DIREZIONE DIDATTICA IV CIRCOLO BENEVENTO
PREMESSA
Il Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.) è l’insieme delle scelte, che, scaturendo dalla lettura del territorio e dai bisogni che dallo stesso emergono, caratterizzeranno, nel suo complesso, il servizio di formazione delle scuole elementari e materne del Circolo. Esso viene, pertanto, così articolato:
1. INDIVIDUAZIONE DEI BISOGNI FORMATIVI
Il IV^ Circolo Didattico di Benevento, sorto nel periodo dell’immediato dopoguerra, è una delle più antiche istituzioni scolastiche della città; esso si compone di tre plessi:
L’ambiente socio-culturale, entro cui agiscono le nostre scuole, è eterogeneo e variegato, sia per provenienza territoriale (centro storico, periferia urbana, estese propaggini rurali), sia per appartenenza a contesti di comportamento e di condizione esistenziale variamente caratterizzati. Gran parte delle famiglie gode di condizioni economiche mediamente discrete; una piccola parte vive in situazioni di indigenza; il resto, costituito da una percentuale minima, è formata da famiglie con una situazione economica agiata."FERROVIA" (sede della Direzione Didattica), ubicato in città, nel rione che porta la stessa denominazione; "PEZZAPIANA", ubicato nella periferia nord della città, in zona di recenti insediamenti industriali; "SAN VITALE", ubicato in zona rurale, a nord dell’insediamento urbano.
Un pari riscontro non si evidenzia nella qualità dei vissuti socio-culturali. Da un’indagine svolta, nel corso del precedente anno scolastico, nel contesto di impegni progettuali mirati alla prevenzione della dispersione scolastica, è emerso che, pur in presenza di adeguate attenzioni ai bisogni materiali, non di rado si rilevano difficoltà, limiti, precarietà ed incertezze nella cura di quelle dimensioni che più immediatamente riguardano la promozione delle autonomie e la sollecitazione di quegli interessi ed impegni che stimolano il desiderio di conoscenza e di competenza ed ampliano gli orizzonti della quotidianità e del consueto. Sempre dall’indagine testé menzionata si evidenzia una prevalente tendenza, diffusa nelle realtà parentali di tipo nucleare, alla chiusura e all’isolamento, che determina una carente esplicabilità di riferimenti e di contesti atti a generare significative possibilità di confronto e di socializzazione, con conseguenti stati di notevole disagio e sofferenza nei comportamenti infantili, soprattutto nelle situazioni di tipo relazionale, che richiedono l’esercizio di complesse dinamiche adattive ed affettivo-emotive.
Prende forma di sempre maggiore ampiezza, pertanto, una più o
meno palese esigenza di vicarianza e di integrazione delle possibilità
ed opportunità formative dei contesti familiari, che impone alla
scuola di elaborare risposte sempre più articolate e complesse in
contesti di agibilità socio-affettiva, emotiva e relazionale che
facilitino ed alimentino i processi di sviluppo dei poteri cognitivi ed
espressivi. S’impone, a tal fine, l’esigenza di raccordarsi con una pur
diffusa molteplicità di agenzie di socializzazione e strutture di
potenziale e, per molti versi, già ampiamente attivato, riferimento
ludico, sportivo, culturale e ricreativo, presenti nel territorio (la parrocchia,
la colonia elioterapica, i palazzetti dello sport, le associazioni sportive
e di promozione sociale e culturale) nonché con i luoghi della produzione,
i servizi sociali, le istituzioni. Occorrerà, inoltre, assumere
impegni di coinvolgimento e di sensibilizzazione delle famiglie, che si
traducano nella ricognizione e nella integrazione di risorse operative,
organizzative, culturali come nella promozione di iniziative di formazione
che accomunino scuola e famiglia sui temi della formazione e dell’orientamento
delle giovani generazioni, attraverso le dimensioni dell’integrazione e
della continuità
1.1 Priorità formative
Il P.O.F. si ispira all’idea di persona come sistema integrato, alla cui formazione concorrono processi cognitivi ed emozioni. Pertanto,
2.1.1 Scuola Elementare
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-Far acquisire e padroneggiare la lingua parlata
e scritta nella pluralità dei testi possibili;
-Promuovere l’apprendimento e l’uso essenziale della lingua straniera per proiettarsi in uno spazio comunitario sempre più esteso. |
-Mettere in atto tutte le tecniche idonee a
facilitare la padronanza della lingua italiana e a farne comprendere la
struttura;
-Usare metodi di produzione che mirino ad integrare e superare il "tema" ed aiutino nella produzione di messaggi scritti pratici ed essenziali; -Promuovere la capacità di assimilare ed elaborare messaggi scritti più complessi; -Usare tecniche di lettura che richiedono concentrazione e riflessione; -Sollecitare il bisogno-piacere della lettura; -Promuovere esperienze di lettore-partecipe-cooperante, lettore-attore, lettore-autore. |
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-Favorire l’interazione tra i linguaggi del
corpo e della mente;
-Favorire la formazione della persona facendo concorrere la componente percettivo-motoria, logico-razionale, affettivo-sociale. |
-Realizzare attività per favorire l’integrazione tra le diverse matrici di cui si compone l’esperienza quotidiana, riconoscendo pari dignità al segno della scrittura, all’immagine, al suono, al colore, alla gestualità. |
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-Promuovere il piacere di matematizzare la realtà;
-Indurre ad usare idee e tecniche di tipo matematico nella soluzione di problemi diversi; -Favorire percorsi alternativi di soluzione comprendendo che la matematica utile nelle applicazioni è quella che conduce a soluzioni approssimate. |
-Indurre all’uso di metodologie che consentano di controllare l’errore e di fare in modo che esso rimanga nei limiti di tolleranza consentiti dal livello di complessità dei problemi. |
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-Promuovere la capacità di appropriarsi
dei linguaggi e dei modi di operare della scienza;
