i Sudditi pelati dalla Cirio e munti dalla Parmalat invece di investire in borsa comprano case (seppure sopravvalutate come oggi), perchè non mobilizzare il valore degli immobili rendendolo disponibile al consumo previa ipoteca? Chi di voi, egoisti taccagni di merda, non è ansioso di ipotecare la casuccia dei suoi avi (nonna Gertrude è sepolta in giardino) per correre a comprare tre nuovi televisori e 1) permettere al PIL di risollevarsi, nonostante i crack finanziari causati da gente che per queste cose non paga, non ha mai pagato, non pagherà mai 2) godersi il Grande Fratello e/o le Partite di Campionato su quattro schermi contemporaneamente (WOW!) e 3) incrementare il consumo di energia elettrica che, a quanto pare, è un fondamentale e indiscusso indice di benessere. E già qui non ci capiamo: ragionando così gli Astronauti, che in orbita hanno le risorse pesate col bilancino, sono dei pezzenti e mia madre, che si ostina a tenere un frigo di quarant'anni fa che ciuccia quanto una portaerei, è al pari del sultano del Brunei.
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Ore 14.45. Squilla il cellulare (numero sconosciuto). Soprappensiero, rispondo.
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Oggi -ieri per chi legge- ce ne siamo stati a Milano, all'Ospedale San Raffaele, a fare il tagliando.
L'Ospedale San Raffaele del Monte Tabor (a.k.a. hSR) è una vera e propria città tra Milano e Milano 2, con l'accettazione che è già Milano 3 e i cessi in provincia di Brescia.
Davanti c'è la stazione della Metro, linea 2, e davanti alla Metro due gigantesche fontane con gruppi statuari, che al confronto Boaz e Jaquim [per quelli del CEPU: i due omoni di bronzo che prendono il sole mezzi nudi in Piazza Solferino, fottendosene delle ordinanze comunali] sono i nanetti in gesso che la zia Isolina tiene in giardino. Il primo gruppo rappresenta la vita e le opere del Santo in bassorilievo, nel secondo San Raffaele ha la pipa e abbatte a pugni un enorme carcinoma dopo aver fatto il pieno di spinaci. Al posto di Iside e Osiride ci sono anche varie sculture molto strane, forse opere d'arte donate da ex degenti o dispetti di Zio Saddam.
Dopo esserci debitamente genuflessi & segnati entriamo nel padiglione "C" (Medicina Nucleare); sopra di noi la scritta: -Ho paura- -Anch'io- -Torniamocene a casa- -Ci rifacciamo la tangenziale est fino alla ovest e poi l'A4? [con i TIR ai 120 in contromano sulla corsia d'emergenza, n.d.r.]- -Hai ragione, meglio il cancro- Avanziamo di tre caselle. Altro Verbo:
Pulito, netto, essenziale. Istintivamente ci genuflettiamo di nuovo, pur non avendo mai fumato (nell'epoca dei condoni, tanto vale approfittarne) -chiediamo pietà, o luce delle genti-. La commessa all'ingresso non è all'altezza del suo sacro ruolo: -Chi siete? Quanti siete? Doveannate? Un fiorino!- -Siamo noi. Siamo due. Abbiamo prenotato. Li fate gli agnolotti?- -Compilare questo modulo. Compilare il formulario. Sedersi. Aspettare. Grazie.- Be', che ci crediate o meno, mi sento quasi orgoglioso del mio sano, vecchio, muffoso grigiore torinese. |