La regolarità della pianta,
derivante dallaccurata progettazione di Arnolfo di Cambio,
con le strade diritte che s'intersecano ad angolo retto,
conferisce al centro storico di S. Giovanni un aspetto ordinato,
arioso, lontano dallarchitettura
"spontanea" che di solito caratterizza i paesi
medievali della Toscana. Le mura formavano un perimetro regolare
intorno allinsediamento, quattro porte si aprivano sulla
pianura circostante interrompendo a metà la linea delle mura. La
strada provinciale, lantica Via Maestra, attraversa in
senso longitudinale tutto il paese, sfociando al centro in una
grande piazza, cuore dellinsediamento medievale e divide il
paese in quattro parti, rispecchiando così un ideale di
razionalità non solo urbanistica, ma anche amministrativa.
Lespansione di S. Giovanni
fuori dalle mura, trae il primo impulso dalle opere di bonifica
dei terreni posti a nord-est, tra la cinta muraria ed il corso
principale dellArno. Sono realizzate importanti opere di
contenimento e di regimazione delle acque, sia dellArno,
sia dei suoi affluenti, interventi che determinano anche le prime
rappresentazioni su carta del territorio fuori le mura, come le
piante dei Capitani di Parte Guelfa (1616) e le tavole del primo
catasto granducale dei Lorena (1825).
Decisivo comunque, per lo
sviluppo urbano fuori le mura e lavvio dellattività
industriale, è la costruzione della linea ferroviaria: risale al
1863, infatti, linaugurazione della tratta ferroviaria
Pontassieve - Montevarchi con la costruzione della stazione di
S.Giovanni.
In adiacenza alla linea ferrata
sorgono così i primi principali impianti industriali, tra i
quali elenchiamo:
Conseguente allo sviluppo
dellattività industriale è lincremento demografico
che si registra a S.Giovanni in questepoca: gli abitanti
passano dai 4500 del 1861 ai 9000 del 1911.
Questa crescita demografica
causa lespansione del paese fuori le mura seguendo le
direttrici ortogonali del progetto originario, infatti, si
costruisce nella zona della stazione, verso lArno e verso
Arezzo, inoltre sorgono villaggi residenziali attorno ai
principali impianti produttivi.
Lo sviluppo economico e urbano
di S.Giovanni, subisce un rallentamento durante la 1a guerra
mondiale, ma la specializzazione delle attività industriali
(siderurgia, vetrerie, fornaci...) nel periodo postbellico
fornisce un nuovo impulso alla crescita sociale ed economica
della cittadina. Come in tante altre parti dItalia centrale
e settentrionale, forte è in questo periodo limmigrazione
dal meridione che reca un notevole incremento al carico
insediativo. La necessità di far crescere la città determina
così la scelta di elaborare un "progetto di piano
regolatore ed ampliamento del Capoluogo". Questo viene
elaborato nel 1937 con lobbiettivo prioritario di
razionalizzare e programmare lo sviluppo della rete viaria e
definire i lotti su cui edificare. Il progetto traccia una maglia
viaria ortogonale nellarea circostante il centro storico ed
oltre il Borro della Madonna, e disegna una via di
circonvallazione: lattuale Viale Gramsci che attraverso il
lungarno si raccorda a Via Vittorio Emanuele, e rafforza le
direttrici di sviluppo edilizio nellarea compresa fra il
centro storico e lArno; proprio con la deviazione della
statale lungo lArno (completata solo nei primi anni
50) nasce un nuovo viale, la "pineta", che
accompagna le passeggiate domenicali dei sangiovannesi.
Dalla metà degli anni 30
alla metà degli anni 50, ledilizia a destinazione
prevalentemente residenziale, si sviluppa secondo le direttrici
tracciate dal piano del 37, che intanto, con numerose e
continue modifiche si avvia a diventare il PRG di S.Giovanni. In
prima fase, negli anni 30, si completa lasse della
via regia aretina (oggi Via S.Lavagnini), successivamente, dal
33 al 55, nel settore a nord del centro storico, come
già accennato si costruisce fino a saturare larea
edificabile compresa tra lArno ed il centro. La
città si sviluppa anche a sud edificando prevalentemente lungo
la vecchia via regia e lungo il Borro della Madonna.
Nel 1935, allestremo Ovest
del paese viene costruito un quartiere per operai ed impiegati
dellILVA che introduce la casa a ballatoio affacciata su
corti interne unita alla villetta bifamiliare. Con il
completamento di questa parte (che avviene negli anni 60)
il tessuto ad isolati si estende, ma nello stesso tempo
perde i suoi tratti migliori: le aree a giardino
si riducono, i lotti hanno forme irregolari e si perde la
disciplina dellallineamento.
Nei primi anni 50
cè una fase di crescita che investe la riva destra
dellArno e che esploderà poi negli anni 60 e
soprattutto 70, nasce così il quartiere Oltrarno
S.Giovanni cresce con queste
caratteristiche fino alla metà degli anni 60. Si completa
in questo periodo la costruzione degli isolati attorno al centro
storico, termina la realizzazione di Viale Gramsci, crescono i
quartieri delle "Fornaci" e del "Ponte alle
Forche", viene realizzato lo stadio comunale e continua lo
sviluppo della zona Oltrarno realizzando anche la zona
artigianale.
Il futuro sviluppo urbanistico
di S.Giovanni viene ora prevalentemente programmato e gestito
sulla base di piani di lottizzazione convenzionati e piani
urbanistici particolareggiati di iniziativa pubblica. Inizia il
periodo in cui la città cresce prioritariamente per comparti ed
in cui si va dotando di attrezzature pubbliche o di uso pubblico,
quantitativamente adeguate al programmato sviluppo residenziale.
Nel 1965 viene elaborato il
primo piano di lottizzazione convenzionato che interessa
unarea in Oltrarno, la sua realizzazione invece appartiene
agli anni 70; nello stesso periodo si progetta e si attua
il primo Piano per lEdilizia Economica Popolare (PEEP),
localizzato lungo Via della Costituzione. Ledificazione
prosegue secondo la direttrice di Via Lavagnini, Via della
Gruccia e, in Oltrarno, si conclude la costruzione del quartiere
residenziale previsto dal Prg e degli insediamenti artigianali di
lungarno Guido Reni.
Alla fine degli anni 60,
sotto linflusso di un nuovo indirizzo di sviluppo edilizio
ed urbanistico nasce la progettazione di un nuovo PEEP, attuato
negli anni 70, che investe una grossa area compresa tra Via
Peruzzi e Via Milano. In questarea si progetta un
intervento di espansione edilizia di ampio respiro, che comprende
sia le residenze che le attrezzature pubbliche e di uso Pubblico:
scuole, servizi commerciali, palestra.
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