-Acquisire criteri per formulare domande sensate, elaborare tecniche e strategie per giungere a risposte scientificamente accettabili. |
-Progettare percorsi didattici nei quali interagiscano il momento applicativo e d’indagine e quello cognitivo-intellettuale. |
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-Sviluppare competenze generali di inquadramento
e ricostruzione dei fatti storici;
-Promuovere la capacità di lettura dei segni che caratterizzano il paesaggio rurale e urbano del nostro paese; -Dare il giusto spazio alle culture europee ed extraeuropee valorizzando i legami tra i popoli e le culture; -Far intendere la geografia come luogo di transizione tra temporalità naturale e temporalità umana e come tramite di raccordo tra scienze della natura e mondo sociale; -Promuovere la formazione di una cittadinanza critica e responsabile nel rispetto delle regole della convivenza sociale. |
-Organizzare lo studio con l’impiego di repertori,
dati, immagini, ricostruzioni visuali;
-Aiutare a cogliere legami tra storia, studio del territorio e dei fenomeni sociali, tra passato ed attualità; -Costruire itinerari di insegnamento basati sull’integrazione dei saperi; -Attivare l’esercizio della discussione democratica e il dibattito. |
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-Promuovere l’attenzione alle dimensioni del sé e del mondo e alle relative interazioni, facendone cogliere l’intrinseca connessione con l’universo del religioso e dello specifico cristiano. | -Rafforzare l’attenzione al bambino, alle sue
domande ma anche alle sue risposte e ai fenomeni che accompagnano la sua
crescita e connotano l’ambiente nel quale vive;
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2.1.2 Scuola Materna
Campi di Esperienza | Conquista dell’autonomia | Maturazione dell’identità | Sviluppo delle competenze |
CORPO E MOVIMENTO | -Orientamento negli spazi interni
ed esterni;
-Gestione degli spazi, dei luoghi e degli oggetti; -Interazione con gli altri. |
-Coscienza e conoscenza del proprio corpo. | -Conquista e consolidamento delle abilità sensoriali, percettive e motorie. |
DISCORSI E PAROLE | -Uso degli aspetti costitutivi
della lingua (fonologico, lessicale, semantico, morfologico, pragmatico,
sintattico);
-Uso della lingua per manifestare i propri bisogni, le proprie idee, per risolvere divergenze. |
-Espressione e controllo di sentimenti ed emozioni. | -Conquista e consolidamento di abilità comunicative per mezzo della lingua (analizzare, riassumere, comunicare conoscenze e rielaborarle). |
SPAZIO ORDINE E MISURA | -Sviluppo di atteggiamenti che favoriscono l’uso degli strumenti della matematica (raggruppare, classificare, confrontare, formulare previsioni ed ipotesi, progettare ed inventare forme, relazioni ambientali, regole di gioco). | -Sviluppo intellettuale in relazione ai concetti spaziali e temporali (acquisire una esatta cognizione di sé nell’ambiente e con gli oggetti). | -Conquista e consolidamento di
abilità intellettuali;
-Sviluppo di capacità logiche per produrre raggruppamenti, seriazioni, quantificazioni. |
COSE TEMPO E NATURA | -Rapportarsi in modo corretto all’ambiente naturale (rispetto e salvaguardia degli ambienti naturali; osservazione delle varie forme di vita). | -Motivazione alla curiosità spinta all’esplorazione; gusto della scoperta. | -Formazione di atteggiamenti ed abilità di tipo scientifico (osservare, esplorare, scoprire, manipolare, capire, contare, catalogare, classificare). |
MESSAGGI FORME E MEDIA | -Fruizione critica dei messaggi diretti ed indiretti. | -Comprensione e rielaborazione dei messaggi. | -Stimolare comportamenti attivi e creativi. |
IL SE’ E L’ALTRO | -Acquisizione del rispetto dei valori universalmente condivisibili (rispetto di sé, degli altri, senso di solidarietà). | -Sentirsi parte integrante del gruppo-sezione, della comunità-scuola, delle comunità di appartenenza. | -Sviluppare atteggiamenti di disponibilità verso le altre culture. |
2.2 CURRICOLI
TRASVERSALI
Per rispondere alla complessità crescente della società
contemporanea e alle nuove domande di educazione che le vengono rivolte,
la scuola deve promuovere l’acquisizione di contenuti, comportamenti e
atteggiamenti che ineriscono alla formazione generale "fino a coinvolgere
i significati profondi della vita affettiva, etica, sociale e civile della
persona". Tali obiettivi di carattere ‘trasversale’, cioè comuni
a tutte le discipline e a tutte le attività, hanno una grande valenza
formativa. Di qui l’attenzione che la scuola rivolge a quelle esperienze
capaci di raggiungere i saperi disciplinari e di offrire ai bambini la
possibilità di avviare l’elaborazione di un personale progetto di
vita coerente con i valori di una società democratica e in via di
continua trasformazione. E’, invero, compito della scuola quello di guidare
il bambino, oltre che ad acquisire il possesso di abilità strumentali
di base, a percepire in maniera nuova la realtà per viverla in modo
dinamico e consapevole.
La scuola deve aprirsi al territorio e alle sempre nuove esigenze di
conoscenza e di competenza, che il mutare degli scenari socio-economici,
culturali ed istituzionali pone con sempre maggiore urgenza e con sempre
più ampio rilievo, favorendo lo sviluppo di più forme di
intelligenza ed offrendo all’alunno di collocarsi da più punti di
vista, perché possa disporre di sempre più validi ed efficaci
strumenti di comprensione e di organizzazione delle proprie dimensioni
di vita. Di qui il grande rilievo di contesti e spazi di conoscenza e di
esperienza culturale, che favoriscano ed alimentino l’integrazione dei
saperi in prospettiva interdisciplinare, consentendone l’uso e la fruibilità
sociali e personali.
La ‘ricerca’ è un metodo di lavoro fondamentale per l’approccio interdisciplinare: non è possibile dare all’insegnamento una dimensione interdisciplinare utilizzando solo metodi trasmessivi e riproduttivi; occorrono metodi di ricostruzione e produzione delle conoscenze.
