Il Diario di

Capitan Farlock


E' pomeriggio quando esco di casa. Il cielo e' di un grigio uniforme, impenetrabile, senza un cambiamento di colore, una qualche interruzione; sembra cosi' basso sulla mia testa. Cerco di indovinare dove e' il sole....ma non si vede.
La luce e' diffusa, senza ombre. Non so perche' , ma mi fa pensare alle atmosfere dei sogni....si questa luce cosi' strana, il silenzio innaturale, ecco posso sentire il rumore delle gocce di pioggia, tlick, tlick, tlick, che cadono ai miei piedi....e se fosse un sogno davvero? Cammino piano, un passo dietro l'altro , cercando di non fare rumore.
L'aria e calda, umida, pesante, le gocce che mi bagnano il viso sono piccole e leggere, una carezza fresca, benvenute gocce di pioggia!

Un sogno si...per un attimo mi abbandono alla mia fantasticheria...un sogno...un brutto sogno?
Chissa'..andiamo avanti , vediamo. Ammettiamo sia solo un sogno. So gia' cosa faro' in questo sogno... l'ho gia fatto altre volte. Prendero' la macchina e andro' in giro senza sapere dove andare, lo stereo acceso , a guardare questa citta' come se la vedessi per la prima volta, come un turista appena sbarcato da un paese lontano, a meravigliarmi ad ogni strada, ogni angolo, perso nel traffico domenicale.
Ma la sigaretta che stringo tra le dita, il metallo freddo dello sportello aperto della macchina, sono impressioni troppo reali per essere un sogno. E poi quale risveglio, quale altra vita diversa da questa potrebbe esserci se questo fosse solo un sogno? C'e' come un dolore antico e una gioia recente nel fondo del mio cuore , ma faccio fatica adesso a ricordare la causa dell'uno e dell'altro.

Nessuno...non si vede nessuno intorno. Una parte di me vive tutto questo, ma c'e un altra parte distante e distaccata, che osserva, annota e cerca di capire...come se ci fosse qualcosa da capire.
Ci sono giorni belli e giorni brutti , e giorni come questo, che sono solo l'attesa, il preludio di qualche altra cosa. E domani inizia un'altra settimana.
L'attesa , l'attesa paziente prima delle decisioni rapide , improvvise, prese d'istinto, senza pensare.
Cosi' e' sempre stata la mia vita. Ad ogni bivio, ad ogni momento che richiede una decisone, c'e un attimo di calma distaccata, ma non di riflessione, per poi prendere una strada, apparentemente a caso, in realta' scegliendo quella piu' impervia, piu' difficile, senza voltarsi indietro.
Non c'e nulla di eroico, di coraggioso in tutto cio'. E piuttosto la mia paura dei cambiamenti a spingermi a comportarmi cosi'. E quando le cose sembrano andare cosi' bene che non vorresti cambiassero mai, allora, proprio allora, un piccolo pezzo del puzzle faticosamente costruito non vuole stare al suo posto, poi un'altro ed un altro ancora. Se qualcosa nella mia vita deve cambiare,che cambi tutto, per sempre.
Un nuovo sogno sta per cominciare...

continua.....

Copyright© 1998 Capitan Farlock.
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