2.2.1 Curricoli trasversali obbligatori
2.2.1.1 Educazione Stradale
- Relativi problemi desunti da esperienze dirette della vita quotidiana;
- Contatti con adulti, esperti, referenti esterni, per
l’acquisizione di stili comportamentali e di
modelli di riferimento
2.2.1.2 Educazione alla salute
2.2.1.3 Educazione alla prevenzione e alla protezione civile
L’attuazione dei curricoli trasversali obbligatori avverrà attraverso le seguenti fasi:
2.3 CURRICOLI INTEGRATIVI E DI ARRICCHIMENTO DELL'OFFERTA FORMATIVA
Al di là dei progetti tuttora in corso, perché di valenza pluriennale ("PASSEGGIANDO TRA LE RIGHE", "STOP…PERICOLO IN VISTA", "EDUCAZIONE AI VALORI", "BENESSERE E SALUTE"), si prevede, per le classi del 1° Ciclo, un progetto finalizzato all’acquisizione di abilità manuali e prassiche che, come è noto, sono alla base di qualunque apprendimento; per quelle del 2° ciclo, un arricchimento del curricolo che abbia per tema BENEVENTO e la sua storia (potrebbe denominarsi "Dalle storie alla Storia") e ogni altra azione di supporto e di integrazione culturale e disciplinare che gli insegnanti di un singolo team o di gruppi di team dovessero proporre alle loro scolaresche dopo una verifica delle esigenze di formazione che dalle stesse scaturiranno. Ciò potrebbe tradursi anche nella partecipazione a progetti e a proposte di tipo concorsuale promossi da soggetti istituzionali e socio-culturali esterni, come è accaduto, lo scorso anno scolastico, con il PROGETTO CINEMA, proposto dal Provveditorato agli Studi di Benevento in collaborazione con la gestione del Cinema-Teatro "Massimo", i cui esiti, indubbiamente di rilievo, suggeriscono l’opportunità di un’auspicabile prosecuzione dei relativi percorsi di impegno ed attività.
Considerato il contesto sociale in cui la scuola opera, dove non di rado si registrano casi di disagio e di rischio di dispersione scolastica, occorre porre particolare attenzione alle opportunità formative che la scuola potrebbe ulteriormente offrire:
Nell’anno scolastico 1999/2000 si procederà, nelle scuole elementari del Circolo, alla costituzione dei moduli organizzativi (con orario di funzionamento di 27 ore settimanali, per le classi PRIME, e di 30 ore settimanali per le classi SECONDE, TERZE, QUARTE e QUINTE, interessate all’insegnamento della Lingua Inglese) e delle classi a Tempo Pieno (con orario di funzionamento di 40 ore settimanali) di seguito elencate, previaformazione delle classiprime e, nel plesso "PEZZAPIANA", previo sdoppiamento della quinta classe, con l’applicazione dei criteri previsti dal Consiglio di Circolo riassumibili nei principi della omogeneità delle istituende classi e della eterogeneità interna alle stesse. In sede operativa si procederà tenendo conto di tutti quegli elementi di informazione (schede valutative di passaggio dalla scuola materna alla scuola elementare, dati di immediata acquisibilità attraverso momenti di confronto tra gli operatori delle due scuole, altri riferimenti acquisibili dalle stesse famiglie) che consentano di identificare bisogni, attese, disabilità e svantaggi, affinità, attitudini, livelli di abilità e disposizioni formative, ai quali riferirsi per assicurare una equilibrata distribuzione dei presumibili livelli di resa nelle costituende formazioni.
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FERROVIA | I/A-I/B-II/C | II/A-II/B
III/A-III/B IV/A-IV/B IV/C-V/C V/A-V/B |
I/C
II/D III/C IV/D V/D |
PEZZAPIANA | I/A-I/B
II/A-II/B III/A-IV/A V/A-V/B |
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SAN VITALE | Per il plesso "San Vitale", al fine di garantire le più ampie ed agevoli condizioni operative ed organizzative, per l’esplicarsi di una non incerta continuità didattica, che verrebbe resa precaria dalla coesistenza di un modulo 3x2 con un di per sé problematico modulo 4x3, si prevede una utilizzazione flessibile dei sette docenti disponibili sulle 5 classi in organico, pur nel rispetto del vincolo normativo che esclude l’utilizzazione, per ciascuna classe, di più di tre docenti. |
Nelle scuole materne del Circolo si formeranno, con i criteri e le modalità, per quanto compatibili, previsti per la formazione delle classi nella scuola elementare, le seguenti sezioni:
plessi | Con fasce d’età miste | Con alunni di 3 anni | Con alunni di 4 anni | Con alunni di 5 anni |
FERROVIA | Sez. F (con orario di funzionamento ridotto) | Sez. A | Sez. B
Sez. C |
Sez. D
Sez. E |
PEZZAPIANA | Sez. C | Sez. B | Sez: A | |
SAN VITALE | Sez. A
Sez. B |
3.1.1 I tempi del curricolo
Le attività didattiche avranno sviluppo secondo le seguenti determinazioni orarie:
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3.1.2 I tempi della docenza
a) Definizione ambiti disciplinari e determinazione delle soglie
orarie massime delle relative
materie di insegnamento
AMBITO SCIENTIFICO: MATEMATICA (7 ORE), SCIENZE (3 ORE), EDUCAZIONE MOTORIA (2 ORE);
AMBITO ANTROPOLOGICO: STORIA (3 ORE), GEOGRAFIA (2 ORE), STUDI SOCIALI (2 ORE), EDUCAZIONE AL SUONO E ALLA MUSICA (2 ORE)
(*) Tale scansione potrà subire delle variazioni
in dipendenza degli esiti del sondaggio che, nei primi giorni di scuola,
sarà svolto tra i genitori per rilevarne gli intenti circa la frequenza
del sabato e la relativa impegnabilità
I tre ambiti disciplinari, previsti dalla norma, vengono articolati
nelle seguenti due aree, di competenza di ogni singolo docente in ciascuna
delle classi a T.P., aggreganti le discipline per le quali si indicano,
nel qui riportato prospetto, le relative ore settimanali di insegnamento:
Area Linguistica
ITALIANO | ORE 10 |
STORIA* | ORE 4 |
STUDI SOCIALI* | ORE 2 |
EDUCAZIONE ALL’IMMAGINE | ORE 2 |
Area logico-matematica e scientifica
MATEMATICA | ORE 7 |
GEOGRAFIA* | ORE 3 |
SCIENZE | ORE 4 |
EDUCAZIONE AL SUONO E ALLA MUSICA | ORE 2 |
EDUCAZIONE MOTORIA | ORE 2 |
N.B. | Nelle classi SECONDA e QUINTA, l’insegnamento della L.S. sarà diretto da insegnante specialista esterna che insisterà su entrambe le aree, riducendone i tempi su indicati, a settimane alterne. Nelle classi TERZA e QUARTA sarà svolto da una delle insegnanti di classe, in possesso di specializzazione per l’insegnamento di tale disciplina. |
*L’integrazione disciplinare, prevista nei Programmi
‘85 per Storia, Geografia e Studi Sociali, sarà garantita da una
attenta coordinazione - in sede soprattutto di programmazione - tra le
insegnanti delle due aree.
b) Religione e Lingua Straniera (L.S.)
L’insegnamento della "RELIGIONE", di tipo "specialistico" in quasi tutte le classi del Circolo, impegnerà - ordinariamente - per un’ora settimanale ciascuno degli ambiti del curricolo, secondo rotazioni decise tra i docenti di ciascun team. Si curerà, naturalmente, che lo stesso non "insista" sulle aree di impegno curricolare dei docenti "specializzati" di L.S.
L’insegnamento della L.S sarà diretto da insegnanti specializzate, nell’ambito del modulo di appartenenza, nelle classi IV/A, IV/B, IV/C, IV/D e V/C ("FERROVIA"); II/A, II/B, III/A, IV/A, V/A e V/B ("PEZZAPIANA"), II ("SAN VITALE"); sarà diretto da n° 2 insegnanti specialiste nelle classi II/A,II/B,II/C, II/D, III/A, III/B, V/A, V/B e V/D ("FERROVIA"); III, IV e V ("SANVITALE").
Nelle classi IV/A, IV/B e IV/D del plesso "FERROVIA" si attiverà
l’insegnamento della lingua FRANCESE; le altre classi saranno interessate
all’insegnamento della lingua INGLESE.
c) Articolazione delle attività di docenza
L’attività di servizio troverà sviluppo attraverso l’impiego di n. 22 ore settimanali, che potranno essere gestite secondo modalità di articolazione flessibile, anche su basi diverse da quella settimanale, in funzione delle esigenze di:
Eventuali prestazioni aggiuntive, rese necessarie (solitamente nelle fasi di conclusione del quotidiano servizio didattico) dall’esigenza di comunque garantire il completamento dell’orario di lezione, nella classe affidata per supplenza breve, saranno recuperate esclusivamente in costanza di successive situazioni di contemporaneità non implicanti la diretta conduzione di attività di insegnamento.
d) Programmazione didattica
3.2 Gestione dei tempi (Scuola materna)
3.2.1 I tempi del curricolo
Le attività didattiche avranno sviluppo secondo le seguenti determinazioni orarie già definite con atto deliberativo del Consiglio di Circolo:
Sarà chiesto ai genitori, in caso di erogazione del servizio
educativo, parziale o totale, nella giornata del sabato, il rispetto degli
orari scolastici, fatte salve le tolleranze previste per gli altri giorni
(arrivo a scuola non oltre un’ora, per "Ferrovia", non oltre tre quarti
d’ora, per "Pezzapiana" e "San Vitale"; prelievo degli alunni non prima
di un’ora rispetto all’orario di conclusione delle attività); sarà
inoltre prevista la decadenza dalla frequenza nella giornata in parola
dopo tre sabati consecutivi di assenza ingiustificata. Tanto, al fine di
impedire che le attività del sabato si riducano a mero intrattenimento,
a causa di quegli elementi di discontinuità e di occasionalità
che potrebbero vanificarne l’irrinunciabile funzione pedagogica.
3.2.2 I tempi della docenza
Si ritiene opportuno evitare qualsivoglia ripartizione, tra le insegnanti, dell’impegno didattico in sfere di competenza, declinate per Campi di Esperienza o in base ad altri paradigmi, nella convinzione che l’unità dell’insegnamento – valore fondamentale nella scuola per l’infanzia – meglio può essere garantita da una didattica imperniata su percorsi ed unità progettuali frutto di continua ‘negoziazione’, interazione e confronto tra le insegnanti delle sezioni e di una costante integrazione/armonizzazione delle rispettive disposizioni, attitudini e competenze.
L’insegnamento della "RELIGIONE", di tipo "specialistico" in quasi tutte le sezioni del Circolo, impegnerà - ordinariamente – per un’ora e trenta minuti settimanali l’area del curricolo secondo rotazioni determinate dall’alternanza delle insegnanti sui turni di servizio.
PLESSI | Orario servizio insegnanti | Orario accoglienza | Orario congedo | Attività da preferire | Spazi | materiali |
FERROVIA | -Settimana di 5 ore al giorno
(sabato libero);
-Settimana di 4 ore al giorno (sabato lavorativo). |
Dalle 7.55 alle 9.00
(dalle 7.55 alle 8.30: presenza di solo tre insegnanti) con turnazione a giorni alterni |
Dalle 15.15 alle 16.15 | -Ludica libera;
-Lettura immagini; -Conversazioni; -Ritmica e ascolto musicale; -Teatro dei burattini; -Raccolta e distribuzione buoni mensa previa predisposizione di appositi contenitori. |
-Salone/atrio;
-Aula comune. |
-Schede di lettura immagini;
-Riviste; -Registratore audio; -Registratore video; -Televisore; -Teatro dei burattini; -Scatole e buste. |
PEZZAPIANA
e S. VITALE |
Dalle 8.10 alle 9.00
con turnazione a giorni alterni. |
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- Attività scelte tra quelle programmate per l’accoglienza e il congedo | ||||||
- Momento comunitario di spiritualità | ||||||
- Rientro nelle sezioni di appartenenza | ||||||
- Attività didattiche curricolari | ||||||
- Attività ludica in sezione | ||||||
- Riordino | ||||||
- Attività intersezionali | ||||||
- Pratiche igieniche e preparazione per il pranzo | ||||||
- Consumazione pasti | ||||||
- Attività ludica libera nel salone/atrio | ||||||
- Rientro nelle sezioni di appartenenza ed attività didattiche curricolari | ||||||
- Attività previste per l’accoglienza e il congedo e riordino aula |
La presenza, nei plessi del Circolo, di una varietà di spazi
d’uso comune alla scuola elementare e alla scuola materna pone l’esigenza
di un impegno costante di coordinamento gestionale che andrà risolto
con spirito comunitario e con la più ampia disponibilità
alla reciproca comprensione delle rispettive esigenze e peculiarità
operative. Il riconoscimento delle rispettive ‘diversità’ dovrà
comunque tradursi in una frequente e positiva integrazione di itinerari
e percorsi e sul piano della progettualità e su quello della operatività,
anche attraverso lo scambio e il concorso di apporti e competenze.
3.3.1 Scuola Elementare
Le scuole del Circolo dispongono dei seguenti spazi:
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SPAZI INTERNI:
-AULE -PALESTRA - LABORATORI (multimediale, linguistico, scientifico, grafico-espressivo e manipolativo – alcuni già attrezzati e fruibili, altri in via di allestimento -) -SPAZI utilizzabili per la ricreazione (saloni/atri) e per la refezione (ad integrazione della limitata ricettività del refettorio) -TEATRINO -REFETTORIO -SALA PROIEZIONI -SALA LETTURA SPAZI ESTERNI: -CORTILI -AREE VERDI (incolte ed utilizzabili solo in presenza di periodico taglio delle erbacce) -OASI ECOLOGICA (realizzata grazie all’azione progettuale di alcune classi del plesso e la collaborazione del Comune e del WWF) |
SPAZI INTERNI:
-AULE -SALONE (in comune con la scuola materna) -SPAZI utilizzabili per la ricreazione e l’esercizio motorio (atri) SPAZI ESTERNI: -CORTILI -AREE VERDI (incolte ed utilizzabili solo in presenza di periodico taglio delle erbacce) |
SPAZI INTERNI:
-AULE -ATRIO (utilizzabile per la ricreazione e l’esercizio motorio) - AULA POLIFUNZIONALE (utilizzabile anche dalla scuola materna) SPAZI ESTERNI: -CORTILE (non utilizzabile per la presenza di sconnessioni ed asperità) |
L’uso dei laboratori sarà regolamentato da un orario da approntare
sulla scorta delle richieste degli interessati. L’uso della palestra sarà
disciplinato da un apposito orario, che terrà conto dei tempi impegnati
presso ciascun modulo per l’Educazione Motoria. L’uso del teatrinoscolastico
sarà consentito, previa richiesta alla Direzione Didattica, solo
in orario pomeridiano a classi singole e/o aggregate, per non più
di due volte, nelle fasi di allestimento di performances o di altro tipo
di rappresentazione scenica.
3.3.2 Scuola Materna
Le scuole del Circolo dispongono dei seguenti spazi:
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SPAZI INTERNI:
-AULE -ATRIO -AULA COMUNE POLIFUNZIONALE SPAZI ESTERNI: -CORTILI -AREE VERDI (incolte ed utilizzabili solo in presenza di periodico taglio delle erbacce) -OASI ECOLOGICA |
SPAZI INTERNI:
-AULE -SALONE (in comune con la scuola elementare) -SPAZI utilizzabili per la ricreazione e l’esercizio motorio (atri) SPAZI ESTERNI: -CORTILI -AREE VERDI (incolte ed utilizzabili solo in presenza di periodico taglio delle erbacce) |
SPAZI INTERNI:
-AULE -AULA POLIFUNZIONALE (in comune con la scuola elementare) SPAZI ESTERNI: -CORTILE (non utilizzabile per la presenza di sconnessioni ed asperità) |
3.4 Ricognizione e gestione delle risorse umane
e strumentali (istituzionali ed
extraistituzionali)
La scuola intende…
Sarà prioritario mirare, nell’uso delle risorse finanziarie, alla crescita delle capacità progettuali della scuola, all’ampliamento e al miglioramento della formazione in servizio del personale e all’aquisizione di più ampie e qualificate dotazioni strumentali.
Tali dotazioni, pur in via di notevole incremento, soprattutto nel campo della multimedialità, risultano tuttora insufficienti ed inadeguate.
Le scuole del Circolo sono invero fornite di poco e, per gran parte, obsoleto materiale didattico, che sostanzialmente si riduce alla disponibilità di alcuni mangianastri, di apparecchi televisivi e videoregistratori, di una sola lavagna luminosa, di due fotoriproduttori, di alcune dotazioni di materiale di facile consumo, soprattutto nella scuola materna. Non di poco rilievo è, invece, il materiale bibliografico disponibile, che tuttavia richiede un opportuno intervento di ricatalogazione ed una necessaria integrazione, per aggiornarlo alle esigenze di continua revisione e ridefinizione della didattica e della complessiva organizzazione dei servizi di istituto.
3.5 Programmazione educativa e didattica (modalità
e tempi)
3.5.1 Scuola Elementare
Sulla scorta delle esigenze formative e dei principi organizzativi, enucleati con il presente P.O.F., i Team elaboreranno, per classi parallele e per ambiti disciplinari, nelle prime settimane di lezione, la programmazione annuale relativa alle linee essenziali e agli indicatori specifici delle varie discipline.
Le elaborazioni programmatiche prodotte dai vati team saranno successivamente oggetto, in sede di Consiglio di Interclasse, nella sua componente tecnica (previa articolazione del medesimo per ambiti di insegnamento), di un’azione di confronto attraverso la quale pervenire alla elaborazione (e alla relativa temporizzazione) di obiettivi minimi di apprendimento comuni ad ognuna delle classi parallele del Circolo. Tali obiettivi costituiranno riferimento di base per le azioni di verifica quadrimestrali.
Prima dell’inizio delle lezioni saranno state, intanto, predisposte prove d’ingresso articolate per classi ed ambiti di insegnamento.
Nell’arco delle prime tre sedute di programmazione i docenti di ogni modulo si accorderanno, inoltre, sulla metodologia e sullo stile di insegnamento (gestione dell’autorità, armonizzazione dei comportamenti nei confronti di eventuali fenomeni di esuberanza e apatia da parte degli alunni, utilizzazione delle ore settimanali di programmazione, gestione delle ore di contemporaneità, correzioni dei compiti, utilità e qualità dei compiti per casa, utilizzazione di spazi e tempi, etc......); si concorderà, cioè, un patto regolatore dei propri impegni e dei rispettivi stili di docenza.
Strumenti della programmazione didattica
Gli impegni predetti troveranno attuazione attraverso la produzione di un documento di Programmazione educativa con l’enucleazione di obiettivi disciplinari comuni alle classi del Circolo, a partire dai quali si produrranno le articolazioni programmatiche per le varie classi e gli obiettivi minimi di apprendimento su enunciati. Saranno, all’uopo, utilizzati strumenti individuali ( i Giornali dell’insegnante) e collegiali (le Agende della programmazione e dell’organizzazione didattica).
Come per il passato, il Giornale riporterà la Programmazione
didattica annuale, scandita per bimestri, gli eventuali adeguamenti apportati,
le osservazioni sistematiche nonché l’orario delle attività.
La dimensione collegiale, invece, sarà concordata e realizzata attraverso
l’Agenda del Modulo, vero strumento strategico per tendere all’unitarietà
dell’azione educativa. In essa, infatti, si farà menzione del P.O.F.
e dei Piani di attività disciplinari, ma più ancora sarà
documentata l’attività svolta negli incontri settimanali. Saranno
riportate, cioè, le tematiche affrontate (a livello educativo, metodologico
e didattico) e le decisioni assunte a livello collegiale, per la regolazione
continua della programmazione e del funzionamento didattico delle classi.
Inoltre, verranno evidenziate le informazioni acquisite nel rapporto con
le famiglie ed, eventualmente, con gli operatori socio-sanitari, soprattutto
al fine di approntare collegialmente interventi individualizzati a favore
di alunni in ritardo di apprendimento ed azioni di sostegno a vantaggio
di bambini disabili. Saranno altresì concordati eventuali arricchimenti
curricolari e/o possibili partecipazioni alla realizzazione di progetti
deliberati dal Collegio dei Docenti e dal Consiglio di Circolo.
3.5.2 Scuola Materna
Le insegnanti elaboreranno, ad inizio di anno scolastico, la programmazione di Circolo che fisserà i traguardi formativi relativi ai ‘campi di esperienza’ proposti dal curricolo; elaboreranno poi, attraverso forme di impegno partecipativo e collaborativo, le programmazioni didattiche di sezione. Tale impegno si tradurrà nella stesura di un documento di pianificazione delle attività, che, opportunamente preceduto dalla elaborazione e dalla somministrazione di opportune prove di ingresso, enucleerà:
3.6 Verifica e valutazione (modalità
e tempi)
Affinché gli impegni di programmazione didattica e gli stessi interventi di verifica dei percorsi formativi e di valutazione dei risultati possano fondarsi su elementi certi di conoscenza dei bisogni formativi degli alunni, sarà opportuno che nei giorni di avvio delle attività didattiche ed educative si attivino momenti di accurata ricognizione dei ‘livelli di partenza’ in fatto di dotazioni, competenze ed abilità, somministrando le prove di ingresso previamente predisposte con le modalità indicate al precedente punto 3.5.1. Per i successivi impegni di verifica/valutazione, si prevedono due modalità di accertamento:
- la rilevazione degli apprendimenti (con valenza formativa e sommativa) in riferimento all’acquisizione di conoscenze, abilità e competenze nei vari campi disciplinari;
- la valutazione dei processi formativi.
La rilevazione (con valenza formativa) degli apprendimenti verrà effettuata, avendo funzione regolativa oltre che ricognitiva, in corso d’opera, con riferimento, cioè, ai vari percorsi di insegnamento-apprendimento programmati, attraverso prove di controllo predisposte dai singoli docenti individualmente o collegialmente (nel caso di verifica di attività aventi carattere di trasversalità disciplinare).
Le rilevazioni, con prevalente funzione ricognitivo-sommativa, avranno svolgimento entro la conclusione di ciascun quadrimestre attraverso la somministrazione nelle singole classi/sezioni di comuni prove di controllo di obiettivi minimi di insegnamento - apprendimento, all’uopo predisposte in sede di Consigli di Interclasse/Intersezione, articolati per gruppi di ambito/campi di esperienza.
Le prove elaborate nel corso dell’anno scolastico saranno conservate, perché opportunamente si costituisca una "banca dati" sulla valutazione utilizzabile anche negli anni scolastici a venire.
La valutazione degli esiti formativi avrà cadenza quadrimestrale e sarà svolta, con l’intervento e il contributo di tutti i docenti di ciascun modulo – classe/sezione, sulla scorta dei progressi compiuti dagli alunni negli apprendimenti ( alfabetizzazione culturale) nonche’ con l’ausilio di una specifica scheda di osservazione concernente:
- autostima e fiducia nei propri mezzi
- autocontrollo delle condotte socio-affettive
- senso di responsabilità
- capacità di iniziativa e di scelte personali
- capacità di assumere responsabilità
- impegno a capire, progettare ed operare costruttivamente.
3.7 La continuità orizzontale e verticale
3.7.1 Continuità orizzontale
La scuola intende attivare rapporti di collaborazione e di cooperazione con le altre agenzie esistenti nel proprio bacino d’utenza (parrocchia, associazioni sportive e culturali, industrie, artigianato, istituti di credito, ospedale), sia per favorire il costituirsi di una linea di continuità e di coerenza deontologica, all’insegna dei valori dell’interscambio e della civile convivenza, nello sviluppo e nell’intreccio delle rispettive prestazioni e funzioni, sia per promuovere e stimolare il concorso integrato di opportunità culturali e strumentali, necessario perché si costituiscano le condizioni ottimali per il miglioramento costante e la crescita dell’offerta formativa.
Saranno, inoltre, in particolar modo curati l’incontro e l’integrazione formativa scuola-famiglie, nella consapevolezza della centralità, nella educazione delle giovani generazioni, di una non incerta armonizzazione dello ‘specifico’ formativo della famiglia, fattore primario e naturale di costruzione delle dimensioni affettive ed etico-relazionali della personalità in sviluppo - pur nelle problematiche attuali contingenze di crisi diffusa di tale istituzione – con lo ‘specifico’ istituzionale della scuola, fonte e presidio fondamentale di alfabetizzazione culturale.
Si curerà, in particolare, di promuovere le seguenti attività:
- informare circa l’organizzazione settimanale dell’attività didattica;
- raccogliere e fornire informazioni inerenti al processo di maturazione degli alunni;
- invitare i genitori a prendere atto degli impegni loro derivanti dall’osservanza
degli orari e
delle norme che regolano la vita scolastica, dalla opportunità/necessità
di partecipazione alle
riunioni organizzate dalla scuola;
- indicare e chiedere orientamenti su specifiche iniziative di supporto
dell’azione formativa (ad
esempio, visite e viaggi di istruzione);
- esporre gli intenti progettuali riguardanti l’integrazione degli alunni
disabili esplicitando
modalità organizzative ed operative;
- dichiarare i criteri e le modalità degli interventi di verifica e valutazione;
- dare e ricevere informazioni sugli alunni;
- raccogliere pareri, aspettative, proposte;
- concordare eventuali forme di collaborazione.
- produrre pareri e proposte sul complessivo funzionamento dell’organizzazione-scuola;
- esprimere pareri ed indicazioni per eventuali processi di regolazione dell’azione didattica;
- fornire tutti gli elementi di conoscenza utili alla personalizzazione dell’intervento educativo;
- attivare forme di collaborazione per il raggiungimento di obiettivi condivisi;
- affrontare eventuali problemi individuali o di classe con spirito costruttivo.
- L’infanzia e i mass-media;
- L’educazione alimentare;
- Scuola, famiglia, territorio per un progetto di educazione integrata.
"…Continuità del processo educativo – si afferma nel D.M. 10/11/92 - …non significa né uniformità né mancanza di cambiamento ma, piuttosto, progettazione di un percorso formativo, articolato ed organico, secondo una logica di sviluppo coerente. In questa ottica la scuola elementare è tramite tra il segmento che la precede ed il segmento che la segue, pur essendo comune la finalità alla quale insieme tendono: la formazione integrale della personalità dell’alunno".
Tale finalità verrà perseguita in diversi modi e a diversi livelli.
Si costituirà, su designazione dei Collegi dei Docenti della Scuola Elementare, della Scuola Materna e della Scuola Media che insistono sul bacino d’utenza di Benevento-Ferrovia, un Gruppo di Lavoro Unitario per la Continuità (G.L.U.C.) con il compito di elaborare proposte operative in base alle quali i medesimi Collegi programmeranno piani di intervento atti a promuovere la continuità.
Tale gruppo si impegnerà a favorire:
Si darà, infine, attuazione, prima dell’inizio delle lezioni,
ad uno specifico ‘progetto- accoglienza’, redatto dal G.L.U.C.
che ha operato nell’anno scolastico 1998/99 per l’inserimento degli alunni
nelle classi PRIME elementari che andranno a formarsi, nel Circolo, per
l’anno scolastico 1999/2000. Per lo stesso si prevedono le seguenti articolazioni
programmatiche:
MOTIVAZIONI:
OBIETTIVI:
- promuovere processi di familiarizzazione con i nuovi ambienti di apprendimento;
- verificare i dati di conoscenza acquisiti dalla scuola materna e dalle famiglie;
- fissare intese con le famiglie;
- delineare una prima mappa dei ‘punti di partenza’ e dei bisogni formativi.
DURATA DEL PROGETTO:
ATTIVITA’:
4. AREA DELLA RICERCA E DELLA FORMAZIONE
Nella nuova prospettiva dell’autonomia non si può non parlare di ricerca (in particolare di quella forma di impegno euristico che, per riferirsi agli immediati bisogni di controllo e regolazione continua dei concreti contesti di esperienza, assume la denominazione di ‘ricerca-azione’) e delle connesse esigenze di formazione, in quanto strumenti di certo insostituibili per affrontare le dimensioni della complessità, della problematicità e del mutamento, che caratterizzano le attuali dimensioni di esistenza e, in particolare, la scuola, che, non più relegata nel ruolo di passiva agenzia di trasmissione di contenuti e valori precostituiti, si propone quale responsabile presidio della mediazione educativa, funzionale ai reali bisogni di crescita e di sviluppo dell’individuo e della comunità.
Ed invero la ricerca-azione è il mezzo che ci rende capaci di coniugare efficacemente la proposta culturale e didattica al mutare dei contesti e delle dinamiche di micro e macro-sistema (alunno, gruppo-classe/sezione, condizionamenti-risorse, nuovi bisogni ed emergenze formative), consentendo di riflettere criticamente, ipotizzare soluzioni, approntare strumenti e strategie, verificare riscontri ed esiti. In tal senso, essa si identifica pienamente col ‘fare scuola’, con la prassi didattica ed educativa, pur assumendo, rispetto a fatti e dimensioni nuovi e nodali, una propria dimensione di specificità operativa, volta a costituire riferimenti utilmente generalizzabili. La formazione, intesa come formazione in servizio strettamente riferita alle esigenze di costruzione di una professionalità consapevole e ‘in divenire’, si porrà, allora, come irrinunciabile supporto al ricercare e all’agire, in quanto momento di definizione costante delle coordinate culturali della docenza, nel suo specifico definirsi e contestualizzarsi, e di confronto dialettico con altre esperienze, con i saperi e le competenze acquisiti ‘sul campo’ e/o in contesti sperimentali, con la frontiera, infine, della ricerca socio-psico-pedagogica. E’ quanto impone di rifuggire da soluzioni e scelte che, e negli aspetti di merito ed in quelli di tipo organizzativo e metodologico, rischiano di generare vaghezza e dispersione o di risolversi in forme di mero accademismo. Sarà allora opportuno rilevare, per ogni iniziativa di formazione in servizio, gli autentici bisogni formativi dei docenti, anche al fine di non deludere aspettative, interessi, motivazioni, elementi imprescindibili di un impegno sostanzialmente mirato ad elevare la qualità dell’offerta pedagogica e a garantire l’efficienza e l’efficacia dei percorsi di formazione.
Ciò premesso si propone di attivare:
5. AREA DELLA PREVENZIONE DEL DISAGIO E
DELL’INTEGRAZIONE
Emerge, come si è già rilevato in apertura di questo documento, in maniera rilevante, un diffuso disagio, soprattutto in alcuni bambini, che spesso si traduce in svariate forme di disadattamento scolastico. Non di ampio rilievo numerico, invece, la presenza di alunni portatori di handicap, che, tuttavia, comprende, in quanto a tipologia e gravità, situazioni di disabilità notevolmente problematici.
Tali realtà richiedono interventi specifici e settoriali.
Le cause del disagio scolastico e della relativa permanenza, sia interne che esterne alla scuola, sono molteplici:
Si creerà una banca-dati che mirerà alla divulgazione di esperienze e metodologie e al confronto con quelle di altre scuole per arricchire e potenziare le possibilità di intervento.
Per stimolare i processi di rimotivazione, negli alunni, si darà ampio spazio ad attività di laboratorio e di rinforzo-recupero, con ampio impegno di orario aggiuntivo rispetto a quello del curricolo ordinario. In particolare, si attiveranno laboratori musicali, grafico-pittorico, multimediale, teatrale; si avvieranno con estrema puntualità le attività del CENTRO DELLE ATTIVITA’ MOTORIE in orario extracurricolare; ci si avvarrà, all’uopo, delle competenze e delle risorse presenti sia all’interno del Circolo che all’esterno, anche al fine, come s’è detto, di ottimizzare nel suo complesso l’offerta formativa; si promuoveranno incontri di informazione/formazione dei genitori, con la partecipazione di esperti, in particolare per la conoscenza e il trattamento delle situazioni di disagio.
Il tutto mirerà a facilitare l’integrazione di tutte quelle forme di ‘diversità’ (culturale, etnica, sociale, da handicap) che sono, sostanzialmente, all’origine di disadattamento e devianze. A tal fine, saranno promosse e curate iniziative ed attività di raccordo con il territorio attraverso ogni possibile forma di collaborazione con le istituzioni socio-sanitarie, con la Parrocchia, con il volontariato, con i centri sportivi, con le associazioni culturali e di svago e con le famiglie.
5.2 Integrazione degli alunni portatori di handicap
e attività di sostegno
Prioritaria è l’esigenza di una pianificazione degli interventi differenziati attraverso l’elaborazione di piani educativi personalizzati sostenuti da adeguate diagnosi funzionali; necessario, a tal fine, il concorso operativo dell’ UNITA’ MULTIDISCIPLINARE dell’A.S.L., di cui al D.P.R. del 24/2/94.
Occorre che i piani si articolino con riferimento alle potenzialità peculiari e alle specifiche situazioni evolutive di ciascun disabile e che risultino consapevolmente motivati da un deciso impegno di connessione con gli obiettivi e gli itinerari didattici previsti dai piani di lavoro delle classi di appartenenza.
L’attività di sostegno va prevalentemente svolta in classe, in situazione di compresenza degli operatori didattici interessati (insegnante di classe + insegnante di sostegno), senza che si escluda l’intervento tutoriale in particolari casi e per particolari esigenze. Ciò determina l’integrazione e l’armonizzazione dei ruoli coinvolti, da tradurre in :
1) attiva collaborazione non solo nell’impegno didattico differenziato bensì anche nella conduzione della complessiva azione didattica, predisposta per il gruppo classe, mediante frequenti momenti di scambio di metodi e funzioni, da opportunamente prevedere e programmare nei piani particolareggiati di classe;
2) impegno comune per la mobilitazione di tutte le potenzialità disponibili a:
6. INDIVIDUAZIONE DELLE FUNZIONI – OBIETTIVO
A: Attività funzionali all’insegnamento
Organi impegnati | Attività | Date | Orario |
Consigli di interclasse/intersezione in seduta plenaria | Verifica prog.; pianificazione impegni dei CDI, proposte operative | Da definire (per n. 4 sedute e con l’impegno di complessive 8 ore; per la scuola materna solo 2 sedute; le altre 2 saranno impegnate come sedute tecniche) | 16.30/17-18.30/19 |
Consigli di Inteclasse/Intersezione (in seduta
tecnica, per ambiti disciplinari e
campi di esperienza) |
Predisposizione prove di verifica | 17/1/2000 e
2/5/2000 |
16.30
19.30 (n. 6 ore) |
Collegio dei docenti | P.O.F. e prog. Educativa | Mese di settembre | Già utilizzate 15 ore |
Altri impegni istituzionali | 7/10/99 +
altre date: da definire, per complessive 11 ore |
16.30-18.30 | |
Team modulari/team di sezione | Valutazione alunni (scrutini, per la scuola elementare) | 3/2/2000 | 16.30/19.00 |
4/2/2000 | 17/19.30 | ||
Scrutini finali (scuola elem.) | Date da definire per non più di 2 sedute, impegnanti complessivamente 6 ore. | ||
Valutazioni finali (sc. Mat.) | 12 e 14 giugno 2000 | Dalle 16.30 alle 19.30 |
Modalità | Date | orario |
Assemblee di classe/sezione | 26/10/99 (per elezione consigli di interclasse/intersezione) | 16.30-19.30 |
Colloqui (per segnalazione profitto e comportam.alunni) | Da definire (per complessive 5 ore) | Dalle 16.30 o dalle 17.00 |
Comunicazione esiti quadrimestrali (scrutini,
per sc.elem.;
valut. alunni, per sc.mat) |
10/2/2000 (sc.elem.)
11/2/2000 (sc.materna) |
Dalle 16.30 alle 19.30 |
B. Attività aggiuntive funzionali all’insegnamento
Si identificheranno in:
Saranno svolte in orario eccedente quello istituzionalmente previsto per l’impegno curricolare e riguarderanno attività ed esperienze opzionali con prevalente carattere di laboratorialità da programmare nell’ambito dei progetti di integrazione e di arricchimento del curricolo.
La relativa quantificazione sarà determinata con riferimento alla complessità degli impegni programmati e alle conseguenti esigenze operative di ciascun gruppo di progetto nonché in ragione delle compatibilità finanziarie definite in sede di deliberazione del Consiglio di Circolo.
Le attività in parola dovranno iniziare a partire dalla metà
di novembre ’99, per concludersi entro non oltre il mese di aprile 2000.
D. Attività di formazione in servizio
Riguarderanno, in particolare, gli impegni di formazione previsti all’ultimo cpv del precedente punto 4. Saranno oggetto di specifica progettazione e determinazione quantitativa da parte del COLLEGIO DEI DOCENTI.
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